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Autore: jaureguisvojce    19/01/2014    2 recensioni
"Provai qualcosa che non provavo da un po’, ormai. Era gelosia? 'No, cazzo, Lauren, tu non sei gelosa. Non PUOI essere gelosa. Ormai è finita, è tutto passato, l’hai dimenticata proprio come lei ha dimenticato te', disse una voce nella mia mente. In realtà, sapevo benissimo che non era così. "
"E io che pensavo mi amasse sul serio! 'Camila, sei stata solo una povera illusa', mi dissi. Quante notti avevo passato a piangere per lei! [...] Si, l’amavo ancora, e nulla avrebbe potuto farmi cambiare idea."
#Camren
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1.
 

*P.O.V Camila*

-MERDA! –urlai.
-Che succede? -chiese, o per meglio dire, urlò mia madre dal piano inferiore.
-Non riesco a trovare le scarpe! Dove le hai messe?
-Guarda il secondo ripiano dello scaffale, dovrebbero essere lì!
Andai a guardare, ma non le trovai.
-Le hai trovate? –urlò di nuovo mia madre.
-No, che ne diresti di salire e darmi una mano?
-Se vengo lì e le trovo, giuro che..
-Si, okay, veloce!
Si spalancò la porta.
-Io davvero non capisco come fai quando sei in tour o roba del genere. Sul serio, sei l’unica che riesce a perdere QUALSIASI cosa. –mi disse, irritata.
-Esagerata! –esclamai.
-No, non lo sono.. Ecco le tue scarpe! Ed erano proprio dove ti avevo detto.
-No, ti giuro che non c’erano, ho guardato. –dissi, sorpresa, prendendo le scarpe.
-E hai guardato male. Dai, sbrigati, che siamo in ritardo. –rispose, ed uscì dalla stanza.
Indossai le scarpe, mi truccai leggermente e sistemai i capelli. Presi la borsa e corsi in giardino, dove mio padre, mia madre e Sofi mi aspettavano in macchina.
-Finalmente, Mila! –esclamò mio padre.
-Scusami. Quindi dove stiamo andando? Al Centro Commerciale? –chiesi.
-Si, io e tua madre incontreremo dei vecchi amici che non vediamo da tempo.
-Fantastico.
In mezz’ora arrivammo al centro commerciale. C’era un sacco di gente, come al solito.
-Dove abbiamo l’appuntamento? –chiese mia madre.
-Da Starbucks. –rispose mio padre.
-Yeeeah! Starbucks, fantastico! –disse felicemente Sofi.
Ridacchiai. Entrammo da Starbucks e salutammo calorosamente gli amici dei miei, che avevano già preso un tavolino, ci sedemmo e ordinammo tutti qualcosa. Mi squillò il cellulare.
-Mamma, sto arrivando. –dissi, uscendo di corsa.
-Pronto?
-Milaaaaaaaaa! –urlò qualcuno. Quella voce, inconfondibile. Sorrisi.
-Dinaaaaaaah! –urlai di rimando. Scoppiammo entrambe a ridere.
-Sono troppo felice, domani ci rivediamo tutte!
-Si, anche io!
-Come vanno le cose? –mi chiese, con un tono di voce completamente diverso.
-Bene! –risposi io, cercando di essere più naturale possibile.
-Sei sicura?
-Sicurissima.
-Nessuna novità?
-Che intendi?
-Sai che intendo, dai.
-No, nessuna novità.
-Hai provato a parlarle? Magari avresti potuto chiarire. –chiese lei, con tatto.
-Perché dovrei? Abbiamo deciso la cosa di comune accordo, non c’è proprio niente da chiarire. –risposi, seccata.
-Mi stai facendo intendere che non te ne frega più niente, allora?
-Dato che hai tirato fuori l’argomento, beh, si, non me ne frega più niente. –risposi, cercando di assumere un tono sicuro.
-Spero che questo non rovini la nostra amicizia e, soprattutto, il gruppo. –disse Dinah, con tristezza.
-Non succederà, tranquilla. Ve l’abbiamo promesso sin dall’inizio. Nulla potrà separarci. –dissi, cercando di incoraggiare più me stessa che lei.
-Beh, domani si vedrà... Hey, ma cos’è questo chiasso? Dove sei?
-Al centro commerciale.
-Uuuuh, appuntamento galante con qualcuno? –mi chiese, ridacchiando.
-Finiscila, idiota. –risposi, divertita. –No, sono con i miei e gli amici dei miei.
Dinah fece per rispondere, ma non sentii una parola. Sentii solo delle urla e vidi circa una quindicina di ragazze che mi circondavano.
-Oh dio, devo andare, DJ. Le fans mi hanno scovata. –le dissi.
-Oh, beh, buona fortuna allora. Ci vediamo domani! –disse, ridendo.
-A domani! –conclusi, e posai il telefono.
-Camila, camila, ti prego, una foto! –urlò una ragazzina.
-Certo! –le dissi, sorridendo. Feci una foto con lei e, in seguito, con tutte le altre. Restai a chiacchierare un po’ con loro e poi ritornai allo Starbucks.
 
 
 
Tornai a casa, stanca morta. Eppure non avevo fatto proprio nulla di stancante. Vabbè, lo sanno tutti, io sono stanca di natura. Misi il pigiama e mi fiondai sul divano a guardare la tv. Presi il cellulare e decisi di entrare su Twitter.
 La TL era piena di tweet che parlavano di Austin e.. me? Cercai di capire cosa stesse succedendo e, vidi, con ‘orrore’, che le fans che avevo incontrato, avevano incontrato anche Austin, che, apparentemente, era nello stesso centro commerciale. C’era un casino! E la gente che era convinta che io ed Austin fossimo usciti insieme. Ma come si fa a pensare ad una cosa del genere? Io ed Austin siamo solo amici, e non ci frequentiamo neanche tanto.
Decisi di postare una foto che avevo fatto con Sofi quella stessa sera, così che le persone si rendessero conto che ero lì con la mia famiglia e non con Austin. Poi decisi di chiudere twitter. Cazzo, era quello il problema principale dell’essere famosi: essere oggetto di notizie che, nella maggior parte dei casi, sono del tutto false. Decisi di andare a dormire. Era decisamente tardi e l’indomani mattina sarei dovuta andare all’aeroporto molto presto.
 
 
*P.O.V. Lauren*
 
Wow, che serata devastante, pensai, rientrando a casa. I miei amici avevano organizzato un ‘party d’addio’. Che idioti, già. Fatto sta che mi ero divertita un mondo ma che ero stanchissima.
Salii in camera mia, senza far rumore, dato l’orario. Misi il pigiama e mi coricai. Stranamente non riuscivo ad addormentarmi, così decisi di entrare su Twitter. La TL era piena di foto riguardanti Austin e.. Camila?
-COSA? –dissi a voce piuttosto alta.
Mi misi a sedere, con la schiena appoggiata al muro, per leggere meglio.
Delle fans avevano incontrato Camila e fatto delle foto con lei. Le stesse fans, avevano anche incontrato Austin. Erano nello stesso luogo nello stesso momento?  Erano usciti insieme?
Provai qualcosa che non provavo da un po’, ormai. Era gelosia? No, cazzo, Lauren, tu non sei gelosa. Non PUOI essere gelosa. Ormai è finita, è tutto passato, l’hai dimenticata proprio come lei ha dimenticato te, disse una voce nella mia mente. In realtà, sapevo benissimo che non era così. Durante le vacanze natalizie, mi ero data alla pazza gioia. Andavo ai party praticamente ogni sera, mi scatenavo e spesso bevevo. Flirtavo con i ragazzi giusto per risultare credibile. Però, dentro di me, c’era il vuoto.
Poco prima che tornassimo a Miami, avevamo rotto. Di comune accordo, è vero, però mi aveva fatto un male assurdo. ‘Non possiamo andare avanti così, non riusciremo più a nasconderci’, aveva detto Camila. ‘Già, è meglio chiuderla qui e tornare ad essere amiche proprio come prima’, avevo detto io, con il cuore che si frantumava in mille pezzi. Ci eravamo salutate con un ‘ci sentiamo’, ma non era assolutamente successo. Dovevo rimpiazzarla in qualche modo, e pensavo di riuscirci divertendomi al massimo, ma, ovviamente, mi sbagliavo.
Avevo cambiato, diciamo, anche il mio aspetto. Ero dimagrita molto, avevo schiarito i capelli e fatto dei piercing all’orecchio. Tutti mi vedevano più ‘figa’. E, ammettiamolo, mi faceva piacere vedere i ragazzi che mi correvano dietro, che mi chiedevano di uscire con loro. Ma, in fondo, sapevo benissimo che c’era una sola persona di cui mi importava.
Poggiai la testa sul cuscino e la realtà mi investì in pieno: ero ancora innamorata di lei.
Invece, lei sembrava avermi dimenticato facilmente. ‘Sei la persona più importante per me, significhi tutto’, mi aveva detto qualche settimana prima. E adesso? Era felice e contenta… E usciva con Austin.
Tutto ciò in cui avevo creduto erano solo cazzate, niente di più. La rabbia aumentò.
Decisi di comportarmi come se nemmeno a me importasse nulla. Dall’indomani, sarei diventata la ragazza più menefreghista del pianeta. 


*P.O.V Camila*
 
Mia madre mi aveva svegliato urlando che era già tardi. Mi ero preparata in fretta e furia e avevo salutato Sofi, che non sarebbe venuta con noi all’aeroporto. Lei iniziò a piangere e io la rassicurai dicendole che sarei tornata prestissimo e che le avrei portato tanti bei regali.
Eravamo in strada, diretti all’aeroporto. I pensieri che avevo cercato di scacciare nei i giorni precedenti erano tornati, tutti insieme. Avrei rivisto Lauren, di lì a poco. Sentii una stretta allo stomaco. Dinah mi aveva detto che Lauren avrebbe preso lo stesso volo, quindi le probabilità che ci incontrassimo erano altissime. Anzi, ci saremmo incontrate sicuramente. E io non ero pronta a rivederla.
Si era data alla pazza gioia durante le vacanze, mi aveva dimenticato con facilità. E io che pensavo mi amasse sul serio! Camila, sei stata solo una povera illusa, mi dissi. Quante notti avevo passato a piangere per lei! Avevamo rotto di comune accordo, è vero, ma c’avevo sofferto un casino. Si, l’amavo ancora, e nulla avrebbe potuto farmi cambiare idea.
L’auto iniziò a fermarsi e mia madre mi fece tornare alla realtà. Prendemmo le valigie ed entrammo in aeroporto. Come era prevedibile, c’erano molti fans che mi aspettavano. Mi fermai circa dieci minuti, mentre i miei si dirigevano verso un luogo più appartato. Feci qualche foto, scambiai qualche parola e firmai qualche autografo, dopo di che li seguii.
-Papà, ho fame, vado a prendere qualcosa da mangiare. –dissi loro, e mi diressi verso il bar.
Mangiai un panino velocemente e tornai dai miei. Li vidi che parlavano con qualcuno. Mi resi conto che si trattava dei genitori di Lauren. Presi un respiro profondo e mi avvicinai.
-Hey, Camila, come stai? –disse affettuosamente Clara, abbracciandomi.
-Bene, tu? –risposi, ricambiando l’abbraccio.
-Tutto bene.
-Non sei venuta a trovarci nemmeno una volta. –disse Michael, abbracciandomi.
-Eh già.. Sono stata, ehm, impegnata. –risposi, a disagio.
Cercai con gli occhi Lauren, ma non la vidi.
-Lauren sta arrivando. –disse Clara, come se potesse leggermi nel pensiero.
-Ok. –risposi, un po’ troppo fredda.
 
*P.O.V Lauren*
 
I miei erano andati avanti, io ero rimasta indietro con Chris e Josh, il migliore amico di mio fratello. Quando entrai, i fans mi assalirono, letteralmente. Alcuni mi dissero che Camila era già arrivata. Iniziò a crescere l’ansia. Calma, ricorda che non t’importa, mi dissi mentalmente.
-Lauren, sei così cambiata. –mi disse una fan.
-Devo prenderlo come un complimento? –risposi, sorridendo.
-Beh, sei molto più hot di prima.
-Oh, grazie. –risposi, ridacchiando e arrossendo leggermente. Mi faceva ancora effetto sentire cose del genere. Feci le foto di routine e firmai gli autografi, poi seguii i ragazzi, che stavano andando dai miei genitori. Vidi che c’erano anche i genitori di Camila.. e Camila. Era vestita in modo semplice ed era truccata poco, come sempre. E ciò la rendeva ancora più bella. Il cuore iniziò a battere forte, troppo. Dovevo calmarmi. Chris si mise al mio fianco.
-Ti senti bene? –mi chiese. Già, era l’unico della famiglia a sapere tutta la verità. Non potevo nasconderlo a tutti, non ci sarei riuscita.
-Si, benissimo. Ti ho già detto di non preoccuparti, non m’importa niente. –dissi, cercando di apparire spavalda.
-Si, ovvio, Lolo. Come se non ti conoscessi.
-Guarda che sono cambiata, Chris. Non sono più la bambina di..
-..tre settimane fa? Oh, già, sei cresciuta molto. –disse, con sarcasmo.
-Finiscila. –gli dissi, con un’occhiataccia. Ci raggiunse anche Josh.
-Jauregui, mi sembri preoccupata. E io che pensavo che non ti importasse di niente e di nessuno. –disse, sorridendo maliziosamente.
-Zitto, Miller. Non parlare inutilmente. –gli risposi, spingendolo leggermente.
Josh era più grande sia di me che di mio fratello. Aveva 18 anni. Era biondo con gli occhi azzurri, e quasi tutte le ragazze avevano una cotta per lui. Per me, invece, era come una sorta di migliore amico. Ci insultavamo a vicenda e ci stuzzicavamo, ma eravamo sempre pronti a difenderci e a confidarci, se fosse stato necessario. Lo conobbi grazie a mio fratello, ovviamente.
-Uuuh, aggressiva. Così mi piaci. –mi disse, circondandomi le spalle con il braccio.
Io sorrisi. Ci stavamo avvicinando sempre più a Camila. Dovevo sembrare disinvolta, così lo abbracciai anch’io.
-Seriamente, Lolo, non ti comportare come se non te ne fregasse nulla. –mi disse, abbassando la voce.
-Tu e mio fratello vi siete schierati contro di me? –chiesi, inarcando un sopracciglio.
-No, ma la pensiamo allo stesso modo. Finirai solo per farti ancora più male.
-Guarda, ci penso io, sono problemi miei, non vostri. Davvero, tranquilli. –risposi, un po’ seccata.
Lui scrollò le spalle e continuammo a camminare. Arrivammo dai miei. Josh sciolse l’abbraccio.
-Heeeey! Come va? –dissi, cercando di risultare felicissima.
I genitori di Camila mi abbracciarono e mi tempestarono di domande. Risposi vagamente, perché i miei unici pensieri andavano alla ragazza dietro di me. Sentivo che mi osservava. Dovevo salutarla, obbligatoriamente, altrimenti tutti si sarebbe accorti che c’era qualcosa di strano.
 
*P.O.V Camila*
 
Vidi arrivare Lauren. Sembrava diversa. No, ERA diversa. Era dimagrita un sacco ed era molto più sexy di quanto potessi ricordare. Il berretto che indossava, gli abiti, il trucco, lo sguardo e il portamento la facevano apparire come se fosse una bad girl. Anche il suo sorriso contribuiva a ciò. Era un sorriso diverso, sarcastico, non spontaneo.  Il ragazzo che era con lei e Chris, l’abbracciò, sussurrandole qualcosa all’orecchio. Dovetti trattenermi per non saltargli addosso. Guardandolo meglio, lo riconobbi come il ragazzo sempre presente nelle foto che Lauren aveva postato nell’ultimo periodo su Instagram.
Eccola, era a due passi da me. Salutava i miei genitori e rispondeva vagamente alle loro domande, come se non gliene importasse nulla.
Avrei dovuto salutarla, per non destare sospetti.
 
*P.O.V Lauren*

Presi un respiro e mi girai verso Camila. Ci guardammo per un secondo e le sorrisi, come se nulla fosse.
-Hey, Camz, tutto bene? –dissi, abbracciandola lievemente e staccandomi subito.
-Si, tutto bene. –rispose lei, sorridendomi a stento.
-Sono contenta. –dissi, cercando di apparire noncurante. –Pronta per il volo?
-Prontissima.
-Bene.
-Già.
Calò il silenzio. Arrivarono Chris e Josh. Sia ringraziato il Signore, pensai.
-Hey, Mila! –disse Chris, abbracciandola.
-Chriiis, tutto bene? –rispose lei, sinceramente felice.
-Tutto bene. Ti presento Josh. –disse mio fratello.
-Piacere. –disse Josh, sorridendo.
-Piacere. –disse Camila, fredda.
Josh mi guardò stranito, io scrollai le spalle.
Chris ci fece segno di sederci, e tutti lo facemmo.
-Vorrei sapere come farai a passare tutti i santi giorni insieme a questa stronza qui. –disse Josh a Camila, sorridendomi malignamente.
Camila inarcò le sopracciglia.
-Ma sta zitto, coglione. –risposi, mantenendo la mia aria da persona ‘cool’. –E la bocca usala per dire qualcosa di intelligente, qualche volta, non solo per.. altro.
-Uuuuuh, ti ha chiuso. –disse Chris, ridacchiando. Josh mi guardò male, però sorrideva.
-Davvero? –mi disse, con aria di sfida.
-Davvero. –dissi.
-Beh, vorrei tanto che spiegassi ai qui presenti cosa intendi con ‘altro’ e, soprattutto, come fai a sapere che la uso anche per fare.. ‘altro’. –mi disse, sorridendomi maliziosamente.
Rimasi sorpresa. Chris prese a ridacchiare.
-Beh, che succede? Il gatto ti ha mangiato la lingua? Questo succede quando la usi.. troppo. –continuò Josh, facendomi l’occhiolino. Io sorrisi.
-Stavolta è stato lui a chiudere te! –esclamò Chris.
-Zitto, Chris. E tu.. Quanto sei idiota, Miller. Davvero. –risposi, scuotendo la testa e girandomi dall’altro lato. Ero un po’ imbarazzata. Josh e le sue battutine mi facevano sempre questo effetto.
-Ma smettila, piuttosto ammettilo che mi trovi fottutamente sexy. –disse, avvicinandosi improvvisamente a me. Se non l’avessi conosciuto bene, avrei pensato che stesse flirtando con me.
-Già, troppo sexy per me. E questo mi addolora, non potrò mai averti. –dissi, facendo finta di essere triste. Lui ridacchiò e si allontanò.
-Come vedi, quando io e la signorina Jauregui stiamo insieme, sembriamo due idioti. –disse a Camila.
-Hey, parla per te! –gli dissi. Lui mi sorrise.
-Non sembrate, SIETE due idioti! –rispose Chris.
-Fottiti! –esclamammo io e Josh, all’unisono. Ci guardammo e scoppiammo a ridere.
 
*P.O.V Camila*
 
Mi ero resa conto che Lauren era cambiata anche interiormente. Stava lì a flirtare con quel coglion.. quel suo amico, Josh o come si chiamava. E lo faceva davanti a me, senza minima traccia di vergogna. L’avrei fulminata viva, se solo avessi potuto.
-Ho fame. –disse Chris. –Vieni, Josh, andiamo a mangiare qualcosa.
Si alzarono e andarono al bar, lasciandoci sole.
Lauren prese il cellulare e iniziò a scrivere un messaggio. Non potevo fare a meno di guardarla.
I nostri genitori iniziarono a parlare, guardandoci, di quando eravamo piccole e di quante cose fossero cambiate. Lauren alzò lo sguardo velocemente e colse il mio.
-Beh? –mi chiese.
-Niente. –risposi, distogliendolo.
Lauren ascoltò brevemente ciò che dicevano i nostri genitori.
-Sentimentalismi, ew. Non li sopporto. Vado a fare un giro, tu che fai? –mi chiese, alzandosi.
-Vengo con te. –risposi, senza neanche pensarci. Mi maledissi mentalmente, però poi capii che era la cosa giusta da fare. Non potevo restare lì, gli altri si sarebbero insospettiti.
-Novità? –continuò lei, posando il cellulare e camminando.
-Che genere di novità? –chiesi, tornando a guardarla.
-Qualunque genere. –disse, scrollando le spalle.
-Beh, no, non ci sono novità. –risposi, seccata dal suo comportamento.
Lauren mi guardò male. O forse era solo una mia impressione.
-E tu? Ci sono novità? –le chiesi, cercando di sembrare poco interessata.
-Nessuna novità. –mi rispose lei.
Era insopportabile la tensione che c’era tra noi. Andammo su quella specie di terrazza che c’è in ogni aeroporto, dove puoi fumare, (?) e ci sedemmo su una panchina.
-Non vedo l’ora di vedere le altre. –dissi, per smorzare la tensione.
-Già, anche io. –disse Lauren, uscendo un pacco di sigarette.
-Cosa? –dissi, sorpresa, prima di accorgermene.
-Cosa, cosa? –chiese Lauren, guardandomi.
-Io.. Cioè.. Fumi? –chiesi, imbarazzata.
-Non proprio, sono di Josh. Però faccio qualche tiro, a volte. –disse, accendendo una sigaretta.
-Oh, bene. –risposi, non trovando nient’altro da dire.
 
*P.O.V Lauren*
 
Sembrava sorpresa dal fatto che fumassi, qualche volta. E forse era meglio così.
-Non ti sei fatta sentire in questi giorni. –le dissi, senza pensarci. Cercai di apparire vaga, ma mi si spezzò la voce. Camila mi guardò per qualche secondo.
-Neanche tu l’hai fatto. –mi rispose, con uno strano tono.
Tutta la sicurezza che credevo di avere, andò a farsi fottere. Sentii gli occhi che iniziavano a bruciare e avevo una gran voglia di piangere. Continuai a fumare, sperando che quella sensazione passasse. Non le risposi.
-Insomma, perché avrei dovuto farlo io? Avresti potuto farlo benissimo anche tu. –continuò Camila.
-Già. –fu l’unica cosa che riuscii a dirle.
-Perché non l’hai fatto? –chiese, girandosi completamente verso di me, con un tono quasi supplichevole.
-Boh. –risposi. Sapevo di apparire come un mostro, ed era esattamente quello che volevo.
Con la coda dell’occhio, vidi Camila che mi guardava malissimo. Passai una mano tra i capelli.
-Beh, non importa, dai. –continuai, cercando di essere calma. Finii la sigaretta e la gettai.
-Già, non importa. –disse lei, gelida. –Andiamo? Voglio andare a fare il check-in.
-Andiamo. –risposi, e mi alzai.
Tornammo dalle nostre famiglie e salutammo tutti. Dopo abbracci e qualche pianto di commozione, andammo a fare il check-in e poi ci imbarcammo. L’aereo non era pieno, c’era poca gente, anche se mancava solo mezz’ora alla partenza. Io e Camila avevamo i posti vicini, sfortunatamente.  Mi sedetti vicino al finestrino e poggiai la testa allo schienale. Allacciai la cintura e chiusi gli occhi. Avrei dovuto passare due ore con Camila seduta accanto a me.
 
*P.O.V Camila*
 
Lauren chiuse gli occhi. Quanto è bella, pensai. Però è diventata una stronza.
Eppure, c’era qualcosa che non mi convinceva pienamente. Insomma, è impossibile cambiare radicalmente nel giro di circa tre settimane. Beh, avrei avuto tutto il tempo di scoprirlo. Allacciai la cintura, presi un libro ed iniziai a leggere. Già me ne rendevo conto: sarebbero state le due ore più lunghe della mia vita.


 
*SPAZIO AUTRICE* Salve a tuuuutti! Come va? Questa è la mia prima ff sulle Camren. Era da un po’ che avevo st’idea e, in seguito agli eventi di oggi (il fatto, appunto, di Austin e Camila), ho deciso di renderla reale. Beh, che ne pensate?  Recensite in tanti, così saprò se continuare o no! :) Alla prossima! xx 
  
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