Bid my blood to run

Valerie amava scrivere, scriveva sempre, senza sosta. Ovunque le capitasse. Scrivere era la sua via d’uscita e il suo urlo di aiuto. Ma sembrava che tutti fossero sordi.
“Ho la tristezza negli occhi,figuriamoci nel cuore.”
“Non sono pazza, sono a pezzi. E’ diverso, loro non capiscono.”
Questi erano i pensieri che si potevano leggere sfogliando il diario di Valerie Cox. Non c’erano parole più adatte per descrivere la ragazza, e lei ne era ben consapevole.
Ma una frase in particolare aveva lasciato esterrefatta la mano stessa che la aveva scritta, non riusciva a capacitarsi da dove fossero uscite quelle parole.
“Non l’ho scelto. Il mio sguardo aveva appena incontrato la sua figura, e lì non sapevo più come tornare indietro.”
A chi erano dedicate quelle parole? Neanche Valerie ne era cosciente.
E questo era un bel disastro. Un bel disastro dagli occhi verdi.