Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: daymon98    20/01/2014    4 recensioni
[Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo]
potrebbe essere che le uniche vittime di un amore impossibile non siano soltanto Romeo e Giulietta.
Un altro cuore si è spezzato, o ha continuato a battere?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love’s requiem

La mano scivolava lenta sulla sua testa, intenta ad afferrare i suoi capelli cortissimi, che come ciuffi d’erba le sfuggivano alla presa. Lei guardava l’uomo che le stava coricato sull’addome, tormentarsi una mano con i denti mentre con l’altra le accarezzava le dita, riposte con cura sui suoi addominali scolpiti.

Quanto era bello.

Il signore aveva fatto un miracolo col suo corpo, così preciso e raffinato, quanto martoriato; le tantissime cicatrici che lo percorrevano lo rendevano vivo e virile. L’unico che lo poteva superare in bellezza era suo cugino Romeo
Ma tanto la sua bellezza era persistente, quanto la sua mente e il suo spirito erano tormentati da pensieri oscuri e malati.
Poteva sentire attraverso le loro carezze tutta la pazzia di quell’uomo così solo e disperato.
  ***
 
Era scappata di casa, suo fratello Benvolio era uscito insieme a quegli sciagurati dei suoi amici e sua madre era troppo intenta a contrattare i termini del suo matrimonio per accorgersi della sua assenza.
Le vie di Verona erano oscure, anche se l’ora non era tarda, eppure lei si sentiva tranquilla come non era mai stata. Continuava a girare per le contrade senza meta e senza intenzione di fermarsi.
Ad un tratto sentì qualcosa urtarle il braccio, alzò lo sguardo e un uomo la fissava languido
       -  Salve , sono desolato d’averla urtata signorina?
       -  Demetra, Demetra Montecchi.
L’uomo allargò il sorriso in maniera strana e perversa
       - Piacere di conoscerla. Le prego di accettare le mie scuse. io sono Tebaldo Capuleti.
 ***
 
Non si ricordava come era finita a diventar la sua amante, ma di certo non se ne era pentita. Erano solo pochi giorni che passavano le notti insieme, eppure non riusciva a pensare ad una vita senza quei capelli corti e quei baci carichi di passione e di odio.
Perché lui la odiava.
Odiava il suo nome.
Odiava la sua famiglia.
Odiava il suo sangue .
Ma continuava ad amarla come non aveva mai amato nessuno.
Tebaldo si alzò di scatto girandosi e prendendole il viso fra le mani. Tremava. La guardò per un secondo con lo sguardo spiritato dritto negli occhi cercando di scavarle dentro l’anima.
La baciò.
Era un bacio dolce, amoroso, quasi dolorante.
Non l’aveva mai baciata così. I loro contatti erano sempre passionali, quasi violenti, ma stavolta no. Il bacio trasmetteva dolcezza e amore. Amore puro.
                 - Facciamo l’amore!Disse imperativo l’uomo, prendendola per i fianchi e costringendola a coricarsi.
La ribaciò con furore, quasi ne dipendesse la sua vita, quasi le sue labbra fossero ossigeno.
Passarono tutta la notte insieme.
 
Lui si svegliò all’alba lasciandola sola nella stalla in cui si erano imboscati, senza dirle una parola, ma baciandola delicatamente sulla fronte.
Anche lei lasciò quel luogo dove avevano passato una notte meravigliosa ed ritornò a casa pronta a subire la ramanzina che sua madre le aveva preparato per essere restata fuori tutta la notte.
 
***
 
Il vestito nero le cadeva dolente sul corpo come un sudario.
Mercuzio giaceva nella sua tomba, in silenzio e con aria serena, come se la morte l’avesse strappato da dei brutti pensieri .
Dall’altro lato del campo santo, i Capuleti  contemplavano un'altra tomba, identica a quella di Mercuzio.
Tebaldo…..
Non c’era più.
Non c’erano più i suoi occhi.
Non c’erano più le sue carezze.
Non c’erano più i suoi insulti.
Non c’erano più i suoi baci.
I
Il suo uomo stava venendo sepolto senza che lei potesse neanche dirgli addio un ultima volta.
Si odiava.
Odiava il proprio nome.
Odiava il proprio sangue.
Odiava la propria famiglia.
Odiava se stessa.
Ecco era colpa loro,  anche sua, se lui era morto.
Lacrime calde cominciarono a rigarle il volto ed una rabbia feroce prese a roderle il cuore.
Alzò il viso e cominciò a camminare veloce verso la zona dove erano ammassati i Capuleti, mentre i Montecchi la guardavano scioccati.
Non le importava più di essere disonorata, non le importava più di andar dai loro nemici, non le importava neanche più di vivere.
Si avvicinò in silenzio alla tomba, guardando al suo interno. Tebaldo dormiva in un sonno che sembrava tranquillo e sereno. Finalmente era sereno.
A Demetra scappò un sorriso di consolazione.
             - Spero che nella morte tu trovi la felicità che non sono riuscita a darti nella vita. Ti amoSi sporse e posò la rosa rossa che aveva preso per Mercuzio  e l’adagiò dolcemente fra le braccia dell’amato.
Si voltò mandandogli un ultimo bacio, e prese a camminare verso l’uscita.
Il cuore le batteva all’impazzata quasi volesse scoppiare pur di raggiungere l’amato, e le lacrime scendevano violentemente sul suo viso.
Il dolore durò finché una folata di vento non l’abbracciò asciugandole il viso bagnato dal pianto.
Si sentì meno sola e abbandonata.
Lui era li.
  
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