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Autore: DaniLeonetta    22/01/2014    2 recensioni
Ciao a tutti!! Questa ff si chiama Juntos sin mirar atras (ndr insieme senza guardarci indietro) perchè.. beh.. LO SCOPRIRETE DA SOLI!! Ci saranno tutte le mie coppie preferite della serie tv(Leonetta,Germanangie,Naxi,Marcesca..) Bene .. Grazie a tutti quelli che la leggeranno e soprattutto a syontai e lalivilu42!!
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Hai deciso di partecipare al ballo scolastico?- Chiede Violetta alzando il mento per guardare meglio il suo ragazzo –Si, sto pensando ad una canzone… Tu?- la ragazza sorride e esclama un forte ‘’Si’’ fantasticando già sulla canzone composta qualche giorno prima.. –Domani dobbiamo andare a prendere gli abiti per il ballo!- dice il castano infrangendo quel silenzio che era calato tra i due.. –Sarà bellissimo scegliere insieme i vestiti!! Magari potremo coordinarli!! Ad esempio tu indossi un completo blu, mentre io un vestito dello stesso colore; oppure…- Vilu comincia una sorta di poema epico sul coordinamento d’abiti, mentre Leon, facendo finta di essere interessato al discorso della sua amata, annuiva convinto, incantato da quegli occhi nocciola così grandi e profondi.. –Ma guarda che ore sono!!- urla il messicano guardando l’orologio da polso nero, con finto stupore –Oddio, Leon! Devo scappare, altrimenti chi lo sente a mio padre!- dice la Castillo scattando in piedi. I due salgono sulla moto del ragazzo e sfrecciano verso casa Castillo.
 

Intanto Angie e German si sono seduti su una panchina situata al centro del parco e si stanno gustando una deliziosa mela caramellata, quella che piaceva tanto anche a Maria. –Sa, signor German, mia sorella mi raccontava spesso di lei, e di quando vi siete conosciuti..
FLASHBACK
-Angie, Angie!!!- gridava una ragazza alta e slanciata, dai capelli castani come gli occhi, correndo verso una ragazza un po’ più piccola dai capelli biondi e gli occhi di un azzurro intenso –Che c’è sorellona?- disse la bimba –Oggi ho conosciuto un ragazzo, si chiama German!! E..- -E?!?!?!!?- esclama la biondina scattando in piedi e mettendo le mani sui fianchi –Credo di amarlo..- disse Maria abbassando lo sguardo, intimidita dalla situazione che si era creata. –E questo pomeriggio mi ha invitato ad uscire!!- aggiunse  dopo un momento di silenzio, risollevando lo sguardo verso la sorella minore che le prese le mani e cominciò a salterellare dalla felicità –Dobbiamo trovare subito il vestito adatto, l’acconciatura, il trucco..- disse pensierosa contando con le dita la lista delle cose che avrebbero dovuto fare –No, sorellina! Ricorda: l’importante è essere, non apparire!- Angie fece la faccina da cucciolo indifeso e chiese con voce flebile alla sorella –Ma almeno posso pettinarti i capelli?- -Hmm… Ok!- Maria si sedette sulla panchina di fronte lo scivolo, e la bimba dagli occhi azzurri dietro di questa e cominciò a pettinarle i capelli..
FINE FLASHBACK
Una lacrima si fa strada sul viso della donna, contemporaneamente succede la stessa cosa a German, felice comunque di sapere che l’ormai defunta moglie parlava di lui anche se si erano appena conosciuti.. –Troppi ricordi, troppi..- dice improvvisamente Angie, con sguardo perso nel vuoto. –Si.. Andiamo via..- Castillo si alza dalla panchina, troncando il discorso, mentre la cognata lo osserva da dietro, per poi dirigersi verso di lui e tornare a casa.. Camminano per pochi kilometri senza guardarsi negli occhi, forse perché non hanno niente da dirsi.. O forse perché quello che provano è troppo complicato da spiegare.. Il rumore di una moto li distoglie dai loro pensieri, costringendoli a spostare lo sguardo sulla strada: una moto rossa fiammante si dirige verso casa Castillo. Il veicolo parcheggia, facendo scendere una ragazza –Violetta!- Grida German preoccupato e sorpreso –Buonasera, signor German.- saluta educatamente il conducente della moto, togliendosi il casco. –Altrettanto, Leon. Ora entriamo in casa, Vilu.- aggiunge con un sorriso.. La famiglia entra nella lussuosa villa, mentre il castano rimette in moto il veicolo e si dirige verso casa Vargas.


Arrivato a destinazione, il ragazzo apre il portone della grande casa. Appena si trova nel salotto, viene assalito da milioni di ricordi: quando vi trovava suo padre seduto comodamente sullo spazioso divano, che leggeva un giornale, oppure quando discuteva con i suoi colleghi per cause di lavoro.. Si, di lavoro. Lui è un uomo che mette il lavoro al primo posto, anche prima della famiglia. Leon è sicuro di non aver preso da lui: il primo posto nel suo cuore se lo contendono Violetta, la musica e il motocross.. Il suo sguardo si sposta su una porta, non una semplice porta ma quella dell’ufficio di suo padre. I piedi cominciano a muoversi da soli: a comandarli ormai non è più il cervello, ma il cuore, deve sapere assolutamente cosa si nascondeva dietro il repentino cambio di carattere del padre. Appena entra nella stanza dalle pareti di un giallo scuro, la sua attenzione cade subito sulla scrivania, invasa dal disordine: agende, libri, milioni di appunti, una foto di loro due.. Appena nota l’ultimo elemento si irrigidisce, non avrebbe mai e poi mai pensato che suo padre avesse una foto con lui.. Probabilmente era stata scattata ad una festa di lavoro.. Mette a fuoco bene lo scenario –Impossibile- dice a bassissima voce Leon. Era stata scattata al suo quattordicesimo compleanno, lo si notava dai festoni con il numero 14 e da una torta posta su un tavolino. Distoglie lo sguardo dalla foto e lo posiziona su un’agendina rossa, con scritto sopra in dorato ‘’Javier Vargas’’. Sa di non doverlo fare, ma la apre, spinto dalla curiosità e dalla voglia di sapere. Comincia a leggere, le prime pagine riguardano solo affari, ma poi trova delle cose molto interessanti:
‘’ Avere come nemico il proprio migliore amico è una cosa bruttissima, terribile. A me è capitato, e per quanto gli ho potuto volere bene, ora è guerra aperta fra di noi.. Non sarò più lo stesso Javier, non più. Ho imparato che a essere buoni quello che ci rimette sono solo io. Da oggi in poi sarò inflessibile, imparerò ad essere così anche a mio figlio.. Sarà una dura impresa, ma ci riuscirò.
                                                        Javier  Vargas
Ora tutto gli era più chiaro..  Decide di fermarsi con le sue ricerche. Se avrebbe scoperto qualcos’altro probabilmente non avrebbe retto. Così esce dall’ufficio per dirigersi in camera sua per riflettere. Camminando per quei corridoi molti ricordi tornano a galla nella sua mente. Si butta a peso morto sul letto dalle lenzuola azzurre, fissando un punto della parete blu non preciso, mentre comincia  a ricordare degli avvertimenti del padre sulle ‘’amicizie false’’…
FLASHBACK
Un ragazzino di 12 anni circa entrò come una furia nel salotto dove sul divano bianco latte, vi era seduto Javier Vargas, noto imprenditore. –Papà..- chiese con una voce abbastanza matura per la sua età il ragazzino dagli occhi verdi –Oggi potrei uscire con Andres, il mio migliore amico? Ti prego!- Ci teneva molto ad Andres, si conoscevano sin dall’asilo, ed avevano subito stretto amicizia, per lui il valore più importante di tutti. –No,Leon!- disse con voce dura il padre del giovane –Scordati pure di uscire con qualche tuo amico. Devi imparare che l’amicizia vera non esiste, è solo una fantasia, roba da poppanti! Sei cresciuto, Vargas! Ora devi cominciare ad affrontare i veri problemi della vita e non pensare più alle amicizie! Sono stato chiaro??- aggiunse Javier guardando Leon con uno sguardo quasi minaccioso e di rimprovero, anche se il ragazzo non aveva fatto niente di male. Quegli occhi verdi scuri incutevano un enorme timore nel fanciullo. –Va bene, papà- disse con aria afflitta il giovane, correndo in camera sua.. Aveva troppa paura di deludere suo padre, che gli aveva insegnato molte cose, e quindi decise di tenersi tutto il dolore dentro. Si, faceva male, molto male, e questo dolore se lo portò dietro come un bagaglio che lo costrinse a non fidarsi di nessuno..
FINE FLASHBACK
Leon non ha mai dimenticato quella giornata, che ha segnato il suo cambiamento di carattere. All’improvviso si ricorda degli occhi del padre che non erano di un verde smeraldo come i suoi, ma di un verde più scuro, molto meno vivace.. Gli mancano tanto quelli occhi, nonostante tutte le volte in cui lo avevano guardato con disprezzo e delusione. Stringe i pugni per non piangere, no!  Il padre gli aveva sempre detto che piangere è da deboli.. Ecco: gli ‘’insegnamenti’’ del padre ritornano! Avrebbe indagato per scoprire molto di più! Ma non oggi, troppe emozioni insieme fanno male al suo cuore.
 


ANGOLO AUTRICE
*Parla il TG* -Buonasera a tutti, è Daniela che vi parla per dirvi che.. NON SONO MORTA *balla*.. Scusate per il ritardo cronico nell’aggiornare ma le motivazioni sono TANTE:
-Bene.. Mi sono dovuta preparare psicologicamente al Concerto Di Violetta.. E’ passato. E’ STATO FANTASTICO!
-Si è tornati a scuola.. Questo basta ed avanza xD
-Non avevo idee!
-Ho notato che le recensioni arrivano dopo 2 settimane, quindi..
-Ho avuto dei maledetti esami!! E quindi studiare fino alle 20:30 era all’ordine del giorno considerando anche che faccio prolungato!
Beeene!! Comprendetemi vi prego! Non commento questo capitolo perché fa troppo schifo! Spero di riprendermi da questa fase dei ‘’capitoli da schifo’’!! Recensite, mi raccomando!!
Kiss Kiss
Daniela.
  
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