Mi faccio schifo.
Sono sporco.
Non merito l’amore dei miei genitori, l’amicizia dei miei amici.
Sono grasso.
Sono sbagliato. Ecco, SBAGLIATO. Sbagliato, sbagliato, sbagliato.
Come si capisce di essere sbagliati?
Eh, non e’ una cosa facile da vedere, l’essere sbagliati. Alcune persone sono palesemente sbagliate: come si muovono, cosa dicono, cosa gli piace... Ma il loro modo di essere sbagliati forse e’ piu’ accettato? Tutti sanno che loro sono sbagliati, e li accettano cosi’ come sono. Nessuna pressione.
Invece il mio modo di essere sbagliato e’ diverso. Non si nota cosi’ facilmente. Io mi muovo nel modo giusto, so cio’ che ci si aspetta che io dica e faccia... E lo faccio. Ma non si conforma a cio’ che sono. Io non sono quella persona. Indosso una maschera, ogni giorno, una maschera felice che nasconde il mio essere sbagliato.
Sono pieno di problemi. Ognuno lo e’, ma non ho mai visto errori negli altri. Sono solo io. Sono fragile, sono debole. Non ho un senso. La mia vita non ha un senso. Non combatto per un grande ideale, non ho un alto scopo. Vivo giorno per giorno. E questo e’ sbagliato.
Non so chi sono. Chi sono?
Non lo so.
Posso essere tante persone, sono sempre stato quello che gli altri si aspettavano che fossi. A scuola ero un bravo studente (mai il migliore, non sono mai stato perfetto nella mia vita). A casa ero un bravo bambino. Con gli amici ero quello divertente quando serviva qualcuno che alleggerisse l’aria. Ero quello che ascoltava (senza mai dare consigli, pero’. Non sono mai stato in grado di dare consigli. Vedi, sono sbagliato!).
Non valgo niente.
Sono sbagliato, e questo e’ quanto.
Questo e’ cio’ che sono: sbagliato.