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Autore: bice_94    21/01/2014    6 recensioni
c'è una grande differenza tra credere di amare e amare davvero qualcuno. Oliver ne è consapevole?
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Tommy Merlyn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo passò fin troppo velocemente e l’ora di andare alla festa Queen era quasi arrivata.
Felicity aveva deciso di seguire il consiglio di Digg. Vivere. Per se stessa e per nessun altro.
Aveva indossato un vestito senza spalline verde petrolio, i capelli raccolti dolcemente, lasciando solo qualche ciocca vacante. Il suo trucco era leggero e raffinato allo stesso tempo.
Il suono del campanello le fece fare un sospiro.
Diede un ultimo sguardo allo specchio e sorrise soddisfatta. Afferrò frettolosamente la giacca ed aprì la porta.
Diggle la osservava sorridendo.
D: miss. Smoak è incantevole.
Felicity rispose alla sua allegria.
F: anche lei non è niente male.
D: allora, pronta ad andare?
Felicity chiuse la porta dietro di sè e afferrò il braccio di Diggle.
F: certo.
Si avviarono per le scale lentamente.
D: sai Barbie, per me sei come una sorella, ma questa sera devo ammettere che ho molti pensieri in testa e molto pochi possono essere definiti come fraterni.
Diggle scoppiò a ridere all’espressione falsamente indignata di Felicity, ma si interruppe non appena la ragazza lo colpì con un pugno alla spalla.
D: ehy..
L’uomo finse un’espressione addolorata.
F: così ti ricorderai di non prendermi in giro.
Diggle sorrise e si sentì felice nel vedere la ragazza finalmente rilassata.
 
Il viaggio in macchina fu confortevole, ma non appena la casa Queen fu in vista, Felicity iniziò a sentire uno strano senso di disagio. Scesero e si avvicinarono alla porta.
F: ricordami perché siamo qui.
Diggle sorrise rassicurante.
D: per cibo, affascinanti ricconi e fiumi di alcool.
Felicity scoppiò a ridere.
F: hai appena detto la parola giusta.
Erano giunti al portone e videro un addetto alla sicurezza.
T: ehy Dig, che eleganza.
D: ciao Tim. Sai, ammetto che fare da guardia del corpo per Oliver Queen non è poi così male, quando si hanno regali di compleanno del genere.
I due uomini scoppiarono a ridere e Felicity scosse la testa divertita alla scusa di Diggle. Per lo meno era credibile.
T: oh mi scusi, non ci siamo presentati. Lei è..
F: Felicity Smoak.
Il ragazzo le rivolse un saluto gentile.
T: è un piacere conoscerla miss Smoak, io sono Tim Hafler. Un collega di Diggle.
Si strinsero la mano e Tim fece l’occhietto a Diggle.
T: beh, niente male.
L’uomo sorrise.
D: grazie, Tim, beh ora andiamo.
T: certo. Buona serata ragazzi.
La coppia entrò e improvvisamente credettero di essere entrati in un mondo a parte. La casa era di per sè imponente, ma decorata e con un leggero sottofondo musica era a dir poco surreale. Felicity sentì la propria gola seccarsi, mentre osservava la ricchezza spumeggiare in ogni angolo di quella sala. Chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi.
F: il tuo compleanno è?
Diggle la guardò divertito.
D: beh almeno le mie di scuse sono abbastanza credibili.
La ragazza scosse la testa e si guardò un po’ intorno. Non poteva fare a meno di sentirsi a disagio. Quello non era il suo mondo e forse in cuor suo sapeva che non voleva pienamente farne parte. Quelle feste non erano altro che pura apparenza, falsi convenevoli e insulse conversazioni.
Era ancora persa nei suoi pensieri quando vide che Oliver era praticamente davanti a loro.
O: ehy, alla fine siete venuti. Sono contento.
Il sorriso con cui li accolse era molto diverso da quello che solo la sera prima gli aveva rivolto. Questo non era l’Oliver Queen che conoscevano, ma solo l’Oliver pubblico.
Diggle gli porse la mano formalmente e poi Oliver si rivolse a Felicity.
Era semplicemente splendida. Il vestito sembrava essere stato creato proprio per lei. I suoi occhi, oggi non coperti dagli occhiali, erano particolarmente scintillanti, il trucco le donava un tocco di eleganza e il suo profumo invase i suoi sensi.
Si avvicinò a lei e le diede un leggero bacio sulla guancia.
O: sei bellissima Felicity.
La ragazza si irrigidì e le sue guance arrossirono violentemente, odiandole per averla tradita.
Tuttavia, il sorriso che Oliver le rivolse la travolse. Non era finzione quella e sentì un senso di privilegio. Felicity si riscosse da quel torpore quando i suoi occhi individuarono Laurel Lance, quasi di fronte a loro.
F: la ringrazio sig. Queen.
Sul viso di Oliver ci fu un lampo di confusione, ma non appena sentì la mano di Lauren sul suo braccio capì. Felicity era stata razionale e lucida, non come lui.
L: Ollie, tua madre ti stava cercando.
Gli occhi dell’uomo corsero immediatamente al volto di Felicity e scorse immediatamente il lampo di dolore che lo attraversò. Improvvisamente le parole di Diggle rimbombavano in modo assordante nella sua testa.
Impostò il suo viso, cercando di apparire il più naturale possibile. Passò un braccio attorno alla vita di Laurel e le diede un leggero bacio sulla guancia.
Oliver sapeva di amarla, lo aveva sempre fatto. Lei era stata la sua ancora di salvezza sull’isola. Laurel Lance era l’emblema della perfezione: bella, intelligente, coraggiosa, animata da principi indiscutibile. Eppure tenerla tra le sue braccia davanti a Felicity lo metteva a disagio.
O: arrivo subito.
Notò che la donna accanto a lui iniziò ad osservare con curiosità la coppia davanti a loro.
O: oh Laurel, questo è..
L: il sig. Diggle, giusto? L’autista di Oliver.
La donna gli porse la mano, con un sorriso gentile a cui l’uomo rispose immediatamente.
D: salve, molto piacere di conoscerla signorina Lance.
Oliver si sporse all’orecchio della donna.
O: oggi è il compleanno di Diggle e questo è diciamo il mio regalo di compleanno.
Laurel sorrise con tenerezza.
L: oh sig. Diggle non so se può essere considerato come un regalo. Queste feste sono dannatamente noiose.
Tutto il gruppo scoppiò a ridere, ma il sorrso di Felicity non arrivò mai ai suoi occhi. Questo non passò inosservato né ad Oliver, né a Diggle che si fece immediatamente più vicino all’amica.
A questo punto l’attenzione di Lauren passò alla ragazza bionda.
L: mi sbaglio o ci siamo già viste?
Felicity arrossì e si mosse a disagio.
F: si, ha ragione. Io sono Felicity.. Smoak, non che lei si debba ricordare il mio nome, non sono nessuno cioè come le ho già detto l’altra volta sono qualcuno.. l’esperto di informatica.. ma sono qui per accompagnare Diggle..
Laurel la guardò con uno sguardo divertito e Diggle strinse leggermente il braccio della bionda, che interruppe immediatamente il suo discorso.
Felicity arrossì imbarazzata.
F: accidenti, sto parlando troppo.
L: non preoccuparti. Felicity Smoak, è difficile dimenticarsi di te.
La ragazza avrebbe voluto scappare il più lontano possibile e ancorò i suoi occhi al pavimento.
D: beh, sig. Queen, signorina Lance vi lasciamo alla festa. Io e Felicity penso che approfitteremo del bar.
La ragazza sorrise con gratitudine.
L: è stato un piacere conoscervi.
D: anche per noi.
Con Felicity ancora sotto braccio, si allontanarono velocemente.
F: accidenti alla mia lingua. Perché non riesco a stare zitta?
Diggle scoppiò a ridere.
D: perchè altrimenti non saresti la nostra Felicity.
 
Passò quasi un’ora e finalmente la coppia sembrava essersi adattata. Erano da poco entrati nella sala da ballo, quando entrambi presero un bicchiere di champagne. Felicity si guardò intorno e notò divertente una donna che stava fissando Diggle da quando erano entrati nella sala.
La ragazza diede una gomitata all’uomo accanto a lui.
F: quella rossa vuole sicuramente ballare con te amico.
Diggle la guardò divertito.
D: stai scherzando?
Felicity bevve un sorso del suo champagne e scosse la testa.
F: assolutamente no, vai e conquista super driver.
Diggle spalancò gli occhi.
F: oh, muoviti.
L’uomo sorrise e stava per allontanarsi, quando sembrò ripensarci.
D: sei sicura? Voglio dire, posso ballare con te.
Felicity scosse la testa.
F: assoutamente no. Guarda starò bene. Ho trovato il tavolo dell’alcool. Starò a meraviglia.
D: in fondo sei venuta alla festa con un autista a tua disposizione.
Diggle sembrò convincersi e si allontanò, facendole l’occhietto. Felicity nel frattempo vagò con gli occhi e vide Oliver e Laurel ballare lentamente. Erano sicuramente una bella coppa, forse la coppia perfetta, se solo lui non fosse stato il suo Oliver. Il suo? Oh, accidenti, doveva smettere di bere si disse.
Non riusciva a distogliere lo sguardo da loro, finchè Oliver non alzò lo sguardo su di lei. Dovette notare che era da sola, perché i suoi occhi volarono a cercare Digg, quasi con rimprovero. Felicity alzò il suo bicchiere in segno di saluto e si voltò bruscamente per uscire da lì, ma nel farlo prese in pieno qualcuno.


ps. eh eccoci qui.. che ne dite? chi sarà questo qualcuno? :) vediamo se qualcuno indovina.. ciao a tutti.. :D
 
   
 
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