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Autore: Justice Gundam    04/06/2008    5 recensioni
Prima di Taichi, Yamato, Sora... c'erano altri cinque ragazzi prescelti, chiamati per sconfiggere le forze del male e riportare la pace a DigiWorld. Ma chi erano questi ragazzi? E quali vicende hanno vissuto? Finalmente, questi interrogativi avranno una risposta! Prequel di 'Digimon Adventure' e delle mie storie 'Adventure 02 Reload', 'Lord of Digital Rings', 'Invasion'... e le altre che arriveranno in seguito!
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Digimon Zero-21

Digimon Zero

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

 

Oookay, eccoci di ritorno! E' un periodo in cui posso dedicare meno tempo alla scrittura, grazie a quei piccoli, fastidiosi problemini chiamati esami universitari... ma cerco comunque di fare quello che posso!

Sigh... dura la vita di chi deve giostrarsi tra tanti impegni, come me... e resa per niente facile dal fatto che a volte mi sembra di essere circondato dalla stupidità. Certo, andando in giro per la rete, si incontrano esempi di 'civiltà' che fanno pensare non poco, ma... bah, alla fine, sapete cosa vi dico? Che chi è talmente stupido da non voler ascoltare le opinioni degli altri, e da voler negare la verità, merita soltanto di essere lasciato nel suo brodo.

Scusate lo sfogo, ma ho avuto recentemente a che fare con cose che mi hanno fatto veramente arrabbiare. Contro gli idioti, neppure gli dei. Se poi hanno il potere...

Allora, passiamo ad argomenti più lieti. Più lieti si fa per dire, ovviamente, visto che, anche se Ogremon e la sua banda sono stati spazzati via dalla Digievoluzione a livello Ultimate di Bearmon, e dal magnifico trio Witchmon-Cobramon-Leomon, c'è ancora il problemino che i Digivice di Sho, Yurika e Jolene sono nelle grinfie di MetalPhantomon. E adesso, i nostri si sono inoltrati nella sua tana per recuperarli, con al seguito il non proprio collaborativo Felipe. L'unico a parte Jolene ad avere un Digimon capace di fare qualcosa in combattimento!

Se prevedete grane, prevedete giusto. MetalPhantomon sarà un altro avversario molto ostico per la nostra squadra... e ha in serbo per loro un trucchetto che, per quanto vecchio, tende a funzionare spesso con i protagonisti di anime e manga... Ma questo, ovviamente, non significa che anche i nostri non abbiano qualche sorpresa da tirare fuori...

Okay, fine della preview... e spazio delle recensioni! Vediamo cosa mi avete lasciato...

 

Talpina Pensierosa: Ti ho mai detto che mi piace molto il tuo nickname? Le talpe sono tra i miei animali preferiti, chissà per quale motivo... comunque, Felipe avrà il suo momento di gloria tra non molto. Un chiarimento tra lui e Sho, e probabilmente anche con Yurika, considerando quello che è successo nello scorso capitolo... credo che sia d'obbligo!

SmartGirl: Ancora una volta, grazie per la recensione! Non ti preoccupare se è lunga, le review lunghe mi fanno piacere! Comunque, tornando a noi... beh, non potevo certo esimermi dall'inserire Leomon, che oltre ad essere uno dei miei preferiti, è anche una delle colonne portanti della saga di Digimon. Un momento, però... questo significa che morirà presto, come è successo in Adventure e in Tamers? Non lo so... Ad ogni modo, Kevin è riuscito a smuovere il gruppo, e ad aver ragione di alcuni dei suoi demoni, e questa è senz'altro una buona notizia! Ora però, tocca agli altri... saranno altrettanto capaci?

KillKenny: Il fatto è che Ogremon, in quanto a buon senso, in certe occasioni lascia parecchio a desiderare! Il suo pestaggio in questo capitolo altro non è che il risultato della poco ponderata scelta di unirsi ad un aspirante dittatore come Watchmon! Avrà imparato la lezione? Mah, considerando che in Adventure lo ritroviamo al fianco di Devimon... Grazie del voto!

TopoMouse: Nessun problema, prenditi pure tutto il tempo che vuoi per la recensione! Sai com'è, anch'io sono non poco indaffarato, in questi ultimi tempi... mi fa piacere che il combattimento ti sia piaciuto (e che finalmente Kevin e Bearmon si siano fatti valere, eh? ^_^), e che abbia trovato divertenti i 'numeri' di Cobramon e Witchmon! Sai, l'idea della spada nascosta nel manico della scopa mi è venuta da Kohaku, un personaggio del picchiaduro Melty Blood... mentre l'inusuale metodo di spostamento di Cobramon è stato tutto una mia invenzione!

 

Direi che ho risposto a tutti. Bene, allora... possiamo ricominciare! Portatevi dietro una torcia con le batterie cariche, e un bel pò di fegato!

E un cornetto rosso non guasterebbe, viste le circostanze... A proposito, nessuno di voi recensori mi ha fatto notare una mia... piccola dimenticanza! Heheheee...

 

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Capitolo 21 - Nella dimora di MetalPhantomon

 

Se avesse avuto una testa, Watchmon l'avrebbe sicuramente scossa, dopo aver assistito alla disfatta della banda di Ogremon dalla sicurezza della sua sala di controllo. Non c'erano DemiWatchmon nei pressi del luogo del combattimento a riferirgli indirettamente quello che era successo, ma il riconoscere le ombre di Phascomon, Goblimon, Dracmon, DarkOtamamon e Bakemon, mentre si univano con un gemito alla turbinante sfera di anime che il tiranno dai molti occhi usava per mandare avanti i suoi piani... beh, quello era stato un indizio sufficiente a fargli capire tutto.

"Incapaci. Neanche dopo il potenziamento sono riusciti a fare qualcosa..." borbottò Watchmon con evidente fastidio. "Bah, poco male... a loro discolpa, posso dire che stavano affrontando una squadra ben preparata, nella quale sicuramente c'era anche Leomon. In ogni caso, avevo intenzione di sbarazzarmene non appena non mi fossero più stati utili, quindi in un modo o nell'altro, sono delle pedine inutili in meno da controllare. Adesso, però, la situazione si fa davvero interessante... e già, perchè ora i Digiprescelti dovranno entrare nel cuore delle Fortran Heights, nelle loro caverne più profonde, da cui nessuno è mai uscito vivo! Heheheee... e per recuperare i loro giocattolini, avranno a che fare con nientemeno che MetalPhantomon! In ogni caso, forse è meglio non essere troppo sicuri di vincere. Anche l'altra volta ero sicuro che Volcdramon li avrebbe spazzati via, e i risultati sono stati che ho perso i favori di Anthraxmon-sama..."

Memore degli errori commessi in passato, e deciso a non correre il rischio di ripeterli, l'osservatore fluttuò verso una delle uscite della sala di controllo, dalla quale stava entrando un grosso Digimon simile ad un tirannosauro dalle squame verdi, che però camminava ingobbito sotto il peso immane di due gigantesche 'corna' nere a strisce rosse che spuntavano dalle sue scapole, e si inarcavano sopra la sua testa seguendo una traiettoria leggermente ondulata. Aveva due corna frontali, una delle quali spuntava in mezzo ai suoi occhi, e un'altra dalla sommità del cranio, e una fila di spuntoni ossei bianchi percorreva la sua spina dorsale, passando in mezzo alle sue corna dorsali, fino all'inizio della coda. Piccole strisce rosse, simili a ferite, decoravano il muso, la coda e le anche, mentre sulle spalle era disegnato in grigio un terrificante teschio con le tibie incrociate, che lasciava poco all'immaginazione circa la disposizione di quel Digimon... assieme alle feroci zanne che ornavano la sua terribile bocca, ai corti, robusti artigli bianchi che ornavano le zampe... e agli occhi rossi scuri, nel quale brillavano scintille di ferocia!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Tuskmon

Tipo: Dinosauro

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Bayonet Lancer, Horn Driver

Certo non uno dei Digimon dinosauro più potenti, ma sicuramente uno dei più feroci. Tuskmon è imprevedibile ed aggressivo, ed è disposto ad attaccare qualsiasi creatura incontri per il piacere di combattere. Soltanto un comandante forte e risoluto può costringere un gruppo di questi Digimon a formare un gruppo coeso.

 

"Aaaah... molto bene, vedo che non ho avuto nemmeno bisogno di dare ordini..." commentò un deliziato Watchmon, squadrando il mostruoso dinosauro con i suoi numerosi occhi. Il suo interlocutore rispose a questa 'lode' abbassando il muso feroce e grugnendo qualcosa che poteva assomigliare ad un 'sì', per poi restare chinato in attesa di ordini.

"I Digiprescelti sono entrati nelle gallerie delle Fortran Heights, e mentre stiamo parlando, stanno cercando i loro Digivice..." lo istruì Watchmon. "Dubito che riusciranno ad oltrepassare MetalPhantomon, ma del resto dubitavo anche che riuscissero a battere Volcdramon, e non posso più permettermi leggerezze. Riferisci questo ordine al resto delle truppe: rinforzare la sorveglianza, e porsi tutti in status di allarme giallo. Dobbiamo essere pronti ad accogliere i mocciosi, nel caso si presentassero."

Il mostruoso dinosauro annuì, parlando per la prima volta con una voce roboante che ricordava i primi tremiti di un vulcano in procinto di entrare in attività. "Ricevuto, Watchmon-sama... sono inoltre venuto a riferirle che la Resistenza si sta facendo più attiva, e che di recente ci siamo trovati a dover respingere dei loro attacchi particolarmente pericolosi. Sembra che il loro capo, LoaderLeomon, abbia partecipato di persona a molte delle recenti schermaglie, e i nostri difensori si trovano in difficoltà contro di lui."

Watchmon storse il naso... o meglio, lo strato di cartilagine rossa che rendeva il suo volto completamente piatto nel punto tra l'occhio principale e le fauci. "Tsk... la Resistenza, proprio quello che mi ci voleva..." borbottò con fare irritato. "Fin da quando i piani di Anthraxmon-sama sono entrati in fase di realizzazione, quegli sciocchi illusi ci hanno dato fastidio... ma finora si limitavano ad essere irritanti, e basta! Adesso, invece, sembra che abbiano raccolto abbastanza risorse da farsi audaci... Bah, ragione di più per aumentare la sicurezza. Non temo LoaderLeomon, nè nessun altro di quel gruppetto raffazzonato, ma se si unissero ai Digiprescelti, potrebbero causarci problemi."

L'osservatore parlava a ragion veduta, e Tuskmon, nonostante il suo aspetto bestiale, era abbastanza intelligente da capirlo a sua volta. La Resistenza, un gruppo misto di Digimon di vari tipi e livelli che si opponeva alla tirannia di Watchmon tramite operazioni di guerriglia, era stata un fastidio fin da quando il leader, un Digimon nobile e feroce di nome LoaderLeomon, aveva radunato attorno a sè i Digimon a lui fedeli e l'aveva fondata. Nessun membro della Resistenza, nemmeno LoaderLeomon stesso, era abbastanza forte da preoccupare Watchmon, ma erano comunque riusciti ad infastidirlo, e a provocare degli scompensi nei suoi piani. Gli sforzi combinati della Resistenza e dei Digiprescelti... beh, quello sì che poteva essere pericoloso. Non era il caso di correre rischi inutili...

"Certamente, Watchmon-sama..." replicò Tuskmon. "Avvertirò immediatamente il resto dei difensori di aumentare la sicurezza, e di prepararsi ad un eventuale attacco."

"Fate in modo che le cose siano fatte bene." si raccomandò il Digimon dai molti occhi. "Tolti di mezzo i Digiprescelti, nulla sarà più in grado di minacciare i piani di Anthraxmon-sama, e potremo concentrare tutte le nostre forze sulla Resistenza. Li spazzeremo via una volta per tutte, e con l'esercito di Digi-Ghost che otterremo, potremo completare la nostra opera in breve tempo."

"Sì, mio signore." ringhiò Tuskmon, inchinandosi ancora più di quanto lo costringesse a fare il peso delle sue gravose corna dorsali. "Sarà fatto quanto prima."

Ad un cenno del dittatore, Tuskmon si voltò e si allontanò lentamente dalla sala di controllo, i suoi passi pesanti che riecheggiavano cupi nei corridoi del quartier generale. Watchmon guardò il suo servitore allontanarsi per qualche istante, poi rivolse di nuovo la sua attenzione alla sua sfera di Digi-Ghost, ponderando i possibili sviluppi della situazione. Per quanto fosse ancora in una posizione di vantaggio, Watchmon si stava rendendo conto che la sua superiorità avrebbe potuto non durare ancora molto...

Ma per quanto i recenti insuccessi lo stessero rendendo paranoico, Watchmon non immaginava che il pericolo poteva trovarsi molto più vicino a lui di quanto lui stesso non immaginasse...

 

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"Brrr... cavolo, pensavo che fuori facesse freddo... ma questo posto sembra il congelatore di mio zio!" si lamentò Sho, sfregandosi le spalle con le mani nel tentativo di trovare un pò di sollievo dal tremendo gelo che minacciava di attanagliargli i nervi e le ossa. Da quanto avevano iniziato la salita, il freddo si era fatto man mano meno tollerabile... ma adesso, appariva chiaro che non era un freddo naturale, in quanto anche SnowAgumon, un Digimon abituato ai climi freddi, aveva dei brividi.

"Se l'avessi saputo, che dovevamo addentrarci in un posto così gelido, mi sarei portata almeno una tuta da mettere sopra! Così finirò per diventare un ghiacciolo!" si lamentò Yurika, il membro del gruppo vestito in maniera più leggera. Non avendo altro modo per combattere il freddo, la ragazzina dai capelli blu si era sciolta la t-shirt, che di solito portava annodata sul davanti, tra torace e addome, in modo da coprirsi completamente il tronco. Inutile dirlo, la differenza non era poi così tanta...

"E non ti lamentare tanto, tu!" sbottò BlackGatomon, reprimendo un brivido. "Guarda me, cosa dovrei dire? Con tutto il pelo che ho addosso, sento ancora freddo! Anche se tu fossi coperta da tre strati di pelliccia, tremeresti ugualmente... questo freddo non è mica dovuto a cause naturali, sai com'è..."

"Non è un caso che questo posto venga chiamato 'la montagna del terrore'..." commentò SnowAgumon.

"Shhht! Volete stare un pò zitti, santi numi? State facendo più chiasso di una schiera di gatti innamorati!" li zittì Felipe. "Se non ricordo male, l'idea era quella di non attirare troppo l'attenzione su di noi... sapete com'è, non vorrei trovarmi con uno sciame di scagnozzi di Watchmon alle calcagna..."

"Beh, scusa tanto, signor 'non ho bisogno di nessuno'..." replicò Yurika, a metà tra il beffardo e l'indignato. La lite di poche ore prima con il biondino spagnolo, che sarebbe degenerata in uno scontro fisico se non fosse stato per l'intervento di Leomon e degli altri Digiprescelti, non le era ancora andata giù, e non stava aspettando altro che una scusa per sfogare la propria rabbia su di lui, per quanto banale. "Stavo solo notando che qui si congela! So che è praticamente la scoperta dell'acqua calda, ma fare un pò di conversazione, anche su cose così piccole, non guasta, no?"

"Adesso non cercare di attaccare briga con lui, Yurika!" la rimproverò Kunemon, con un tono di voce aspro che colse di sorpresa la ragazzina, non abituata ad avere diverbi con il suo Digimon. "In fondo, la sua parte di ragione ce l'ha, anche se è un antipatico! Facciamo in modo di non farci sentire se non è indispensabile, okay?"

Yurika sbattè le palpebre, quasi incredula... e anche gli altri membri del gruppo restarono per un attimo stupiti di fronte all'inusuale tono brusco con cui il Digimon bruco aveva parlato. Le ci volle un pò di tempo prima di riorganizzare i propri pensieri, e rispondere con una scusa borbottata a mezza bocca... il tutto mentre Jolene scuoteva sconsolata la testa. Non sembrava che le cose stessero migliorando poi tanto, in quel gruppo di ragazzini chiamati a combattere quella che forse era una guerra più grande di loro...

"Okay, okay... adesso non è il caso di scaldarsi troppo... anche se, date le circostanze e il freddo che fa, forse non sarebbe neanche tanto male... heheheee..." cercò di sdrammatizzare Sho, ridacchiando un pò della sua battuta che, come aveva previsto, non aveva fatto ridere proprio nessuno. Stringendo i denti con imbarazzo, il ragazzino iniziò a discendere una serie di gradini naturali che portavano alla zona più interna delle caverne, afferrandosi ai muri per cercare di mantenere l'equilibrio. "Quello che conta è che ci stiamo avvicinando ai nostri Digivice, no? Ora dobbiamo soltanto trovarli, e poi potremo proseguire... anche se non mi attira molto l'idea di farci strada in questo posto infernale..." Un brivido gli corse lungo la schiena quando un fuoco fatuo azzurro gli fluttuò davanti al viso, costringendolo a frenare di botto per poi passare vicino ad un'altrettanto impressionata Yurika. La ragazzina dai capelli blu, con un movimento quasi involontario, si acquattò contro il muro, gli occhi che seguivano nervosamente la lucetta fluttuante.

Felipe scosse la testa. Prima quella giapponesina ipersviluppata aveva il coraggio di rimproverarlo, e poi si tirava indietro davanti a quella sciocchezza? Davvero, non riusciva a capire nè lei nè il suo amico... "E come pensi di ritrovare i nostri Digivice in questo groviglio di gallerie, genio?" lo sfidò, quasi per il gusto di farlo più che per vera convinzione. "Vorrei ricordarti che questo posto non è esattamente piccolo..."

Sho sollevò gli occhi verso il cielo, con espressione esasperata. Possibile che quel tipo non riuscisse mai a vedere le cose da un punto di vista più ottimistico? Tuttavia, non fu lui a rispondere al ragazzino spagnolo... bensì SnowAgumon, che si voltò di scatto verso di lui bloccandosi a metà della 'scalinata' che il gruppetto stava scendendo. "Insomma, Felipe, è mai possibile che tu debba criticare tutto? Cosa ti prende, tutt'a un tratto?" gli chiese con veemenza, in tono tanto diverso da quello suo normale quanto lo era stato quello di Kunemon poco prima. "Credevamo che ti avesse fatto piacere unirti a noi, farti degli amici... e allora, come mai all'improvviso ti sei messo a comportarti in maniera tanto aspra? Non ti riconosciamo quasi più!"

Felipe sostenne freddamente lo sguardo del piccolo dinosauro bianco, mentre il gruppo riprendeva lentamente la discesa, e alla fine dello scosceso corridoio di roccia cominciava ad apparire una spelonca naturale dalla quale proveniva una strana luce azzurra. Avrebbe voluto rispondergli, dire quello che pensava... ma alla fine, il biondino decise che non era il caso di sprecare il fiato. Come spiegare le cose come stavano a quel gruppetto di idealisti illusi? Non facevano altro che cercare di infarcirgli la testa con quelle chiacchiere sull'amicizia e sul gioco di squadra... e non si rendevano conto della verità che stava a due centimetri dal loro naso. Ma come facevano, si chiedeva lui, a non capire? Eppure, era così semplice... quell'amicizia di cui parlavano non sarebbe durata a lungo, e una volta che fosse finita... cosa sarebbe rimasto? No... no, era meglio non farsi illusioni, fin dall'inizio... se poi loro volevano continuare a credere alle assurdità che si facevano uscire di bocca, affari loro. Lui era l'unico di quel gruppo che si era reso conto di questa verità, e una volta che gli altri ci avessero sbattuto contro la faccia, non avrebbero certo potuto dire che non li aveva avvertiti...

"Insomma, non avevamo detto che non si doveva continuare a litigare?" esclamò Falcomon con la sua vocetta acuta. "E allora, vediamo di tagliare e continuare a cercare i Digivice! Mi dispiace, Felipe, ma in questo caso, credo che Sho e SnowAgumon abbiano ragione!"

"Vero..." affermò Jolene, la sua natura timida messa da parte, prevaricata dal sentimento di tensione che regnava sovrano in quel momento. "Per il momento, è già qualcosa che siamo riusciti a superare Ogremon e i suoi uomini... anche se spero che Kevin, Bearmon e gli altri riescano a cavarsela contro quelle furie scatenate... Ora, almeno, sappiamo che i nostri Digivice sono nelle vicinanze... adesso, tutto sta a recuperarli!"

Felipe storse il naso, ancora non del tutto convinto, mentre il gruppetto terminava la discesa e arrivava nella camera naturale che si trovava alla fine della via scoscesa. Ai loro occhi apparve uno spettacolo tanto meraviglioso quanto terrificante, che servì allo scopo di distarli dal loro battibecco: nel bel mezzo della spelonca, si trovava una immensa voragine che sprofondava nelle viscere della montagna, e dalle cui profondità insondabili proveniva una strana luce bianco-azzurrina che pervadeva per intero quel luogo misterioso! Con meraviglia mista a sospetto, i ragazzi e i Digimon si mossero in cerchio attorno allo strano baratro luminoso, cercando di trovare un punto da dove potessero rendersi meglio conto di cosa si nascondesse al suo interno... ma per quanto si muovessero, la luce che risaliva era troppo forte per permettere loro di vedere bene.

"Questo... questo sarebbe... il luogo dove Ogremon e i suoi uomini hanno portato i nostri Digivice?" chiese Falcomon, la lingua che si muoveva quasi per riflesso. "Diavolo... nemmeno io immaginavo che nelle caverne delle Fortran Heights si potesse trovare una cosa simile..."

"Adesso però, la domanda è, come ci caliamo là dentro...?" chiese Kunemon. "Per me è facile, visto che posso attaccarmi alle pareti, e anche BlackGatomon non credo avrà problemi... e anche Falcomon, se non altro, potrà planare. Ma SnowAgumon e i ragazzi... beh, loro non hanno gli stessi vantaggi. Per non parlare del fatto che non sappiamo se quella luce sia pericolosa o meno..."

"Forse sarebbe meglio cercare un pò in giro, e vedere se troviamo un modo un pò più sicuro si scendere giù." propose Jolene. "E poi, dobbiamo controllare che non ci siano DemiWatchmon o scagnozzi di Watchmon in giro, e..."

La ragazzina inglese si interruppe, corrugò la fronte, e un'espressione di sospetto e allarme fece scivolare un'ombra sul suo grazioso viso, che alla luce della caverna, con tutti quei contrasti di luce e tenebra, appariva quasi inquietante. Lo stesso avvenne a Sho, SnowAgumon e ai loro compagni, che non capivano come mai la loro compagna si fosse zittita all'improvviso... e anzi, il ragazzino giapponese diede voce alle sue domande. "Jolene-chan? Jolene-chan, che succede Come... come mai quella faccia?"

"Mi... mi è appena venuta in mente una cosa..." mormorò Jolene, portandosi due dita al labbro inferiore e abbassando di qualche grado lo sguardo verso il terreno. "Voi... ragazzi... vi ricordate per caso di quanti erano i componenti della banda di Ogremon? Quando ci hanno attaccato alla ex-stazione dei Trailmon... vi ricordate per caso quanti fossero?"

Yurika inclinò la testa da un lato, confusa. A cosa voleva arrivare la sua amica? "Dovremmo... dovremmo ricordarcene? In quel momento eravamo troppo presi a cercare di difenderci, e contare quanti fosseo, beh... ea proprio l'ultima cosa che mi è venuta in mente! Però, se proprio vuoi la mia stima... mi ricordo vagamente che fossero in... in..." La detentrice della Crest dell'Amore si bloccò a sua volta, ripensando a quello che aveva visto un attimo prima di passare di scatto oltre lo sbarramento messo su dagli scagnozzi di Ogremon ed entrare nella grotta. "Erano... erano in sette! Adesso ne sono sicura! Sì, erano proprio sette, e..."

"E quelli che abbiamo visto all'entrata della caverna erano solo in sei! Ne manca uno all'appello!" esclamò SnowAgumon, completando il pensiero di Yurika. Adesso sì che appariva chiaro come mai Jolene era sul chi vive! Se non era con i suoi compagni... allora dove poteva essere finito il settimo membro della banda?

Qualcosa di grosso e pesante sbattè sul pavimento di roccia, provocando una brevissima scossa di terremoto, e un ruggito fragoroso spezzò la fino ad allora immacolata calma della caverna. Con un sobbalzo di paura, i ragazzi si voltarono verso la sorgente del rumore... un enorme Tyrannosaurus Rex nero con delle creste affilate di colore verde che gli percorrevano la spina dorsale, e che in quel momento era apparso da un ingresso laterale rispetto a quello da cui erano entrati e, dimostrando una capacità furtiva incredibile per le sue dimensioni, aveva fatto irruzione nella spelonca, cogliendo tutti di sorpresa!

"Sapete, forse l'abbiamo trovato..." commentò Sho, deglutendo nervosamente. "Anche se, rispetto all'ultima volta che l'ho visto, è un pò grandicello... certo che qui a DigiWorld le cure vitaminiche hanno un'efficacia fulminea, eh?"

"Se volevi farci ridere, Sho-kun, lascia perdere... non ci sei portato!" lo avvertì Yurika, le cui mani stavano scattando quasi per riflesso condizionato verso il bordo dei suoi shorts per afferrare il Digivice, prima che la parte razionale di lei le ricordasse che erano lì proprio per riprenderlo. "Comunque... sì, anche se in questo caso, immagino che il termine 'vitamine' vada sostituito con 'Digi-Ghost'!"

DarkTyrannomon iniziò ad avanzare con passi pesanti, squadrando le sue prede, e rendendosi conto che ne mancava una all'appello... beh, buon per lui, considerando che si trattava di uno dei Digiprescelti che avevano ancora il loro Digivice... questo gli avrebbe semplificato le cose!

"Siete stati bravi ad arrivare fin qui... e avete avuto coraggio a sfidare i pericoli di queste caverne, di questo devo darvene atto." tuonò l'ex-scagnozzo di Ogremon. "Ma non avete calcolato che anche noi potevamo separarci... e così, vi ho colto di sorpresa! Ora, siete tutti miei... sono sicuro che Watchmon-sama mi sarà molto riconoscente quando gli annuncerò che ho posto fine io stesso alla vostra leggenda!"

BlackGatomon, passato lo sbalordimento iniziale, sbuffò e scrollò le spalle. "Tsk... e piantala con la retorica, lucertolone! Ci vuole ben altro per impressionarmi!" esclamò la gattina nera, facendosi avanti per affrontare il Digimon nemico che, per quanto fosse al suo stesso livello evolutivo, era parecchio più grande e potente di lei... anche se, in effetti, non poteva essere altrettanto esperto, considerando che era evoluto da poco. "Piuttosto, non avevate calcolato il fatto che io e Jolene non abbiamo mai eseguito una sola Digievoluzione... per il semplice fatto che IO sono già a livello Champion? Questo vuol dire che il tuo vantaggio non è poi così netto come pensavi, eh?"

Il tirannosauro nero corrugò la fronte a sua volta, e BlackGatomon ghignò tra sè, rendendosi conto che le sue parole avevano avuto l'effetto desiderato. Tuttavia, un istante dopo, DarkTyrannomon scosse la testa, evidentemente pensando che un Digimon così tanto più piccolo di lui non costituisse una minaccia, e continuò ad avanzare imperterrito, mentre tra le sue robuste mascelle cominciavano a guizzare delle fiamme arancioni che coloravano di un minimo di vivacità l'ambiente cupo della spelonca. BlackGatomon, tuttavia, era una combattente abbastanza esperta da sapere quando un attacco stava per arrivare anche da segni molto meno palesi... e per lei, quel colosso squamoso era come un libro aperto!

"Adesso vedremo se farai ancora la presuntuosa dopo QUESTO! Fire Blast!" esclamò DarkTyrannomon, scagliando una ruggente palla di fuoco contro la gattina nera. I Digiprescelti, che già si erano messi a distanza di sicurezza quando BlackGatomon aveva palesato la sua intenzione di combattere, si ritirarono ancora di più, coprendosi gli occhi e il volto per il calore periferico della fiammata... mentre la Digimon oscura, con tutta la calma e la sicurezza di questo mondo, rimaneva in attesa che l'attacco giungesse...

...e, all'ultimo istante possibile, si scansò con un agile scatto laterale e balzò al sicuro, portandosi al fianco di DarkTyrannomon nel momento stesso in cui il suo Fire Blast esplodeva fragorosamente sul terreno e spaccava una grossa roccia alle spalle di BlackGatomon, facendo volare in giro frammenti di roccia semifusa! BlackGatomon evitò con agilità anche la grandine incandescente, poi si lanciò contro DarkTyrannomon nel momento in cui questo si voltava verso di lei per sparare ancora!

Sorprendentemente, il tirannosauro nero fu abbastanza veloce da riprendere fiato e lanciare un altro Fire Blast prima che BlackGatomon potesse partire all'attacco, e la Digimon oscura si ritrovò a dover schivare la meteora infuocata proprio nel momento in cui piegava le zampine per scagliarsi verso di lui! "Attenta, BlackGatomon! Schiva quel colpo!" sentì la voce allarmata di Jolene.

Per una frazione di secondo, quella strana ma gradevole sensazione che BlackGatomon qualche volta si scopriva a provare quando Jolene si preoccupava per lei, tornò a farsi sentire. Del resto, riflettè la Digimon, dopo una vita intera passata a cavarsela da sola, sentire qualcuno che tifava per te era un'esperienza nuova, quasi sconcertante...

Ma, evitando di farsi prendere dal sentimentalismo in una situazione del genere, la gattina nera ghignò in maniera quasi arrogante e scattò in avanti, apparentemente gettandosi VERSO la palla di fuoco di DarkTyrannomon in un attacco suicida! Prima che Jolene potesse aprire boca per urlare, BlackGatomon aveva eseguito una torsione aerea apparentemente impossibile, schivando il proiettile infuocato e facendo in modo che si schiantasse sul pavimento senza fare danni a nessuno!

"Hah! Non ho bisogno che tu me lo dica, Jolene!" esclamò, rivolta alla sua partner umana. "Ho la situazione sotto controllo! Ed ora, lucertolone troppo cresciuto, guarda cos'ha in serbo per te questa 'piccoletta'! Lightning Paw!"

Dalla sua posizione a mezz'aria, BlackGatomon scattò contro il suo avversario e lo colpì in piena faccia con un pugno sferrato con la zampina chiusa! Colto di sorpresa dall'inaspettata potenza di quel colpo, che gli intorpidì la punta del muso, il tirannosauro nero barcollò con un grugnito di dolore, e indietreggiò di diversi metri, ritrovandosi quasi con le spalle al muro... ma BlackGatomon non finì lì, e attaccò con un calcio nello stomaco, seguito da una rapidissima raffica di pugni al torace che fecero sobbalzare il dinosauro come una raffica di mitragliatrice, e da un ultimo, micidiale diretto al mento! DarkTyrannomon grugnì di dolore, e vacillò... ma non cadde come tutti si erano aspettati, e in un istante di rabbia, riuscì a sferrare un tremendamente preciso colpo di coda che raggiunse BlackGatomon a mezz'aria, interrompendo il suo attacco e scagliandola a terra con un miagolìo! Per fortuna, la Digimon nera era abituata anche a colpi più potenti, e riuscì a rotolare di fianco, nonostante lo stordimento, in tempo per evitare la gigantesca zampa artigliata che aveva cercato di appiattirla come una focaccia!

Jolene tirò un sospiro di sollievo vedendo che la sua Digimon si era rialzata e aveva ancora forza più che sufficiente per combattere. Con un grugnito di disprezzo, BlackGatomon si rimise in posizione di guardia, e mosse un paio di passi laterali, cercando di aggirare l'avversario... che, ora consapevole di non avere più a che fare con l'avversaria di poco conto che lui credeva all'inizio, si muoveva con molta più circospezione. Due occhi dorati e felini guardavano dritti in due gelidi occhi da rettile, ognuno dei loro proprietari attendendo il momento in cui l'altro si sarebbe permesso di abbassare la guardia, anche solo per una frazione di secondo...

Sho e Yurika restavano a guardare con il fiato sospeso, sapendo bene che i loro Digimon, con tutta la buona volontà, non erano in grado di aiutare BlackGatomon in quella lotta. Per qualche motivo, pur avendo la possibilità di far evolvere Falcomon in Diatrymon, Felipe non mosse un dito, e continuò a fare da spettatore, ignorando deliberatamente gli sguardi di disapprovazione dei suoi compagni... e del suo stesso Digimon.

In ogni caso, anche se Felipe si fosse offerto, molto probabilmente BlackGatomon non avrebbe accettato. La Digimon oscura aveva davanti un avversario che lei SAPEVA di poter affrontare da sola, e non avrebbe accettato aiuto da nessuno - ne andava del suo onore, e soprattutto della possibilità di diventare più forte, come lei desiderava!

Uno scintillìo sinistro attraversò gli occhi di BlackGatomon quando i suoi sensi acutissimi colsero un movimento appena percettibile delle zampe posteriori di DarkTyrannomon! Con la stessa, accecante velocità di poco prima, la gattina nera scattò in avanti, riuscendo a cogliere di sorpresa il mostro preistorico, che era convinto che lei gli avrebbe lasciato la prima mossa per poi regolarsi di conseguenza... ma non ebbe il tempo di pensare ad un possibile contrattacco, visto che BlackGatomon eseguì un rapido, violento e spettacolare calcio volante che colpì in pieno petto DarkTyrannomon, riuscendo a scuoterlo leggermente, ma senza fare grandi danni. Infuriato, il dinosauro nero attaccò con i suoi piccoli artigli anteriori, cercando di colpirla mentre scendeva... ma ancora una volta, con delle evoluzioni aeree che avrebbero fatto invidia ai migliori paracadutisti professionisti, BlackGatomon evitava gli attacchi con facilità quasi sprezzante, rispondendo ad ogni artigliata che le arrivava troppo vicino con dei rapidi, innocui ma dolorosi graffi che avevano il solo scopo di far perdere le staffe a DarkTyrannomon. Cosa che, in effetti, non tardò ad avvenire, considerando la scarsa esperienza del Digimon più grande! Perdendo quasi del tutto la calma, DarkTyrannomon agitò le zampe anteriori alla rinfusa nel vano tentativo di afferrare BlackGatomon, riuscendo ogni volta soltanto a fendere l'aria con un sibilo minaccioso...

Finchè BlackGatomon non reagì mezzo secondo più tardi, e gli artigli di DarkTyrannomon non si strinsero su di lei!

"BLACKGATOMON! NO!" esclamò Jolene con orrore, mentre la sua Digimon emetteva un sibilo infastidito e iniziava a contorcersi per liberarsi da quella morsa d'acciaio. Con un grugnito di soddisfazione per aver finalmente catturato quell'irritante insetto che si rifiutava di farsi prendere, DarkTyrannomon iniziò a stringere con tutte le sue forze, minacciando di tagliare il rifornimento d'aria ai polmoni di BlackGatomon, e frantumarla come un biscotto sotto le ruote di uno schiacciasassi...

...finchè non si rese conto che, per quanta forza ci mettesse, la sua avversaria resisteva valorosamente, e riusciva ad impedirgli di stringere la sua morsa letale! Con crescente sgomento, il mostro nero vide la sua avversaria di tanto più piccola contorcersi fino a liberarsi dalla sua presa, e cominciare a separare le zampe che minacciavano di schiacciarla, per poi illuminare i suoi occhi di una strana luce dorata che non voleva dire nulla di buono per il suo avversario!

"Cat's Eye Hypnotism!" esclamò la gattina nera, e i suoi occhi illuminati come i fari abbaglianti di un'automobile produssero un rapidissimo, quasi istantaneo flash che colpì la retina di quelli gelidi del mostruoso rettile! DarkTyrannomon spalancò la bocca piena di zanne, inebetito, prima che i suoi occhi si facessero vacui e vitrei, segno sicuro che era caduto vittima dei poteri ipnotici di BlackGatomon! Ormai del tutto incapacitato, DarkTyrannomon non potè fare altro che restare a guardare impotente la sua avversaria che balzava in alto, fino a portarsi sopra la sua testa... e scendeva giù, con il pugno chiuso, per sferrargli il colpo fatale!

"Ed ora... Lightning Paw!" esclamò BlackGatomon, facendo atterrare il suo pugno proprio in mezzo agli occhi sporgenti del tirannosauro nero! Per un attimo, non accadde nulla, ed entrambi i combattenti restarono bloccati, come se la scena si stesse svolgendo sullo schermo di un videoriproduttore messo in pausa... poi, quasi con rassegnazione al proprio inevitabile destino, DarkTyrannomon scivolò all'indietro e crollò a terra di schiena con un fragore tremendo, minacciando la stabilità della grotta con il suo peso immane, mentre BlackGatomon eseguiva una ennesima capriola in aria e atterrava senza problemi sul pavimento di roccia scoscesa. Il corpo di DarkTyrannomon iniziò immediatamente a dissolversi, scomponendosi in stringhe di dati... e in un unico, inquietante fantasma nero che i ragazzi riconobbero subito come un Digi-Ghost, che aleggiò sopra le loro teste come un avvoltoio infuriato per alcuni secondi, prima di volare chissà dove e scomparire per sempre. In poco tempo, così come era iniziato, il combattimento era finito, e a testimoniare che si era svolto, c'erano soltanto le rocce spaccate e fuse tutt'attorno al gruppo d Digiprescelti, l'evidente stanchezza di BlackGatomon... e il sollievo liberatorio di Jolene, che corse dalla sua amica digitale per assicurarsi che andasse tutto bene. BlackGatomon, ripreso fiato per un attimo, alzò lo sguardo con espressione quasi interrogativa davanti al sollievo della sua partner umana.

"BlackGatomon! Mi hai fatto prendere paura... accidenti, quel mostro avrebbe potuto stritolarti!" esclamò, la paura non ancora sotto controllo. Si inginocchiò per terra e abbracciò BlackGatomon, facendo salire unmugolio di protesta dalla gola della gattina nera... che però era troppo stanca per opporsi, e la lasciò fare. "Sei stata davvero imprudente, lo sai? Non devi fare queste cose... non devi metterti a rischiare la vita soltanto per far vedere che sei forte! Se quel Digimon ti avesse cancellato, io... io... non so cosa..." Si interruppe, non volendo pensare a come avrebbe reagito se la compagna con cui, più che con ogni altro membro del gruppetto di cui faceva parte, aveva condiviso l'avventura a DigiWorld, da un minuto all'altro non ci fosse stata più. La sola idea le faceva venire le lacrime agli occhi, e fu solo con un grande sforzo di volontà che la timida ragazzina inglese non le fece vedere. Ben sapendo che BlackGatomon l'avrebbe criticata per la sua 'debolezza', e che molto probabilmente Felipe non sarebbe stato molto più tenero nei suoi confronti...

La stessa BlackGatomon tuttavia, sentì di nuovo quella poco familiare sensazione di benessere... anche se, come era prevedibile, decise di metterla a tacere conuna delle sue rispostine sarcastiche. "Heh. Stupida, perchè secondo te, io ho voglia di farmi cancellare dal primo lucertolone troppo cresciuto che passa per la strada! Non diciamo assurdità, io non posso certo morire prima di aver cancellato Watchmon e i suoi amichetti con questi artigli!"

Jolene riuscì a sorridere, nonostante tutto. "Heheee... perchè mi aspettavo che avresti risposto così, BlackGatomon? Comunque... hai ragione, essendo la tua partner, ti dovrei conoscere meglio di così! Sei stata brava, comunque... grazie per averci tolto di mezzo quel DarkTyrannomon! Ora, stavamo dicendo... di recuperare i Digivice, giusto?" chiese poi, rivolta al resto del gruppo.

"Sì, infatti..." rispose Falcomon, dopo aver gettato un'occhiata laterale a Felipe, che nonostante il combattimento si fosse risolto a loro favore, non sembrava terribilmente entusiasta, e anzi stava guardando verso il terreno con un'espressione cupa, che tradiva addirittura un pò di confusione... "Dal momento che non sappiamo quanto sia pericolosa quella strana luce che esce da quella fossa, stavamo pensando di fare una perlustrazione qui attorno, per vedere se c'era un altro modo di raggiungere i livelli inferiori. Dove, si spera, ritroveremo i nostri Digivice..."

Sho annuì, ma allo stesso tempo storse il naso, non del tutto convinto. "Sì, in effetti, l'idea mi sembra giusta, ma... il problema è che vedo che ci sono diverse vie d'uscita alternative da questa stanza, ed esplorare tutti i corridoi è un'impresa che potrebbe portarci via un sacco di tempo... lasciandoci intanto con poche difese contro i Digimon che infestano queste montagne. Io... non sono sicuro, forse dovremmo almeno fare una prova, prima di imboccare la via più lunga. Ad ogni istante che passiamo senza i nostri Digivice, i rischi aumentano sempre di più..."

Non si poteva dire che Sho avesse tutti i torti, e anche Felipe, nonostante la sua inimicizia nei confronti del ragazzino giapponese, stava seriamente pensando di dirsi d'accordo con questa idea, fatti due ragionamenti. Ma prima che potesse aprire bocca, qualcun altro decise di intervenire nella maniera più brutale, e la terra iniziò a tremare sotto i piedi dei ragazzi, facendo loro perdere l'equilibrio per qualche istante, mentre una cupa risata si levava dalla voragine presso la quale si trovavano, la cui luce si intensificò fino quasi a diventare abbagliante! SnowAgumon trattenne il respiro, e dalla gola gli uscì uno strozzato rantolo di paura mentre si allontanava dal minaccioso fossato luminoso... e, un istante dopo, alcune spaccature si aprirono nella roccia su cui stavano in piedi ed iniziarono ad emettere la stessa luce azzurrina del baratro, come se qualcuno stesse fendendo il pavimento con una lama invisibile! Allarmati, i ragazzi e i Digimon si raggrupparono, cercando di spalleggiarsi a vicenda in vista dell'arrivo di una nuova, tremenda minaccia...

"E... E adesso cosa succede?" esclamò Yurika, mettendosi nella sua posizione di guardia da praticante di judo. Non che pensasse davvero che la sua abilità nelle arti marziali potesse esserle d'aiuto contro gli scagnozzi di Watchmon, ma voleva almeno far loro vedere che non le facevano paura. Inutile dirlo, il suo coraggioso tentativo di mostrarsi forte servì soltanto a divertire ancora di più l'orrore che si celava negli abissi delle Fortran Heights, la cui risata aumentò rapidamente di intensità, fino a diventare un'acuta, penetrante eco di follia distruttiva, accompagnata da una terrificante figura ammantata che si levò in volo dal fossato luminoso, tenendo tra le mani ossute una spaventosa falce, e i cui occhi erano stati sostituiti da due brillanti sfere di luce che dardeggiavano implacabili nelle orbite vuote del teschio che aveva al posto della testa. I ragazzi e i Digimon, BlackGatomon compresa, ammutolirono in un misto di spavento e meraviglia. Non avevano mai visto niente del genere, nemmeno nei loro incubi peggiori... e a guardare così quella figura che fluttuava sopra di loro, il suo vantaggio amplificato dalle sue enormi dimensioni, li faceva sentire come se stessero vedendo in faccia la Morte in persona!

In effetti, la cosa non si distanziava molto dalle rappresentazioni tradizionali della Morte: assomigliava infatti ad un enorme scheletro umano avvolto in uno sdrucito mantello nero dall'interno rosso, con un cappuccio dello stesso colore a coprirgli il cranio. Tuttavia, ad un'occhiata più accorta, resa più semplice dal fatto che la luce del fossato si stava smorzando di intensità, appariva chiaro che le ossa che costituivano il suo corpo erano fatte di metallo grigio, ed erano imbullonate tra loro in modo da ricostruire alla perfezione lo scheletro umano. Inoltre, quella spaventosa creatura, che sembrava uscita dritta dai deliri di un pazzo, non aveva nulla là dove avrebbero dovuto esserci le ossa della parte superiore delle braccia... soltanto delle scariche elettriche bianche che connettevano le spalle ai gomiti! La colonna vertebrale si estendeva oltre quella che sarebbe sembrata una lunghezza proporzionata, dando al suo orribile corpo un'apparenza quasi serpentina... e come se non bastasse, lo scheletro meccanico non aveva nulla nel punto dove avrebbero dovuto esserci il bacino e le gambe! Semplicemente, la spina dorsale terminava in una sfera di crepitante energia elettrica bianco-rosata il cui colore tenue creava un effetto decisamente inquietante! Anche la lama ricurva della sua falce, posta alla fine di un lungo manico nero, era fatta di pura energia elettrica, e scoppiettava minacciosa mentre il mostro la sollevava sopra la testa. Non ci voleva certo un genio per capire che l'intenzione era quella di usarla per mietere le vite dei ragazzi e dei loro partner...

Ma quello che faceva più spavento erano sicuramente gli psichedelici effetti di luce e di elettricità che circondavano l'orrore fluttuante, contribuendo al suo aspetto innaturale. Nessun Digimon che avessero mai incontrato finora dava questa impressione di odio, follia ed invincibilità, fusi assieme in un turbine di distruzione insensata! Bastava un'occhiata per rendersi conto di cosa era davvero quel Digimon: un assassino. Uccidere era l'unica funzione della sua vita, e lo rendeva spaventosamente chiaro!

Kunemon si ancorò al terreno con le sue zampine, cercando di mettere a tacere il fortissimo impulso di fuggire in preda al panico. "Questo... questo dev'essere... MetalPhantomon! Oh, che Azulongmon-sama ci salvi tutti... non potevamo fare incontro peggiore!" esclamò, tra lo stupore ammutolito del resto dei suoi compagni. Anche la coraggiosa BlackGatomon si trovò a dover indietreggiare, terrificata dal potere di questo micidiale avversario! Il quale, con gioia crudele, fluttuò in avanti, godendosi lo spettacolo dei suoi avversari terrorizzati, e aprendo le mascelle in un'altra risata stridula che scosse le pareti della caverna!

"HYAAAAHAHAHAHAAAA!" rise follemente la creatura, un suono che pareva sempre più animalesco ad ogni secondo che passava. "Avete indovinato, bambini prescelti! Devo ammettere che siete stati in gamba ad arrivare fin qui, ma la fortuna ha deciso di voltarvi le spalle! La vostra stupida missione finisce qui... io, MetalPhantomon, mi occuperò personalmente di fare sì che voi non costituiate più una minaccia al dominio di Watchmon-sama!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MetalPhantomon

Tipo: Cyborg

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Grave Scream, Soul Predator

Vero e proprio terrore di DigiWorld, anche conosciuto come lo Shinigami (dio della morte) del Mondo Digitale. E' in grado di sottoporre le sue vittime ai loro peggiori incubi, in modo da nutrirsi della loro disperazione... e può manipolare gli oggetti grazie ai campi elettrici da lui emanati. Un soggetto pericoloso ed instabile, da evitare a qualunque costo!

 

Il Digimon malvagio continuò a scendere di quota, la falce sollevata sempre più... e il suo sguardo folle fisso negli occhi delle sue piccole vittime, che si ritrovarono paralizzate dal terrore e incapaci di pensare ad un qualsiasi modo per sfuggire a quello che sembrava essere il loro destino incombente. Persino una veterana come BlackGatomon, che non aveva tremato di fronte a mostri molto più grandi di MetalPhantomon, sembrava essere rimasta congelata sul posto, incapace di muovere un solo muscolo. Con mano tremante, Felipe cercò di mettere mano al suo Digivice per far evolvere Falcomon... ma la sua mente razionale continuava ad urlargli che sarebbe stato comunque tutto inutile. Era fin troppo evidente che quel Digimon era troppo forte perchè un Champion potesse tenergli testa. Se solo avessero avuti tutti i Digivice, allora forse se la sarebbero cavata solo con le forme Champion... ma così...

Mentre MetalPhantomon scendeva verso di loro, il terrorizzato biondino sentì chiaramente il suo sguardo fisso nei suoi occhi... e capiva, PERCEPIVA senza ombra di dubbio che in quelle orribili sfere elettriche non c'era altro che una feroce presa in giro per il suo inutile tentativo di resistenza... MetalPhantomon capiva perfettamente quello che il Digiprescelto dell'Amicizia stava pensando... pensava che era tutto inutile... che per quanto si sforzassero, c'era sempre la possibilità che nessuno uscisse vivo da quella folle avventura... e che, in ogni caso, alla fine avrebbero perso tutto comunque... come un mantra, questi cupi pensieri riecheggiarono nella mente del ragazzino biondo, sovrapponendosi ad ogni pensiero razionale, e riempiendo la sua mente di disperazione.

E la cosa peggiore era che, per un qualche istinto che lui stesso non riusciva a spiegarsi, riusciva a percepire che era proprio quello il pensiero di MetalPhantomon! Il mostro scheletrico, oltre a leggergli nel pensiero, gli stava trasmettendo il suo, divertendosi a travolgere ogni difesa Felipe potesse aver eretto attorno alla propria psiche!

MetalPhantomon giocherellò crudelmente con la sua falce, ponderando la reazione di Felipe... e quella di Falcomon che, pur terrorizzato, cercava ugualmente di scuotere il suo partner umano da quello stato ipnotico. Tutto inutile. Il biondino restava impalato al suo posto, pieno di orrore.

Che poca e insignificante cosa era la mente umana, decise MetalPhantomon. Bastava così poco a metterla a nudo e a farla collassare... quel ragazzino aveva eretto attorno al proprio cuore un castello di carte per evitare di essere ferito ancora dalle persone che gli stavano attorno, e permetteva soltanto a pochi di vedere cosa c'era oltre... paura... sfiducia nell'umanità... e in fondo a tutto, un desiderio di non essere solo che però lui aveva considerato irrealizzabile fin dall'inizio. Per un essere diabolico come lui, queste sensazioni negative erano un dolce nettare... anzi, non sarebbe stato nemmeno divertente giocare con la sua prevedibile mente. Forse era meglio dare un'occhiata a quella degli altri...

La ragazzina castana che si era avvicinata tremando ai due giapponesi, affiancata da quella BlackGatomon? No, lei se possibile era anche più prevedibile... anche se, bisognava ammetterlo, le sue reazioni più eclatanti al terrore atavico che MetalPhantomon suscitava erano più divertenti da vedere. No, anche lei poteva aspettare...

I due giapponesi? Gli occhi di MetalPhantomon brillarono di una luce ancora più malefica, e scariche di energia elettrica scaturirono dalle sue orbite vuote, bombardando il terreno attorno a Kunemon e SnowAgumon. I due Digimon si ritirarono con un breve grido di terrore, e l'allucinante assassino calò ancora un pò di quota, fino ad incombere sui due amici d'infanzia con la falce sollevata. I loro sguardi di sfida, che tuttavia non riuscivano a nascondere l'orrore, lo intrigavano in maniera perversa... non c'era niente di più saporito, ai suoi occhi, che scrutare nei meandri di un cuore coraggioso come era quello del ragazzino con gli occhialoni, e distruggere ogni minima traccia di speranza, lasciando di lui un guscio vuoto privato di ogni speranza... in particolare adesso che il ragazzo sembrava aver superato certi suoi problemi legati all'esprimere i suoi sentimenti, e al misurare il proprio coraggio in relazione alle situazioni...

Ma forse... forse la ragazza sarebbe stata più succulenta, come primo bersaglio. C'era qualcosa, in lei, che gli ricordava molto il ragazzino biondo... anche lei cercava di nascondere la propria vulnerabilità dietro uno schermo apparentemente inossidabile... e tuttavia, era profondamente diversa da Felipe, per altri versi... lei non aveva rinunciato alla vicinanza degli altri per paura di essere ferita... piuttosto, era lei ad aver paura di ferire... e, meglio ancora, aveva un'altra, terribile paura che MetalPhantomon trovava particolarmente succulenta...

Sì, una ragazzina forte e volitiva come lei era sicuramente una preda molto più appetibile! Il terrore cibernetico decise che sarebbe stata lei la sua prima preda... visto che era la prima volta che si godeva gli ultimi istanti di vita di un essere umano, tanto valeva goderseli il più possibile, e quale modo migliore per iniziare che mettere a nudo le paure di una ragazzina che cercava di mostrarsi forte?

L'orrore riprese quota, la falce che continuava a restare sollevata, quasi MetalPhantomon volesse ricordare loro che la loro vita o la loro morte dipendevano unicamente dalla sua volontà... e in quel momento, nonostante la paura, Sho riuscì a staccare i piedi da terra e a farsi avanti, sfidando con lo sguardo lo scheletro d'acciaio. Strinse un pugno davanti a sè e, mostrando più risolutezza di quanta in realtà non provasse, avanzò di un passo verso il nemico, cercando di ignorare il terrificante particolare delle fessure che si aprivano, sempre più fitte, sul terreno, e inondavano la caverna della loro luce spaventosa!

"Tu... tu sei... MetalPhantomon, vero? Abbiamo sentito parlare di te!" esclamò il ragazzino. "Ma sappi che se credi di poterci fermare... beh, siamo qui per dimostrarti che ti sbagli di grosso! Hai tu i nostri Digivice, vero? Restituiscili immediatamente!"

MetalPhantomon, per nulla intimorito, gettò indietro la sua testa scheletrica e scoppiò in una risata che suonava più come l'ululato di un lupo in una gelida notte invernale, un suono riecheggiante che rimbombava lungo le pareti della grotta, e le cui onde sonore fecero quasi vibrare i corpi dei ragazzi e dei Digimon.

"HAHAHAHAAAA! Ma bene, abbiamo un agnellino che fa finta di essere un leone, eh?" ululò il mostruoso fantasma. "E se non vi restituisco i vostri giocattolini, voi cosa mi fate, eh? Se non ricordo male, ne avete bisogno per far evolvere i vostri animaletti addomesticati!"

BlackGatomon e Falcomon, vincendo per un attimo il loro timore, fecero un passo in avanti e si misero in guardia. "Mi dispiace... deluderti, buffone ammantato! Vieni giù... e ti farò vedere io che il tuo bel mantellino riesce solo a farti sembrare chissà chi!" sibilò ferocemente, senza però riuscire a mantenere il tono sicuro che avrebbe voluto. Niente da fare, quel Digimon... era completamente diverso rispetto agli altri che aveva affrontato... le era superiore in tutto e per tutto, e aveva anche il vantaggio di stare riuscendo a sopraffare la sua volontà di ferro! Se avesse cercato di combatterlo, sarebbe stata sconfitta di sicuro... ma non aveva nesuna intenzione di cedere prima di aver dimostrato quanto lei valesse...

"Kukukukuuu... vorresti proteggere la tua amichetta umana, non è vero?" ringhiò il mostro scheletrico, le spalle che si muovevano su e giù a singhiozzi mentre sghignazzava. "Come sei prevedibile... fai finta di essere una dura, ma anche tu sei in rado di provare affetto verso qualcuno! In particolare quella stupida ed insignificante umana, che tu ti illudi valga qualcosa, e che inizialmente usavi per soddisfare il tuo desiderio di diventare più forte! Ma adesso... beh, adesso le cose sono cambiate un pò, non è vero? Cerchi di far credere a tutti che non è così, eppure..."

Dietro BlackGatomon, il visetto di Jolene assunse un'espressione dapprima contrita al sentire le accuse che MetalPhantomon le muoveva contro... poi, un istante dopo, meravigliata. Non immaginava che BlackGatomon tenesse davvero così tanto a lei...

Sfortunatamente, il discorso di MetalPhantomon aveva avuto sulla gattina nera l'effetto desiderato: irritata all'idea che qualcun altro leggesse i suoi pensieri, BlackGatomon sfoderò gli artigli e si scagliò a tutto gas contro MetalPhantomon, non più preoccupata dalla differenza di potenza!

"STA ZITTO! Non ti permetto di leggere i miei pensieri, ammasso di stuzzicadenti! YAAAAAAH!" urlò, confermando involontariamente quello che MetalPhantomon aveva appena detto. Il mostro la fissò con sufficienza e, non appena BlackGatomon fu alla distanza giusta, staccò una delle sue mani ossute dalla sua falce e sferrò un potente manrovecio che colpì la Digimon oscura a mezz'aria, rispedendola contro il pavimento con un miagolio di dolore! Il suo piccolo corpo rimbalzò un paio di volte prima di fermarsi... e la gattina nera, stordita dall'immane potenza di quel semplice colpo, si rialzò barcollando. Se anche prima ci fossero stati dei dubbi, ora non era più un mistero che quel mostruoso Digimon fosse nettamente superiore a lei! Non c'era da sorprendersi del fatto che fosse il Digimon più temuto di quella parte di DigiWorld...

"BlackGatomon!" esclamò Jolene, avvicinandosi di corsa alla sua partner, e inginocchiandosi su di lei per controllare che stesse bene. La Digimon oscura alzò lo sguardo verso di lei e annuì, come per dirle di stare tranquilla... e Jolene tirò un breve sospiro di sollievo prima di alzare lo sguardo contro MetalPhantomon, piena di una rabbia che raramente ricordava di aver provato, e che in quel momento stava soffocando la sua naturale timidezza.

"Con quale coraggio fai delle cose del genere?" esclamò con indignazione, rivolta all'orrore armato di falce. Più di un membro del gruppo, stupito dalla veemenza con cui la ragazzina inglese parlava a quel mostro, rimase sbalordito e in ammirato silenzio "Dovresti vergognarti a trattare così chi è più piccolo di te, brutto mostro! Sono sicura che se avessi davanti qualcuno grande come te, faresti meno il prepotente! Tremeresti di paura, ecco la verità!"

Incuriosito, MetalPhantomon guardò la ragazzina castana che lo apostrofava con un tale disprezzo, che era difficile pensare che non ci fosse qualcosa di personale dietro quelle parole. Il modo in cui Jolene lo aveva preso di petto, la determinazione con cui lo sfidava... tutto questo non si poteva spiegare altrimenti, e Metalphantomon si rimproverò che gli fosse sfuggito questo particolare...

"Hm? E qui cosa abbiamo? Un'altra pecorella che fa la voce grossa?" esclamò con aria di presa in giro. Per un istante, lo scheletro cibernetico sembrò concentrarsi sull'inglesina... poi, con una risatina sprezzante, riprese quota. "Heh... già, avrei dovuto immaginarlo... un altro dei vostri banali, prevedibili e irritanti modi di fare... in ogni caso, di te mi occuperò dopo, bambina... per adesso, credo di avere qualcosa di più divertente sottomano..."

MetalPhantomon si voltò, lentamente e con studiato senso teatrale, verso Yurika, e la puntò con il suo dito ossuto. Nonostante tutti i suoi sforzi, la ragazzina non riuscì ad evitare di emettere un singulto di paura...

"Tu." ringhiò MetalPhantomon, come una sentenza di morte. Un brivido di gelido orrore attraversò la spina dorsale della malcapitata, che sentì improvvisamente i suoi piedi incollati al pavimento, pesanti come piombo! "Tu sei un tipo molto interessante, bambina... credo di poter dire che nessuna preda mi abbia mai divertito tanto come te, e non ho nemmeno iniziato! Sì... credo proprio che tu..."

"Fermo! Giù quelle zampacce da Yurika!" esclamò Kunemon. "Se provi a farle del male, dovrai fare i conti con me!"

"E anche con me! Nessuno tocca i miei amici, sacco di latta!" ringhiò Sho. "Torci un solo capello a Yurika-chan, e giuro che ti ammazzo, brutto mostro! Con le mie mani, se necessario!"

"Heheheee... sempre più divertente, ma vi manca l'originalità!" lo prese in giro MetalPhantomon, prima di riportarsi al centro del cratere da cui era emerso, sicuro di essere inattaccabile. "In ogni caso, la cosa non ha nessuna importanza, visto che tra non molto, vedrete tutti cosa c'è dietro al vostro preteso coraggio. Vedete... io non sono come quegli inetti di Ogremon o Volcdramon, non mi piace vincere unicamente sul piano fisico... la vera vittoria è quando l'avversario è trascinato nelle polvere, e completamente privato di ogni speranza!"

L'aura elettrica psichedelica che brillava attorno a MetalPhantomon si espanse, investendo l'intera caverna con il suo bagliore abbagliante, e facendo indietreggiare di qualche altro passo i ragazzi... che però, fatto neanche mezzo metro, si ritrovarono con loro immenso terrore bloccati da qualche forza invisibile che impediva loro di allontanarsi a distanza di sicurezza dal mostro con la falce! MetalPhantomon rise, un suono aspro e crudele che rimbombò su tutte le pareti e nelle orecchie dei malcapitati Digiprescelti, e il terreno sul quale poggiavano i piedi si frammentò ancora di più, mentre ognuno di loro cercava freneticamente di pensare ad un modo di uscire da quella terrificante situazione... Tutto inutile. Le menti di ognuno di loro erano troppo concentrate sulla mostruosa visione che si librava in aria davanti a loro perchè potessero ragionare lucidamente...

"Ma... Maledizione..." balbettò Sho, riconoscendo per primo di essere paralizzato dall'orrore. "Che cosa facciamo? Che cosa... possiamo fare? Siamo... siamo arrivati fin qui solo per essere uccisi da questo buffone con la falce? No, mi rifiuto... non può finire così... devo trovare un modo... un modo di sfuggire a questo incubo..."

Da parte sua, MetalPhantomon non aveva alcuna fretta di eliminarli. Si divertiva ad osservare le loro facce terrorizzate, e per lui il gusto della disperazione era troppo delizioso per farlo cessare così presto. Ora i suoi avversari erano esattamente dove lui li voleva... le loro menti erano un libro aperto, per lui... e ora che i frutti erano maturi e pronti per la degustazione, non restava altro da fare che coglierli!

"Digiprescelti... benvenuti nel vostro ultimo incubo!" ringhiò lo scheletro metallico, abbassando la sua micidiale falce con un unico movimento delle braccia! A Yurika e Kunemon, in particolare, si mozzò il fiato in gola, e la ragazzina dai capelli blu vide per un istante tutta la sua vita passarle davanti... finchè non si rese conto, un istante dopo, che MetalPhantomon l'aveva volutamente mancata, e la punta affilata della sua falce mortifera si era piantata nel pavimento di roccia ormai sconvolto dai movimenti tellurici! Ma la situazione non migliorò di molto, in quanto quel fendente era stato il colpo di grazia per il terreno già enormemente provato: un tremendo rumore di rocce che franavano sovrastò il frastuono che MetalPhantomon stava provocando, e i Digiprescelti sentirono la terra muoversi sotto i loro piedi, e scivolare verso la stessa voragine che cercavano di evitare, la cui luce si faceva sempre più intensa, fino quasi a soffocarli e ad annullare i loro sensi!

"Ci... ci sta risucchiando!" mormorò con terrore SnowAgumon. "Dobbiamo... cercare di... Uaaaaah!"

Uno alla volta, i Digiprescelti e i loro compagni vennero trascinati oltre il bordo dell'abisso dalla frana, e scomparvero nella luce obnubilante con un grido di orrore, preciptando verso le viscere delle Fortran Heights, mentre MetalPhantomon sollevava in segno di trionfo la sua orribile falce e scoppiava in una spaventosa risata che li accompagnò per tutta la caduta... sentirono lo stomaco in gola mentre la superficie della fossa si allontanava sempre di più, e il mondo esterno si dissolveva in un allucinante balenare di luci e colori...

 

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La prima cosa che Sho Kusanagi notò, non appena i suoi sensi si furono risvegliati abbastanza da permetterglielo, fu il fatto che il terreno su cui giaceva era stranamente morbido e confortevole... non esattamente quello che si aspettava, dopo essere precipitato in una grotta sotterranea! Era convinto che avrebbe trovato ad attenderlo della dura roccia gibbosa che gli avrebbe massacrato la spina dorsale, e invece... era disteso su una superficie soffice che gli ricordava molto il comodo materasso di casa sua, avvolto da qualcosa di caldo... e la testa non gli faceva neache male, come invece si sarebbe aspettato. Anzichè dolore, provava solo una certa sonnolenza... il tipo di sensazione che si prova dopo aver dormito per molto tempo, ed essersi svegliati con ancora il desiderio di poltrire un pò...

"Uhmmmm... che cosa... accidenti, e adesso dove sono...?"

Il ragazzino costrinse i propri occhi ad aprirsi appena un pò, e ad inquadrare ciò che gli stavaattorno. Era convinto, nonostante tutto, di trovarsi ancora davanti i muri di roccia della caverna nella quale si erano addentrati... convinto di essere imprigionato in qualche assurdo labirinto in cui MetalPhantomon li avrebbe costretti a giocare sadicamente al gatto col topo... quindi immaginate la sua meraviglia quando, davanti ai suoi occhi, si presentò il familiare paesaggio della sua camera da letto, con il PC appoggiato alla scrivania, giocattoli e modellini sparsi per ogni dove, poster attaccati ai muri... e il classico, immancabile disordine a cui era abituato!

Era così addormentato, che per qualche secondo, il suo cervello si rifiutò di elaborare le informazioni che i suoi occhi stavano raccogliendo... e quando finalmente gli apparve chiaro quello che stava succedendo, il ragazzino scattò in piedi, rendendosi conto solo in quell'istante di essere disteso sul suo letto e avvolto dalle coperte... ma con ancora addosso i vestiti di quando era a DigiWorld! Le coperte svolazzarono oltre il bordo del letto, raccogliendosi in un grumo ai suoi piedi, e Sho scattò in piedi allarmato e si guardò attorno alla ricerca di qualcosa che non andasse...

"Cosa? Ma... ma com'è possibile?" esclamò il ragazzino. "Mi... mi trovavo a DigiWorld solo un attimo fa... cosa significa tutto questo? E'... è stato tutto un sogno? E... e SnowAgumon dov'è?"

Quel particolare giunse, come un lampo improvviso, alla mente di Sho. SnowAgumon! Il suo compagno in quella folle avventura... dov'era finito? Non poteva essere scomparso nel nulla... ma allora come mai non era più lì con lui? Anche nella sicurezza della sua casa, lontano dai pericoli di DigiWorld... ormai, si era abituato ad avere accanto il piccolo dinosauro bianco dal robusto appetito, e senza di lui si sentiva indifeso in maniera quasi insopportabile... E i suoi amici? Yurika, Felipe, Jolene, e il piccolo Kevin? I loro Digimon? Dove accidenti erano finiti? Quello che stava accadendo era spaventosamente illogico e spiazzante... un attimo prima erano in una situazione disperata, ad un passo dalla falce di MetalPhantomon, ed ora... lui era lì, da solo, in un ambiente familiare e che al tempo stesso gli provocava una sensazione di alienazione tremenda...

Con palpabile esitazione, Sho si mosse dal suo letto e appoggiò i piedi, coperti dalle sole calze, sul pavimento... questa volta, stando bene attento ad evitare i giocattoli che aveva puntualmente lasciato sparsi per ogni dove! Per qualche motivo, gli sembrava che la casa fosse stranamente silenziosa... al punto che riusciva a sentire i suoi passi felpati sul pavimento mentre si muoveva per evitare la confusione sparsa per ogni dove! Strano, di solito a quest'ora i suoi genitori erano già alzati, impegnati a fare chissà quali smancerie mentre preparavano la colazione...

Il pensiero fece sospirare Sho. Da quanto tempo erano là a DigiWorld, lontani dalle loro famiglie? Sicuramente, conoscendoli, i suoi genitori avrebbero mobilitato metà delle forze dell'ordine di Tokyo per ritrovarlo... senza sapere che, dovunque guardassero, sarebbe stata la stessa cosa...

Scuotendosi da quei deprimenti pensieri, Sho allungò la mano con esitazione verso la maniglia della porta di camera sua...

...solo per vedere polverizzarsi non appena la sua mano vi si posò sopra, come se fosse stata fatta di sabbia! Sbalordito, Sho indietreggiò di un passo, mentre anche il resto della porta seguiva il destino della maniglia, e si dissolveva in un'impalpabile polvere bianca, senza alcuna spiegazione apparente! Il ragazzino si guardò spaventato la mano, flettendo le dita quasi a volersi rendere conto se c'era qualcosa che non andava in lui... ma il suo palmo gli apparve perfettamente normale! E allora, che cosa significava tutto questo...

"Mamma...? Papà...?" provò a chiamare con voce tremante... ma, con suo enorme disappunto, la sua voce risuonò a vuoto nel corridoio di casa sua, senza richiamare nessuno. Sho strinse i denti e cercò di mantenere la calma... ma per un tipo impulsivo e schietto come lui, era difficile dissimulare la sua angoscia, e finì per correre fuori dalla sua camera con il cuore in gola. Non appena uscito, davanti a suoi occhi apparve a sorpresa la figura di sua madre, già vestita per la giornata, che gli veniva incontro con la sua classica espressione tranquilla. Colto di sorpresa ancora una volta - come mai non l'aveva sentita arrivare? -, Sho frenò di botto, ma ormai aveva preso troppo slancio per evitare l'impatto, e andò a sbattere contro di lei con ben poca grazia...

...o almeno, lo avrebbe fatto, se non fosse stato per il fatto che era passato attraverso il corpo di sua madre come se fosse stato un fantasma! Sbilanciato, Sho non riuscì ad impedirsi di cadere in avanti e finire faccia a terra con un grugnito di sorpresa e rabbia... e i punti dove aveva appoggiato le mani si dissolsero in una pioggia di scintille bianche come era successo per la porta e la maniglia, lasciando al loro posto due piccoli buchi delle dimensioni delle sue mani, mentre sua madre continuava imperterrita per la sua strada, senza neanche averlo notato! Sempre più confuso, Sho si rialzò con evidente esitazione e si portò una mano alla tempia, chiedendosi cosa stava succedendo in quel posto assurdo...

"Ma... ma che diavolo... le sono... passato attraverso?" si chiese, prima di rivolgersi nuovamente a sua mamma. "Hey, mamma! Mamma! Mi senti? Sono io, Sho! Che succede? Non mi hai visto? Io sono qui! Come mai ti sono passato attraverso? Che diamine succede? Qui è tutto un caos!"

Niente. Come parlare al muro. La signora Kusanagi, senza dire una parola, senza voltarsi, e senza nemmeno rallentare, continuò beatamente per la sua strada, dando un'occhiata in camera del figlio come se non ci fosse nulla di strano nel fatto che la porta fosse scomparsa nel nulla... e senza nemmeno rendersi conto dell'assenza del piccolo Sho! Più ancora che la surreale situazione che si stava verificando, fu questo particolare ad agghiacciare Sho, e a fargli chiedere se davvero quella che stava vivendo era la realtà...

"Ma... ma che significa? Che cosa...?" si chiese Sho con crescente terrore, guardandosi attorno soltanto per vedere una casa desolatamente vuota, il cui aspetto solare strideva in maniera inquietante con il senso di disperata, vuota solitudine che Sho si sentiva tutt'attorno... l'isolamento... l'alienazione... erano qualcosa di insopportabile! Il ragazzino, per una qualche morbosa curiosità, provò a toccare la ringhiera delle scale... e, come aveva temuto, anche di quella, passato qualche secondo, non rimase nient'altro che una pioggia di lucette bianche che fluttuavano senza peso nell'aria tiepida di quel posto così familiare... e al tempo stesso così spaventoso!

"Non... non è possibile... Che diavolo significa tutto questo? Come mai tutto quello che tocco scompare... e perchè la mamma non mi vede neanche?" esclamò, con la tremenda consapevolezza che nessuno lo avrebbe sentito. "Questo è un maledetto incubo! Non può essere la realtà!"

In un misto di rabbia e paura, Sho alzò gli occhi verso il soffitto, gridando con tutta la voce che aveva in corpo! "METALPHANTOMON! Questo è uno dei tuoi trucchi, vero? Facci uscire subito da qui... o giuro che qualsiasi incubo tu voglia farci vivere, ti sembrerà una carezza in confronto a quello che ti farò io!"

 

----------

 

Felipe non se la passava molto meglio. In piedi su un desolato altopiano arido, sotto un cielo coperto di nubi temporalesche che si muovevano a velocità impensabili, spinte da un vento innaturale, il ragazzino biondo si vedeva passare vicino decine e decine di figure spettrali... uomini, donne, ragazzi della sua età... aventi tutti la stessa faccia, i cui passi non facevano il benchè minimo scricchiolìo sul terreno brullo e sassoso, coperto di minuscole crepe. La cosa peggiore, in tutto questo, non era il silenzio da cui era circondato, che veniva interrotto soltanto dall'ululato del vento che sollevava qualche sparuta nuvoletta di polvere, o faceva muovere dei covoni di erbacce... nè l'innaturale contrasto tra le nuvole cariche di pioggia e il paesaggio desertico, che ci si sarebbe potuti aspettare di trovare nel Gran Canyon o in altri luoghi simili... quanto piuttosto il fatto che gli esseri umani fantasmi sembravano, almeno un pò, accorgersi della sua presenza e cercare di stabilire un contatto con lui! Ogni tanto, uno di loro si fermava, rivolgendo al biondino uno sguardo e un sorriso che, per quanto amichevoli, sapevano di falsità... del desiderio di stringere legami soltanto perchè gli faceva comodo... un'espressione quella che Felipe aveva visto fin troppe volte, sui volti delle persone che lo circondavano, per non riconoscerla all'istante! Poi, dopo un'istante, ognuno dei fantasmi sembrava cambiare idea, abbassava la mano, e proseguiva per la sua strada, come se nulla fosse, ignorando del tutto ciò che lo circondava.

Già, quell'espressione... la stessa che certe persone di cui la sua famiglia si fidava avevano fatto chissà quante volte, soltanto per ritirarsi al momento che a loro più conveniva... per qualche motivo, Felipe non si stupiva di quanto stava vivendo in quell'istante. Non era sempre così, del resto? Così si comportava la gente... il modo in cui quei fantasmi agivano era identico a quello di chissà quante persone nella realtà... interessate soltanto a sè stesse, e indifferenti a tutto il resto. Come si poteva pretendere che lui avesse fiducia nel prossimo, sapendo tutto questo?

E per qualche motivo, Felipe non sembrò più di tanto sorpreso del fatto che Falcomon non fosse con lui a consigliarlo... a dargli un'idea di come uscire da quella innaturale situazione, o a far sentire le proprie ansie... e non c'erano neanche Sho, Yurika, Jolene e gli altri Digimon... Se lo aspettava, che alla fine, nel momento in cui si sentiva più triste e solo, loro non ci sarebbero stati...

Un momento.

Il pensiero colpì Felipe come un proiettile. Lui... lui si sentiva triste? Solo? Perchè doveva essere così? Non si era ormai rassegnato al fatto che nessun legame sarebbe durato? Al fatto che, prima o poi, ogni amicizia scompare, usurata dal tempo e dall'incuria come tutto ciò che esiste al mondo? Lui lo sapeva bene... per quello aveva cercato di evitare di stringere rapporti con gli altri ragazzi... persino con il suo Digimon... e aveva cercato di allontanarsi da loro quando si era accorto di quanto, involontariamente, avesse iniziato a tenere a ciascuno di essi...

Anche se davvero le loro intenzioni erano sincere... La lontananza, alla fine, avrebbe avuto la meglio su ogni promessa di affetto... su ogni dimostrazione di fedeltà... allora perchè darsi tanta pena? Meglio non legare con nessuno, per risparmiarsi sofferenze future...

Sì, era quello il modo di vivere che lui riteneva più giusto... Ma allora, perchè in quel momento si sentiva così vuoto? Man mano che i fantasmi, tutti con lo stesso volto, passavano, lo guardavano sorridendo con quell'espressione fasulla, e proseguivano per la loro strada come nulla fosse, il Digiprescelto biondo sentiva qualcosa pulsare disperatamente all'interno del suo petto, come se il suo cuore, che per tanto tempo aveva cercato di mettere a tacere, stesse disperatamente urlando alla sua testa di smetterla di pensare troppo... di lasciarsi prendere dal suo desiderio di contatto umano, come stava iniziando a fare con Sho, Yurika, Kevin, Jolene, i loro Digimon...

E soprattutto Falcomon, il primo amico che lui aveva incontrato in quel mondo ostile...

In quel momento, un'altra figura spettrale si avvicinò... ma questa volta, anzichè guardarlo e tirare dritto con quella falsa offerta di amicizia, si fermò a pochi centimetri da lui, tenendo lo sguardo verso terra, con espressione quasi timorosa. Felipe si voltò verso di lui... e notò subito che non era come gli altri fantasmi, che avevano sempre lo stesso volto... questo qui aveva dei tratti distintivi: i lineamenti orientaleggianti, i capelli neri disordinati, tenuti fermi da un paio di occhialoni da ciclista...

Quel particolare fece saltare il cuore in gola allo spagnolo: occhialoni? Ma... ma allora...

La risposta arrivò subito, non appena il fantasma alzò la testa, e tese una mano verso di lui, in un muto, quasi desolato segnale di amicizia! Davanti agli occhi di Felipe si trovava proprio la persona che il biondino si stava sforzando di evitare più di tutte... Sho Kusanagi, quello sciocco idealista che cercava di farlo credere ancora nell'amicizia e nel gioco di squadra... e che lui, al tempo stesso, evitava ed invidiava!

Felipe, con un sussulto, si allontanò dalla mano tesa di Sho come da un serpente velenoso... ma ecco, attorno a lui, non appena ebbe cercato di indietreggiare, apparvero altri tre fantasmi dai volti noti, che avevano le sembianze di Jolene... del piccolo Kevin... e di Yurika... e che tuttavia non avevano nulla della loro energia, della vitalità che li contraddistingueva di solito... avanzavano, tristi e desolati, tendendo le loro mani verso di lui, un pietoso tentativo di trovare calore umano...

Il Digiprescelto dell'Amicizia strinse i denti e iniziò a sudare freddo. Non sapeva quale delle due cose fosse peggiore... se quella processione di muta indifferenza mascherata pateticamente da offerte di amicizia... o se quel tentativo di distrarlo dalla sua determinazione a non avere contatto con i suoi compagni di viaggio. Forse... era davvero meglio rischiare di soffrire se questo gioco fosse valso la candela? Se fosse riuscito a liberarlo da quell'oppressione che costantemente sentiva? Ma poteva... poteva essere anche un altra trappola... un altro modo per farlo soffrire, come era sempre accaduto fino a quel momento...

Lo spaventato Felipe si trovò a non sapere cosa fare, e cercò di indietreggiare davanti alle mani tese degli spettri che imitavano i suoi compagni di viaggio... soltanto per vedersi arrivare incontro una piccola figura svolazzante, coperta di piume, che sembrava quasi chiamarlo, invocarlo...

 

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"Dove siamo...? Tu... sei me?"

Questa fu la domanda che Yurika, in piedi su una grande distesa di roccia nera, avvolta dall'oscurità, rivolse con mille esitazioni alla figura che le era apparsa davanti dal nulla, non appena la sua caduta si era arrestata, e la risata di MetalPhantomon aveva finito di rimbombarle nelle orecchie.

Domanda più che legittima, del resto: davanti alla sbalordita ragazzina si ergeva infatti una figura della sua stessa taglia, non un centimetro di più nè uno di meno, con capelli blu elettrico legati in una coda sopra la testa, e vestita di una t-shirt bianca legata sopra la vita, corti blue-jeans e sandali Birkenstock, con una catenina dorata al collo...

Yurika stava parlando a sè stessa!

O meglio, la misteriosa figura sarebbe stata indistinguibile da Yurika, se non fosse stato per il fatto che nei suoi occhi ambrati - anzichè il puro azzurro cielo di quelli della Digiprescelta - si vedeva una luce malvagia, e che le sue labbra erano sollevate in un ghigno niente affatto raccomandabile...

Yurika non immaginava che sarebbe stata un'esperienza così spiazzante...

E come se non bastasse, non aveva neppure Kunemon con lei...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Mi scuso per il ritardo con cui questo capitolo è venuto fuori, ma il mio tempo libero si è drasticamente ridotto in questo periodo. In ogni caso, spero che vi sia piaciuto ugualmente... e non preoccupatevi per Jolene, non mi sono dimenticato di lei, e anche lei avrà la sua inquietante sequenza onirica...

Ehm... contrordine, gente! Preoccupatevi pure per lei...

Ma per adesso, mi sto concentrando su Felipe e Yurika. Che questo significhi qualcosa di importante in arrivo? Potete scommetterci!

Hmm... forse dovrei alzare il rating di questa fanfic a Giallo? Non so, ho come l'impressione che le sequenze oniriche siano molto inquietanti... ma mi affido anche al giudizio di voi lettori!

Questo è tutto, per ora. Spero di poter tornare presto, con un nuovo capitolo di Invasion... ho già iniziato a scriverlo, almeno un pò, e spero di pubblicarlo prima dei miei esami... Grazie ancora a tutti voi, e alla prossima!

 

Justice Gundam

  
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