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Autore: Laja    20/01/2014    0 recensioni
La vita di Helen è perfetta, fra il suo lavoro di veterinaria e il fidanzato bello e innamorato.
Ma la vita di Helen non è propriamente la sua... dietro e con lei c'è Emma.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Svegliati Helen! E' tardi! »

Fortunatemante c'è Emma accanto a me tutte le mattine, è lei che direttamente o indirirettamente mi ricorda tutti gli appuntamenti della giornata, mi aiuta a scegliere gli abiti giusti e le pettinature che più mi stanno meglio.

Infilo le pantofole rosa e la vestaglia e vado al piano di sotto in cucina. Quando mi dissero che avrei abitato in una casa a due piani, non posso negare un po' di sconforto. La mattina non sono mai del tutto sveglia e dover fare una rampa di scale per raggiungere il caffè mi intristiva parecchio, ma il problema fu presto risolto da un ascensore privato. Si avete capito bene, ho in casa un ascensore privato solo per me, per poter andare da un piano ad un altro senza problemi. E non per questo mi si può tacciare di sedentarietà, sono sportiva, vado a fare jogging o vado a cavallo spesso e volentieri, in più ho un fisico perfetto da far invidia a molte.

Mi preparo velocemente la colazione, trangugio la tazza di caffè, e sono di nuovo di sopra, nella camera da letto per scegliere nella mia cabina armadio cosa indossare. Come sempre, però, Emma ha scelto per me. Devo ammettere che ultimamente è migliorata parecchio con il buon gusto.

Inforco la moto, una splendida scarenata degli anni '70, infilo il casco nascondendo all'interno la mia lunga chioma bionda e parto.

Il posto di lavoro è abbastanza distante da casa mia, ma con la mia moto sfreccio velocemente nel traffico, lasciando a bocca aperta tutti coloro che mi vedono passare senza degnarli di uno sguardo. Quando guido la mia moto, siamo solo io e lei, e la velocità ovviamente!

Questa non è la mattinata giusta, sono in ritardo per un appuntamento di lavoro, il primo paziente arriverà fra meno di mezz'ora e un uomo con una porshe mi taglia la strada. Freno facendo quasi ribaltare la moto, e con la gomma gli sfioro appena la fiancata.

Scende dalla macchina imbufalito.

«Teppista, pirata della strada, ti farò pagare tutti i danni!»

Sospiro, non è la prima volta che mi accade, appena vedono qualcuno su una moto sono pronti a fargli le feste, perchè si sa i motociclisti sono eccessivamente spericolati e il più delle volte combinano guai nel traffico.

Si avvicina anche un polizziotto che ha assistito alla scena.

«C'è qualche problema?» domanda guardando la moto e la macchina pe valutarne i danni.

Metto il cavalletto e smonto anche io.

«Nessun problema agente, il signore si è preoccupato inutilmente.» mi sfilo il casco e lascio ricadere sulle mie spalle una morbida cascata bionda. « Mi sono fermata in tempo e non gli ho fatto neanche un graffio.»

I due mi guardano imbambolati. Anche questo non è la prima volta che mi capita, sono abituata all'effetto che faccio sulla maggior parte degli uomini, per questo motivo sono rimasta single molto a lungo, cercavo qualcuno capace di guardare al di là del mio aspetto fisico.

«Tutto a posto, signorina, ha ragione lei, può andare!» risponde il polizziotto assecondato dall'annuire, quasi convulso, del proprietario della macchina.

Rivolgo ai due il mio più dolce sorriso, infilo nuovamente il casco, e montata in sella parto velocemente.

Oggi lavoro in una villetta fuori città dove ho allestito uno studio veterinario. Nella mia vita ho fatto molti altri lavori, sono stata insegnante, modella, commessa in una prestigiosa boutique, parrucchiera e cantante, ma da quando mi hanno regalato Pegaso, un bellissimo cavallo nero con una stella bianca sulla fronte, ho capito che la mia vera passione sarebbe stata la medicina veterinaria. Mi sono impegnata e ho realizzato il mio sogno.

Ora lavoro con due assistenti in un posto magnifico, circondato dal verde, dove i miei animali possono giocare liberi, e dove ogni animale che viene portato trova cure, coccole e giochi.

Emma mi aiuta a cambiarmi per indossare il camice, poi fa entrare le mia prima paziente.

Si chiama Regina ed è un barboncino bianco, il cane di una mia vecchia amica d'infanzia. Abbiamo fatto le modelle insieme, poi lei si è sposata con un milionario e ha deciso di vivere senza lavorare, mentre io.. beh eccomi, mi vedete, sono ancora qui.

«Buongiorno Regina, buongiorno Lizzy, come stai?»

«Oh Helen non sai che vita, sempre qui e lì per qualcosa. Oggi a pranzo devo essere con Derek a un aperitivo con il club del golf e stasera abbiamo il ricevimento a casa del principe, e non ho ancora comprato niente di decente da mettermi... »

«Una vita impegnata senza dubbio, e Regina cos'ha?»

«Sono molto preoccupata, e da qualche giorno che non mangia più e vomita solamente.»

Accarezzo il pelo lucido della cagnetta e le tasto il ventre senza farla innervosire. L'addome sembra normale. Le misuro la febbre e anche lì va tutto bene.

«Lizzy le posso fare un'analisi del sangue, ma direi che si tratta di qualche alimento che ha mangiato e che ancora fa fatica a digerire, per qualche giorno mettile nella ciotola solo il cibo per cani secco, senza altre aggiunte e poi ci rivediamo.»

Conoscendo Lizzy posso immaginare che a Regina avrà fatto mangiare salmone e caviale o qualche altro avanzo della loro tavola, e la cagnetta avrà avuto difficoltà a digerirlo.

«Sei un tesoro Helen, allora ci vediamo stasera!»

Già ci vediamo stasera, come se mi fossi dimenticata del ricevimento, ma ho ancora un po' di tempo prima che arrivi sera.

Emma mi ricorda che non ho altri appuntamenti vicini, così ne approfitto per portare Pegaso a cavalcare.

Indosso velocemente gli abiti da cavallerizza, sello Pegaso, e lo monto. Il cavallo nitrisce allegro, è il momento della giornata che preferisco. Io e lui da soli contro il vento, nel bosco e sulla spiaggia lì vicino. Con il vento che mi sferza il viso e il rumore del mare che si infrange sulla spiaggia, mi sento davvero in paradiso.

Fu proprio su questa spiaggia che lo incontrai. Un bellissimo ragazzo, troppo preoccupato per la salute del suo cavallo, che aveva probabilmente urtato uno scoglio, per imbambolarsi a guardare me. Gli curai il cavallo e da allora sono diventata la sua veterinaria di fiducia e non solo. Lui ha visto in me, molto di più di molti altri uomini, e io nei suoi occhi riesco davvero a vedere il mio riflesso e non solo la mia apparenza.

Con questi pensieri torno a lavoro.

Ho pochi impegni per la mattinata.

Pranzo con le amiche in un ristorantino fuori città. Mi aggiornano delle loro vite e io le metto al corrente della mia, non che ci sia molto da dire.

Il pranzo con loro una volta la settimana, è un'abitudine a cui nessuna di noi vuole più rinunciare.

Debora è ormai sposata con tre figli, di cui due neonati gemelli, fa la mamma a tempo pieno, ma per le amiche ha sempre un po' di tempo; Katrine è un'attrice di successo, praticamente vive più a Holliwood che nella nostra città, ma cascasse il mondo lei c'è sempre; Jasmine è un'indiana trasferitasi a vivere in città quando era solo una bambina delle elementari, nonostante tutte le predizioni negative, Jasmine si è fatta da sola: da giornalista in una piccola testata di provincia è diventata il capo redattore di una delle più famose testate giornalistiche nazionale.

Ognuna di noi aveva realizzato il suo sogno, chi con più chi con meno fatica, ognuna di noi era arrivata dove voleva, e ora tutto ci sembrava perfetto!

Dopo il pranzo corro di nuovo allo studio, le mie assistenti mi hanno coperto bene, c'è solo il caso di un micio trovato abbandonato che ha bisogno di cure e coccole. Senza pensarci due volte lo porto a casa con me, Emma è entusiasta all'idea, lo terrò sotto controllo tutta la notte e poi da domani provvederò a cercargli una casa che lo accolga.

Arrivata a casa, mi ricordo del ricevimento.

Emma ha già scelto il vestito, un abito elegante blu notte con dei ricami in argento, molto bello e molto costoso, sarò la degna fidanzata del principe.

E' questo che sono. Mitch il ragazzo preoccupato per il cavallo, non è che il principe della città, io non l'avevo riconosciuto subito perchè non considero molto queste cose mondane, ne lui si è mai presentato come “principe”, queste cose le abbiamo scoperte con il tempo.

Io mi sono innamorata di lui come Mitch, non come principe di chissà cosa, e tale ho preteso che rimansesse il nostro rapporto.

Quando ci sposeremo andremo a vivere in una casa nostra, lontana dalla corte e dagli sguardi dei fotografi, lontani dai ricevimenti e dagli impegni di governo. Fortunatamente lui non è il principe ereditario e possiamo sentirci più “liberi”.

Il tempo scorre velocemente, ed io devo correre al ricevimento.

Emma finisce di sistemarmi i capelli, e mi accompagna alla macchina, per l'occasione è venuta una limusine a prendermi. Beh tutto sommato sono sempre destinata a diventare principessa, forse a certe formalità dovrò imparare ad abituarmi.

Osservo le luci della città attraverso il vetro dell'elegante macchina, ma dopo un po' mi accorgo che la direzione presa è sbagliata, non stiamo andando al palazzo reale, ma ci stiamo allontanando verso la periferia.

«Mi scusi, ma il ricevimento non era a palazzo?» domando all'autista

«Si, signorina Helen, ma lei ha ricevuto un invito ad un ricevimento più elitario...» non aggiunge altro sorridendomi nello specchietto retrovisore.

Non so davvero cosa aspettarmi.

Arriviamo davanti alla residenza estiva, sulla spiaggia, vicina al mio centro veterinario. Il sentiero è tutto illuminato da candele.

L'autista mi fa scendere e riparte per parcheggiare l'auto nel garage della villa, mentre io percorro incerta il viale, le luci delle candele creano un'atmosfera strana e romantica.

Un maggiordomo mi apre la porta, prende la mia stola e si eclissa rapidamente. La casa è vuota, seguo le candele fino ad un piccolo salotto, dove il fuoco scoppietta nel camino, e di fronte una parete fatta interamente di vetro, si affaccia sul mare.

«Spero tu non sia delusa, non è il ricevimento a cui ti aspettavi di partecipare...» mi volto e Mitch, elegantissimo si avvicina a me.

Mi abbraccia e mi bacia delicamente.

«Avevo bisogno di stare solo con te, un momento solo per noi... se non ti dispiace.»

«Non mi dispiace affatto...» gli sorrido stringendomi a lui. Molto meglio una cena intima che presenziare ad un ricevimento pubblico. Lizzy rimarrà delusa di non vedermi, domani mattina certo mi chiamerà per sapere tutto quello che è successo.

«Helen, io ti amo tantissimo, la mia vita senza di te sembra vuota e senza senso...» prende una scatola dalla tasca della giacca, si inginocchia davanti a me «Helen, aiutami a dare un senso alla mia vita...»

 

«Emma è pronta la cena! Lascia le bambole vieni a tavola!»

«Si Mamma arrivo subito!» Emma mi rimette a posto nella scatola delle bambole e corre via.

La mia vita è questa, ogni giorno un'avventura nuova, ogni giorno nuove amiche e nuovi amori, la mia felicità e soddisfazione è render felice Emma.

Infondo la mia vita non è altro che lo specchio dei suoi sogni.



Chi di voi non ha mai giocato con le Barbie (o similari) e per i maschietti con soldatini e super eroi. Quante vite avete vissuto attraverso il gioco? Quante volte avete salvato il mondo, avete curato cuccioli di animali, siete diventate donne perfette e avete donato il cuore all'uomo perfetto? Beh è a questo che ho pensato quando ho scritto questa breve storia e chissà se anche la mia barbie la pensava alla stessa maniera XD 
Spero vi sia piaciuta questa one shot, se vorrete lasciarmi un mini commento mi rendereste molto felice.
Grazie

*Laja*
   
 
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