“La grandezza di Choji”

“Ma non la smetti mai di mangiare, Choji?”.
“Andiamo Shikamaru, me lo dici sempre…”.
“E che a vederti mangiare mi passa la fame”.
“Beh, guarda dall’altra parte allora! Scommetto che non te ne pentiresti!”
Erano loro, le ragazze di Konoha: Tenten, Sakura, Ino e Hinata, accompagnate da Temari, che le precedeva di qualche passo, attirando le attenzioni di Shikamaru. Una scia di profumo avvolgeva i loro corpi sensuali e rinfrescati dalle vicine terme. Il loro ridere quasi all’unisono, i loro capelli ancora umidi che gocciolavano bellezza, ogni loro piccolo movimento catturava l’attenzione dei ragazzi che avevano la fortuna di trovarsi sui loro passi.
“Beh, trovo molto più interessanti le nuvole”, disse Shikamaru, con l’aria di chi non crede a quello che dice. “Almeno loro non si pavoneggiano così tanto”.
“Continua pure a sbuffare, io intanto mi godo lo spettacolo!”, e poi gnam, un’altra patatina.
Il passaggio delle ragazze attirò immediatamente l’attenzione di Choji, che ormai non guardava nemmeno più il prezioso spuntino, ma che aveva gli occhi spalancati tanto quanto la bocca.
“Choji! Choji! TI ho cercato dappertutto! Il maestro Asuma ti vuole parlare!” disse Ino, avvicinandosi al muretto dove i due giovani ninja si trovavano.La sua voce suadente sembrava quasi rivolta verso il nulla, inascoltata, nonstante gli occhi di Choji fossero fissi sul suo volto. La coda dei suoi capelli, morbida e profumata, quasi sfiorò la guancia paonazza del compagno di squadra quando, al richiamo di Sakura, Ino si girò di scatto per dire “Un attimo e arrivo!”.
“E da quando ti piace, Choji?”. Il pacchetto di patatine cadde stracciato in due. Il resto dello spuntino delle cinque faceva compagnia al terreno.
“Ma che diavolo dici Shikamaru?” disse Choji visibilmente imbarazzato, “a me non piace proprio nessuno!”
“Già! Lo si deduce dal fatto che sei rosso come un pomodoro, che stai sudando da quando ha urlato il tuo nome, e soprattutto non hai fatto una piega nonostante ti siano cadute le tue preziose patatine”.
“Ma, Shikamaru..”
“Strano. E’ la prima volta che qualcosa viene prima delle tue patatine, eppure la conosci da tanto tempo, possibile che non me ne sia mai accorto?”.
“Beh vedi, il fatto è che..”, disse Choji, cercando goffamente di rimediare al disastro appena combinato per terra, “..il fatto è che lei, mi riempie il cuore di gioia, capisci?!”
“E’ incredibile come un sentimento possa renderti felice e triste allo stesso momento. I suoi capelli, i suoi occhi, il modo in cui si sposta i capelli dal viso, tutto di lei mi fa impazzire…”
Shikamaru unì i polpastrelli a suo modo, come di fronte a una scacchiera di shogi. “Glielo hai mai detto?”
“Fossi matto! Non capisci che disastro combinerei!? Io sono Choji, non riesco nemmeno a immaginare che lei mi consideri. Sono grasso, e goffo, non posso certo reggere il confronto con Sasuke, Neji o Sai.”
Shikamaru cercò invano una soluzione, come se questa fosse a portata di mano. “L’amore non è una partita a shogi, e nemmeno una missione. Mi spiace amico mio, ma non so davvero cosa fare per aiutarti. Non vedo soluzione”.
“Non preoccuparti, Shikamaru, ci sono abituato. E’ questo il mio posto: io sono l’amico che sta a guardare alla finestra. Sono il ragazzo a cui lei chiederà sempre se è bella con quel vestito, se le stanno bene i capelli tirati su. E pazienza se la persona per cui si fa bella non sono io.”
Le ragazze erano sparite all’orizzonte già da un po’, ma il loro profumo ancora non aveva percorso tutta la strada.“Amico mio” disse Shikamaru, “ tu non sei grasso, sei grande”.


Ciao a tutti, sono nuovo di questo sito.
Se sono qui è tutto grazie (o per colpa XD) di arwen5786: ebbene sì, noi due siamo amici nonchè compagni di università, e mi ha persuaso con molta convinzione a lanciarmi a scrivere su questo sito.
Considerando le discussioni che riusciamo a imbastire noi due su Naruto...
Che dire, spero che le mie storie vi piaceranno, proprio come io amo scriverle!
Un saluto a tutti,
Lawliet