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Autore: Egwine    05/06/2008    7 recensioni
Nella mia prima Fan Fiction ho cercato di immaginare cosa accadrà a Eragon, Saphira e a tutti gli altri personaggi nel terzo libro di Paolini (come il titolo lascia intendere).
Un intrigo di vicende, tradimenti e sorprese che vi lasceranno a bocca aperta. Eragon dovrà affrontare questo ed altro, lottando anche contro i propri sentimenti, ma ci sarà sempre Saphira ad aiutarlo, in ogni circostanza. Il peso delle sue responsabilità si farà sentire molto, ce la farà?
ATTENZIONE: Spoiler Eragon, Eldest.
Genere: Dark, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eragon, Galbatorix, Murtagh, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Spoiler!
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5- Partenze e Nuove Scoperte



Murtagh era stato portato di peso nella sua lussuosa camera da letto, da alcuni servitori che si erano stupiti della sua leggerezza, nonostante la possente muscolatura.
Venne svegliato, contro il suo volere, da un raggio di sole, entrato dall'unica finestra presente nella stanza, creando un'atmosfera strana; infatti la stanza, oppressa dall'oscurità totale, veniva leggermente illuminata da quell'unico filo di luce che permetteva di intravedere solo gli occhi ancora assonnati del Cavaliere.
Le palpebre si mossero più volte, cercando di far adattare gli occhi al sole, per poi aprirsi del tutto, mostrando un azzurro così intenso, da poter reggere il confronto addirittura con il cielo splendente dell'estate.
Il letto a baldacchino su cui era stato disteso era ornato da un pregiato velo rosso che si adagiava con leggerezza, creando numerose pieghe sinuose, su una struttura in legno, scolpita con piccoli draghi, dipinti con tale maestria da rendere possibile la distinzione di ogni singola scaglia.
Murtagh rimase per un po' disteso sul letto, cercando di restare immobile per non causare nuove fitte alla schiena.
Infatti sulla schiena erano presenti molte ferite che gli causavano un dolore così atroce da far urlare qualsiasi altro mortale su tutta Alagaesia, ma lui voleva sembrare forte, voleva illudersi di poter resistere alle innumerevoli punizioni di Galbatorix, ma in realtà il suo cuore lottava contro quelle catene che lo attanagliavano per raggiungere un minimo di libertà. Si sentiva troppo oppresso dalle numerose promesse che era stato costretto a fare.
Castigo era ancora immerso nel mondo dei sogni, così non lo svegliò.
Si alzò dal letto, cercando di stiracchiarsi, ma questo non fece altro che intorpidirgli ancor più le membra doloranti. Rassegnatosi alla sofferenza, si accostò alla finestra e vide un cielo splendente, sembrava volergli infondere gioia e serenità. La città, costruita tutt'intorno all'imponente castello nero, stava iniziando ad animarsi con le persone che svolgevano velocemente le loro commissioni.
Quella giornata era perfetta, ma non per Lui.
Castigo era stato svegliato dalle parole dell'onnipotente drago nero.
“Chiama il tuo Cavaliere, Galbatorix vi vuole da lui, ci sono buone notizie”
Murtagh fu subito avvisato e, insieme al suo drago, si diresse verso la sala del trono, un po' rincuorato dal fatto di conoscere le buone notizie.
Appena entrarono, colsero il sorriso smagliante del Re ad accoglierli.
Il Cavaliere si inchinò appena, ricordando quello che il giorno prima era accaduto.
Galbatorix, come per avergli letto nel pensiero, disse: “Caro Murtagh, mi dispiace per la mia punizione, ma era necessario, non hai ancora capito che qui il comandante sono io, e non posso permetterti di rovinare i miei splendidi piani per il tuo... amore”
Pronunciò l'ultima parola come se costasse fatica dirla.
“Inoltre la faccenda è del tutto risolta, infatti proprio poco fa mi è arrivata una bellissima notizia dal campo di battaglia”
Murtagh stava iniziando a sudare freddo, cosa era potuto accadere da rendere il Re talmente felice?


* * * *


Eragon, ormai calmatosi, uscì dalla propria tenda e si diresse verso il padiglione centrale.
A metà strada si unì a Saphira, che era andata via poiché aveva percepito nel suo Cavaliere la necessità di solitudine.
“Saphira, la prossima volta che dubito di te, inceneriscimi...”
“Bene, finalmente hai riacquistato il senso dell'umorismo, e per quanto riguarda la tua richiesta... quando si presenterà l'occasione, ci penserò!”
E insieme risero di gusto, attirando sguardi increduli dalle persone presenti nell'accampamento.
Arrivati davanti all'entrata la dragonessa gli chiese: “Sei sicuro di volerlo fare?”
“Certo! Tu cosa ne pensi?”
“Segui il cuore, piccolo mio”
“Lo farò”
Detto questo entrò nel padiglione, aiutando Saphira a far entrare la testa.
Un'indaffarata Nasuada alzò lo sguardo dalle numerose carte sparse sulla scrivania, per posarlo su un ragazzo giovane, dai lineamenti raffinati e con uno sguardo deciso.
“Ciao Eragon, cosa desideri?”
Il Cavaliere fece un piccolo inchino con la testa e iniziò a recitare con decisione il discorso che sie era preparato.
“Lady Nasuada, so di essere indispensabile per i Varden, soprattutto ora, ma credo che mi potresti concedere di...”
“Si Eragon, puoi accompagnare tuo cugino nella sua impresa, lui da solo non riuscirà mai a sconfiggere i Ra'Zac, e so che mi disubbidirai pur di aiutarlo, quindi te lo concedo”
Eragon era traboccante di gratitudine e facendo il gesto di fedeltà elfico ringraziò la sua signora.
“Grazie, io e Saphira le siamo molto grati, ora se non le dispiace, andrei a preparare i bagagli, partirei fra qualche ora.”
Nasuada gli rispose con un piacevole sorriso sulle labbra: “Certo, vai pure, e buon viaggio! Sii prudente”
Lo fissò fino a quando non scomparve dietro i lembi dell'entrata. Provò compassione per quel ragazzo, così giovane, che aveva un peso enorme sulle spalle.
Pregò per lui affinchè potesse trovare, alla fine di tutto, la pace interiore e la serenità.


* * * *


Intanto, molto lontano da Uru' Bean e dalle Pianure Ardenti, anche una ragazza bellissima si era finalmente destata dal sonno, un sonno pieno di incubi, non certo una notte ristoratrice.
Aprì gli occhi e subito una lacrima le solcò il viso per il ricordo dell'ultimo sogno che aveva fatto.
La sua vita non era stata facile, ma lei era stata forte nel fronteggiare tutte le prove che il destino le aveva imposto, tuttavia quando riviveva episodi della vita non poteva far altro che lasciar cadere quella goccia.
Si asciugò delicatamente con un dito e chiudendo per un attimo gli occhi si diede un minimo di ritegno, per poi riordinare la stanza e partire alla volta della sua meta.
Era stata molto fortunata, la famiglia che l'aveva ospitata le aveva donato una camera intera poiché erano troppo eccitati all'idea di un ospite, e malgrado tutte le sue proteste l'avevano quasi obbligata ad alloggiare lì.
Si guardò allo specchio. Una ragazza magra e longilinea le restituì lo sguardo.
Gli occhi verdi splendevano alla luce del sole, facendoli diventare a volte giallognoli, a volte grigi, il naso perfetto, sembrava scolpito dal migliore degli artigiani, la bocca sottile, di un rosa perlato, sarebbe stata la dimora preferita delle labbra di un uomo.
I capelli castano chiaro, tendenti al biondo, le ricadevano dolcemente sulle spalle in ricci appena accennati.
Il collo, le braccia, il seno, i fianchi, tutto era proporzionato e rendeva il corpo di quella giovane donna sinuoso come un serpente, che, intento a non farsi notare dalla preda, scatta fulmineo per afferrarla. Proprio in quel modo “Akyta” combatteva. Prima resta immobile per mimetizzarsi con il territorio che la circonda, dopo corre veloce come il vento, e poi, sguainando la spada, inizia una specie di danza che termina solo quando non ci sono più nemici.
Le gambe, snelle ma muscolose, le permettevano un'agilità impressionante nei movimenti.
Tutto ciò era nascosto da abiti maschili, un po' troppo larghi per lei.
Prese la splendida spada argentea e se la legò alla cintura, si pettinò i capelli per poi intrecciarli, fino a formare una lunga treccia che le arrivava quasi alla cintola.
Finalmente uscì dalla stanza e entrò nella cucina, trovando l'intera famiglia riunita attorno al tavolo, facendo colazione. Alla sua entrata tutti si girarono a guardarla ammaliati e le rivolsero un “Buon Giorno” seguito da calorosi sorrisi.
Subito la donna di casa la fece accomodare, ignorando le sue proteste, e le pose una tazza fumante contenente un liquido nero, delle fette di pane e piccoli biscotti fatti in casa che sembravano molto invitanti.
Pensò che sarebbe stato inutile rifiutare tutto, e inoltre, una volta intrapreso il suo viaggio, non sapeva se avrebbe mangiato o no.
Finita la colazione, ringraziò per l'ospitalità e uscì di casa con il suo piccolo bagaglio sulle spalle.
Erano passate solo due ore dall'alba, nel piccolo paese tutti stavano lavorando, c'èra chi seminava e chi raccoglieva, chi cercava di vendere merci gridando alla folla, chi acquistava a volte alzando la voce per ottenere un prezzo migliore.
L'aria era rilassante e fresca, ottima per iniziare un viaggio. Si inoltrò velocemente nella foresta da cui era venuta e si diresse a Sud.
Le gambe scattavano veloci, vogliose di giungere alla loro meta per poi avere un meritato riposo.
La poca luce che filtrava attraverso le foglie creava strane ombre sul viso della fanciulla, la quale esternamente poteva sembrare felice e serena, ma che realmente era inquieta e spaventata dalle prossime scelte che avrebbe dovuto affrontare.


* * * *


Eragon preparò velocemente il suo bagaglio e, insieme a Saphira, andò a cercare Roran.
Lo trovò nella sua tenda, seduto sulla sua branda con gli occhi persi nel vuoto, appena lo vide si alzò e disse: “Scusa Eragon, non sapevo che era il corpo... suo”
“Non preoccuparti Roran, so che non volevi ferirmi” rispose il Cavaliere con voce quasi impercettibile. “In ogni caso, sono qui per partire con te” continuò.
“Ma così disubbidirai al capo dei Varden! Non puoi farlo!!” gli disse il cugino con tono preoccupato.
“Non preoccuparti, è stato già tutto deciso, posso partire”
“Bene!! Non perdiamo nemmeno un minuto, partiamo subito!” esclamò con entusiasmo, finalmente avrebbe potuto rivedere la sua amata Katrina.
Uscirono dalla tenda e salirono velocemente su Saphira, Roran dovette essere aiutato da Eragon, visto che non riusciva a salire.
Con tre potenti battiti d'aria si ritrovarono a più di cento metri da terra e aiutati da forti correnti di vento, partirono veloci verso Nord.
Dopo qualche attimo di silenzio Roran sentenziò: “E' bellissimo da qua su, tutto sembra rimpicciolito! E questa brezza che ci carezza il volto.... è...”
“Piacevole?” finì per lui il Cavaliere. “Si” gli rispose l'altro sorridendogli.
Eragon sorrise anche lui compiaciuto di aver assottigliato l'enorme barriera che c'èra tra di loro per mezzo della morte di Garrow, e di essere riuscito a cancellare, anche se per poco, le preoccupazioni del cugino per la sua amata.


* * * *


Murtagh attendeva impaziente la “bella” notizia del Re.
“Alcuni soldati in perlustrazione, hanno trovato un corpo vicino al loro accampamento, e si dà il caso che il cadavere sia del Cavaliere Eragon”
Il Cavaliere cremisi ebbe un improvviso mancamento e chinò la testa verso il basso per nascondere il volto pallido e gli occhi sgranati da cui stavano per cadere delle lacrime, che però furono ricacciate indietro con uno sforzo enorme. Quasi non ascoltava le parole di Galbatorix, ma una parte lo colpì: Saphira, non si sapeva in che modo, era sopravvissuta. Riprese ad ascoltare.
“I soldati erano anche loro increduli e si sono accertati della morte del Cavaliere, non c'è più ombra di dubbio, ora abbiamo un avversario in meno” e detto questo sorrise nel suo modo disgustoso.
Murtagh si congedò e insieme a Castigo uscì dalla sala.
Riuscì a dire una sola parola “Non ci posso credere” “Nemmeno io”
Il drago per tutto il tragitto tentò di consolarlo, ma invano.

L'angolo dell'autrice



Eccomi con il 5° capitolo!
Allora, la trama si infittisce... ora anche Eragon è morto?!?Invece l'abbiamo visto partire con Roran... cosa è successo?Sarà un "Tributo per" anche qui?? Vabbè, pensateci voi a sciogliere l'enigma. Ah!E non dimenticate cosa accadde nel 2° Capitolo!! Spero vi sia piaciuta la descrizione di "Akyta" (però non conoscete ancora il nome :D)
Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo!

Ringraziamenti
Stefy_81:Flash Back? Potrebbe essere... ma potrebbe anche non essere... poi in futuro si vedrà.
Akita:carina la tua ipotesi(stavo quasi per cadere dalla sedia per le risate quando l'ho letta)ma non posso rispondere(segreti del mestiere :D)

Infine vorrei ringraziare tutti coloro che stanno seguendo la mia FF, anche se non commentano.

A presto!!!

Egwine

  
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