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Autore: Martillaaa    21/01/2014    0 recensioni
"Sei seduto davanti ad uno specchio, vedi riflessa la tua immagine, descrivi cosa vedi"
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solito giorno di scuola, solito compito in classe. Eppure stavolta la professoressa deve aver trovato un modo per tenere concentrata tutta la classe, nessuno smette di scrivere da almeno dieci minuti. Leggo quello che ho scritto fin'ora.

 

"Sei seduto davanti ad uno specchio, vedi riflessa la tua immagine, descrivi cosa vedi"

Già, dieci minuti e io ho scritto solo il titolo. Meglio darsi da fare. Ma cosa potrei scrivere? La verità. E' inciso sul mio banco da tanti di quegli anni che non ho idea di chi lo abbia fatto, però aiuta.

E allora poggio la penna sul foglio e inizio a dare libero sfogo ai miei pensieri.

 

"Sono davanti ad uno specchio, e la prima cosa a cui penso guardando il mio riflesso è l'aspetto fisico. Se un'altra persona mi guardasse superficialmente vedrebbe una ragazzina che gioca a fare l'adulta, il trucco sul viso, i capelli tinti e piastrati, collane, orecchini e braccialetti e vestiti in stile "dark", sempre su toni scuri. Chi mi guarda da fuori però, non sempre riesce a vedere ciò che vedo io; credo che l'aspetto esteriore di una persona rispecchi un po' tutto quello che vorrebbe essere quando in realtà è molto diversa.
Diversa come la visione che ho di me stessa a seconda del mio umore.
A volte vedo una ragazza piena di vita, che ha voglia di divertirsi e stare con gli amici; altre volte invece vedo solo un corpo, una ragazza che si presenta viva all'esterno e quasi apatica all'interno.
Mi capita spesso di avvicinare il viso allo specchio per guardare dentro i miei occhi vedendo se, attraverso loro, è possibile vedere cosa provo. Mia madre riesce sempre a capire se c'è qualcosa che non va o se sono felice, solamente attraverso i miei occhi.
Proprio qualche giorno fa mi sono guardata allo specchio e ho capito di cosa ho bisogno; ho guardato i miei occhi e il primo pensiero che ho avuto è andato ad una canzone che dice "mi hanno spezzato le ali per tenermi attaccato al suolo". Ho pensato a questa frase e ho ricordato tutti i sogni che ho avuto in soli quattordici anni: ho sempre sognato di imparare a cantare, di suonare da professionista, di diventare una ballerina, una doppiatrice, di recitare nei musical, di andare via dalla mia città, diventare qualcuno... c'è sempre stato qualcosa che mi ha impedito di realizzare i miei sogni e quindi, dalla "ragazza piena di vita" la visione di me diventa di un corpo vuoto, senza sogni.
Credo che il modo in cui ci riflettiamo a noi stessi attraverso uno specchio dipenda dallo scopo che vogliamo trovare alla nostra vita. Io so di poter suonare da professionista, eppure a causa della città in cui vivo, dove le possibilità di successo sono meno di zero, e della mancanza dei soldi, sono costretta a rinunciare, almeno per ora ai miei sogni.
Alcune volte gli specchi mi mettevano in soggezione, non mi è mai piaciuto il mio aspetto fisico e vederlo riflesso faceva quasi male. Un dolore emotivo, che mi spingeva a chiudermi in me stessa. Dopo aver perso un ragazzo di cui ero "innamorata" (e lo sono tutt'ora) a causa del mio carattere scontroso che rifiutava qualsiasi contatto dal mondo esterno, solo in quel momento ho deciso che era ora di cambiare.
Ho iniziato a parlare con gli specchi, a parlargli di me e di quello che mi succedeva, di ciò che provavo. Ho legato moltissimo con alcune persone e mi sono sentita sempre meglio, sono,  per così dire, giunta a compromessi con gli specchi e ho imparato a vedere il mio riflesso senza stare male per l'immagine che mi si presenta. 
Ora dovrei semplicemente cambiare la mia immagine, non quella esteriore, ma quello che porto dentro di me.
Quella ragazza che cerca solo di farsi amare dagli altri, in cerca di affetto da chiunque la circondi; quella ragazza che a volte si sente abbandonata da tutti e si sfoga piangendo, quando in realtà avrebbe solo bisogno di un abbraccio o di una parola di conforto, che spesso però non arrivano. In quei momenti l'unica cosa che posso fare è infilare le cuffiette e parlare con l'unica persona veramente in grado di capirmi, me stessa. 
Ora che ho superato la "paura" di vedermi riflessa nello specchio ho capito che guardarmi è l'unico modo per riuscire a riflettere. Quando sto male mi siedo davanti allo specchio e mi guardo, cercando cosa c'è che non va in me, perché non riesco a trovare la vera felicità come altre persone.
I pensieri sono sempre gli stessi, ma mi aiutano molto; se io dico "cos'ho che non va? " il mio riflesso mi guarda dritto negli occhi, quasi per rimproverarmi, e mi rispondo che no, non c'è niente che non va, io sono così, l'unico errore è che dovrei accettarlo di più.
Non sono sicura se sia una cosa che accade solo a me, o a tutti gli adolescenti, ma anche se tutti i ragazzi vedessero la stessa cosa nello specchio, ognuno la interpreterebbe a modo suo. Ci sono persone che diventano autolesioniste, bulimiche, anoressiche o depresse solo a causa dell'immagine che vedono riflessa nello specchio. Io odio vedere il mio sangue, odio rimettere, non riuscirei a smettere di mangiare e non riesco ad essere depressa semplicemente perché ho trovato aiuto e conforto nei miei idoli, gli One Direction. È stato grazie a loro che ho conosciuto la mia migliore amica, grazie a loro mi sono ripresa (anche se molto tardi) dalla morte di mio cugino, e grazie a loro ho imparato ad accettare il mio aspetto esteriore. Loro cantano canzoni in cui dicono che ognuno è bellissimo a modo suo, ognuno è perfetto com'è. Al loro concerto, a Verona, è stato il primo momento in cui mia madre, guardandomi, mi ha detto le parole più belle che mi abbiano mai detto : 'solo parlando di loro ti brillano gli occhi'.
Quel giorno, appena tornata a casa, mi sono specchiata cercando quella luce felice che diceva mia madre, senza successo. La verità è che per vedermi davvero felice ho bisogno di qualcuno che mi doni la felicità. Non dico di essere sempre e costantemente triste, semplicemente potrei riuscire a vedere quella luce brillare in fondo ai miei occhi e sentire che i miei sogni finalmente si sono realizzati.
Questo tema può sembrare stupido o anche insensato da leggere, eppure è tutto ciò che vedo e che penso vedendo il mio riflesso."

 

Poggio la penna sul banco e corro a consegnare, so già che se lo rileggessi cambierei tutto e non ne ho voglia.
Ho scritto tutta la verità, dalla prima all'ultima parola, spero solo che sia servito a qualcosa.

Di certo, è servito a me

 

 

 

Saaaaaalve

Ogni tanto me ne esco con qualche storia così :') Questa è per la maggior parte un compito in classe fatto oggi a scuola, ma mi è piaciuta la traccia e volevo proporlo :D 

Anyway, spero piaccia anche a voi

un bacione

Martila Xx

  
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