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Autore: Shinny_Leaf    20/01/2014    5 recensioni
Mi chiamo Venus. Venus Blain. Ho 16 anni e vendo me stessa per portare a casa da mangiare.
Domani ci sarà la Mietitura e c'è solo una cosa di cui sono certa: io verrò sorteggiata. Non c'è via di scampo.
Non fatevi impressionare. Io non sono un agnellino impaurito, ma non provo nemmeno piacere a uccidere. Sono sempre la via di mezzo.
La via di mezzo tra una ragazzina un po' pazza e una donna sadica. Quella figura a metà.
Una cosa è certa: se dovrò andare io tornerò a casa.
Tributi...
tremate di paura.
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caesar Flickerman, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Presidente Snow
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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16.Vero o falso, non si vede

 

Axel’ s POV
 
Cosa fai, Venus? Cosa stai facendo?
Perché sei lì? Perché non qui, con me?
Dio, Venus girati ti prego! Sono alle vostre spalle con i coltelli alzati!
Perché vi fate distrarre così?
Ti avevo detto di usarlo, solamente di usarlo! Invece vi state solo distraendo!
Smettila Venus, ti prego smettila. Smettila di baciarlo, è la tua distrazione.
Perché diavolo non vi staccate?!
Finalmente, vi allontanate l’uno dall’altra, ma è troppo tardi.
Ed ecco, Liam viene tirato via da te con una corda attorno al collo.
E, in una frazione di secondo, l’altro tributo ti alza, ti lancia in aria e tu crolli di schiena a terra.
Cadi, nella mia mente, quasi a rallentatore e riesco a vedere ogni smorfia di dolore che colpisce il tuo splendido viso.
Poi inquadrano Liam che cerca di liberarsi dalla presa della corda, dimenandosi. Ma tutto questo non funziona perché il ragazzo gli infila un coltello sulla spalla destra. Liam si lascia scappare un piccolo urlo, molto trattenuto.
Finalmente, riportano la telecamera su Venus che viene sbattuta e lanciata in aria ripetutamente.
Ogni caduta, del dolore.
All’ultima caduta, è stremata.
Il tributo la volta e lei finisce faccia a terra, sdraiata. Lui estrae un coltello e taglia la sua maglietta con un taglio dritto che parte dal collo e finisce sul fondoschiena. Apre la sua maglietta a metà in modo da osservare quanto sia viola la sua schiena.
È totalmente livida.
Sono disgustato.
Come solo osano? Come osano solo toccarla?
In un impeto di rabbia, faccio per alzarmi dal divanetto rosso ma Finnick mi trattiene.
“ La tua ira non la aiuterà.” Dice tenendo lo sguardo fisso sullo schermo.
“ Beh, ci sono due coglioni che non vedono l’ora di essere gonfiati alla tua destra. Che dici? Ti va di festeggiare?” Ribatto io, rimanendo fisso sul televisore.
Lo facciamo spesso, quando parliamo o scherziamo, guardiamo sempre da un’altra parte.
“ Anche se è sempre stato divertente riempire di botte chi se lo merita assieme a te, devo dire che per oggi salterei. Non possiamo certo spargere il sangue degli stilisti del Distretto 8 e 10 così, senza alcuna cerimonia. Lo sai che io, le cose, le faccio sempre pulite. E poi dobbiamo stare attenti alla nostra Tigre.” Dice Finnick con un piccolo ghigno divertito.
“ Come, scusa? La nostra? La mia vuoi dire.” Gli rispondo tirandogli una debole gomitata.
“ Suvvia, non essere possessivo. Si deve condividere nella vita e poi cosa vuoi mai? I miei ragazzi sono stati uccisi alla Cornucopia da lei e i suoi amichetti. Prima o poi, dovremo diventare amici, io e lei. Saremo colleghi nella vita.” Dice ridacchiando come un bambino.
Subito dopo però, nello schermo, uno dei due ragazzi prende fuori tre ganci di metallo attaccati a delle corde spesse e si avvia verso Venus che giace, quasi svenuta, a terra.
Il terrore mi avvolge proprio mentre le pianta tutti e tre i ganci nel fondoschiena.
Rantola di dolore.
La disperazione mi coglie quando il ragazzo, sistemato dietro ai suoi piedi, tira le corde dei ganci così forte da far alzare il suo petto da terra e da farle inarcare la schiena all’indietro.
E mentre lei urla, straziante, io non sento più nulla.
Nulla. Il niente assoluto.
Per qualche attimo, la telecamera inquadra da tutt’altra parte. Blaze è appoggiato a un albero e, appena sente le urla di Venus, inizia a correre verso la direzione di quei forti lamenti.
Poi tornano da lei, solo un attimo, a inquadrare il suo viso.
Quell’attimo mi basta per osservare tutto il suo dolore.
Ansimo, non riesco a controllarmi, ansimo.
M’infilo le mani tra i capelli e ansimo.
I solchi della sua schiena, dove nessuno ha tolto i ganci, sputano sangue e ansimo.
Finnick cerca di parlarmi e ansimo.
Non lo ascolto e ansimo, ma poco a poco le sue parole s’insinuano nella mia mente.
“ Axel, ascoltami. Ti prego, ascoltami. Axel ascoltami, ascoltami cazzo!” mi urla disperato.
Io mi giro a guardarlo e lui comincia a parlarmi.
“ Li hanno drogati, la stessa droga che hanno rifilato a Venus. Hanno fatto male a ferirla. Lo sai, no? Quando il veleno che ha dentro al sangue comincerà a fare effetto, lei sentirà altro dolore. È inevitabile, però riuscirà a ucciderli. Fidati di me.”
Ed è così che va, infatti, Venus, urla una seconda volta di dolore mentre il veleno coagula i buchi formando delle bolle e i ganci diventano quasi parte di lei.
Liam è senza maglietta, immobilizzato contro un albero e con tagli profondi e lunghi da estremità a estremità, come se indossasse una maglietta a righe verticali. L’unica differenza è che le righe di una maglietta non grondano di sangue. È fermo, immobile, e fissa Venus quasi incredulo.
Guarda la sua schiena e aggrotta le sopracciglia. Beh, un paio di bolle sul fondoschiena non sempre può passare inosservato. Venus gira il capo verso di lui e, portandosi l’indice alla bocca, gli fa segno di fare finta di niente.
I due ragazzi sono così presi dal torturare Liam che non si accorgono di lei.
Venus si alza affaticata sulle ginocchia e, con il busto ancora piegato verso le gambe e le braccia a penzoloni, si alza in piedi. Le sue gambe tremano visibilmente, ma non cedono. Pian piano, solleva anche il resto del corpo e lascia cadere a terra la sua maglietta lacerata, rimanendo in reggiseno. Vista da davanti, le tre corde sembrano tre strane code. Alza il capo e scosta la sua chioma dorata dal viso e, per un secondo, i fulmini delle sue guance sembrano prendere vita.
I suoi occhi si riempiono d’ira.
E io so, che quel che vedrò per i prossimi minuti, non sarà opera della mia Venus.
Nello stesso istante in cui uno dei due ragazzi infilza Liam con una lancia, Venus prende il coltello che tiene nello stivale e con forza brutale lo lancia dritto nel cranio dell’altro ragazzo.
Questo crolla a terra allo sparare del cannone. L’altro, accortosi dell’accaduto, si gira verso di lei e impugna la spada. Ma non va verso di lei, torna a Liam e gli apre il petto in due.
Ghigna e con la follia nell’animo esclama, rivolto a Venus, “ Non deve per forza essere dolore fisico.”
Inquadrano il viso di Venus, con le iridi che diventano rosse, e poi inquadrano Blaze che infila la sua lancia nel petto del ragazzo. Dopodiché, il cannone spara.
Venus non si rende conto dell’arrivo del ragazzo e si fionda addosso a Liam. Sconvolta, cerca inutilmente di coprire l’enorme squarcio. Liam, con le mani tremanti prende quelle di Venus, zuppe di sangue, tra le sue e le stringe. La guarda e sorride mestamente.
Poi il cannone spara per la terza e ultima volta di quella giornata.
 

Venus’ s POV
 
Vero o falso, non lo so.
Vero o falso, non si vede.
Vero o falso? Ma io lo vedo?
Mani sporche di sangue. Vero?
Vero.
Capelli sporchi di sangue. Vero?
Più che altro imbrattati.
Vero o falso?
Vero.
Sangue di chi?
Di qualcuno.
Qualcuno come Liam. Vero?
Ha importanza?
Sì, spero in un falso. Allora, sangue di Liam? Vero o falso?
Vero.
Liam è morto. Vero?
L’hai appena visto con i tuoi occhi.
Vero o falso?
Sempre vero.
Sono sola? Vero?
Falso.
Quanto falso? Sappi che tu non conti.
Molto falso.
Chi mi tiene compagnia?
Blaze.
Blaze?
Sì, Blaze. Gli stai urlando contro come un’indemoniata proprio in questo momento.
Perché urlo? Io gli voglio bene. Vero o falso?
Molto vero.
Allora perché urlo?
Perché hai appena compreso che i tuoi incubi ti seguiranno per sempre.
Perché urlo contro di lui?
Perché lui è vicino alla Morte e tu lo sai.
Fai parte dei miei incubi. Vero o falso?
Falso.
E allora chi sei?
Sono ciò che hai sempre voluto essere, ma che non sei mai diventata.
Sono te stessa.
 

Blaze’ s POV
 
“ Venus, stai tranquilla. Non ti tocco più ok?” Le dico allontanandomi.
Non è in sé e si vede.
Continuava a urlare; alzava la voce a ogni passo che facevo verso di lei e poi ringhiava come se Liam fosse la sua preda. Sembra una tigre affamata che non mangia da giorni.
Dopo qualche ansimo torna in sé e il rosso sparisce dalle sue iridi, lasciando il posto a un nero cupo.
O almeno questo è quello che credevo perché lei infila una mano nello squarcio del petto di Liam e lo allarga con un coltello. Il sangue le ha ricoperto i capelli e le mani. In faccia ha un sorriso diabolico e un paio di occhi assetati di sangue. Il petto si alza e si abbassa velocemente, come se avesse appena corso. La tigre siberiana che va a caccia di cervi.
Perché Venus è come una tigre: furba, agile, bella, omicida e ingannatrice. Mentre Liam è come un cervo: convinto di aver la vittoria in pugno, ma con troppi punti deboli. Così, mentre il cacciatore cercava entrambi, loro collaboravano fino a quando la tigre decise di cambiare l’accordo. Una volta ucciso il cacciatore sarebbe dovuto morire anche il cervo. E fu così, più o meno, cambiò solo l’ordine delle morti. Fatto sta che ora la tigre poteva godersi un doppio pasto, stava solo a lei scegliere chi sarebbe stato il primo piatto.
Scelse il cervo, alla fine. Non si sa bene perché, ma lo fece.
Non si sa bene perché, ma Venus strappò il cuore di Liam dal petto e s’inebriò dello schizzo di sangue che le arrivò sul viso.
Avevo voglia di vomitare.
Lo strinse tra due mani e se lo portò vicino all’orecchio destro.
Poi rise, quasi sorpresa di non sentirlo battere.
Lo abbassò e lo strinse forte al petto in una sorta di abbraccio derisore.
Se lo portò vicino al viso e sorrise di nuovo, inginocchiandosi.
Si guardò intorno e poi guardò il cielo.
“ Come vorrei, come vorrei che tu fossi qui.” Sospira.
“ Siamo solo due anime perse che nuotano in una boccia per pesci.” Ride sporadicamente e poi si alza.
“ Anno dopo anno, correndo sempre sul solito terreno, cosa abbiamo trovato?” Si domanda e incomincia a camminare senza una meta precisa.
“ Le stesse vecchie paure.” Esclama in tono sprezzante. Poi si posiziona a distanza uguale da me e da Liam. Perfettamente al centro. Lancia forte il cuore di Liam verso un albero e lo guarda spappolarsi, soddisfatta.
Prende un respiro e sussurra “ Vorrei che fossi qui.” E cade per terra con le gambe stanche.
Io, davvero, penso che non comprenderò mai quale razza di amore malato sia quello tra Venus e Axel.
Mi avvicino verso di lei e, reggendola per le braccia, la faccio alzare.
La sua espressione è del tutto cambiata, è sorprendentemente normale. Appena incrocia i miei occhi, mi sorride.
“ Blaze! Quindi quello sfigato del mio miglior amico è ancora vivo.” Mi salta addosso e mi abbraccia.
Come ai vecchi tempi, mi strappa un sorriso e mi sfotte.
“ Beh direi che tu te la sei passata molto peggio.”
Ride. Hai una risata cristallina.
“ Non vedi Venus, ti saettano gli occhi.” Esclamo a gran voce.
Ride di nuovo, più convinta.
“ Blaze! Mi ritengo offesa, era una battuta squallida.” Mi risponde divertita.
“ Eppure ridi.”
“ Era per farti piacere, tesoro.”
Stavolta rido io; amo quando finge di essere seria.
Poi vedo i ganci che ha impiantati nel fondoschiena.
“ All’antica Dea dell’Amore sono spuntate delle code?”
Ride per la terza volta. Penso di aver appena costituito un record.
“ Non ti piacciono? A quanto pare le dovremo togliere. Mi dai una mano?”
“ Appena mi passa la nausea.” Le rispondo ridendo. Non sono sicuro di riuscire a farcela, a estrarle quegli arnesi dalla schiena.
“ Abbiamo un bel po’ di cose da raccontarci, non è vero?” Mi chiede.
Vero.
 
 
Anche questo capitolo è stato terminato. Alleluia ce l’ho fatta.
Mi sto cimentando nella trasformazione in tanti personaggi diversi. E mi piaaaacee.
In questi giorni poi mi sento drogata, prima so’ felice ed è bello tutto poi voglio murì.
E non so neanche perché ve lo dico…
Secondo mio fratello, le pastiglie che mi danno in realtà è ecstasy.
Ok, ora basta però eh, che se vado avanti vi spavento.
Ringrazio tantissimo Clove_HungerGames, Clato_Peetiss e BlackSwan Hawtorne.
Queste tre fantastiche lettrici a cui devo molto ;)
Invito CHIUNQUE a farmi sapere cosa ne pensa oppure a farmi causa nel caso la mia storia sia troppo sadica e/o perversa.
Io e me stessa siamo sadicheeee e mooolto perverssse.
Ok, chiudo va.
Baci di sangue arcobalenoso *-*
(Oddei credo di non essere mai stata così fuori in vita mia)

Shinny
  
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