Fumetti/Cartoni americani > Grojband
Segui la storia  |       
Autore: E M M A    21/01/2014    2 recensioni
[Grojband ]
Il ragazzo appoggiò la lettera sul comò vicino al suo letto, insieme a tutte le altre che le aveva scritto, erano tantissime, tutto ciò che avrebbe voluto dirle in quei quattro lunghi, lunghissimi mesi, l'aveva scritto in tante letterine, che la ragazza avrebbe letto appena sveglia, perchè lui ancora credeva in un possibile risveglio.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Noi ci conosciamo?-

-C... cosa?- e per un secondo si sentì svenire, si appoggiò alla porta -Scherzi vero?- chiese sperando con tutto il cuore che quello fosse solo un brutto scherzo, ma Laney rispose con un gesto d'assenso della la testa per poi guardarsi le lunghe gambe, cresciute durante il coma.

-Stai scherzando vero?- questa volta era serio ma lei nuovamente non rispose, allora si precipitò sul suo letto prendendola per le spalle e scuotendola -SONO COREY! IL TUO MIGLIORE AMICO! TI DEVI RICORDARE DI ME!!!- la ragzza lo allontanò faticosamente ancora una volta

-Mi dispiace- disse, il ragazzo rabbrividì a sentire la sua voce dopo tanto tempo -Ma io non ti conosco- ed ecco che il mondo gli cadde addosso

-Ma tu non puoi...-

In quel momento Kelly entrò in camera intorrempendo quella tragica scena, si fermò di colpo sulla porta

-Ehi!- esclamò, ma nessuno rispose, notò solo che la ragazza la guardava confusa, mentre il ragazzo aveva gli occhi lucidi -Devo chiamare il dottore, torno subito- il blu la inseguì nel corridoio

-Lei non ricorda niente- l'infermiera si fermò

-Non si ricorda nemmeno di me- si asciugò un occhio con la manica della maglietta e allora Kelly si inginocchiò di fronte a lui, mettendogli una mano sulla spalla

-Tranquillo Corey- una delle regole degli ospedali è: non dare false speranze (scrubs) -Si sistemerà tutto- Kelly non rispettò quella regola.



Il ragazzo si trovava in sala d'aspetto e mentre nella camera stavano visitando Laney, chiamò Kin e Kon, i due gemelli arrivarono cinque minuti dopo con il fiatone, di sicuro avevano fatto tutta la strada di corsa

-Si è svegliata sul serio?-  chiese Kin riprendendo fiato, il blu annuì

-Incredibile!-

-Non si ricorda di me- i due si sedettero sul pavimento accanto al ragazzo

-Cosa?-

-Non sa chi sono- calò il silenzio, non si sentivano nemmeno i respiri dei due ragazzi. Arebbero voluto risollevargli il morale ma non sapevano minimamente cosa dire, aspettarono che il dottore uscisse da quella camera ma il tempo sembrava non passare mai, gli occhi di Corey erano fissi sull'orologio da muro di fronte a lui.

Dopo qualche minuto il dottore fece capolino dalla porta e i tre ragazzi scattarono in piedi aspettando delle spiegazioni

-Vedete, dopo l'incidente la vostra amica ha subito dei danni e bla bla bla...- erano parole troppo complicate per la mente di Corey, che in quel momento era preso a sbirciare l'interno della camera alle spalle del dottore, e quando non ne potè più di aspettare interruppe il discorso -Non è che posso salutarla?-

-Okay ma uno per volta- e comiciò con le raccomandazioni che il ragazzo ascoltò ammalapena

-Assecondatela in tutto quello che dice e non ricordatele troppe cose tutte insieme, giusto quelle importanti, ricordate che adesso è molto diffidente perciò portate pazienza-

"Ho già portato fin troppa pazienza" pensò serio, poi entrò nella camera "Laney diffidente nei miei confronti... ieri non l'avrei mai pensato" poi si sedette vicino alla ragazza mantenendo una certa distanza

-Ciao!- la salutò ansioso, emozionato, sconcertato, tutte le emozioni più confuse avevano preso possesso di lui

-Ciao...- rispose la rossa osservandosi timidamente le gambe, "Laney timida?" di certo non era così che Corey si era ummaginato il loro primo incontro dopo tanto tempo

-Posso farti una domanda?- la ragazza spezzò inaspettatamente il silenzio

-Certo anche due!-

-Il dottore mi ha raccontato dell'incidente, quanto tempo ho passato in coma?- Corey riflettè un po' prima di rispondere a quella domanda, ricordare tutto quel tempo gli sembrava... strano

-Due, due anni-

-Due anni...- ripetè lei sottovoce poi continuò -Che ruolo hai nella mia vita?- era fredda e distaccata, anche se credeva a tutto ciò che le diceva il ragazzo, doveva credergli in quel momento non poteva fidarsi di nessun'altro

-Io sono il tuo migliore amico- disse con il cuore spezzato, non era l'unico sul punto di piangere

-Capito...- cercò qualcos'altro da chiedere -Ho altri amici?-

-Certo, kin e Kon sono qui fuori- Laney prese un blocchetto che le aveva lasciato Kelly e annotò tutto quello che il ragazo diceva

-Come ti chiami?- il blu stava perdendo la pazienza. Davvero non si ricordava niente di niente?

-Corey...- e la rossa scrisse il suo ultimo appunto

-Mi hanno detto di annotarmi tutto quello che mi racconti, così poi me lo ricordo- e finalmente sorrise, quel sorriso trascinò anche il ragazzo che sorrise a sua volta, attirò la sua attenzione

-Cosa c'è?-

-Niente è solo che mi sei mancata tanto- la ragazza arrossì leggermente "Purtoppo non posso dire lo stesso" Corey uscì dalla stanza e quando rientrò due scondi dopo, era accompagnato da altri due ragazzi

-Laney!- la rgazza non li guardò -Ehi...!- continuarono

-Ah, parlavate con me?- chiese mortificata

-Non si ricorda davvero niente!- disse Kon osservandola da lontano, come se non fosse la ragazza con cui aveva suonato tanti concerti due anni prima

-Siamo noi Kin e Kon!- la rossa controllò il suo blocco

-Ah sì, lo sapevo... ciao!- che pessima attrice.



Due settimane dopo i suoi genitori riportarono Laney a casa, si guardò intorno come se non avesse mai visto quel posto prima e la madre l'abbracciò -Ti piace la tua casetta?- chiese stringendole le spalle. Lei annuì ispezionando la dimora più attentamete.

Salì le scale ritrovandosi di fronte a tre stanze, entrò nella prima, era la camera dei suoi genitori. Era arredata da un letto matrimoniale con i copriletti pesca abbinati alle pareti dello stesso colore, un grande armadio bianco e una cassettiera in legno di ciliegio erano sistemati accanto la finestra. C'èrano anche una foto. Laney si avvicinò e cominciò ad osservare la bambina dai capelli rossi che sorrideva all'obbiettivo, aveva cinque anni in quella foto e alcune piccole lentigini le punteggiavano il nasino. Salutava il genitore che aveva scattato la foto, il suo sorriso faceva chiaramente notare la mancanza dei due dentini davanti, ricambiò il sorriso della bimba.

Uscì dalla camera da letto per poi entrare in quella che doveva essere la sua, era più piccola rispetto alla precedende ma le piaceva comunque, si sedette sul letto accarezzando il copriletto rosso, posta sul comodino scuro accanto al letto c'era un'altra foto raffigurante lei e Corey, una foto di tre anni fa circa dove il blu l'aveva fatta salire sulla schiena a cavalluccio, entrambi ridevano anche se lei sembrava leggermente in ansia per la paura di cadere. Erano felici.

La ragazza non si accorse che stava piangendo "Perchè ho dovuto dimenticare tutto questo?" si asciugò una lacrima con il cuscino e in quel momento entrò sua madre

-Oh tesoro mio- disse sedendosi accanto a lei, poi le circondò le spalle con il braccio -Cosa ti succede?-

-Lui era davvero il mio migliore amico?- chiese passandole la foto incorniciata

-Sì, sì lo è ancora- sorrise

-Come si fa a dimenticare una persona che ha fatto parte della tua vita?- la madre non sapeva cosa rispondere appoggiò la foto sul letto e abbraccio più forte sua figlia

-Si sistemerà tutto, te lo prometto-
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Grojband / Vai alla pagina dell'autore: E M M A