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Autore: ISI    05/06/2008    4 recensioni
"Occhi cerulei di brillante zaffiro.
Capelli come fili di seta dal color del miele.
Labbra rosse di un veleno che non avevi mai assaggiato prima.
E ancora, fisico esile ed aggraziato vestito di lattea e delicata pelle.
Sguardo casto di vergine portata al martirio.
Ammettilo, sono stato bravo, ancor più bravo di te."
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ipocrita

L’ipocrita

 

 

 

Occhi cerulei di brillante zaffiro.

Capelli come fili di seta dal color del miele.

Labbra rosse di un veleno che non avevi mai assaggiato prima.

E ancora, fisico esile ed aggraziato vestito di lattea e delicata pelle.

Sguardo casto di vergine portata al martirio.

 

Ammettilo, sono stato bravo, ancor più bravo di te.

 

Ti ho visto trattenere il respiro ed arrossire quando mi spiavi.

Ti ho sentito tremare, quando hai fato scivolare la mia camicia a terra, assieme al resto degli altri inutili indumenti.

Ti ho sentito amare, quando, senza farmi alcun male, sei scivolato in me.

Ti ho sentito amare, sì, ma non hai amato me.

Di che ti meravigli?

Forse che ignoravi chi sono io?

Inseguivi me, ma non ero io ciò che volevi.

Tu volevi l’idea che ti eri fatto di me.

Desideravi quella creatura angelica dallo sguardo limpido come rugiada, non il diavolo dalla maschera di falsità che sono io.

Bramavi i fili di seta dal color del miele, le labbra rosse, la pelle liscia e lo sguardo di vergine, ma alla fine ti sei ritrovato a stringere tra le mani un mucchio di molecole incollate l’una all’altra da un quantitativo assurdo di cinismo e di menzogne.

Benvenuto nel mio mondo.

Al mondo non ci sono solo persone buone ed ingenue come te.

Al mondo ci sono anche persone come me, persone che ti usano e poi ti buttano via, e duri quanto il gioco nuovo di un ragazzino viziato che non ha per amici né il senso di colpa né l’umiltà.

Figuriamoci la sincerità...

Devo ammettere, però, che un po’ mi sono divertito nell’intaccare la tua insopportabile purezza. Ti ho trascinato in basso perché sarebbe stato impossibile per me innalzarmi al tuo dannatissimo livello.

Non sono mai stato me stesso o, forse, lo sono stato anche troppo, non saprei dirtelo con precisione, fatto sta che il tuo amore per me s’è tramutato in odio ed i sorrisi in sguardi gelidi carichi di rancore.

Mi maledico per quello che ti ho fatto, per l’ingenuità che, con le mie mani luride ho voluto lordare; mi pento delle falsità che ti ho detto, delle lacrime che ti ho fatto versare, ma tu non lo saprai mai e ciò perché a questo mondo ci sono anche persone come me, perché a questo mondo c’è anche, a differenza di te, chi sa mentire.

Indosserò ancora una volta le mie maschere e sarò in grado, ancora una volta, di sorriderti come se niente fosse e sai perché?

Perché io sono un ipocrita.

Perché io sono l’Ipocrita.

 

Fine.

 

Vi prego, lasciate un commento...

La crisi depressivo- mistico- spirituale non accenna a placarsi, ma forse il vostro parere poterebbe aiutarmi...

Adesso vi saluto e grazie mille per aver letto...

Ciao dalla vostra Isi.

  
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