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Autore: callmemavy    20/01/2014    3 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano!


CAPITOLO 41 –Non abbandonarmi

Jonathan sorrideva, era dinnanzi a lei.

-Non potevo abbandonarti... non ho poteri magici strafighi o super muscoli, ma posso offrirti tutto l'amore che ho.-

I due erano su una radura nel bosco, il cielo era splendente, c'era molta luce, ma Jonathan era stranamente in ombra e più basso di quanto la ragazza si ricordasse.

Mavis si voltò lentamente a destra e poi a sinistra, da una parte un guerriero e dall'altra un grande drago nero, entrambi schiacciati da grandi zampe nere pelose. Lo sguardo del Camazotz dagli occhi azzurri incrociò nuovamente quello del ragazzo, che non sorrideva più, anzi sembrava preoccupato e dispiaciuto.

Mavis lasciò la presa dai due e si fermò a guardare le proprie zampe dai lunghi artigli mentre il draghiere zoppicò frettolosamente verso il drago.

-Agran! Come stai?-

Il drago rispose con un sospiro sofferente, mentre le fiamme d'ombra si estinguevano dalle sue ferite.

-Dannazione... Dai, torna a casa,- Disse il draghiere appoggiando una mano al muso del drago, -Ti congedo.-

Il drago sospirò profondamente, poi svanì in una nebbia azzurra.

-Spero che riescano a salvarti...- Concluse il guerriero con voce carica di rammarico.

-Cosa mi è successo? Cosa ho fatto?- Domandò Mavis con voce tremante.

-Non preoccuparti per quello che è successo.- Dracula prese la parola mentre si avvicinava alla figlia, -L'importante è che sei sana e salva.- Concluse con voce dolce, ma tradita da un tremore dovuto al dolore delle ferite e delle bruciature.

Mavis si alzò, raggiungendo un'altezza tale che le sembrava di volare, da lassù notò che la radura dove si trovava non era naturale, gli ovunque poteva vedere gli alberi spazzati via, come fosse appena passato un tifone.

-Non mi devo preoccupare?!- Lei rispose al padre, -Questo disastro è opera mia?! E poi le mie mani... le mie mani odorano di sangue! Ho fatto del male a qualcuno?- I suoi enormi occhi spaventati divennero lucidi.

Jonny e Drac si guardarono negli occhi indecisi se dire la verità o meno, ma prima che potessero parlare vennero anticipati dal draghiere:

-Tuo padre ha ragione, non ti devi preoccupare, hai soltanto messo KO tutte le guardie armatura, tutti i gargoyles ed i tuoi amichetti che erano usciti a cercarti...-

-Stai zitto!- Gridò l'umano, ma il guerriero non si interruppe:

-Per non parlare del braccio di tuo padre e della fiamma ombra che hai soffiato in faccia a Jonathan e tutti noi, se ti fossi svegliata un secondo più tardi ci avresti ucciso tutti...-

-Papà? È vero...- Chiese la ragazza demone, nella tenue speranza di ottenere una risposta negativa, che il padre non le concesse, non voleva mentire, ma la verità era troppo dura da raccontare.

Quel silenzio fu l'ultima pugnalata che il cuore di Mavis poté sopportare, il rimorso e la vergogna la ferivano più di quanto non avesse fatto Lilith.

Improvvisamente scese il buio, le immense ali spalancate del demone oscurarono il Sole e con un solo battito d'ali sì sollevò da terra e volò via.

-No! Mavis aspetta!- Urlò Dracula, ma venne ignorato.

Il vampiro provò a correrle dietro, ma in quelle condizioni non poteva resistere alla luce solare come quando era in piena salute e si dové fermare all'ombra di un albero.

Jonathan corse verso l'amico, ma vedendolo molto provato spostò l'attenzione sul cavaliere che lo aveva seguito e carico d'ira si rivolse a lui.

-È colpa tua!- Disse l'umano prendendo il guerriero per l'armatura danneggiata che ormai aveva perso tutto il suo splendore, -C'era bisogno di dirle tutto adesso? Dopo quello che ha passato? Dopotutto non ha ucciso nessuno! E poi è stata colpa del demone, non sua! Che senso aveva trattarla così male?- Concluse Jonathan, ringhiando.

-Non ha ucciso nessuno?- Domandò il cavaliere con disprezzo.

L'umano lasciò la presa, -Il tuo drago può ancora salvarsi, lo hai detto tu stesso.-

-Lui forse potrà essere salvato, ma la mia lancia?!- Rispose il draghiere che con un cenno di dita attirò a sé la parte superiore della lancia spezzata in combattimento.

-È soltanto una lancia! La puoi fare aggiustare o forgiare una nuova!-

Il guerriero non rispose, ma Jonathan percepì un leggero ringhio venire dai denti digrignati dell'uomo, sembrava che l'ultima affermazione dell'umano avesse fatto innervosire molto il draghiere.

Il ragazzo si voltò verso Dracula in cerca di spiegazioni, ma anche il vampiro sembrava preoccupato a causa delle parole del ragazzo che aprì la bocca per parlare, ma venne bloccato dall'uomo che lo prese per il colletto della maglietta e lo alzò, mentre la seconda mano era pronta a pugnalarlo con la lancia spezzata, ma dalla punta ancora affilata.

-Fermati!- Lo supplicò Dracula, -Lui non può sapere...-

L'uomo abbassò lo sguardo e lasciò il ragazzo che cadde a sedere per terra.

-Hai ragione... Il bambino non può sapere,- Mormorò rivolgendosi al vampiro, -Ma TU SÌ!- Concluse colpendo Dracula nel ventre.

-Argh!- Si lamentò il vampiro, ma il guerriero non si fece impietosire ed infierì girando la lama nella ferita.

-Aaaargh!-

L'uomo lasciò cadere il vampiro a terra.

-Adesso che la mia lancia è morta ti fa male?- Domandò con collera.

-Non... ti biasimo...- Borbottò il conte con voce spezzata dal dolore.

-Bel colpo, dritto al cuore!- Si complimentò il draghiere.

Dracula, confuso dalle parole dell'uomo, alzò la sguardo e vide Jonathan che con il suo stocco aveva trafitto il guerriero alla schiena.

-Sei coraggioso o estremamente stupido giovane umano? Non lo so, ma sei bravo, lo ammetto... Prima affronti un demone faccia a faccia e riesci a domarlo, poi attacchi me...- Disse l'uomo mentre si sfilava lo stocco da dietro la schiena.

Jonathan, spaventato, lasciò la spada che si conficcò a terra.

-Hai visto caro Vlad Tepes?- Disse il draghiere, sapendo che il nome Tepes (l'impalatore) avrebbe riaperto le vecchie ferite del passato del conte, -Persino la tua spada mi da ragione e si rifiuta di ferirmi!-

Detto ciò con un pestone fece penetrare la lancia nella carne del vampiro trapassandolo fino al terreno.

-Aaaaargh!-

-Ti prego smettila! Cosa vuoi da lui?- Piagnucolò Jonathan.

Il guerriero sorrise volgendosi verso l'umano, -Secondo te lo possiamo chiamare Vlad Teapa?-

Jonathan non rispose, rimase fermo nella sua espressione accigliata.

-E dai, ragazzo! Sorridi, era una battuta!- Ridacchiò l'uomo dando due pacche sulla testa del ragazzo, che non mosse un ciglio.

-Tepesh significa "l'impalatore" e Teapa significa "l'impalato"... Ah! Lascia perdere! Forse il fatto di aver firmato la mia condanna per colpa vostra mi sta fottendo il cervello... Comunque gli altri draghi arriveranno presto e loro saranno meno gentili di me con la tua demonietta. Vai e salvala finché sei in tempo e lascia perdere il vampiro, sopravviverà...-

-Ma chi sei?- Domandò Jonathan, cautamente.

L'uomo lo osservò un attimo, il volto nascosto dall'elmo impediva al giovane di vedere la sua espressione.

-Lascia stare,- Rispose distogliendo lo sguardo da Jonathan, -Non serve sapere il nome di colui che non ha futuro... Vai cavaliere, salva la tua principessa, dai un senso al sacrificio della mia lancia, del mio drago, della mia vita... perché io un senso non lo vedo.-

Detto ciò il draghiere sprofondò lentamente nella terra come se fosse un fantasma, di lui rimase solo un'ombra sul terreno, più scura di quella degli alberi, che corse via confondendosi nel buio della foresta fitta, lasciando l'umano incredulo ed inquietato nel vedere quell'uomo, tanto misterioso quanto inquietante, trasformarsi in un'ombra ed uscire di scena in maniera sorprendente, come sorprendente era stato il suo meteorico arrivo.

-Jonny! Cosa diavolo stai aspettando? Corri da lei!- Gridò Drac.

-Ma...-

-Niente "ma"! VAI- Il vampiro interruppe l'umano ruggendo, che preso dallo spavento corse alla ricerca dell'amata.

Il giovane umano correva.

§Mavis... dove sei...§Domandava a se stesso, pensando a dove poteva essere fuggita.

Ma i suoi pensieri vennero interrotti da una miriade di ombre che passarono rapidamente sopra di lui, catturando la sua attenzione.

Jonathan alzò lo sguardo.

-Per tutti i manuali di D&D!-

Il ragazzo rimase paralizzato a bocca aperta dallo stupore, centinaia, forse migliaia di draghi di ogni colore e dimensione stavano volando in cerchio sopra di lui. Uno di loro si staccò dal gruppo e scese di quota, puntava dritto su Jonathan.

-Oh merda.- Commentò appena si accorse del pericolo imminente e dopo un attimo in cui si riprese dalla paura iniziale, fuggì a gambe levate.

Il drago nero, più precisamente una viverna, poiché senza zampe anteriori, ma con solo le ali e più piccolo del drago che era stato ferito da Mavis, atterrò a poca distanza dal ragazzo, che si nascose in un anfratto di un grosso albero.

Da una crepa nel legno l'umano riusciva a vedere anche il draghiere che lo cavalcava, indossava una lunga tunica nera con cappuccio che copriva la vera armatura di cui erano visibili solo i guanti, con cui teneva le redini, in metallo brunito.

Il cavaliere si guardò attorno, sotto il cappuccio, pur essendo illuminato, rimaneva buio come un buco nero.

-Cosa potrebbe esserci di peggio dell' essere inseguiti da un Nazgul?- Borbottò il ragazzo fra sé e sé.

Il cavaliere scese dalla viverna portando con se una vecchia falce.

-Essere inseguiti da un Nazgul con la falce di Morte... Ok, adesso non è proprio possibile essere in una situazione peggiore...-

La terribile creatura si diresse dritto verso l'albero che nascondeva Jonathan, che terrorizzato si abbassò.

-Essere inseguiti da un Nazgul con la falce di Morte che sa dove mi nascondo... Ora sì che sono fottuto...-

-Non muoverti.- Disse quel draghiere nero con voce grottesca da incubo.

L'umano tremava come una foglia.

-I...io...-

  
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