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Autore: Polloistheway    20/01/2014    4 recensioni
Dal capitolo 1
-CLARY!- urlò mentre la ragazza che amava cercava di afferrare qualcosa per fermare la sua caduta nel portale.
-Jace avvisa Magnus di questo portale e cerca di riaprirlo. Ti prego... ti amo- queste furono le sue ultime parole. Lasciò il ramo che la stava trattenendo, non emise nemmeno un suono mentre cadeva e il portale si chiudeva sopra la sua figura. Jace urlò di nuovo e crollò sulle ginocchia piangendo. Fu un dolore quasi fisico, che gli trafisse il cuore fino a mozzargli il respiro. Fu trovato solo ore dopo, mentre ancora le lacrime gli rigavano il volto, da Alec e Isabelle, che lo portarono all'Istituto.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 2
 

Say Something

 

-Clarissa, cosa stai facendo?- sibilò la professoressa Stan. Si avvicinò al suo banco e fissò il suo disegno.
-Prof stavo ascoltando- ribatté cercando di nasconderlo.
-Non mi interessa. Ora chiamo tua madre- sbottò l'insegnante trascinandola in corridoio insieme al suo disegno. Sua madre arrivò poco più tardi, arrabbiatissima.
Prese velocemente la mano di Clary dopo aver parlato con la preside e la portò a casa.
-Clary devi SMETTERLA di non seguire la lezione. Fammi vedere che hai fatto- la bambina le allungò il foglietto con le mani tremanti.
Jocelyn impallidì, si alzò dalla poltrona dove s'era appena accomodata e le rivolse un sorriso tirato.
-Amore non fa niente. Recupererai presto. Preparati, stasera andiamo da un amico.-
E quella sera si recarono nuovamente da Magnus, solo sei mesi dall'ultima volta.

Clary si alzò di scatto dalla sedia su cui si era appisolata. I suoi ricordi continuavano ad affiorare nei momenti peggiori. Espirò il fiato che fino a quel momento aveva trattenuto e lanciò un'occhiata sbieca all'angelo caduto a pochi passi da lei.
-Clarissa Morgenstern devi smetterla di farmi venire un infarto ogni volta che ti muovi. Mi dai sui nervi.- borbottò Cam tenendo lo sguardo fisso sulle sue scarpe.
Erano chiusi in quella stanza ormai da più di quattro ore. Dopo che Tris era tornata, Quattro le aveva fatto un riassunto stringato di quello che era accaduto si erano scusati ed erano usciti sorridendo nervosamente e li avevano chiusi dentro.
Cam e Clary erano stati in silenzio tutto il tempo, anche se si vedeva lontano un miglio che la loro mente era zeppa di domande.
-Come sono finita qui?- chiese d'un tratto la rossa.
-Che ne so io! Sono stato rinchiuso in questa stanza come un malato mentale e lasciato allo sbaraglio con una ragazza che ha una specie di bastoncino con una luce strana sulla punta.- ribatté il demone ridacchiando.
Clary quasi svenne: lo stilo! Perché non se n'era ricordata prima? Poteva cercare nella sua mente una runa che la facesse uscire da lì. Anzi, poteva usare la runa d'apertura sulla porta di metallo all'entrata! Quasi avrebbe abbracciato il ragazzo seduto sulla sedia vicino al tavolino, quasi...
Lui sollevò un sopracciglio e scrollò le spalle.
-Che c'è? Che ho detto? È la verità. Aspetta, che fai?- chiese.
-Vuoi uscire di qui o no?- domandò infastidita lei, mentre si disegnava delle rune energetiche sulle braccia e si accostava alla porta.
-Figurati se una come te riesce a far crollare una porta in ferro come questa- comunque si avvicinò e incrociò le braccia al petto.
-Allora... una runa del silenzio, sì così, e poi una d'apertura- bisbigliò Clary tra sé e sé – Pronto a correre.- sussurrò. La porta, sotto lo sguardo sbigottito del demone si staccò dai cardini e cadde sul pavimento, senza emettere il minimo suono. L'angelo caduto ridacchiò e Clary gli intimò di muoversi mentre avanzava per il corridoio.
-No, non da quella parte, vieni- il ragazzo le prese la mano dolcemente e la fece voltare dal lato opposto.
Clary arrossì fino alla punta dei capelli. Nessuno l'aveva mai tenuta per mano così, se non Jace e Simon e... sì, sua madre.
-Ora si corre- aggiunse e iniziarono davvero a farlo. Corsero e corsero per un tempo che sembrò infinito, nel quartier generale degli Intrepidi.
-Eccoci, pronta a saltare su un treno?- un sorriso sghembo attraversò il viso magro e la cacciatrice lo guardò scettica.
-Stai scherzando-
-No, è questo che fanno gli Intrepidi per spostarsi in città. Saltano... tra tre, due, uno... ORA!- Clary piegò le ginocchia e balzò.
Raggiunse la porta della vettura per un solo millimetro e quasi perse la presa, se la mano di Cam non fosse stata lì, pronta ad afferrare la sua.
Si issarono all'interno del vagone e la ragazza si allontanò dal demone, sedendosi dal lato opposto. Erano passate sicuramente le sette, il sole non si vedeva quasi più, la luna era già abbastanza visibile tra le poche nubi bianche.
Lo stomaco di Clary emise un suono che rimbombò attorno a lei e la ragazza si abbracciò la pancia e contrasse gli addominali per attutire il rumore.
Cam se ne accorse e corrugò le copracciglia.
-Aspetta solo un secondo, torno subito.- uscì dal vagone e si infilò nella porta tra quello e il successivo.
Clary lo seguì con lo sguardo, senza avere la forza di alzarsi dopo la giornata ambigua e sfinente che aveva appena passato.
Chissà come stava Jace...

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Magnus stava cercando la traccia magica del portale ma senza ottenere grandi risultati.
-Grrrr!- dalle mani dello stregone sprizzarono scintille azzurrine – Perché il sommo stregone di Brooklyn non riesce a trovare niente? Neanche un minimo. Solo puzzo di fogna.-

Jace si era lasciato cadere sul cassonetto al suo fianco e si teneva la testa tra le mani.
Era sempre peggio. Insomma, almeno prima sapeva che aveva una possibilità di trovarla, anche con un portale così anomalo, ma ora... nessun potere. La traccia magica lasciata dai portali rimaneva per giorni interi. Il Conclave poi, ne sarebbe stato informato!
Appena tornato sul posto con Magnus aveva chiamato Maryse che aveva trattenuto il fiato per tutta la durata della spiegazione. Jace sapeva già dal tono di voce della madre adottiva che il Consiglio non sapeva nulla di quel portale che aveva portato via Clary. In realtà si erano accorti di non sapere molte cose...
Magnus lo risvegliò con un urlo infervorato.
-Penso nella mia testa a tutti gli insulti che so in tutte le lingue che ho studiato. Odio essere inutile!-
Jace gli passò una mano sulla spalla con gratitudine.
-Non importa. Provo a contattare il Conclave... almeno loro saranno a conoscenza di un demone che possa fare una cosa del genere. Grazie Magnus-
Lo stregone lo guardò di sottecchi.
-Non mi capita molto spesso che i Cacciatori mi ringrazino per quello che faccio. Anzi... l'ultimo dev'essere stato un tuo parente intorno al 1800. Il Consiglio non sa che demone ha creato questo, perché non è stato un demone. Jace, voglio provare un ultima cosa prima che tu vada dal Conclave. Non penso che ti piacerà molto questo, è un po' fuori legge, ma è l'ultima possibilità che hai.-

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Cam aprì un'Annunziatore con un ombra tra le due porte dei vagoni.
Entrò in lui con la sua solita andatura sinuosa e raggiunse il luogo che aveva desiderato.

In città conosceva solo due persone che non avevano problemi a dargli ciò che gli serviva.
-Cam!- urlò June correndogli incontro. Lui sorrise e prese la bambina in braccio. Ella rise fino alle lacrime quando l'angelo la fece volteggiare per aria.
-Tesoro lascia Cam in pace. Ciao ragazzo.- Penny lo raggiunse zoppicando. Sua figlia tornò vicino alle sue gambe e quella le accarezzò i capelli castani.
-Cosa ti serve oggi?- chiese sorridendo.
Cam si mostrò offeso. -Perché devo avere sempre bisogno di qualcosa per venirvi a trovare?-
-Allora non hai bisogno di niente?- un sorriso sornione si stava allargando sulla faccia di Penny.
-Ok, ok mi serve un aiuto. C'è una ragazza con me questa volta. Ormai è un'Esclusa, ma mi sta simpatica e non mangia da tutta la giornata. Mi basta qualcosa da sgranocchiare per placare il nostro stomaco finché non vi raggiungiamo qui nel territorio dei Pacifici. Scusa Penny- mormorò. Dicevano che i demoni non avessero emozioni ma un inizio di senso di colpa lo provava anche lui.
-Dai, ladruncolo da quattro soldi, vieni. - lo invitò la donna.
Cam si passò una mano tra i capelli corvini e le seguì.
-Tieni. Per questa sera penso che ti basti questo. Appena arrivi domani ti daremo un altro po' di cose da mangiare. Ora va, non lasciarla sola per troppo tempo- Penny gli allungò due tre carote e una pagnotta appena sfornata.
-Grazie.- e tornò tramite il suo Annunziatore sul treno.

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Tris e Quattro stavano parlando in una stanza quando sentirono gli schiamazzi di alcuni Intrepidi nel corridoio.
Le persone stavano ridacchiando e chiedendosi chi avesse avuto la forza di scardinare una porta del genere. Quattro fu il primo ad avviarsi verso il punto in cui quella massa brulicante rideva.

Tris lo seguì a ruota.
-Quattro abbiamo un grosso, enorme, immenso problema- sussurrò al suo orecchio.
Ma Quattro stava fissando la porta con orrore. Un simbolo appena visibile sul ferro annerito da una forza che l'aveva perfino bruciacchiato.

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Cam raggiunse Clary mentre la ragazza ancora guardava fuori dal vagone.
Si accorse di lui solo quando fu abbastanza vicino dal parlarle senza urlare al di sopra del rumore del treno incorsa.

-Ho trovato qualcosa nell'altro vagone. Questo è tutto ciò che c'era.- disse inquieto.
-Questo pane è appena cotto. È perfino ancora caldo- ribatté la rossa aggrottando la fronte.
-Mangia e basta- borbottò fissandola in cagnesco. Che coglione che era stato! Non si era nemmeno ricordato che il pane era appena fatto, né che il treno era tutto aperto, anche negli altri vagoni. Eppure non si capacitava perché se lo fosse dimenticato e soprattutto perché non parlasse a Calry degli Annunziatori, insomma derivava anche lei dalla stirpe angelica!
-Grazie comunque- mormorò la cacciatrice assaggiando il pane che lui le aveva offerto.- Capisco che ti serve tempo per fidarti di me, ma mi pare di essere stata abbastanza chiara quando ho detto che farò di tutto per tornare a casa e lasciarti qui a fare quel che vuoi. Se non vuoi dirmi non farlo, tanto nessuno crederà che gli angeli e i demoni siano così, cioè... come te intendo. Io e Jace abbiamo visto un angelo e anche una quantità enorme di demoni e nessuno ti assomiglia minimamente.-
Cam sorrise. -Non è che non mi fidi di te, ma non voglio dimostrare i miei poteri al primo che capita. Mi dispiace deludere le tue aspettative sul mio aspetto angelico, ma io sono Camriel. Non cambia quasi niente di me quando lascio che il mio potere si sprigioni.- spiegò sedendosi sul pavimento nel posto in cui si trovava prima di entrare nell'Annunziatore.
Parlarono del più e del meno per quelle che sembrarono ore, poi Clary sbadigliò.
-Notte- e si accoccolò in posizione fetale sul duro metallo.
Pochi minuti dopo Cam la stava chiamando.
-Clarissa puoi venire qui- esordì con calma. Lei lo soppesò con lo sguardo poi valutò la sua offerta.
-Grazie- sussurrò quando gli fu andata vicino. Lui aprì le braccia e si sedette comodamente. -Di tutto- aggiunse e si accoccolò tra le sue braccia. Braccia forti, che le ricordavano quelle di Jace fino a farle male.
-Buonanotte Cam- mormorò.
-Buonanotte Clary- rispose sorridendo.
Clary si addormentò tra le sue braccia e lui la tenne stretta. Non seppe mai perché quella notte, dopo mesi e mesi, dormì decentemente e senza fare incubi.

 

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SPAZIO AUTRICE:
GRAZIE MILLE PER LE FANTASTICHE RECENSIONI!!!!!!
Per l'Angeo, non pensavo neanche di ricevere 1 recensione, l'avevo 
messa solo perché mi sembrava brutto lasciarla a marcire ne mio 
computer e invece!
Boh detto questo, sto sperimentando a fare banner, questo è uno dei primi 
che non sembra fatto da un bambino dell'asilo... .-. sono pessima
Ok, davvero, spero che il capitolo vi piaccia
Felici Hunger Games e che la fortuna possa sempre essere a vostro favore
SCUSATE la citazione offtopic ma mi sembrava giusto, non so
Love
Gaia
  
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