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Autore: Atlantide08    19/01/2014    1 recensioni
Salve a tutti! E' una fiction prettamente Delena, si ambienta un paio d'anni dopo la rottura tra Damon ed Elena (la parte di TVD riguardante Augustine, la setta, Nadia, Kath non è da prendere in considerazione! Non l'ho ancora nemmeno vista!), e si incentra sul famigerato triangolo. Eccovi alcuni pezzi:
Elena:“Perché sei qui Damon?”
Damon: “Mio fratello mi vuole come testimone ed io ho accettato."
Elena:“Perché sei così arrabbiato con me? Cosa ti ho fatto? Dovrei essere io quella arrabbiata visto che mi hai lasciata e sei sparito dalla mia vita, salvo poi ricomparire tre giorni prima del matrimonio..”
Damon:“Sei di nuovo un vampiro Elena!”glielo urlò in faccia, lo sguardo carico di dispiacere e rabbia.
Jeremy ad Elena:"Se al posto di Stefan ci fosse Damon, saresti qui lo stesso a piangere?”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8 – Insieme per sempre

 

Fuori dalla chiesa ad aspettarla c’era Jeremy

“Bel discorso Elena! L’ho apprezzato dalla prima all’ultima parola, anche se io avrei evitato di prendermi la colpa di tutto, perché non è così in realtà. Stefan ha la sua buona dose di colpa, anche se credo che se anche fosse stato completamente onesto, non avrebbe comunque avuto la minima possibilità contro suo fratello..” Jeremy parlava rivolto alla sorella, ma sembrava che stesse più che altro pensando ad alta voce, la faccia stranita di Elena glielo fece capire “.. eeeehhmmm, esprimevo i miei pensieri ad alta voce, vero?”

“Decisamente sì Jer! Ma non voglio spiegazioni, ok? Sono pensieri tuoi ed è evidente dalla tua reazione che non volevi proprio esternarli, né tantomeno doverli spiegare!” rispose sorridendo Elena

“Adesso vai da lui?” Jeremy sembrava incerto se farle o no la domanda

“Devo avvisare tutti gli addetti ai lavori che la cerimonia non c’è stata, etc.. etc..” disse Elena meccanicamente, ma vedendo che il fratello era poco propenso a lasciar cadere la sua domanda, gli rispose

“No Jer, l’ho visto stamattina mentre spiegavo a Stefan che non lo avrei sposato, è passato da Caroline convinto di dover semplicemente accompagnare il fratello all’altare, almeno è quello che ha dato a vedere, poi l’ho visto solo di sfuggita in chiesa, speravo avesse detto qualcosa a te..”

Jeremy scosse la testa “No, l’ho visto uscire non appena Bonnie è venuta da te..”

“Bhè, Damon al momento non è tra le mie priorità, adesso devo....” in quell’esatto istante Elena capì che doveva essere lei a cercare Damon, doveva essere lei a farsi avanti, toccava a lei fare la prima mossa, tirò fuori di tasca il cellulare ed iniziò a digitare il messaggio – Pensi di aver voglia di incontrare la persona che ha appena pugnalato al cuore tuo fratello? N. – e lo inviò con un groppo in gola, attese lì immobile davanti alla chiesa ormai vuota la risposta di Damon, fissando  il cellulare, l’ansia cresceva man mano che i secondi passavano, Jeremy le tirò una pacca sulla spalla “Certo che Damon non è tra le tue priorità! Figurati! E chi l’ha mai pensato?!” scosse la testa ironicamente “Vado a casa, non mi allarmerò se non ti sento rincasare questa sera” ma Elena lo sentì appena, il suo cellulare aveva vibrato e sul display lesse <1 nuovo messaggio>; con dita tremanti lo aprì e lo lesse – No.D. – Elena sentì mancarle la terra sotto i piedi, si appoggiò al muro della chiesa, per non cadere

Un conciso e senza possibilità di negoziazione, un che non aveva previsto e non credeva davvero di ricevere. Una lacrima di dolore le scese sulla guancia, quasi graffiandola, ma fu solo un attimo, il tempo in cui realizzò che era quello il momento che doveva dimostrare a se stessa in primis e a Damon di conseguenza che questa volta non si sarebbe arresa passivamente agli avvenimenti, che questa volta lei, Elena Gilbert, avrebbe lottato per ottenere ciò che più desiderava. Cominciò a correre cercando di mantenere una velocità e in meno di dieci minuti fu davanti a casa Salvatore, la camaro era parcheggiata in box, lui era di sicuro in casa. Bussò decisa alla porta ed attese che Damon le venisse ad aprire. Ci mise un minuto buono prima di decidersi ad aprirle. La guardò serio, come non aveva mai fatto, lì sulla porta, senza invitarla ad entrare, rendendo l’aria molto pesante, poi sospirò e si decise a parlarle

“Non mi sembra di averti implicitamente invitata quacol mio di risposta”

“No, infatti non l’hai fatto, ma ho deciso che non mi interessava davvero la tua risposta a quella mia domanda. Posso entrare?”

“Ti interessa davvero la mia risposta a questa tua ultima domanda?” chiese ironico

“No” ed Elena spingendolo di lato entrò in casa e si avviò nel salone, perfettamente consapevole che lui non aveva opposto la minima resistenza, perché se lo avesse fatto non lo avrebbe spostato nemmeno di un millimetro, nonostante lei fosse nuovamente un vampiro

Damon andò verso la vetrinetta e si versò un bicchiere di bourbon

“Cosa sei venuta a fare qui Elena? Non hai già fatto abbastanza danno per oggi?” il distacco nella sua voce, le fece l’effetto di uno schiaffo in pieno viso

“Avevo bisogno di vederti Damon” rispose senza riuscire a catturare gli occhi di lui, che continuavano a fissare il livello del contenuto del bicchiere che teneva in mano.

“Mi hai visto. Se è solo questo, puoi andare, no?”

“Sai bene che non intendevo solo vederti ..”

“No, non lo so Elena.” conciso e diretto, questa volta le rispose puntando i suoi occhi dritti in quelli di lei

 Elena sostenne il suo sguardo, nonostante fosse un vampiro sentì la necessità di prendere un lungo respiro e continuò “Mi dispiace per aver trattato tuo fratello come se fosse un oggetto usa e getta, so che ti dispiace veramente per lui, per il suo matrimonio saltato a meno di due ore dalla sua celebrazione, e so che mi odi per questo.. ma so anche che..” prese un altro lungo respiro, continuando a sostenere il suo sguardo carico di severità “.. che non puoi non sentirti sollevato per non aver perso per sempre la possibilità di essere felice.. con me..” le ultime due parole le si smorzarono in gola,ma sapeva che lui le aveva sentite perfettamente, abbassò lo sguardo incapace di sostenere per un secondo di più quei suoi due occhi azzurri, senza scoppiare a piangere

Lui le si avvicinò e si fermò ad una spanna dal suo viso, la obbligò gentilmente con l’indice ad alzare gli occhi per incatenarli di nuovo ai suoi, spingendo il viso di lei leggermente verso l’alto

“Non ti azzardare a dire un’altra volta che ti odio” le soffiò deciso e sensuale sulle labbra, appena prima di appoggiarci sopra le sue.

Con quel semplice contatto Elena sentì il groppo in gola sciogliersi, sentì di nuovo la terra sotto i suoi piedi, sentì il suo cuore ancora umano, ed aggrappandosi ad esso, gli sussurrò dolcemente

“Vorrei che tu mi dessi la possibilità di renderti felice per l’eternità” prima di schiudere le sue labbra per permettere a lui l’accesso in lei facendo finalmente intrecciare le loro lingue in un bacio tanto dolce quanto carico di passione ed aspettativa.

Elena si abbandonò a quel bacio donandogli tutta se stessa, si sentì cingere la vita e si sentì stringere in un abbraccio tanto forte quanto dolce, sentì il corpo di Damon premere contro il suo facendoli aderire per tutta la lunghezza, sentiva le scariche elettriche che quel contatto le causava, sentì l’urgenza di lui nel volerla tutta per sé per sempre e si sentì amata come solo lui sapeva farla sentire; Elena intrecciò le sue mani tra i capelli corvini di Damon per tirarlo ancora più vicino a sé e poi, improvvisamente,  si sentì allontanare di pochissimo dalla fonte del suo piacere, sentì l’aria spifferare tra i loro corpi, Damon la stava allontanando ponendo fine a quella sensazione di assoluta felicità, ed Elena cercò il suo sguardo contrariata, scontrandosi però con i suoi due occhi azzurri ridenti che la stavano fissando con un’intensità d’amore tale da farla letteralmente sciogliere fra le sue braccia, Elena in essi vi lesse un desiderio assoluto di fondere le loro diverse essenze in un’ unica anima e tanto bastò a farla sorridere e sussurrargli dolcemente

“Ti Amo Damon, sei tutta la mia vita”, scorgendo di rimando negli occhi di lui un turbinio di emozioni che lo rendevano incredibilmente umano ed affascinante.

Damon le sorrise, felice come non si era mai sentito, colei che aveva ardentemente desiderato diventasse sua, gli era di fronte e come in un sogno gli aveva detto che lo amava, solo che questa volta era reale, non era frutto di qualche allucinazione o soggetto a qualche strano incantesimo, era vero e lo sarebbe stato finchè lei gli avesse concesso quel privilegio; Damon sospirò profondamente chiudendo per un attimo i suoi occhi, Elena vide scendere una lacrima a rigargli la guancia, poi Damon lì riaprì e ad Elena sembrò che quegli occhi di  ghiaccio si stessero sciogliendo per la prima volta in centosessantacinque anni, diventando un immenso oceano cristallino in cui lei si stava perdendo, facendosi cullare teneramente

“Ti Amo Elena, ti amo dal primo istante che ti ho incontrato e ti amerò per tutto il resto della mia vita. Mi hai detto che vorresti da me la possibilità di rendermi felice per l’eternità.. sono io, invece, che lo chiedo a te, sai che non sono un , non posso cambiare il passato e non ti posso garantire che in futuro non cederò al mio lato peggiore, ma ti posso garantire che se tu sarai al mio fianco, troverò la forza di reagire e ribellarmi al mio lato oscuro, e la troverò proprio nel nostro amore, semplicemente sentendo il tuo cuore battere contro il mio, perché tu sai che i nostri cuori hanno ricominciato a battere in questo momento, vero?” socchiuse gli occhi guardandola come se la vedesse per la prima volta, come se esistesse solo lei e nient’altro, facendola sentire il centro dell’universo intero, la voce carica d’amore di lui fu la goccia che fece traboccare il vaso, Elena sentì le sue gambe tremare e Damon dovette sorreggerla per non farla cadere a terra.

“Ehi… tutto bene?” le domandò un po’ preoccupato Damon, Elena ci mise ancora qualche secondo prima di riuscire a rispondergli

“Sì.. tutto bene Damon. Solo che..” non riusciva a formulare un pensiero perchè si sentiva sovrastata completamente dall’amore di quel meraviglioso ragazzo che le aveva appena giurato amore eterno ed era una sensazione straordinaria per lei, totalmente nuova, Elena cercò di fare del suo meglio finendo la frase per farglielo capire, gli sorrise “..solo che ho appena capito quanto sono stata una stupida a non lottare per te due anni fa.. hai la minima idea di quanto umano tu ti sei appena dimostrato? Hai idea di quanto amore mi stai concedendo? Non so se riuscirò mai a farti provare le stesse emozioni che mi hai a subire poco fa, ma ti prometto che mi impegnerò al massimo per riuscirci!”

Elena lo strinse a sè cingendogli il collo con le braccia, annullando la piccola distanza che lui aveva volutamente messo fra di loro poco prima e Damon ricambiò l’abbraccio lasciandole dei piccoli baci sul collo, provocandole brividi di piacere in tutto il corpo.

Elena sciolse lentamente l’abbraccio, quel tanto che le bastava solo per spostare la sua bocca ad un centimetro da quella di lui

“Li sento battere Damon, tutti e due. Mi piaci così come sei e per questo ti amo”

Damon catturò le sue labbra con le proprie, dapprima giocherellandoci, poi approfondendo il contatto, aumentando la pressione tra le loro bocche, chiedendole il permesso di accarezzare la sua lingua con la propria, permesso che Elena gli concesse quasi all’istante, dando il via ad un continuo e vivace tira e molla. Si staccarono solo per brevi istanti per guardarsi negli occhi e leggerci la quantità infinita di emozioni che si stavano donando l’un l’altra, annegando l’una negli occhi dell’altro e viceversa.

Damon si fece più audace e mentre teneva impegnate le labbra di Elena con le proprie, cominciò ad accarezzarle la schiena, segnando con l’indice tutta la spina dorsale, risalendo sul fianco e ridiscendendo lungo il braccio di lei, provocandole di conseguenza lunghi brividi di piacere che venivano accompagnati, mano mano che lui ripeteva la stessa operazione con due polpastrelli e poi tre, fino a lasciarle morbide carezze con tutto il dorso della sua mano, da ovattati gemiti che Elena cercava di trattenere, fallendo miseramente ed aumentando in questo maniera la voglia di possederla completamente di lui.

Ci misero ben poco a ritrovarsi nella camera da letto di Damon, in quella camera con quel meraviglioso letto che ad Elena era sempre piaciuto per la sua grandezza e comodità e che lei notò trovava estremamente familiare e confortevole anche dopo due anni di .

Sorridendogli maliziosa gli sbottonò lentamente la camicia ammirando i suoi pettorali scolpiti, come fosse la prima volta, lasciandogli dei baci a fior di pelle per ogni lembo nudo di essa che man mano gli scopriva eccitandolo ad ogni contatto, Damon la lasciò fare per un po’, ammirandola e lasciandosi trasportare dall’ondata di sentimenti che lei sola riusciva a scatenare in lui permettendole di lasciarlo con i soli boxer addosso; poi Damon decise che era il suo turno, la costrinse con una rapida mossa con la schiena contro il materasso e cominciò a sua volta a spogliarla, accarezzandola lentamente, mentre le lasciava baci infuocati sulle labbra, nell’incavo del collo, sulle spalle, scendendo fino ai seni segnando il bordo del reggiseno a balconcino in pizzo nero che lo mandava ancora più in estasi col suo effetto vedo-non-vedo, proseguendo poi sul morbido ventre e ancora più giù, fino al bordo delle mutandine della stessa fattezza del reggiseno.

Elena aveva raggiunto l’apice della sopportazione e con uno sguardo piuttosto eloquente lo supplicò di farla sua e Damon sorridendo trionfante la stuzzicò ancora per un po’, prima di accontentarla, portandosi sopra di lei con tutto il suo corpo, entrando in lei con una sola spinta e portandoli entrambi all’apice del piacere in un mugolare di sussulti e gemiti per troppo tempo trattenuti e desiderati. Damon si abbandonò sulla spalla di lei con la fronte e lei sentì il suo accaldato ed affannoso respiro farsi pian piano più regolare, mentre intrecciava piano le dita nei suoi capelli corvini.

Damon si lasciò coccolare assaporando ogni secondo di quel momento che nei due anni passati lontano da lei aveva tanto agognato, si distese di fianco a lei, per non schiacciarla col suo peso, ed invertì i ruoli, cingendola in un dolce abbraccio, lasciando che fosse lei ad appoggiarsi col suo viso sul suo petto, dandole tanti baci tra i capelli ed assaporando il suo dolce profumo di vaniglia.

Fu Elena, a rompere il silenzio complice creatosi fra di loro

“Mi sei mancato… tanto…” bisbigliò

Damon la strinse ancora più forte fra le sue braccia e sorrise tra sé

“Tu non hai la minima idea di quanto tu mi sia mancata”, Elena sentì un tuffo al cuore dalla  tanta sincerità ed angoscia con la quale Damon aveva pronunciato quelle parole

“Avresti dovuto dirmi a quale prezzo andavi incontro per ridarmi la mia vita da umana” nel tono di Elena un pizzico di rimprovero

“Non avresti voluto pagarlo… e io non ero intenzionato a farti rinunciare all’essere madre. Puoi raccontare agli altri quello che vuoi Elena, ma io so quanto ti dispiace non poter avere un bimbo da stringere tra le tue braccia, non provare neanche a negarlo! Ti si illuminavano gli occhi quando al parco ne incrociavamo qualcuno, a stento trattenevi le lacrime.. non hai mai voluto parlarmene… quando ho avuto la possibilità di cambiare questo tuo senso di vuoto, ne ho approfittato.. ”

“Anche a te ti si illuminano gli occhi Damon, cosa credi? Che non l’ho mai notato? Ma hai sempre rifiutato anche la sola idea di tornare umano.. non ho mai capito il perché e tutt’ora non lo capisco. Sei stato pronto a sacrificare tutto per potermi vedere madre, perché non faresti lo stesso per te stesso?” Elena alzò il viso per incrociare i suoi occhi, vedere le sue emozioni attraversarli, vedere l’effetto della sua domanda su di lui. Damon sospirò, reggendo comunque lo sguardo scrutatore di lei

“Perché non me lo merito.. così come non merito te, Elena. Lo sai, ho fatto cose terribili e non scherzo sul fatto che potrei ancora farne delle altre peggiori. Che esempio sarei per mio figlio?”

“Tutti commettono errori Damon, è umano sbagliare! Il passato non si può cancellare, è vero, ma si può imparare da esso, no? E tu lo hai fatto. E poi, hai fatto anche tante, tantissime cose per aiutare gli altri in difficoltà, spesso sei anche stato di vitale importanza per la sopravvivenza di molti di noi. Smettila di pensare di non meritarti la felicità!”

Elena si allungò leggermente e gli posò un dolce e leggero bacio sulle labbra, poi sempre guardandolo intensamente negli occhi gli mormorò “Io ti renderò felice per il resto della tua vita, che ti piaccia o no Damon Salvatore, andrà proprio così! Tu lo meriti eccome! E io non smetterò mai di ricordartelo!”

“Piccola cocciuta di una Gilbert!” Damon le sfiorò la punta del naso col suo indice, ridendo allegro, facendo scoppiare a ridere anche lei, poi improvvisamente la fece scivolare sul materasso e la sovrastò col suo corpo, impedendole ogni via di fuga, bloccandole i polsi con le sue mani sopra il cuscino e col suo viso a meno di cinque centimetri da quello di lei la provocò

“Hai una vaga idea di come potrei ricompensare questa tua premura?”, i suoi occhi la accarezzarono ardentemente, facendo accendere in Elena un prepotente desiderio di farlo suo

“No, sinceramente non saprei..” gli rispose lei con la voce rotta dal desiderio

“Sai, il fatto che non potremo mai essere madre e padre, magari con qualche magia potrebbe risultare superabile.. che dici se per ripagarti della tua gentilezza, ci provassimo come due esseri umani qualsiasi prima di cercare qualche soluzione mistica?” mentre glielo domandava, incatenandola con lo sguardo bruciante di desiderio, con la mano cominciò ad accarezzarla pesantemente per tutta la lunghezza del corpo, dalla vita fino al ginocchio e risalendo per l’interno coscia, ottenendo come risposta dei gemiti mal celati da lei, sentendola fremere sotto di lui con impazienza

“Penso che… “ad Elena si spezzò il fiato perché Damon improvvisamente fu in lei, le sorrise malizioso, pronto a ridarle un po’ di quella felicità che lei gli aveva offerto. Elena chiuse gli occhi e liberandosi fulmineamente le mani, conficcò le sue unghie nelle spalle di lui, attirandolo più verso di sé, per sentirlo maggiormente suo

“E’ una buona idea.. ma ti dovrai impegnare.. molto..” gli soffiò Elena nell’orecchio

Damon per tutta risposta affondò I suoi canini nel collo di lei e cominciò a inebriarsi anche col suo sangue, cogliendo Elena nuovamente di sorpresa; cominciò a spingere lentamente continuando a bere da lei, Elena fu presa da un’estasi improvvisa e devastante, si lasciò andare al piacere che Damon le stava donando. Fu un susseguirsi di gemiti e sospiri ininterrotti fino a quando entrambi non raggiunsero insieme l’apice. Damon si staccò dal suo collo, solo poco prima e solo per leggere il desiderio e l’appagamento negli occhi di Elena.

Si lasciarono andare stremati sdraiati l’uno di fianco all’altra, Damon le prese la mano, facendo intrecciare le loro dita.

Fissando il soffitto, ma con tono canzonatorio le chiese

“Mi sono impegnato abbastanza?”

Elena si girò su un fianco verso di lui puntellandosi su un gomito,in modo da poterlo guardare dall’alto verso il basso

“MMMmmm...” socchiuse gli occhi per un secondo, come per sfidarlo, poi con fare serioso esclamò “...hai bisogno di un po’ di lezioni di ripetizione!”, scatenando la sua ilarità

“Vorrà dire che sacrificherò qualche mia ora di relax con qualche biondina..” disse ironico, guadagnandosi un’occhiataccia da  Elena

“Perché, io non ti basto?” gli chiese con fare noncurante, fissando un punto non ben definito dietro di lui, guadagnandosi un’occhiata divertita di Damon, che si puntellò a sua volta sul suo gomito per arrivare col suo viso proprio di fronte a quello di Elena, obbligandola a guardarlo negli occhi.

“Non ne avrò mai abbastanza di te, piccola..” le disse in un tono dolcissimo, i suoi occhi colmi d’amore per lei.

Elena si perse in quelle parole, si sciolse in quei due occhi azzurri ed infiniti come il cielo d’estate e dimenticò le biondine, cosciente che non ce ne sarebbero state, c’era solo lei per lui, era sempre stato così, sin dal loro primo incontro.

“Ti Amo” gli sussurrò senza staccare i loro sguardi

“Tu sei la mia vita Elena”, Damon le diede un casto bacio sulle labbra per suggellare quella verità appena confessata.

Un brontolio proveniente dallo stomaco di Elena interruppe il magico momento, Damon sorridendo divertito le disse

“Qualcuno qui ha fame?”

“Bhè, è da ieri sera che non .. ho avuto altro da fare..” rispose sorniona Elena

“Preferisci A o B? Lo 0 l’ha finito Stefan tre giorni fa e non ho ancora rinnovato le scorte” disse serio Damon

Elena fece finta di pensarci su un attimo, poi si avvicinò all’incavo del collo di Damon e soffiò sulla sua pelle

“No, preferisco l’A positivo caldo al punto giusto..”

Damon capendo dove voleva arrivare, fece finta di fare resistenza, aumentando le distanze del suo collo dai canini ormai sporgenti di Elena

“Non ho l’A positivo..”

Elena lo spinse con forza facendo cadere sul materasso con la schiena, quasi strattonandolo e si sdraiò per metà su di lui,

“Smettila di fare il prezioso Damon! Ora è il mio turno!” e l’ultima cosa che lei vide prima di affondargli i canini appena sotto la giugulare fu il sorriso soddisfatto di Damon, che si lasciò poi sfuggire un sospiro di godimento non appena sentì i canini di lei penetrargli sotto la pelle. Damon lasciò che Elena si nutrisse di lui vivendo intensamente ogni emozione che quello scambio di sangue da lungo tempo atteso gli stava procurando.

Quando Elena fu soddisfatta si staccò da lui, lo guardò dritto negli occhi con fare soddisfatto e lo baciò sulla labbra sussurrandogli raggiante “Grazie.. per tutto..”  ricevendo in cambio un bacio dolcissimo

“Grazie a te, amore” le sussurrò poi Damon, facendola accoccolare sul suo petto e cingendola con entrambe le braccia.

Fuori ormai il sole aveva lasciato il posto alle stelle, che brillavano illuminando il cielo notturno, privo di nuvole, la luce chiara delle stelle che si riverberava nella camera avvolgeva Damon ed Elena  “Buonanotte piccola, sogni d’oro”Damon le posò un delicato bacio sulla fronte

“Buonanotte a te, amore mio”rispose Elena prima di chiudere gli occhi, emozionata come non era mai stata nel sentire Damon chiamarla con quei due nomignoli e .

Si addormentarono cullati dai loro profondi e rilassati respiri e con la certezza che si sarebbero donati amore reciproco per tutta l’eternità.

  
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