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Autore: Zefiria BlackIce    19/01/2014    2 recensioni
-Prima Fan Fiction che pubblico in assoluto...-INCOMPIUTA-
Angeline e Perla si sono trasferite a Ikebukuro per degli scopi ben precisi. Ma qualcuno le sta cercando, qualcuno che può essere molto pericoloso, qualcuno da cui non possono scappare, perché marchiate... Verranno aiutate da Shizuo, Izaya e dagli altri, o dovranno sbrigarsela da sole? E se nascesse anche qualcosa di più? Tra serietà e (spero) comicità, tra cose ovvie e non, la vita di Ikebukuro potrebbe stare per cambiare.
-Ok, che dire... non sono per niente sicura di questa FF. Mi ritengo alquanto mediocre a scrivere, e la lettura potrebbe essere pesante. Alcuni personaggi saranno sicuramente OOC.
Genere: Generale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izaya Orihara, Nuovo personaggio, Shizuo Heiwajima
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 6

La osservavano. La giudicavano.
Per lo strano, ma pur sempre naturale, biondo dei capelli, o per le gli auricolari che portava alle orecchie, o per le scarpe con le rotelle che le permettevano di andare più veloce, o anche per gli shorts che si intravedevano sotto la gonna della divisa scolastica. O semplicemente, per la sua faccia, nuova e immusonita.
"Ancora non capisco perché dovrei andare a scuola quando ho già finito gli studi, con voti altissimi, per di più! Anche se è per la copertura, stavolta Angeline ha un po' esagerato."
Già, perché quello era il primo giorno di scuola di Perla, e quello era il cortile esterno della Raira, pieno di studenti che stavano per entrare a scuola. Ovviamente, non mancavano i commenti. Dopotutto, quale ragazza si sarebbe presentata a scuola con le cuffie, i pantaloncini sotto la gonna, e delle ridicole scarpe con le rotelle? Non una giapponese; ma lei non era una giapponese, e nonostante le sue origini inglesi, non si considerava tale fino in fondo. Aveva viaggiato tanto, aveva appreso ciò che le serviva dalla gente che aveva incontrato in giro per il mondo, così che tra le sue conoscenze si poteva trovare rimedi russi, abitudini americane, detti italiani, gesti inglesi... lei era multietnica, o come le piaceva definirsi, "una del mondo".
La ragazza rifletté su quale sarebbe stato il modo migliore di iniziare, con grandissimo ritardo, quell'anno scolastico. "Mi basterà fare l'ingenua solare e infantile, chi potrà resistermi? Certo, la prima impressione non è delle migliori... Così sembro la classica studente problematica che non le importa niente della scuola." Si guardò intorno. Le persone continuavano a chiacchierare indisturbate.
Arrivò nell'atrio e andò in segreteria, dopo aver opportunamente nascosto le cuffiette ed essersi tirata un po' su i pantaloncini, così che non si vedessero.
«Ehm... Salve.» Disse timidamente alla segretaria, facendo un sorriso.
«Ti serve qualcosa, cara?» Chiese la donna rispondendo al sorriso.
«Sì, sono nuova, oggi è il mio primo giorno, ed è la prima volta che frequento una scuola giapponese, quindi non so cosa fare...» Disse arrossendo e calcando il suo accento inglese.
«Tu devi essere...» L'altra controllò sul computer davanti a sé. «Perla Moon, giusto?»
«Sì»
«Bene, vieni con me, ti mostrerò alcune cose» Disse alzandosi e avviandosi.
«Allora, come prima cosa, per entrare nella scuola vera e propria, bisogna cambiarsi le scarpe, che vengono riposte nei appositi armadietti. Il tuo è il numero 156, ci sono già un paio di scarpe pronte per l'uso»
«Oh, bene, perché non ne ho altro paio» Ammise la ragazza sorridendo ancora.
«Cambiati le scarpe, ti faccio vedere la scuola e poi ti accompagnerò in classe.»
«C'è molto silenzio...» Commentò Perla durante il giro. «Mi ricordo che dalle mie parti c'era sempre confusione... Voi siete molto più disciplinati!»
«Il rispetto delle regole è una nostra prerogativa.» Spiegò la donna sorridendole.
Il girò durò circa un'ora, poi la segretaria l'accompagnò davanti a un'aula.
«Aspetta qui» Perla annuì, mentre l'altra si affacciava alla classe per spiegare la situazione al professore. «Ora puoi entrare, ciao!» La salutò dopo essersi spostata per farla entrare, cinque minuti dopo.
"E così mi tocca davvero tornare a scuola..." Sospirò impercettibilmente, entrando e sfoderando il miglior sorriso timido e agitato che sapeva fare.
«Lei, ragazzi, sarà la vostra nuova compagna di classe, spero che la farete sentire a vostro agio»  Disse il professore ai studenti. Poi si rivolse a lei. «Perché non ti presenti?» Le chiese gentilmente.
Perla arrossì guardando le persone davanti a lei, un po' a disagio.
"Dovevo fare l'attrice, avrei vinto almeno un Oscar!" Pensò, leggermente annoiata.
«M-Mi chiamo Perla Moon, ho 17 anni e vengo dall'Inghilterra.» Cominciò, sorridendo. Un leggero mormorio si diffuse nella classe, e lei seppe di averli conquistati dagli sguardi che le rivolgevano, soprattutto i ragazzi.
«C'è qualche domanda per Moon-san?» Chiese il professore. Subito si alzò qualche mano.
"E va bene, cominciamo questa farsa..." Commentò dentro di sé.
«Dove vivevi in Inghilterra?»
«A Londra, sono cresciuta lì.»
«Hai qualche hobby?»
«Mi piace pattinare e passeggiare in città...»
Quell'estenuante interrogatorio durò circa un quarto d'ora.
«Puoi sederti vicino a Kida-san» La informò il professore indicando il banco vuoto vicino a un ragazzo biondo con occhi color miele, che sembrò molto felice della cosa.
«Ah, ehm, professore...» Iniziò Perla sottovoce, spiegandogli che non sapeva niente dei ritmi giornalieri di una scuola giapponese.
«Allora Kida-san ti farà da guida finché non ti sarai ambientata.» Decise il docente.
Il ragazzo fece un sorriso smagliante.
«Bene, Moon-san, ti è piaciuta la lezione?» Chiese Kida allegro al suono della campanella, mentre tutti si alzavano. «È ora di pranzo, di solito noi ci portiamo qualcosa da mangiare da casa, ma c'è una mensa per chi non si è portato niente...» Cominciò.
«In effetti io mi sono portata qualcosa da casa.» Ribatté timidamente Perla, arrossendo. «Ci si può spostare dall'aula per mangiare?» Chiese stupita, vedendo la classe già mezza vuota.
«Certo, si può andare a mangiare dove si pare, più o meno. Sulle panchine vicino al campo da calcio, sul tetto...» Spiegò il ragazzo.
«Sul tetto? Davvero ci si può andare senza che ti dicano niente?» Chiese lei.
«Ci vuoi andare? Io ho un appuntamento con un paio di amici proprio sul tetto, vuoi venire anche tu?»
«Mi farebbe molto piacere, se non disturbo.»
«Certo che no!»
Durante il tragitto, Kida cominciò a provarci con lei. Una volta arrivati, le presentò due ragazzi, un maschio e una femmina. Si chiamavano Ryugamine Mikado e Sonohara Anri. Erano tutti e due piuttosto timidi, soprattutto Anri, che quasi non proferiva parola. Perla la trovò subito simpatica, e fecero amicizia piuttosto in fretta. Anche con Mikado era stato piuttosto facile legare. Con Masaomi, poi, non c'era neanche da sforzarsi.
Passarono tutto l'intervallo a chiacchierare del più e del meno. Quando suonò la campanella, ognuno tornò nella propria classe, a seguire le noiose lezioni.
"Queste cose le so già" Pensò Perla guardando fuori dalla finestra, senza prestare molta attenzione alla voce del professore. Trattenne a fatica uno sbadiglio e cominciò a prendere pigramente appunti, giusto per far vedere che le importava qualcosa.
Finalmente l'ultima campanella! Perla si affrettò verso il suo armadietto delle scarpe, impaziente di scivolare di nuovo sulle rotelle.
"Ancora tre passi e diventerò finalmente invisibile." Pensò, agognando il cancello della scuola e la folla dietro di esso.
«Moon-san! Aspetta un momento!» La chiamò una voce prima che potesse fare l'ultimo passo.
Lei sospirò, leggermente irritata. "Credo che questo sia il mio nuovo record di sospiri in una mattinata"
«Si?» Chiese sorridendo e voltandosi verso colui che l'aveva chiamata, ovvero Kida.
«Ti volevo chiedere se ti andava di uscire con me, Ryugamine-kun e Sonohara-san un giorno di questi.»
La ragazza sembrò pensarci su, poi rispose dispiaciuta.
«Mi dispiace, ma in questi giorni ho molto da fare, sai, mi sono appena trasferita, devo ancora sistemare le mie cose ed altro...»
«Oh, va bene, fa niente, sarà per la prossima volta. Ciao!» La salutò lui correndo via.
Finalmente, con nessuno che la disturbava, poté infilarsi le cuffiette, avviare una delle sue canzoni preferite e, finalmente, sparire nella folla.
Camminava e pattinava spensieratamente per la strada, pensando a come organizzarsi con i compiti e il lavoro, quando andò a sbattere contro qualcuno e cadde per terra.
«Mi scusi, ero distratta» Borbottò mentre scuoteva la testa. Per tutta risposta, sentì una stridula risata di scherno.
«Dovresti fare più attenzione, ragazzina.» Quella voce era riconoscibile tra mille.
«Pellicchan


Angolo dell'autrice (che non ha la più pallida idea di dove sia uscito questo capitolo)
Salve! Altro capitolo, primo nosense xD Qui è dove ho iniziato a dare di matto, non trovando più il senso logico dei miei capitoli e cercando di allungarli il più possibile.
Bene, qui Perla va a scuola! (madda...), non ne sembra molto felice, nonostante le apparenze, e conosce anche qualche altro personaggio! Ho messo tutti quei particolari sulla scuola perché effettivamente Perla non è mai stata in Giappone, quindi che ne sa?
Alla prossima! (stavolta angolo breve e conciso xD)
  
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