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Autore: nuccetta    22/01/2014    9 recensioni
Dal capitolo 1:
“Ti voglio bene anche io, Lena. Però, adesso mi prometti che non piangerai più. Se lo farai, io ti prometto che non ti lascerò mai più sola”.
Elena entra in casa felice e sorridente. Le lacrime di oggi sono solo un vago ricordo. Adesso le importa solo della promessa del suo futuro fidanzato. Perchè lei lo sa che Damon è come i grandi: lui rispetta sempre la parola data.
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Elena sta passando un momento piuttosto delicato della sua vita. il suo fidanzato di sempre l'ha lasciata con una scusa poco valida e lei si ritrova ad affrontare da sola una vacanza che avrebbero dovuto condividere entrambi con i propri amici. solo la forza dell'amicizia potrà salvarla dal suo dolore e solo la presenza di Damon potrà farle godere a fondo questa vacanza. Miami, un gruppo di amici di vecchia data e il desiderio di lasciarsi il dolore alla spalle. Questi sono gli ingredienti principali per un'estate meravigliosa. ma non sempre è tutto semplice come sembra. Il passato spesso bussa alla porta e, a volte, fa più male che mai.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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h2 style="margin-right:1cm">“E' strano...passi tutta la vita ad inseguire un sogno, senza accorgerti che la vera isola felice era lì, ad un passo da te”

L'uomo perfetto”


 

 

 

 

Cerco con nervosismo la pinzetta delle sopracciglia, sto cercando di truccarmi e rendermi presentabile per questa sera, ma cercare di disegnarsi una perfetta linea sopra gli occhi diventa difficile in queste circostanze, tutto diventa difficile quando Vicky Donovan cammina scosciata e volgare nei corridoi di casa tua. Sbuffo arrabbiata, quando dei passi mi raggiungono da dietro. Non mi volto, ho imparato a riconoscerli nel corso degli anni. E li ho amati tanto, fino ad oggi.

“Ah, sei qui”.

“Dove credevi fossi?”.

Non mi volto a guardarlo, ciò che vedrebbe sarebbe la maschera di rabbia della sua fidanzata e so che Damon è particolarmente sensibile a questo lato del mio carattere.

“Come siamo acide”.

“Scusa se non metto in evidenza ogni tre secondi il mio sorriso, insieme alle mie tette”.

Metto del blush sulle guance, in realtà non ne avrei bisogno, l'abbronzatura ha già fatto grossi miracoli sulla mia palle, ma almeno questo mi distrae. Damon mi circonda la vita con le mani, sento il suo mento appoggiarsi delicato sulla mia spalle e riesco ad avvertire sulla mia pelle, il silenzio di un sorriso che sta cercando di trattenere.

“Sei stata particolarmente zitta questa sera a cena”.

“Non volevo intromettermi nell'organizzazione della vostra serata”.

Non mi sforzo così tanto di nascondere un tono rabbioso.

“Tutto bene?”.

“Sì, non potrebbe andare meglio”.

“E' per Vicky?”.

Sospiro infastidita anche solo dalla pronuncia del suo nome.

“No, non me ne può importare di meno”.

Mi fa voltare verso di lui, i suoi occhi sono così profondi che mi sembra di affogare, ma non immagino punizione migliore per il mio atteggiamento poco educato di questa sera.

“Ehi, lo sai che con me puoi parlare, vero?”.

Sento le mie viscere sciogliersi, nel suo sguardo c'è così tanto amore che non potrei arrabbiarmi con lui neanche se mi impegnassi davvero tanto.

“Non ho niente, Damon, davvero. Sono solo un po' stanca”.

“Stai male? Vuoi che rimanga con te? Posso dire a Jeremy di andare da solo”.

Una parte di me vorrebbe gettargli le braccia intorno al collo e implorarlo di farlo, di rimanere con me, ma l'altra parte, quella più dignitosa ed orgogliosa, mi costringe a sorridergli e ad intimargli di non perdersi la serata con i suoi amici, ma non si risparmia, comunque, la battuta pungente.

“No, vai tranquillo, Matt ha bisogno dei suoi amici. E anche Vicky non può fare a meno di te”.

Lo studio con lo sguardo, mantenendo però una posizione neutra. Nel suo volto, l'espressione preoccupata di poco fa lascia il posto ad un sorrisetto malizioso, il tipico sorriso alla Damon, quello che ha sconvolto milioni di ragazzine adoranti, quello che, dopo tutto, sconvolge spesso anche me.

“Sei gelosa”.

Non è una domanda, per quanto il mio fidanzato possa avere tutti i pregi del mondo e sia migliorato nel corso degli anni, non si può dire che sia proprio tra le persone più modeste dell'universo.

“Cosa? Certo che no”.

Io, gelosa? Questo è davvero il colmo.

“E invece sì. Sei arrabbiata con me perchè trascorrerò la serata insieme a Vicky”.

“Non è vero, sono arrabbiata con te perchè non la trascorrerai con me”.

Sento il rossore assalirmi le guance. Odio mostrarmi debole di fronte al mio nemico e, in questo caso, Damon rappresenta esattamente quel qualcuno da cui è necessario difendermi.

“Te l'ho già detto. Non è un problema per Matt, possiamo rimandare ad un'altra volta”.

Cerco di riguadagnare qualche punto, ridandomi contegno.

“No, sto scherzando. Vai pure dal tuo amico, io resterò con le ragazze a guardare un film. Forse Vicky potrebbe aggiungersi. Oh no, che stupida, è chiaro che lei preferisca di gran lunga la tua presenza”.

“Hai visto? Sei gelosa. Davvero sei gelosa di Vicky Donovan, Elena?”.

“Ti ho già detto che non sono gelosa”.

“Puoi dirlo, non ti giudico”.

“Ho detto no”.

“Elena...”.

“Damon...”.

“Dillo”.

Mi mordo la lingua per la fatica che sto facendo ed il suo sguardo giulivo non rende per nulla facile le cose.

“Ok, sono gelosa. Sei contento adesso?”.

Damon si lascia andare ad una grassa risata che mi infastidisce parecchio, ma, anche in questo caso, non posso fare a meno di ammirare la sua bellezza. Ed è mio, è mio davvero. E non mi importa cosa quella vacca patentata voglia da lui, non la amerebbe mai, non l'ha mai amata come ama me.

“Vuoi smetterla di ridere, per favore”.

“Scusa. Non ce la faccio”.

“Piantala, idiota”.

Mi divincolo dalle sue braccia con un'accennata nota di fastidio. Ma lui mi ricattura e mi avvicina notevolmente al suo corpo ed io mi lascio imprigionare un'altra volta, troppo debole per sottrarmi alle braccia del mio angelo.

“No, dai, la smetto. E' che sono... felice”.

“Cioè, io ti dico che muoio di gelosia perchè la tua ex è qui in casa con noi e tu mi dici che sei felice?”.

La mia voce questa volta rasenta l'isterismo, mai fu creata donna che potesse infastidirmi quanto abbia fatto Vicky Donovan in tutta la sua vita.

“No, sono felice perchè mi fa sentire importante”.

“Beh, lo eri anche prima, quando lei non era qui”.

“Hai capito cosa intendo. E comunque non hai nulla da temere. Per me lei non conta nulla”.

“Già, lo dicevi anche sei anni fa e alla fine ci sei andato a letto”.

Evocare ad alta voce quel pensiero, mi fa ancora più male.

“Elena, avevo sedici anni ed ero disperato e lei era l'unica ragazza disponibile in un paese di finte puritane. Ho sempre amato le imprese facili”.

“Oh, beh, se ti sbrighi potresti farcela anche stasera. Mi sembra ben disposta a riguardo”.

“Beh, se proprio insisti...”.

Gli tiro un pugno sul petto e non limito di certo la mia forza che, però, è comunque ancora lontana dalla prospettiva di fargli male.

“ehi, sto scherzando. Non c'è donna che voglia più di te, Elena. E' sempre stato così. E adesso che ti ho, ho davvero tutto. Non ho bisogno delle attenzioni della pantera di Mystic Falls, ho già tutto quello che ho sempre desiderato dalla vita. Un tuo sorriso vale per me più di tutte le donne messe insieme. Io amo te, Elena, ed ora che tu te lo metta in testa”.

Rimango senza parole, ogni giorno lui è in grado di lasciarmi senza parole. E sarà perchè non me lo aspetto, sarà perchè lui è Damon, sarà perchè questo amore mi consuma attimo dopo attimo, ma non posso fare a meno di crederci. Credo alle sue parole, credo ai suoi sentimenti, ai miei, a questa vita che voglio vivere con lui, a questa storia che spero tanto che funzioni. Lo amo e fa quasi male ammetterlo, fa male perchè so che per lui annullerei me stessa.

“Ok, però, ti prego, torna presto”.

“Tornerò prima ancora che te ne renda conto. Sei tutta la mia vita”.

Avvicino con dolcezza il mio viso al suo, sento tutto l'amore scorrere veloce dentro di me e faccio mia la sua bocca. Il bacio è intenso, vero e delicato, proprio come ho sempre immaginato la mia vita, come ho sempre sperato diventasse. E non importa quanto in passato abbia sofferto, non importa se tutto questo ha significato arrivare qui in questa stanza, se ha significato amarlo con questa intensità, se significa che da ora in avanti nulla avrà senso se lui non è con me.

 

 

Non riesco a trovare una posizione comoda sul divano e la mega ciotola di pop corn che Caroline mi ha obbligato a tenere sulle gambe, di certo non facilita il compito. Sono talmente scomoda che ho iniziato a perdere interesse anche per Carrie che, tanto per cambiare, sta elencando a Charlotte l'infinità di motivi per cui la sua relazione con Big non potrebbe mai ottenere un lieto fine. Allungo le gambe sul tavolino di fronte al mio, cercando di capire cosa mi inquieti così tanto, se il divano troppo scomodo o il rivedere Sex and the city per la cinquantesima volta. Ma proprio non posso prendermi in giro, sono due ore che il mio pensiero è rivolto al mio ragazzo e a ciò che starà facendo in questo momento. Al pensiero che lui possa essere seduto in un bar a sorseggiare vino con Vicky mi fa venire l'orticaria, o almeno in questo momento ho iniziato ad avere un prurito irrefrenabile su tutta la schiena.

Qualcuno blocca il film sulla scena più bella e, mentre Bonnie si lamenta per la mancanza di tatto della mia amica, Caroline accende la lampada e mi osserva con sguardo critico.

“Elena, per l'amor di Dio, hai finito di muoverti come se ti avessero messo ortiche sotto al sedere?”.

Mai fare arrabbiare Caroline durante la visione di uno dei suoi film preferiti, e ancor di più, mai farlo quando qualcosa la turba, soprattutto se si tratta della compromissione della sua storia amorosa.

“Scusate, è che questo divano è troppo scomodo”.

“Troppo scomodo? Non dicevate così questo pomeriggio”.

L'allusione maliziosa alla mia relazione sessuale, invece di strapparmi un sorriso, come farebbe di solito, mi getta ancor di più in un'angoscia profonda.

“ho chiesto scusa. Adesso possiamo tornare a guardare il film?”.

“Sei davvero così acida perchè in questo momento Damon sta trascorrendo la serata con Vicky?”.

Ok, il tatto non è mai stato il punto forte di Caroline, ma ogni tanto potrebbe anche evitare di gettare le sue migliori amiche nello sconforto più totale. E inoltre, potrebbe anche non centrare il motivo subito al primo colpo, almeno per illuderci di poterle ancora tenere nascosto qualcosa.

“Non sto pensando a quello”.

“Certo ed io sono la reginetta di Mystic Falls”.

“Beh, teoricamente lo sei stata”.

“Dai, Elena, smetti di fare tutto questo sarcasmo e ammettilo”.

“Ammettere cosa?”.

“Damon è con Vicky e tu sei gelosa. Niente di più, niente di meno”.

Oggi ce l'hanno tutti con questa storia, odio essere un libro aperto!

“Oh, non ti ci metterai anche tu?! Non sono gelosa, solo mi manca”.

“Elena, sei stata tu ad organizzargli l'uscita con Matt, volevi trascorresse un po' di tempo con i suoi amici. A parte la variabile Vicky, non mi sembra che qualcosa sia cambiato da ieri sera”.

Alzo gli occhi al cielo, ma so che il mio silenzio non placherà il divertimento della mia amica, quindi è meglio darle ragione, mi risparmierò ulteriori confronti su quanto il mio atteggiamento nei confronti di Damon sia poco fiducioso.

“Ok, sono gelosa. Ma non mi sembra una cosa strana, lei e Damon sono stati insieme”.

Lentamente lascio scivolare la mia schiena contro quella del divano. Questa storia mi sta affliggendo, la gelosia è una brutta bestia che non sono in grado di combattere.

“Elena, è soltanto una delle tante che Damon si è portato a letto”.

Fulmino la bionda con lo sguardo, se sta cercando di consolarmi, ci sta riuscendo davvero male.

“Grazie, Caroline, sei sempre di grandissimo aiuto. E comunque rimane sempre la prima delle tante che Damon si è portato a letto”.

Non conoscevo questo lato del mio carattere. Certo, tante volte mi sono ritrovata a discutere i gusti di Damon in fatto di donne, ma mi costringevo a credere che fosse normale, che tutte le amiche lo facessero. Caroline sembra essersi accorta di avere esagerato, o semplicemente ha messo in modalità on la sua inclinazione psicologia, dopo tutto si tratta solo di tirar fuori ciò che studia all'università, e adesso mi fissa con aria compassionevole e, come al solito, io mi sento in colpa.

“Elena, Damon ti ama. Ti ha sempre amato e non sarà di certo Vicky Donovan a fargli cambiare opinione su di te e sulla storia che state costruendo”.

Il senso di colpa si fa sempre più strada dentro di me e non si tratta solo della mia mancanza di fiducia nei confronti del mio perfetto fidanzato, ma anche di questo tragico volere del destino che porta Caroline ad affrontare meglio le problematiche altrui, piuttosto che le sue.

“Dagli fiducia, Lena. Ti ha aspettato per tutto questo tempo, glielo devi”.

Per la prima volta dall'inizio del discorso, è Bonnie a prendere la parola e la sua frase mi colpisce con una lama ghiacciata. Perchè è vero, io non ho dovuto fare altro che convincermene, ma la parte più difficile è toccata a lui, a lui è toccato sedersi in un angolo e aspettare che suo fratello si stancasse di me. Perchè diciamocelo, dopo quell'unica notte, non avrei mai trovato il coraggio di tradire Stefan, sarebbe andato contro i miei principi, contro il mio desiderio di vita facile e comoda che avevo sempre desiderato. Ma lui è andato oltre, ha accettato di aspettarmi, ha accettato di asciugare tutte le lacrime che ho versato per il mio ex fidanzato e lo ha fatto senza dire una parola, senza avercela con me, senza odiarmi. E adesso io glielo devo, gli devo quella fiducia che lui ha sempre dato a me, quella fiducia che gli ha dato la forza di amarmi in silenzio, con l'unico scopo di non vedermi mai soffrire.

“Hai ragione, Bonnie. Glielo devo”.

“Damon non ti tradirebbe mai, Elena. Lui ti ama alla follia e non sarà una Vicky qualsiasi a cambiare le cose tra di voi. Devi fidarti di lui”.

“Di lui mi fido, è lei che mi spaventa”.

“Non essere stupida, tu sei Elena Gilbert. Per tutta la vita Vicky ha dovuto accontentarsi dei tuoi scarti, ricordi?”.

Sorrido. E' vero, forse è un po' infantile da parte mia, ma questa giusta constatazione mi risolleva un po'. Mi rimetto tranquilla sul divano e riprendo la visione del film, con l'unico desiderio di vedere rientrare Damon da quella porta.

 

 

 

Mystic Falls, 6 anni fa

 

 

No, no, no e no. Io non posso crederci. Vicky Donovan? Seriamente?”.

E' un normale sabato sera. Sono quasi le undici e noi siamo riuniti intorno ad uno dei tavoli del grill ad ascoltare le ultime rivelazioni di Damon. Per fortuna Matt è ad una partita di football con Stefan, almeno non è costretto ad ascoltare i particolari piccanti della notte che il suo migliore amico ha trascorso con sua sorella, ma gli altri sono allibiti almeno quanto me.

Che problemi hai?”.

E' Vicky, Damon. E' la mia acerrima nemica da quando... da sempre”.

Oh, insomma, non essere melodrammatica, Lena. Solo ieri ti mettevo il ciuccio in bocca mentre dormivi nella culla”:

Non fare l'uomo vissuto adesso”.

Non fare la donna vissuta adesso”.

Ok, chi se ne frega. Ma tra tutte le donne che ci sono al mondo, proprio lei? Dico, cosa ho fatto per meritarmi un simile oltraggio?”.

Questa mia ultima frase strappa un sorriso a Bonnie e Caroline, ma qui non c'è proprio nulla da ridere, quella ragazza vuole farmi impazzire e ci sta riuscendo alla perfezione.

Ripeto, non essere melodrammatica. E comunque lo sanno tutti che quella è la ragazza più disponibile di tutta Mystic Falls, sarebbe stato un peccato non cogliere l'occasione al volo”.

Alzo gli occhi al cielo, schifata da come i ragazzi possano essere disgustosi quando si tratta di sesso.

Sai perchè è venuta a letto con te?”.

Certo, perchè sono incredibilmente bello ed interessante”.

No, perchè non è arrivata a tuo fratello”.

Questo mi ferisce”.

Lo dice con il suo solito tono strafottente e ironico, ma capisco dal suo sguardo che si è sentito realmente offeso, odia essere paragonato a Stefan e odia di più quando è lui ad avere la meglio su qualcosa, anche se si trattasse di una semplice partita a carte.

Addolcisco leggermente il mio tono ed ignoro volutamente l'occhiataccia ammonitoria che Caroline mi ha rivolta. E' nel periodo “regaliamo un sorriso a Damon”, oltre a quello “devo ancora decidere se lo odio o se invece me lo porterei a letto”.

No, scusa, non dicevo sul serio. Tu sei fantastico ed è normale che ogni ragazza su questa terra voglia uscire con te, ma il fatto che fino ad un giorno fa sbavasse dietro a Stefan mi fa pensare. Io credo che sia stato un affronto nei miei confronti”.

Che cosa intendi dire?”.

Per un attimo riesco ad intravedere una luce particolare nei suoi occhi e mi innervosisce, mi innervosisco sempre quando fa finta di non vedere quanto sia realmente importante per me.

Intendo dire che vuole sempre ciò che voglio io. Io volevo diventare una ballerina di danza classica e lei si è iscritta al mio stesso corso, io volevo diventare una cheerleader e lei ha usato tutte le sue conoscenze per entrare a farne parte. Io mi prendo una cotta per Stefan e lei decide che è l'uomo della sua vita, tu mi accompagni alla festa scolastica e balli con me, lei si infila nel tuo letto. Non puoi fidarti di Vicky, Damon”.

Il mio tono diventa grave, Damon finge sempre menefreghismo, ma io so che è capace di soffrire e, spesso, lo fa molto più di altri.

Il mio migliore amico prende la mia mano nella sua, il suo sguardo diventa trasparente, o almeno è così che mi piace identificarlo quando riesco ad avvertire sulla pelle la sincerità di ciò che sta per dire.

Non mi importa nulla di Vicky, Elena”

e' una frase semplice, già ripetuta all'infinito, ma è il suo tono a destabilizzarmi. Ci leggo dentro un concetto inespresso, una dichiarazione taciuta, un desiderio di farsi ascoltare da chi invece non ne è in grado. E arrossisco, arrossisco perchè, stupida e infantile, ho lasciato trapelare sentimenti che non dovevano venire fuori, sentimenti a cui neanche io ho mai creduto, sentimenti che potrebbero distruggere tutto ciò che abbiamo costruito fino a qui. Poi sorrido, un sorriso finto, che non sento mio, ma che devo alla situazione, che devo a lui, ma che, soprattutto devo a me stessa.

No, scusa, ho sbagliato io. La vita è tua, è giusto che tu ne faccia ciò che vuoi. Io ti appoggerò sempre e comunque”.

 

 

La serata non procede esattamente come mi ero prefissato, o come avevo promesso ad Elena che sarebbe andata. Il rumore snervante della musica metal, le luci troppo poco accese per i miei gusti e le sei bottiglie di vino abbandonate sul tavolo spiegano il motivo per cui mi senta così incredibilmente fuori posto.

Matt, invece, sembra essersi ripreso. L'arrivo di sua sorella e la nostra compagnia lo hanno rigenerato, facendogli dimenticare tutta la rabbia e la frustrazione degli ultimi giorni. Anche Jeremy sembra divertirsi. L'alcol gli ha già dato alla testa e, se lo conosco bene come penso, tra qualche minuto realizzerà il suo doveroso ritorno a casa e forse non la prenderà più alla stessa maniera.

Butto giù un altro bicchiere di vino, non perchè ne abbia particolarmente voglia, ma perchè ormai sono entrato nell'ottica di una obbligatoria sbronza tra gli amici. L'unica nota stonata è l'assenza di Elena. Se lei fosse qui sarebbe tutto più facile, mi sentirei meno fuori posto e non proverei questo disagio ogni volta che i miei occhi incontrano quelli di Vicky.

Ma è come se lei fosse troppo lontana, come se l'unica cosa a cui sia in grado di pensare sia il ricordo sbiadito della donna che amo. Sono troppo ubriaco per pensare lucidamente, troppo ubriaco per realizzare che forse è ora di tornare a casa, da Elena, dalla donna che amo e che, dentro di me, ho sempre amato. Per adesso, l'unica cosa che riesco davvero a realizzare è di essere davvero troppo ubriaco. L'alcol sta facendo i suoi effetti e Jeremy e Matt che continuano a riempirmi il bicchiere, di certo non aiutano. Vicky continua a ballare sul tavolo, so che mi sta provocando, lo vedo dal suo sedere che troppe volte si avvicina a me e dal seno che mette sempre più in evidenza quando guarda nella mia direzione. E' bella, questo è innegabile. E' bella esattamente come quella notte di qualche anno fa....

 

 

Dai, Damon, lasciati andare. Balla con me”.

Non posso”.

Vicky continua a strusciarsi sul mio corpo. E' strafatta, anche se lei dice di essere solo ubriaca. Cerco di allontanarla. Rimane comunque la sorella del mio migliore amico e non ho nessuna intenzione di approfittare di lei in questa situazione così drammatica.

Ma Vicky non molla. E' tutta la serata che mi sta addosso e, a dir la verità, sta diventando davvero molesta. Non che mi dispiaccia, per carità, non potrei chiedere nulla di meglio per una serata del genere, ma è come se non mi sentissi ancora pronto. Eppure era per questo che sono venuto qui, era per staccare la spina per una serata, per cercare una distrazione alla mia solita vita, una distrazione ad Elena. Ma tutto mi fa venire in mente lei. Vicky incrocia le sue mani intorno al mio collo e l'unica cosa a cui riesco a pensare è che se ci fosse stata lei tutto sarebbe stato diverso.

Basta, Vicky, smettila”.

E dai, basta essere così teso. Divertiamoci un po'”.

Inizia a baciarmi sul collo, la sua lingua asciuga lasciva il sudore sulla mia pelle. La allontano con delicatezza.

Forza, prendi la giacca. Ti accompagno a casa”.

Ma io non voglio andare via”.

E invece andiamo. Io sono troppo ubriaco per stare ancora qui dentro e tu sei troppo fuori per tornartene a casa da sola”.

Nonostante i suoi immancabili lamenti, riesco a trascinarla fuori dalla discoteca. Lo devo a Matt, dopo tutto.

Ci fermiamo vicino ad una fontana, la faccio bere e rinfrescare un po' fino a quando sembra essersi ripresa.

Ho fame, ho davvero tanta fame”.

Sorridendo, la accompagno ad un chiosco di panini, anche, se a dir la verità, i ritmi frenetici di Vicky hanno messo fame anche a me.

Sei davvero troppo figo per essere triste come sei”.

Io non sono triste!”.

Oh sì che lo sei. Sono una drogata, la gente non si fida dei miei giudizi, ma posso assicurarti che io vedo cose che gli altri non riescono a vedere”.

Quello è il thc, Vick”.

Idiota”.

Mi tira un pugno leggero sul braccio ed io mi rendo conto di quanto sia semplice parlare con lei, riderci insieme e mi rendo conto di quanto sia facile pensare ad una vita che non comprenda Elena come unica alternativa.

E vediamo, cosa riesci a vedere in me, che gli altri non vedono?”.

Non sei felice, Damon. Ridi, scherzi, fai l'arrogante e ti atteggi a super bullo, ma cerchi di nascondere solo le tue insicurezza. Ma devi fare un po' di pratica, non ti viene così bene”.

Io insicuro?”.

Non ho detto che sei insicuro, ho detto che nella tua vita ci sono delle insicurezze, c'è qualcosa che non riesci a gestire e questo ti fa male, ti fa perdere stima in te stesso. Puoi prendere in giro mio fratello, Damon, ma non me. Io lo vedo nei tuoi occhi, lo vedo ogni volta che c'è lei ad un raggio di dieci chilometri”.

Di cosa parli?”.

Alza gli occhi al cielo, addentando l'ultimo morso di panino. Vicky non è mai stata un tipo misterioso, lei va subito al dunque e anche questa volta non vuole essere da me.

Parlo del fatto che sei innamorato di Elena. Non puoi nasconderlo per sempre, non dovresti”.

Già, come se fosse semplice”.

Decido di non mentirle, non servirebbe a nulla, solo a rendermi più ridicolo di quanto già non appaia. E poi con Vicky è così. Lei è leggerezza ed euforia, semplicità e spregiudicatezza, non c'è persona migliore al mondo a cui affidare i propri drammi esistenziali, forse perchè non è in grado di gestire neanche i suoi e non c'è il rischio che voglia farlo con i tuoi, forse perchè non ha mai giudicato nessuno, tranne Elena, ovviamente.

E' semplice, invece. Basta farle capire che sta sbagliando tutto, che Stefan non fa per lei e che con te sarebbe tutto migliore”.

Rido ancora per la semplicità delle sue parole, sembra di parlare con una bambina e, guardandola meglio, riesco a vedere che dietro al seno rotondo, alle curve da sogno e alle labbra carnose, in realtà, c'è davvero solo una bambina.

Non mi amerà mai. Non nel modo in cui ama lui, almeno”.

Che brutta parola il mai. Ti facevo un tipo più divertente, meno profondo. Io credo che Elena sia stupida, ma non fino a questo punto. Un giorno si renderà conto di quanto sia stata pilotata questa storia con Stefan e capirà di aver buttato all'aria l'occasione della vita. Che poi, cosa ci trovate tutti quanti in questa qui?”.

Non è questione di trovarci e non trovarci. Lei è la mia vita, semplicemente questo. Non c'è mattina che io mi svegli senza pensare a lei, non c'è sera che mi addormenti senza scriverle un messaggio. E' la persona migliore che conosca, è la mia migliore amica da quando avevo due anni, non riesco ad immaginare la mia vita senza lei al mio fianco”.

Quando hai scoperto di essertene innamorato?”.

Sembra davvero interessata alla mia storia, per un attimo il suo leggendario odio verso Elena Gilbert sembra essere stato accantonato e si sta solo godendo il racconto di un'epica storia d'amore.

Penso di averlo sempre saputo. Da quando la spingevo sull'altalena. Con lei è tutto naturale, ogni attimo passato in sua compagnia diventa per magia il momento migliore della giornata”.

Elena deve essere davvero una stupida”.

Elena è innamorata. Ed io so cosa si prova”.

E se non fosse così? Se un giorno dovesse realizzare che sei tu? Che sei sempre stato tu?”.

Beh, allora credo che sarei la persona più felice del mondo. Io l'aspetterò, sempre e per sempre”.

Sorride, un sorriso dolce e romantico che non si addice completamente ad una tipa come lei, ma è piacevole. Esattamente come è piacevole non essere me stesso per una notte, per una sola notte.

Ci incamminiamo verso la macchina.

Dunque, sarà sempre lei? Nessun'altra riuscirà mai a rubarti il cuore, giusto?”.

Il cuore no, ma fino ad allora...”.

La prendo per la vita e l'avvicino al mio corpo. Sento il suo respiro bollente su di me, per questa notte voglio sbagliare, voglio eccedere, voglio dimenticare. E la bacio, e non mi importa di niente, neanche di Elena che mi aspetta a casa per sapere le novità della serata. Questa notte è mia, di Vicky, di tutti quegli animi come i nostri, quelli che soffrono, quelli che non hanno un posto nel mondo, quelli che forse non ne avranno mai uno.

 

 

Appoggio con forza il bicchiere sul tavolo e mi alzo per andare a fumare una sigaretta. Ho bisogno di staccare un po' e, per mia fortuna, tutti sono troppo presi dai loro problemi per occuparsi di me.

L'aria fresca mi fa bene, mi rinfresca le idee. Penso ad Elena, a quanto mi manca e a quanta voglia ho di tornare da lei, di amarla anche stanotte come quelle precedenti.

Una mano mi sfiora gentile la spalla. Non mi volto, so già a chi appartiene, è troppo diversa dalla forza ribelle dei miei due amici.

“Cosa vuoi, Vicky?”.

“Come sei duro! Mi piace questo nuovo te”.

Mi parla con fare malizioso, una voce diversa da quella che ricordavo.

“Perchè sei qui, Vicky?”.

“Per stare vicino a mio fratello, te l'ho già detto”.

“Devi starmi lontana il più possibile. Elena non ti vede bene”.

Ride, questa volta in modo quasi diabolico.

“La fidanzatina non nutre molta fiducia nei tuoi confronti”.

“Che cosa vuoi da me?”.

“Niente, non voglio niente da te”.

“Non puoi più farlo. Io amo Elena”.

“Lo hai detto anche l'ultima volta”.

“Le cose sono cambiate, io sono cambiato”.

“Ed io sono felice per te, Damon. Te lo meriti dopo tutto questo tempo perso dietro di lei”.

“Chiamo Jeremy. E' ora di tornare a casa”.

Faccio per entrare nel locale, ma la sua voce mi blocca nuovamente.

“Non ti metterò i bastoni tra le ruote con Elena. Non ne ho la minima intenzione”.

“Bene”.

“Ma entrerò comunque a fare parte della tua vita. Mi riprenderò ciò che mi spetta. Questo è solo l'inizio”.

La scruto con attenzione, Vicky è sempre stata quella dalle frasi enigmatiche, più che altro per questa sua tendenza a non essere sempre troppo lucida. Sto per farle una domanda, chiederle che cosa intende, decidere se sia il caso di preoccuparsi, oppure no, ma il telefono inizia a squillare. Elena.

Con un sorriso rispondo al telefono. Mi sento uno stupido, così schiavo di lei, così incredibilmente invaghito di tutto ciò che lei riesce a suscitarmi.

“Stai rovinando un momento davvero intimo. Vicky è parecchio in forma questa sera”.

Sdrammatizzo, so che non è il momento giusto, ma ho bisogno di sentirla ridere, di sentire il sollievo nella sua voce.

“Idiota”.

“Già, un idiota incredibilmente innamorato di te”.

“quando torni? Non riesco a dormire”.

Sorrido intenerito da questa sua piccola paura, una paura che ha sempre avuto, quella che, a modo mio, ho sempre cercato di colmare.

“Torno presto. Raccolgo tuo fratello e arrivo”.

“Damon?!”.

“Sì?!”.

“Ti amo”.

“Mai come me”.

“Sì, invece”.

Ride e nessun suono mi è mai sembrato più bello. Lei è felice ed il mio cuore esplode.

“Ok, te lo concedo. Ma solo perchè sono brillo e molto stanco”.

“Mmm, ti sei dato da fare, vedo”.

“Dovevo pur colmare i vuoti che mi hai lasciato”.

“Non fare la vittima adesso. Almeno tu non ti sei dovuto sorbire le bacchettate di Caroline”.

“Cosa hai combinato?”.

“Nulla. Ti aspetto”.

“Va' a dormire, quando torno ti sveglio”.

“Promettilo”.

“Promesso”.

“A dopo, allora”.

“Ti amo, piccola”.

Stacco il telefono con ancora il sorrisetto compiaciuto sul volto. Vicky è sparita all'inizio della telefonata ed io sono troppo stanco per occuparmi di lei e dei suoi discorsi bizzarri. Adesso, l'unica cosa che voglio è prendermi Jeremy e tornare dalla donna della mia vita. Voglio lei stanotte più che mai, voglio lei per il resto della mia vita.

Entro nel locale di tutta fretta e di certo non mi aspettavo di intravedere Matt tutto solo al tavolo, ma ciò che mi aspettavo ancora meno sono i sospiri inferociti che provengono da dietro di me. Mi volto per assistere ad uno spettacolo raccapricciante. Vicky è letteralmente spalmata sul piccolo Gilbert che non smette un secondo di far scivolare la sua lingua sul decollètè di lei. A lui potrà sembrare anche un momento di evasione, a me sembra soltanto un avvertimento. Vicky ha appena aperto i giochi ed io non capisco minimamente che intenzioni abbia.

“Oh, oh. Questo è assolutamente il genere di cose che farebbero impazzire tua sorella”.

 

 

 

 

 

Ciao ragazze!!!!! Mi scuso nuovamente per il terribile ritardo, ma sono sempre incasinatissima e sono ancora indietrissimo con le recensioni, a cui, a questo punto, non credo abbia più senso rispondere. Quindi faccio che ringraziare davvero tutte coloro che hanno recensito i due precedenti capitoli e mi impegno a rispondere alle prossime. Spero non me ne vogliate, ma è un momento davvero troppo impegnativo e ringrazio già solo di essere riuscita ad andare avanti con il capito che, devo ammettere, non mi soddisfa alla perfezione.

I tratta comunque di un capitolo di passaggio. Ci ho tenuto a sottolineare più che altro la gelosia di Elena perchè uscirà sempre di più nei vari capitoli e forse potrà portare alcuni cambiamenti. Anche la presenza di Vicky diventerà molto importante, diciamo che porterà parecchie novità, ve lo assicuro.

Sono curiosa di sapere cosa pensate del capitolo, ma soprattutto cosa vi aspettate dai prossimi. Perchè ho ritenuto necessario introdurre la presenza di Vicky? Qual è il senso della affermazione che propone a Damon? Ci saranno conseguenze nella relazione tra lui ed Elena? Fatemi sapere cosa ne pensate.

Vi ringrazio ancora infinitamente perchè nonostante le mie mancanze siete ancora qui a seguirmi. E' davvero importante per me e cercherò di essere il più presente possibile.

 

 

p.s. Voglio proporvi una nuova storia che ho scoperto solo da un paio di giorni, ma che mi ha già preso tantissimo. Si intitola this is not a love story ed è scritta da un'autrice che apprezzo tantissimo per le precedenti storie. Questa storia mi ha tenuto compagnia per tutta la notte, una notte che ha fatto seguito ad una giornata non propriamente facile, quindi ne sono particolarmente affezionata. Se non l'avete ancora letta, ve la consiglio, non ve ne pentirete.

 

 

 

Anticipazioni:

 

No, Caroline, lui non può tornare. Questo ucciderebbe Damon, non è pronto, nessuno dei due lo è”.

Viene per me, ho bisogno di lui”.

La guardo rassegnata, poi mi volto per abbandonare la camera.

Dove vai?”.

Ad avvisare Damon. Non se lo aspetta, è giusto che lo sappia”.

  
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