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Autore: mentimi    20/01/2014    2 recensioni
Harry sente ancora il suo profumo.
"Cannella" dice e si arriccia una manica della t shirt nera che fa risaltare di più i suoi occhi verdi.
Hannah alza un sopracciglio e abbassa lo sguardo su di lui "Come scusa?"
"Profumi di cannella" esordisce.
Hannah arrossisce e abbassa lo sguardo, si sente in soggezione, poi però si riprende.
"Preferisco che le persone mi guardino quando mi parlano"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il caldo non mi piace'
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Anna tel'avevo promessa e l'ho scritta.
Ti dico solo una cosa,
lo sai quanto odio le sue foto in bianco e nero.


Cinnammon Girl


"I wanna live 

with a cinnamon girl 
I could be happy 
the rest of my life 
With a cinnamon girl. 

A dreamer of pictures 
I run in the night 
You see us together, 
chasing the moonlight, 
My cinnamon girl."
























 

Harry sta succhiando una caramella da più di mezz'ora perchè davvero non trova il coraggio di spezzarla e far uscire il liquido blu amaro, quindi preferisce che gli faccia solletico sul palato. Deve ancora imparare che, quando entra nella tabaccheria vicino alla fermata di South Kensington e chiede alla signora paffuta dietro la cassa "Caramelle alla menta perfavore", deve sempre specificare che lui, le Golia non le vuole, così come non deve accettare quelle "caramelle alla menta" che semplicemente alla menta non sono, e allora se le ritrova in bocca, non può sputarle e si incazza. 
Chino su uno scatolone, con le scapole leggermente sporgenti dalla maglietta bianca, si scosta il ciuffo dagli occhi e butta lo sguardo fuori dalla vetrina del negozio.
Harrington Road è transitata, come ogni giorno, le case sono grigie, come ogni giorno, dei bambini poggiano le mani sul vetro e lo sporcano, come ogni giorno.
Lui deve pulirlo, come ogni giorno.
"Beast Of Burden" rieccheggia dalle piccole casse del negozio poste agli angoli del soffito di legno e il respiro delicato di Harry si fa sempre più impercettibile tra tutti quegli scaffali di noce impolverati, che lo fanno starnutire un minuto sì e l'altro pure.
L'album Abbey Road lo guarda dalla parete dietro la cassa a cui è appeso -perchè guai a chi lo tocca- e Harry ha ancora una Gibson e una Fender nuove da mettere in esposizione e i vinili da 45 giri da sistemare in base ai generi, mentre Calum, il proprietario di quel buco di negozio all'angolo tra Harrington Road e Bute Street, è di là che tratta con dei clienti e le loro voci coprono la canzone irritando Harry.
Tiene tra le mani dei cd, cercando di trovargli una sistemazione adeguata, anche se di solito questo lo fa Calum.
Le mani di Harry sono grandi, e adesso tiene un vinile dentro ogni due dita con il pericolo di farli cadere.
Ha un anello sull'indice e un'altro sul medio, le dita lunghe e snelle, le vene visibili sul dorso della mano e con il palmo aperto riesce a coprircisi il viso
Le sue mani sono grandi.
E se non lo conoscessi diresti senza ombra di dubbio che riesce a tenerci e farci qualsiasi cosa: il pollice per pagare le bollette, l'indice per farlo svegliare la mattina e provare ad aprire qualche libro per tentare di laurearsi, seguito dal medio per mandare al diavolo qualcuno, l'anulare per entrare a lavoro, il mignolo ancora non lo sa, forse per tirarlo su mentre beve una tazza di tè.
Il cd lo inserisce nel lettore con il medio e il pollice, con il medio tiene la spesa e clicca sul tasto per prenotare il biglietto del concerto tanto atteso del prossimo sei luglio e l'anulare non riesce ad alzarlo senza tirar su anche il mignolo e il medio.
I suoi palmi sono lisci, e nonostante possano sembrare leggere, le sue mani pesano, pesano tanto, soprattutto quando le chiude in un pugno, e allora neanche le dita gli servono più,  le abbandona lungo i fianchi e resta in silenzio, perchè in realtà lui non riesce a tenere niente insieme, una cosa va a destra e l'altra a sinistra, o l'indice col medio oppure l'anulare con il mignolo e una cosa tira l'altra. Allora Harry si stanca, va a lavoro perchè deve e perchè gli piace mettere apposto quei cd che gridano parole dagli scaffali, e gli basta.
Si, Harry resta in silenzio e parla poco perchè questo per ora gli basta, e se non lo osservassi attentamente penseresti che si sia fissato su una delle tante mattonelle del marciapiede: in realtà guarderebbe tutto, se solo ne avesse la voglia.
Si porta una mano sui capelli e li tira indietro inspirando, poi, si abbandona all'aria congelata di dicembre che entra quando la porta del negozio di musica si apre con il suono di un campanellino. Non volge  lo sguardo, gira sui suoi piedi e va a sedere al computer per finire di catalogare gli ultimi cd arrivati.


"Ciao" dice una voce femminile col respiro affannato prima che la porta si richiuda, ma Harry decide di non farci troppo caso perchè tanto sa che arriverà Calum.
"Ciao! Posso fare qualcosa per te?" infatti.
"Ho questa chitarra" dice la voce profonda e cristallina della ragazza "e non so perchè, ma non è più come prima, ho pensato che fossero le corde ma.."
Harry sente Calum aprire la lampo della custodia senza distogliere lo sguardo e continuando a catalogare le dieci nuove copie arrivate del nuovo album di Ed Sheeran.
"Oh beh, certo no, non sono le corde!" sente esclamare Calum dall'altra parte della stanza, appoggiato al bancone accanto al grande scaffale per poi scoppiare in una roca e profonda risata a causa delle troppe sigarette che fuma "Scusa, ma quanti anni ha questa chitarra?"
Ascolta la ragazza tentennare sulla risposta per poi dire "Parecchi" in un ghigno che sente nell'espressione.
Calum starà sicuramente osservando la chitarra col suo solito fare pratico professionale.
Patetico.
Lo sente trattenere un suono, poi schiocca la lingua e le dice "Posso provare a dargli un'occhiata, passa tra tre giorni."
L'uomo si tocca la barba e si stampa un sorriso in faccia mentre la osserva abbassare lo sguardo e dirigersi verso gli scaffali per guardare dei cd, ma Harry lo sguardo ancora non lo alza, sente solo la mano di lei che passa a rassegna alcuni vinili e i piedi che si fermano ogni tre passi. Leggeri.
La ragazza gira su se stessa e passa davanti ad Harry, seduto, nervoso e concentrato più sui rumori che su ciò che deve fare, ma lo sguardo non lo ha ancora alzato.
Lo fissa per qualche istante: le maniche della t-shirt bianca sono girate e scoprono altri centimetri di tatuaggi, le mani abbandonate su tavolo, gli occhi apparentemente verdi e i capelli mossi e disordinati, e da quando era entrata non aveva alzato lo sguardo.
Fa una smorfia riuscendo a malapena a vedere il viso di lui coperto dai ciuffi.
Riprende a camminare e stavolta è a poco più di un metro dal posto dove Harry è seduto, ma il ragazzo non può, non vuole voltarsi. 
Sente solo profumo, profumo di cannella.
"Prendo questo" dice porgendogli un cd.
Harry lo afferra senza guardarla in faccia e la ragazza si stampa in faccia un'altra smorfia.
-Arctic Moneys- "non male" pensa il ragazzo sorridendo mentre guarda il prezzo sul retro del cd nero.
"Sono 17.50" dice atono.
La ragazza non parla, afferra i soldi dal portafoglio di pelle marrone e glieli porge, soffermando lo sguardo sulle mani di Harry, grandi e liscie, che li prende e li infila nella cassa.
Se ne va e non lo saluta, ma Harry sente ancora cannella.

Hannah Hawks ha i capelli di un marrone scuro e le punte più chiare tendenti al rossiccio, gli occhi scuri e grandi e una chitarra che deve assolutamente aggiustare.
Ha le mani piccole, leggere e sempre coi palmi aperti mentre i gesti accompagnano le sue parole e sono anche abbastanza veloci per poter fare accordi giusti al momento giusto, intanto che la melodia va al ritmo del suo respiro, calmo e affannato.
Entra di corsa nella metropolitana, ancora col fiatone e intanto un posto a sedere lo trova, cercando di non far cadere la cuffia nera dal capo.
Sistema il giaccone verdone sulle spalle curve di preoccupazione e stanchezza.
Se quel Calum del negozio "Koyam" non le aggiusta  la chitarra, lei non potrà suonare, e se non può suonare, non andrà a lavoro e se non va a lavoro Liam, il proprietario di "Underground" il locale dove lei suona ogni mercoledì e sabato sera, non la pagherà di certo. 
E lei deve pagarsi l'università.
Pensare che era riuscita a scrivere gli accordi di una nuova canzone e a trovarne altri di cover che aveva in mente di fare, la fa sbuffare forte attirando lo sguardo scocciato del signore brizzolato e dall'aspetto rigoroso che le sta di fronte.
Alza gli occhi sulle maniglie che pendono dal basso soffitto a cui nessuno si sta aggrappando, e per altre cinque fermate spera di non dover comprare una chitarra nuova.

"Non posso aggiustarla"
"Cosa?" urla quasi la ragazza per poi tapparsi la bocca e girare lo sguardo in direzione di Harry che non si era neanche scomposto.
Si volta di nuovo verso Callum e si mette una mano sulla fronte cercando di respirare lentamente.
"Veramente posso aggiustarla, ma non conviene, insomma..costerebbe di meno comprarne una nuova"
Hannah gira lo sguardo verso le chitarre fissandole con fare attento una per una per poi indicare l'ultima "Quella acustica lì, quanto costa?"
Callum seguì la direzione del dito della ragazza e annuì "190 sterline".
Non poteva permetterseli, questo lo sapeva.
"Ci penserò, però posso riavere la mia chitarra?" Dice con voce calma e decisa, mentre Harry le passa dietro per sentire quel profumo che l'altro giorno gli era tanto piaciuto, perchè lo sa, lo sa che è lei, aveva riconosciuto la voce.
Hannah sente il braccio del ragazzo sfiorargli la schiena e rabbrividisce al contatto, poi si gira e lo fissa, mentre Calum era andato a prendere la chitarra uscendo da una porticina di legno sotto alla finestra che da su un vicolo.
Harry si sente osservato, ma non gli da peso, quindi sposta degli scatoloni con le braccia forti, senza quasi sentirne il peso.
Ha una bella schiena, pensa la ragazza.
Hannah si da della stupida quando vede che Calum dall'altro lato del bancone la sta fissando da più di dieci secondi allora si volta di scatto sorridendo imbarazzata, poi, nota l'uomo con una lunga barba davanti a lei mimarle con un cenno buffo verso il ragazzo, qualcosa come "Si chiama Harry" o forse ha detto Henry?
Henry, si ha detto Henry. Oh, ma che gli importa infondo?
Fa finta di non aver capito e con un gesto dice "Avrei bisogno di un plettro"
Ma infondo doveva aspettarselo.
Calum sorride in un ghigno e "Harry, glie li fai vedere tu?"
A no, era Harry.
Hannah prende un respiro profondo e silenzioso quando il ragazzo le va di fronte dall'altra parte del bancone e apre un cassetto.
Lei ancora lo sta guardando e ad Harry piace quel profumo.
"Il plettro lo preferisci morbido oppure più rigido e robusto" dice in modo lento e fastidioso.
Hannah lo guarda da sotto alcuni ciuffi che, uscendo dalla cuffia le vanno a finire sul viso disordinati.
"ehm..Morbido" dice senza fissando le spalle del ragazzo.
"E' acustica o classica?" dice Harry girandosi verso le chitarre.
"Era acustica" Hannah alza gli occhi al cielo.
"Allora è meglio rigido" e alza le sopracciglia prendendo un altro respiro e inalando ancora profumo.
"Ma io suono meglio con l'altro"
"Come vuoi" esordisce poi il ragazzo, e glie ne passa uno verde.
"Grazie!" esclama ironica e paga ancora prima che Harry possa dirgli il prezzo "Lo so già quanto costa, ciao" dice quasi offesa e poi se ne va.
Il ragazzo fa un cenno col capo come per salutare e apre la cassa.

Harry si fissa le mani che tremano per lo sbalzo di temperatura da fuori a dentro il negozio.
Sono le 9:00 vuole tornare a letto e Calum non c'è.
Si sfrega le mani sugli skinny jeans neri che gli fasciano le gambe snelle e lunghe, si leva la ciacca scura col cappuccio e anche la cuffia arancione per poi riporle nel ripostiglio e rimanere solo con una maglietta dei Pink Floyd.
Si muove i capelli e poi li ferma indietro battendo forte gli occhi perchè qualcosa gli ci è entrato dentro.
Si stropiccia con una mano e ad un tratto sente di nuovo quel profumo.

Hannah è lì di fronte a lui da secondi ormai, e non se ne è neanche accorto.
Lo sta guardando da capo a piedi poi si schiarisce la voce.
Harry sobbalza e solo per un attimo punta gli occhi nei suoi per poi abbassarli sulla maglietta che la ragazza indossa.
"Ma che problemi ha" pensa Hannah, ma decide di rimanere in silenzio e mordersi le labbra perchè davvero era stata una scena comica.
"Posso aiutarti?"
"Faccio un giro" dice la ragazza passandogli accanto con le mani congiunte e una camminata felice.
Felice di averlo spaventato.
Harry si volta verso di lei, le fissa le spalle e il giubbetto verdone, si porta una mano sulla bocca e si sfiora le labbra con il pollice e l'indice.
Abbandona le mani sui fianchi e va a sedere alla cassa accendendo il computer.
Hannah lo fissa tra uno scaffale e un altro.
Non sapeva perchè era tornata, forse perchè le serviva un cd, una maglietta, o forse doveva prenotare i biglietti di un concerto al quale doveva asslutamente andare e portare Caroline e Lucie, forse perchè Caroline le aveva detto di tornare in negozio perchè le era piaciuta la descrizione che Hannah le aveva fatto del ragazzo con le maniche corte in pieno inverno che lavora in un negozio di dischi malandato senza quasi riscaldamento.
Guarda di nuovo le mani di quello strano tipo, poi pensa che però, le sue sono abbastanza piccole da poterci entrare.
Percorre lentamente il corridoio fino alla cassa.
"Sai che è maleducazione fare gli scorbutici e non guardare negli occhi la gente che ti parla?"
"Allora sono maleducato" dice Harry continuando a premere tasti sulla tastiera.
"Si, lo sei" dice Hannah e incorcia le braccia, poi si guarda intorno.
"Ma tu non hai nessun cd in mano, quindi perchè sei qui?" Domanda diretto, forse troppo, Harry.
"Touchè" pensa mentre schiocca la lingua la ragazza.
Harry morde le labbra e intanto incurva la bocca in un sorriso, poi clicca su "nuova cartella".
"Per sapere se magari qualcosa di me ti crea problemi" trova la risposta per non fare la figura dell'idiota.
Harry sente ancora il suo profumo.
"Cannella" dice e si arriccia una manica della t shirt nera che fa risaltare di più i suoi occhi verdi.
Hannah alza un sopracciglio e abbassa lo sguardo su di lui "Come scusa?"
"Profumi di cannella" esordisce.
Hannah arrossisce e abbassa lo sguardo, si sente in soggezione, poi però si riprende.
"Preferisco che le persone mi guardino quando mi parlano" 
Harry finalmente alza lo sguardo e la guarda negli occhi per un tempo più lungo del dovuto, Hannah regge lo sguardo con difficoltà
"Per fortuna che l'ho fatto"
"Cosa" domanda Hannah.
"Ti ho guardato" dice mentre la guarda da capo a piedi.
La ragazza si ammutolisce  e arrossisce ancora di più e ad Harry piace quando le persone arrossiscono e sono in difficoltà 
Hannah inizia a gesticolare con le mani come per voler cercare una risposta  da dare a quella affermazione così secca, e Harry crede per un attimo che i suoi palmi li avrebbe potuti davvero riempire con qualcosa di così piccolo come le mani di lei, per poi tenerle, far intrecciare le loro dita e stringerle per non farle andare.
"Perchè?"
"Perchè un tè possiamo prendercelo, ti va?" sorride indeciso Harry.
"Un tè?? Ambiguo" dice come ad essere insoddisfatta.
"Ma buono" si tirandietro i capelli e punta di nuovo gli pcchi su Hannah. "Beh, potremmo prendere una cioccolata calda.. alla cannella, con dei biscotti alla cannella." sorride finalmente il ragazzo scoprendo tutti i denti.
Hannah sorride di rimando "Cioccolata alla cannella, allora" dice porgendogli la mano.

Il locale è molto affollato, ma Harry passa tranquillo e disinvolto tra le persone, cercando un posto per serdere, e sceglie un tavolino rotondo accanto ad una vetrata che da sul marciapiede.
Nelle strade è un tumulto di persone e l'aria di natale inizia a farsi sentire nelle strade della capitale inglese.
"Quindi tu suoni" dice Harry mentre affonda la panna nella cioccolata.
"Suonavo" cambia espressione Hannah, alzando le spalle.
"Oh, è vero, sei la ragazza della chitarra..beh, era davvero malandata"
"Si, lo so, ma mi serviva per lavoro, e.." cerca di spiegare ma Harry la interrompe.
"Ti presto la mia, poi me la ridarai quando avrai i soldi per ricomprarne una nuova." dice e mette un cucchiaino i panna e cacao in bocca per poi gustarselo.
Hannah lo guarda e scuote la testa "Non ti preoccupare, davvero"
"Te la presto, ma solo se.." e lascia in sospeso la frase.
"Se?" domanda senza troppa enfasi Hannah.
"Se verrai a prendere di nuovo una cioccolata con me" dice alzando gli occhi e incurvando la bocca.
"Beh, allora misà che mi tocca proprio accettare" dice Hannah sorridendo tra sè e scostandosi un ciuffo da davanti gli occhi.
Harry vuole vivere con una ragazza cannella e così sarebbe felice per il resto della sua vita.
Sorride e le afferra la mano. 
Proprio come pensava, ci entrava.

 
  
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