Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: xCyanide    22/01/2014    5 recensioni
La prima volta che l’avevo visto, però, la ricordavo.
Ve l’ho detto, era semplicemente apparso, non lo conoscevo. Non lo avevo mai visto prima di allora.
E quindi come ha fatto uno sconosciuto a sembrarmi così familiare, proprio come se fosse casa mia? [dal primo capitolo]
-Ti stai innamorando di me, Frank? – chiese, con così tanta tranquillità e naturalezza che mi sembrò quasi strano sentir uscire quelle parole dalla sua bocca. [dal sesto capitolo]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 12 - Di artisti, sogni e prime esperienze. 

La cena era stata davvero perfetta. I genitori di Geràrd si aiutavano sempre, sia nel cucinare che nel sistemare la tavola, e mi avevano raccontato moltissimo di loro.
Si erano conosciuti sotto la Torre Effeil, Donald stava cercando una persona che potesse posare per la sua imminente scultura, dato che contro la volontà del padre stava per avere una mostra molto importante. Si guardava intorno quindi, curioso, e immerso totalmente nei suoi pensieri era andato contro una giovane donna bionda, bellissima, che si avvicinava a quella che lui pensava fosse la bellezza ideale.
Le aveva fatto il filo per moltissimo tempo, quasi tre mesi, senza che lei lo degnasse di uno sguardo se non di indifferenza, ma con la perseveranza era riuscito a guadagnarsi la sua fiducia. Probabilmente, sostiene Donna, sono stati i modi da artista di quel giovane ragazzo a stregarla, il suo modo di vedere il mondo, di essere sempre sorridente nonostante tutto. E questo mi ricordava tantissimo Geràrd.
I suoi genitori erano molto innamorati, nonostante i piccoli diverbi che avevano avuto, ed io ero felice per loro. Condividevano la passione per l’arte e per la musica, cosa che condivideva anche la nonna defunta del mio ragazzo, Helena. In generale, erano una famiglia molto unita.
Mi avevano spiegato che Michael, il loro figlio minore, non aveva potuto essere presente per via del primo appuntamento con quella che per mesi era la stata la ragazza dei suoi sogni, ma avevo detto loro di non preoccuparsi minimamente, che avrei avuto modo in futuro di conoscerlo.
Geràrd aveva sfoggiato il suo sorriso perfetto per tutto il tempo, così da farmi ricordare della situazione disastrosa che invece era presente a casa mia. E questo per un attimo mi riportò alla realtà, e probabilmente se ne accorsero tutti quanti.
Donna perse l’entusiasmo nel parlare animatamente dell’ultimo murales che stava portando avanti, muovendo le mani come a disegnarlo nell’aria, lo smalto rosso davvero in mostra come fosse un trofeo e subito Donald si mise eretto sulla sedia, abbandonando la sua solita posizione leggermente curva, che paradossalmente assume la gente che disegna per tanto tempo.
Geràrd si voltò verso di me e notando i piccoli cristalli che si stavano formando al lato dei miei occhi subito mi presela mano intrecciando le dita fredde con le mie, come a darmi forza di andare avanti senza stare più male così io scossi la testa.
-Scusatemi, è… un momento così – sussurrai, cercando di disperdere l’argomento e donare di nuovo quella gioia che aleggiava in casa loro. –Semplicemente ho alcuni problemi con i miei genitori ma… sono felice che Geràrd abbia una situazione come questa intorno, tutto il giorno. Non potrei chiedere di meglio per lui.
Tutti sorrisero di nuovo e probabilmente non c’era niente di meglio in quel momento per tirarmi su di morale. Perlomeno, avevano rispettato la mia privacy senza chiedere niente che potesse farmi male. Erano davvero bravissime persone, credo le migliori che avessi mai conosciuto.
 
Quando sentii il peso di Geràrd sul mio, il mio corpo sprofondò leggermente di più nel materasso e risi davvero imbarazzato per la posizione intima che avevamo assunto. Non eravamo mai stati così tanto a contatto, credo, e quando avevo sentito il suo calore corporeo sul mio mi era venuto spontaneo allargare le ginocchia e farlo accomodare tra le mie gambe magre ma morbide.
Il suo bacino era appena appoggiato al mio e sentivo il suo cuore che batteva forte sulla mia gabbia toracica.
Il suo corpo venne scosse a sua volta da una piccola risata nasale e delicata, forse più dettata da un riflesso che dalla vergogna vera e propria, e mi fece capire che anche per lui questo tentare di esplorarsi era nuovo in tutti i fronti.
Alzai gli occhi verso il soffitto a quadri della sua camera, bianco e nero e identico al pavimento, e mi lasciai scappare un sorriso dolcissimo nel sentire come nascondeva il viso nell’incavo del mio collo e cominciava lentamente a baciarlo, con piccolissimi scocchi umidi e delicati che mi facevano sentire lunghi brividi lungo tutta la spina dorsale.
Senza nemmeno rendermi conto di quello che stavo facendo, lentamente intrecciai le dita ai suoi lunghi capelli scuri per farlo rimanere attaccato alla mia pelle bollente e sentii il respiro spezzarsi quando, con quei suoi maledettissimi dentini affilati, tirò appena la mia pelle verso di se, succhiandola con attenzione.
Passai gli occhi poi, come a non pensare a quella lingua, sul comodino accanto al letto, pieno di piccole action figures di qualsiasi fumetto o film che avrebbe potuto renderlo più nerd di quello che già era. Subito accanto c’era una spada laser dimensione reale di Star Wars e sulla scrivania c’era una montagna di fogli pieno di disegni e scarabocchi che non mi aveva dato tempo di vedere dato che mi era saltato addosso appena entrati nella sua stanza.
A pensarci bene, quella piccola reliquia di Star Wars era fantastica, probabilmente ogni bambino americano dagli otto anni in su ne avrebbe voluta una e io non ero da meno. Forse avrei chiesto a Geràrd di prestarmela un giorno, sempre che avesse acconsentito. Sapevo che teneva davvero tantissimo a tutte le cianfrusaglie che si trovavano in camera sua e magari la sua fiducia nei miei confronti non era poi così tanta. Avrei tanto voluto usarla, saettarla di qua e di là e sentirmi una specie di eroe. Avrei messo anche la tunica, fosse servito.
Ero talmente preso a osservare la spada laser che non mi ero nemmeno accorto che si era staccato dal mio collo ormai livido e mi stava osservando confuso e apprensivo. Mi voltai soltanto quando sentii le sue dita tra i miei capelli lisci e scuri e appena le mie iridi incontrarono le sue mi sentii come colpevole di un qualcosa che non mi ero accorto di fare.
-Ti vedo… distratto – sussurrò appena torturandosi il labbro inferiore con i stessi dentini che erano stati i mandanti dei piccoli succhiotti che avevo sulla pelle prima nivea del collo. –Non vuoi essere toccato in questo modo, mon cher? Perché possiamo anche fare qualsiasi altra cosa, io…
-No no, ehi – mormorai pianissimo. Sospirai appena facendo spallucce, ancora completamente rosso in viso. –Sto solo cercando di non essere la persona imbarazzante che sono sempre e quindi… quindi devo stare fermo, altrimenti rovinerei tutto quanto. Mi sento rigido perché i tuoi baci sono come elettricità e non sono abituato. Ho solo paura di non essere abbastanza, di non essere all’altezza, capisci?
Vidi i suoi occhi farsi contrariati più il mio discorso sconnesso andava avanti e scosse appena il viso lasciando che alcune ciocche color notte gli coprissero la fronte e le guance. Lentamente, incastrò le braccia nell’incavo che creava la mia schiena sul materasso e tirò appena su la mia maglietta per scoprirmi i fianchi e la pancia piatta e magra. Abbassò lo sguardo per osservare quel lembo di pelle davvero pallido, con occhi curiosi e indagatori. Inarcai le sopracciglia confuso e completamente in imbarazzo ma lo lasciai fare, mi fidavo di lui e sapevo che non mi avrebbe mai fatto del male.
-L’altra notte ti ho sognato – sussurrò appena dopo qualche istante e tornò con gli occhi sui miei, più sincero che mai. Le sue iridi erano tornate ad essere completamente ialine e liquide mentre mi sorrideva sornione. –Eravamo proprio qui, in camera mia e… ti lasciavi spogliare e osservare. Ti lasciavi amare come realmente meriti. Quando mi sono svegliato ho pensato che a volte il sogno supera addirittura la fantasia, dato che non ho mai avuto pulsioni erotiche verso di te, sei troppo piccolo ma… adesso è tutto migliore. Siamo qui e tu sei perfetto in tutta la tua fragilità e la tua pelle è più pallida e morbida che nel mio sogno. E…
-Hai sognato di fare l’amore con me? – sussurrai appena con il respiro strozzato e sentii il mio cuore fare un balzo completo all’indietro appena quelle parole prendevano forma tra le mie labbra. –E com’era? Eh, Geezie? Com’era fare l’amore con me?
-Bellissimo – disse arrossendo appena e face spallucce, sporgendosi a far toccare la fronte alla mia così da guardarmi direttamente negli occhi. –Era la cosa più dolce che avessi mai visto, anche se era un sogno era come se potessi sentire tutto quello che sentiva il mio gemello astrale mentre… mentre ti faceva sentire bene in quel modo.
Portai con attenzione le mani alle sue guance e comincia a carezzare i suoi zigomi sporgenti con la punta dei pollici, con attenzione e dolcezza, mentre mi raccontava quelle cose. Strinsi appena le cosce ai suoi fianchi e avvertii che si, era eccitato, e con grande sorpresa lo ero anche io. Come avevo fatto a non accrogermene?
Distolsi lo sguardo quando si accomodò con il bacino pressato sul mio, la sua erezione coperta dai pantaloni sulla mia, ma mi lasciai comunque scappare un piccolissimo sorriso compiaciuto. Tornò appena a baciarmi sul collo, proprio da dove aveva smesso, ma stavolta non mi distrassi con niente. Non volevo distrarmi, volevo solo godermi appieno qualsiasi cosa sarebbe venuta da quel momento in poi.
Quando con attenzione strusciò il corpo contro il mio, completamente rigido, sentii un suono strano uscire dalle mie labbra e mi vergognai come un cane quando scoprii che era il mio primo, piccolo gemito di piacere.
Il mio corpo era sempre più caldo contro il suo e l’unica cosa che riuscivo a fare in quel momento era ricambiare quelle piccolissime spinte che stava assestando contro di me, nonostante gli strati di vestiti, e buttai indietro la testa quando prese a torturare il mio pomo d’Adamo.
-Fa’ l’amore con me – mormorai con il poco fiato che avevo nella gola e lui mi strinse con tenerezza al proprio corpo sorridendo contro la mia pelle, prima di alzarsi a guardarmi negli occhi, trovandoli davvero convinti ed eccitati.
-Dio mio, sei troppo bello – disse con pochissima voce mentre mi carezzava lentamente la guancia con dolcezza. Il poco controllo che aveva di se stesso in quel momento lo portava ad avere un accento francese più marcato che mi sembrò la cosa più sexy del mondo. –Sei sicuro, Frank?
-Sta’ zitto Geezie – mugolai appena quasi in modo isterico quando lo sentii preoccuparsi per me in quel modo. –Sarò pure piccolo e fragile ma so cosa voglio ora e… voglio che mi ami.
Lo sentii sospirare appena come divertito dal mio comportamento, mentre con estrema dolcezza faceva incontrare le labbra con le mie e mi zittiva nel modo più tenero possibile. Mi rilassai sotto di lui e lasciai che mi sfilasse la maglietta completamente, prima di tornare a baciarmi facendomi sorridere sempre di più per la delicatezza che stava usando mentre mi toccava. ‘Fanculo il mio corpo schifoso, essere senza maglietta in quel momento non mi creava nessun problema dato che lui stava facendo di tutto per farmi sentire a mio agio.
-Farà male, amore – mormorò contro la mia pelle mentre si apriva la zip dei jeans con attenzione, con il tono apprensivo che lo aveva sempre caratterizzato. –Devi rimanere rilassato e devi fare tutto quello che ti chiedo di fare, non voglio che sia una brutta esperienza. Voglio che… dovunque andrai, quando ci penserai, lo farai col sorriso.
-Si… - mormorai pianissimo sulle sue labbra, mentre mi divertivo a mordicchiargli il labbro inferiore con attenzione e dolcezza, ridendo appena. –Sei perfetto, come potrei ricordarlo altrimenti? Amami, Geràrd, ti prego.
Lui, semplicemente, annuì.


xCyande's Corner
Okay, avevo detto che non avrei aggiornato ma eccomi qui, dato che ho trovato un momento libero e ho finito il capitolo. Non sono capace a descrivere le scene che implicano un rapporto sessuale ma giuro che ce l'ho messa tutta, rendendolo il più romantico possibile e meno esplicito del dovuto. Non è comunque una storia a rating rosso quindi va benissimo così.
Come sempre vi ringrazio dell'appoggio che mi date e dall'amore che mi fate sentire e spero che questo capitolo vi sia piaciuto come gli altri!
Alla prossima settimana,
xCyanide

 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: xCyanide