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Autore: Dreamless_    21/01/2014    0 recensioni
La routine di Johanna viene stravolta quando viene venduta la casa di fronte alla sua dove precedentemente era avvenuto un massacro.
Cosa c'è di strano nella sua nuova vicina e il suo magnetico gatto?
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduta sul dondolo nella mia veranda, osservando passivamente la donna che si accingeva a diventare la mia nuova vicina di casa che trascinava uno scatolone dopo l’altro fuori dal camion del trasloco.
Dal modo in cui gridava contro tutti si poteva intuire che doveva avere un carattere davvero irascibile. Mi voltai verso mia madre nel momento in cui apparve sulla soglia di casa con un cestino che molto probabilmente conteneva biscotti e vino.
Scossi la testa. Immaginavo già la scena.
Si sarebbe diretta con uno sorriso smagliante verso quella donna nevrotica e scambiate due parole con quest’ultima avrebbe deciso che era pazza e sarebbe tornata in casa lamentandosi che in questo quartiere non veniva mai ad abitare una persona normale. In fin dei conti non aveva tutti i torti.
Mi alzai e mi diressi in cucina, non facendo caso al caos che aveva lasciato mia sorella a giro per l’appartamento.
Per la prima volta si era messa a studiare seriamente e i libri sparsi ovunque ne erano la conferma.
-Hai sentito Johanna? Pare che qualcuno abbia comprato la vecchia casa degli Hanson.
Esordì mia sorella appena entrai in cucina.
-Oltre ad averlo sentito l’ho visto, Denise. Se esci di casa vedrai anche la donna che l’ha comprata.
Risposi velocemente, prendendo una bottiglietta d’acqua dal frigorifero.
-Certo che ci vuole coraggio. Secondo te saprà la storia macabra di quella casa?
La guardai sorridendo. Da quando la parola “macabra” era entrata nel suo vocabolario la pronunciava praticamente in qualsiasi frase.
-Credo di si, o per lo meno l’agente immobiliare sicuramente qualcosa le avrà detto. In tal caso però è strano che abbia deciso di andarci a vivere comunque…
Conclusi sforzandomi di aprire la bottiglietta.
-Non vivrei mai in una casa dove è avvenuto un omicidio.
Stavo per risponderle quando nostra madre entrò in cucina scuotendo la testa, prese il cestino e lo appoggiò sul tavolo. Notai che il suo contenuto era intatto all'interno.
-La nostra nuova vicina è davvero strana, si rifiuta persino di accettare regali dal vicinato, sostiene di “non volere nessuna seccatura”. Parole sua.
Si sedette vicino a mia sorella e iniziò a svuotare il cestino.
-Ok vado da Logan, rimango a cena da lui.
Appena finii la frase mia sorella mi guardò in cagnesco, molto probabilmente mi stava maledicendo perché io potevo uscire mentre lei doveva rimanere tutta la sera in casa a studiare.
-Ma a dormire torni a casa?
Lo sguardo di mia madre era indecifrabile.
-No rimango da lui, ci vediamo domani mattina.
Presi la borsa dal piccolo divanetto che abbiamo in fondo alla cucina e mi preparai ad uscire.
-Prega per me sorellina… Spera che riesca a finire di studiare.
Sentii mia sorella gridare mentre uscivo dalla porta.
Nonostante lei abbia 18 anni e io 20 si ostina a chiamarmi sorellina, come se fossi io quella più piccola.
Davanti alla mia Drunk, il nome che avevo dato alla mia matiz metallizzata, c’era un gatto dal pelo particolare, nero con sfumature blu come i suoi piccoli occhi.
Mi fermai ad osservarlo meglio. Era davvero Bellissimo.
Mi fissava senza miagolare, rimanendo immobile davanti alla mia macchina.
 Inconsciamente allungai la mano per accarezzarlo.
-Jace!
Un urlo mi fece sobbalzare, alzai lo sguardo e vidi la mia nuova vicina davanti al cancello.
-Mi scusi…è suo questo gatto?
Le chiesi, ma il suo sguardo di ghiaccio metteva i brividi.
-Si.
Uscì dal cancello nello stesso momento in cui il gatto scappò scomparendo nel giardino.
La donna si avvicinò mantenendo lo stesso sguardo, così notai che la sfumatura dei suoi occhi era particolare, sembrava quasi un viola scuro.
-Mi dispiace non volevo spaventarti.
Disse quasi sussurrando. Molto probabilmente questa donna passava da un estremità all'altra, dall'urlare al sussurrare.
-Non si preoccupi. Non c’è problema.
Sorrisi sforzandomi di apparire il più naturale possibile.
In realtà cercavo di tenere a bada il nervosismo.
-Sono Evelin, mi sono trasferita qui davanti.
Finalmente lo sguardo glaciale si dissolse, ma c’era qualcosa di strano in lei, che mi metteva inquietudine.
-Piacere, io sono Johanna.
Sorrisi. Di solito sono una persona molto socievole, ma per qualche oscura ragione non trovavo niente da dire.
-Hai visto dove è andato il gatto di prima?
Sussurrò senza espressione. Quella donna era strana forte. Persino il suo aspetto era ambiguo, guardandola non si riusciva a capire bene che età avesse.
-Si, è entrato in quel giardino.
Dissi indicando il giardinetto vicino alla casa di quella strana donna.
-Ottimo.
Detto questo se ne andò. Rimasi un attimo a fissarla mentre si allontanava.
Ottimo? Che risposta era?
Scossi la testa ed entrai in macchina.
Per una volta mia madre aveva ragione, nessuna persona normale veniva ad abitare in questo quartiere.
Mentre mettevo in moto mi fermai un attimo ad osservare la casa di fronte alla mia.
Metteva davvero inquietudine la vecchia abitazione degli Hanson, solo una donna del genere poteva comprarla dopo quello che era successo.
  
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