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Autore: MasfTorino    21/01/2014    1 recensioni
Aminia è una ragazza troppo insicura e stufa della sua vita quando all'improvviso succede qualcosa che la proietta in una realtà completamente diversa dalla sua. è davvero difficile dimenticare tutto e provare ad andare avanti senza conoscere il proprio passato...
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Suona la sveglia, Aminia si gira e si rigira nel suo letto senza avere nessuna intenzione di alzarsi. Alza la testa e guarda l’ora sulla sveglia che continua a suonare: sono le 6:45 ed è il primo giorno di scuola da quando ha perso la memoria. Aminia è stata quasi una settimana in ospedale, esclusi i giorni in cui era stata in coma, lei non ricorda più nulla della sua vita prima dell’incidente e per tutto il tempo in cui era stata in ospedale era stata sottoposta ad una serie di esami di vario genere, ma ad Aminia non sembrava che essi fossero serviti a molto. Il dottore, dopo aver visto tutti i risultati degli esami aveva affermato con convinzione (anche se da come la guardava si percepiva tutt’altro) che la ragazza avrebbe sicuramente riacquisito la memoria, ma dagli esami non era stato in grado di capire quanto ci avrebbe voluto.
-Potrai metterci anni, ma alla fine riuscirai a ricordare tutto, non ti preoccupare- l’aveva rassicurata e le aveva detto che non avrebbe dovuto fare nessuna terapia strana perché non sarebbe servita a nulla.
-La memoria ti deve tornare solo grazie alla vicinanza di chi ti vuole bene, non grazie a operazioni chirurgiche che rischierebbero solo di danneggiarti irreparabilmente  il cervello!- le aveva risposto indignato quando la ragazza gli aveva chiesto cosa avrebbero fatto per aiutarla ad riacquisire la memoria.
-Stupidaggini! Come fanno delle persone a farmi ritornare la memoria semplicemente standomi accanto e nominando ogni tanto qualche ricordo se neanche so i loro nomi!?- aveva pensato immediatamente Aminia ma si era limitata ad annuire e fingere di essere d’accordo con il dottore. Non la convinceva, e continua a non convincerla, molto quel dottore, le sembra molto insicuro, come se in lei fosse nata qualche stregoneria mai vista prima. In effetti era strano perdere la memoria in quel modo ma alla ragazza non sembrava giusto essere trattata come un alieno, non era certo stata colpa sua se una macchina le era andata addosso predendola in pieno!                                                                                                                             Aminia, dopo qualche minuto in cui era stata ferma, sdraiata sul letto a sentire il rumore assordante della sveglia, si decide ad allungare la mano e a spegnerla. Poi appoggia un piede sul pavimento e poi anche l’altro, una volta in piedi si infila le ciabatte e si trascina in cucina dove trova sua madre intenta a preparare la colazione. Il dottore, prima di permetterle di ritornare a casa l’aveva rassicurata sul fatto che la memoria non aveva per niente compromesso quello che aveva appreso a scuola ma solo quello che aveva imparato a memoria (come poesie), quindi, ora, ad Aminia tocca ritornare a scuola.
-Aminia! Buongiorno! Spero che tu abbia dormito bene! Hai sognato qualcosa di bello? Magari qualcosa successa nel passato?
-No, la mia memoria è come lo era ieri- risponde la figlia grugnando, sua madre spera sempre che attraverso i sogni lei possa riacquisire la memoria ma ogni sua speranza per ora è rimasta vana.
-Non preoccuparti cara, magari oggi a scuola, vedendo tutti i tuoi compagni di classe riuscirai a ricordarti qualcosa!
-Senti ma… mamma- le sembra strano chiamarla in quel modo visto che, per quello che si ricorda lei, è poco più di una sconosciuta. –Io non credo che ci vorrà così poco tempo, il dottore ha detto che ci potranno volere anche anni e…
-Speranza e fiducia! Queste sono le due parole del giorno!- la interrompe la madre con un sorriso. –E ora su! Fai colazione e vestiti che se non vuoi fare tardi a scuola!
-Speranza e fiducia! Sì, sono le stesse parole che ripete da quando sono uscita dal coma!- pensa un po’ irritata Aminia, finendo la colazione e dirigendosi verso la camera per vestirsi.
-E ora cosa mi metto?- pensa aprendo il suo armadio. Sembra un problema da nulla ma per lei, che non si ricorda nemmeno come sono i suoi gusti è un grosso problema. In ospedale stava in pigiama, non aveva la necessità di cambiarsi visto che stava sempre a letto ma ora era necessario presentarsi quanto meno decente se deve andare a scuola. Dopo qualche minuto passato a fissare i suoi vestiti conclude che la cosa più saggia da fare è indossare qualcosa di abbastanza “normale”, le viene in mente che le sue “amiche” (le chiama così perché loro hanno detto di esserlo), quando sono andate a trovarla indossavano dei jeans, quindi ne prende un paio a caso nella pila che trova di fronte a lei, poi sfila dalla gruccia una felpa rossa con il cappuccio e prende una maglietta bianca.
-Così potrei andare bene… spero…- Pensa incerta guardandosi allo specchio.
-Aminia, sei pronta?- le urla la mamma dalla cucina.
-Sì, mamma, sto arrivando!- e detto questo prende lo zaino che aveva preparato la sera prima con l’aiuto di sua madre, che le aveva indicato l’orario scolastico attaccato sul frigo della cucina, e esce dalla stanza.
  AA: Ed ecco il primo giorno di scuola di Aminia da quando a perso la memoria! Lei non ne è molto entusiasta... spero che il capitolo vi piaccia!
  
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