A
SUNA
Carissimi,
questo
è il giorno in cui
un misero uomo parla ad un grande popolo.
Oggi
è il giorno in cui,
dimenticando di essere semplici granelli di sabbia, ci niamo in quella
maestosa
forza che è il deserto.
In un
giorno come questo,
uomini più grandi di me hanno votato la propria vita alla
pace e alla sicurezza
comune.
Ma io,
oggi, davanti a
voi, confesso la grande difficoltà ad esprimere tali
sentimenti.
Io che
per anni ho
vissuto nell’ombra di me stesso; io che da quando sono nato
ho costituito il
cancro intestino di questo popolo che oggi prometto di
proteggere…
Oggi
sento l’esigenza di
dare a voi la motivazione che ho trovato per me stesso, per diventare
una
persona diversa, migliore di quanto non sia stato in passato.
Chi vive
in un mondo caldo
e accogliente come sa essere il nostro Paese, ma non ne è
toccato, anzi si vede
privato della benché minima benevolenza,
i dico, si troverà presto di fronte ad un bivio.
La scelta
sarà provare a
trovare dentro di sé un po’ di gioia, aprirsi al
mondo e alla speranza, oppure
arrendersi ed indurirsi in un insanabile egotismo.
La
seconda, purtroppo, è
la strada più semplice ma anche più dolorosa, da
imboccare; ed è quella che io
stesso ho percorso fino ad oggi.
Chiudendomi
in me stesso,
credevo do aver trovato una ragione di vita: amarmi alla follia,
anteporre la
mia esistenza a quella di altri individui.
Credevo
che avere l
potere di togliere la vita ad altri fosse la mia più grande
forza…come mi
sbagliavo. Non c’è debolezza più grande
di quella che attanaglia il cuore di un
assassino; egli uccide perché TEME l’esistenza
degli altri uomini.
Chi
uccide è un insicuro
che TREMA all’idea che qualcuno più forte lo possa
sopraffare.
Un
assassino quale – ho
paura a dirlo – io ero, continua a ripetersi che nulla di
male potrà
accadergli perché
tutti lo temono,
nascondendo a se stesso una più grande verità:
è lui ad essere terrorizzato
dagli altri.
Ora,
più perseveravo in
questa dissolutezza, più una parte recondita del mio essere
si domandava se ci
fosse una possibilità di redenzione per chi, come me, si era
macchiato di tali
crimini.
Ma quando
ormai mi ero
convinto che non ci fosse alcuna possibilità per gente
immonda come me, allora
gli eventi hanno sconvolto la mia esistenza.
Ho potuto
sperimentare
concretamente ciò che mi era stato insegnato a parole:
c’è qualcosa che può
davvero cambiare il corso degli eventi, il percorso di una triste
storia
individuale.
È
una forza che esula
dalla comprensione razionale, che non ha limiti di spazio e tempo.
Comunemente
viene chiamata AMORE.
Non
saprei dire con
esattezza cosa sia ma credo che non ci sia sentimento più
genuino ed eterno.
Dire di
“amare se stessi”
è una bestemmia contro la purezza di tale sentimento: chi
ama davvero azzera
l’“io” e mette al centro della propria
esistenza l’”altro”.
L’amore
è immortale
proprio in virtù di questo principio; infatti se un
individuo “amasse” solo se
stesso, alla sua morte questo sentimento sarebbe portato a svanire; ma
l’amore
vero, è capace di superare persino il più grande
limite umano, la morte
appunto.
Ho
imparato con somma
gioia che aprire il mio cuore agli altri, proteggerli, è
diventato il fine
ultimo della mia esistenza.
GRAZIE:
per la fiducia e
la possibilità di riscatto.
Ora con
cuore sincero,
come hanno già fatto i mie predecessori, sono pronto a
prestare il mio giuramento,
che solo la morte potrà sciogliere: io oggi, davanti
all’assemblea qui riunita,
mi impegno a garantire la pace, la sicurezza e la concordia del nostro
meraviglioso Paese.
Umilmente
Sabaku no
Gaara, quinto Kazekage
Per
piacere lasciate un commentino…anche una parola, sia
negativa che positiva, non
importa.
Grazie
comunque per aver avuto la pazienza di leggere!