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Autore: Seele    22/01/2014    3 recensioni
“Sai, Harry” sorride, posandolo seduto su una sedia al tavolo della cucina, “anche a me piace il tuo odore.”
Ed Harry lo sa, che quello è il loro modo per dirsi “ti amo”, per cui si lascia scappare un miagolio entusiasta senza poterci fare niente.
kitten!Harry
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Food and Cuddles






Colazione.



Louis deve ancora abituarsi a sentire il respiro leggero di Harry accanto a sé, quando si sveglia la mattina; l'ha accolto in casa sua da un mese circa e il ragazzo-gatto ha voluto sin da subito dormire con lui, sostenendo di odiare la solitudine più di quanto sia lecito per un felino, e di adorare il suo profumo sulle coperte. Louis, sebbene incerto sul da farsi, alla fine lo aveva lasciato dormire al suo fianco, nella zona dove la mattina picchia il sole, perché ha scoperto che Harry ama sentirsi i raggi del sole addosso tutto il giorno.

Anche quella mattina Louis si sveglia con lui al suo fianco, vedendo come prima cosa le orecchie nere e feline dell'ibrido contrastare in modo bellissimo con il cuscino sotto alla sua testa. Come al solito Harry è raggomitolato su sé stesso, con la coda nera che segue il profilo del suo corpo fino quasi alla fronte, respira piano e gli da le spalle. Louis sorride leggermente, perché da quando c'è lui a fargli compagnia si sente meno solo, e proprio non rimpiange quella notte che l'ha trovato a gelare sull'autostrada.

Si alza dal letto, alzando in aria le braccia per stiracchiarle, muove il collo a destra e a sinistra e sospira, preparandosi ad un'altra noiosissima giornata di lavoro.

Finalmente trova il coraggio di dirigersi in bagno, farsi una doccia veloce e poi asciugarsi in fretta i capelli, sperando di non fare ritardo alla scuola elementare in cui insegna ancora una volta. Pensa già che dovrà separare i banchi di George e Josh, perché quei due parlano troppo e non stanno attenti quando spiega come fare le divisioni, controllare che JJ abbia fatto gli esercizi -se li dimentica sempre- e invece interrogare Jaymi, che capisce tutto al volo.

Entra in cucina, e fa appena in tempo a distrarsi da quei pensieri che trova Harry intento ad accendere il gas; indossa solo una lunga felpa bianca, rubata dal suo armadio, che gli arriva giusto sotto il sedere ed ha un buco per lasciare libera la coda -quando Louis l'ha visto ha preferito passarci sopra, senza arrabbiarsi e ascoltando la solita frase “Lou, mi piace il tuo odore!”.

Harry ha la testa piegata di lato e un orecchio abbassato, come un gattino che non capisce. Riprova ad accendere il gas come ha visto spesso fare a Louis, ma non appena preme sulla manopola e quella fa uno strano rumore zufola, incapace di fidarsi.

Louis sorride e lo raggiunge, sapendo per certo che Harry ha già percepito la sua presenza. “Devi tenere premuto, micio” lo prende teneramente in giro, accarezzandogli un fianco e coprendo la sua mano con la propria, facendole fare quanto ha appena spiegato. Harry si spaventa di nuovo e, allarmato, abbassa di colpo le orecchie premendo la schiena contro il petto di Louis.

Il ragazzo cerca di non farsi sentire mentre ridacchia, accarezzandogli con più convinzione il fianco per rassicurarlo. E, quando il gas si accende, Harry sgrana gli occhi e drizza le orecchie, smettendo di addossarsi a Louis per cercare protezione.

Volta il viso verso di lui, colpito. “L'hai fatto in un secondo!” commenta, ammirato.

Louis sorride e “basta abituarsi” spiega, pensando che alla fine si è abituato anche lui.




Pranzo.



A volte capita che Louis non debba restare a pranzo a scuola, quando Eleanor -l'insegnante di inglese- gli fa l'occhiolino e, in cambio di un passaggio la mattina dopo, gli offre di rimanere al posto suo a controllare che quei piccoli mostri (altrimenti detti bambini) non si strozzino, né si lancino addosso del cibo o sporchino troppo l'aula. Louis accoglie la proposta con un sorriso sollevato e un bacio sulla guancia della ragazza, prima di correre letteralmente fuori dall'edificio e mettere in moto la sua auto.

Harry è il suo ragazzo da poco, solo un paio di mesi, ma Louis è già convintissimo di essere seriamente innamorato di lui. Il loro primo bacio è avvenuto in una giornata di pioggia, quando il più piccolo tremava preoccupato e nascosto sotto il tavolo come se fosse un gatto a tutti gli effetti, terrorizzato dal temporale, e lui lo aveva tranquillizzato e tenuto stretto a sé tutto il tempo, fino a quando non era tornato il sole ed Harry gli aveva confessato che non amava soltanto il suo odore- ma anche lui stesso.

Se ci pensa, mentre parcheggia la macchina nel viale sotto casa, Louis sorride ancora come una dodicenne.

Apre la porta cercando di non fare rumore, la richiude lentamente girando le chiavi nella toppa, entra in salotto per dirigersi verso la camera da letto, ma si accorge di non averne bisogno; Harry è raggomitolato davanti al balcone, steso sul tappeto morbido e accarezzato dai raggi del sole che arrivano sulla sua pelle splendenti e caldi come non mai.

Si accovaccia davanti a lui, e gli basta avvicinarsi perché Harry apri un solo occhio e, subito dopo,

sorrida. Si stiracchia dopo essersi passato il dorso della mano sugli occhi, al pari di un micetto intento a pulirsi, poi solleva entrambe le palpebre e lo fissa con quelle iridi così piene di fiducia e di amore che Louis quasi si sente tremare.

Sei a casa!” trilla, entusiasta. “Così presto!”

Louis non riuscirà mai ad eguagliare il suo entusiasmo, quindi si limita a ricambiare il suo sorriso e ad annuire. “Pranziamo insieme” annuncia, pensando alla pizza rimasta dalla sera prima.

Allunga una mano per accarezzargli la guancia, Harry gli lecca il palmo a mo' di saluto vero e proprio e, quando sposta le labbra sul polso, posa sulla sua pelle sottile un bacio delicato. Louis si china per baciarlo, spostando la mano, e Harry incrocia le braccia alle sue spalle per avvicinarlo maggiormente a sé; lo bacia sulla bocca con dolcezza ed intensità insieme, socchiudendo le labbra perché le loro lingue si incontrino e si salutino a loro volta.

Louis approfitta della situazione per far scivolare un braccio intorno alla sua schiena e un altro sotto alle sue ginocchia, sollevandolo poi senza sforzo e prendendolo in braccio, mentre l'ibrido miagola di sorpresa contro la sua bocca, spostando subito dopo il viso per controllare che il pavimento sia ancora al suo posto. Louis ride, divertito dalla sua aria sorpresa, prima di riappropriarsi delle sue labbra.

Sai, Harry” sorride, posandolo seduto su una sedia al tavolo della cucina, “anche a me piace il tuo odore.”

Ed Harry lo sa, che quello è il loro modo per dirsi “ti amo”, per cui si lascia scappare un miagolio entusiasta senza poterci fare niente.




Cena.



Louis ama il suo ragazzo-gatto, davvero; ma, quando tornando esausto dal lavoro lo trova ancora spaparanzato sul letto come quella stessa mattina, piuttosto di sorridergli preferirebbe sbottargli qualcosa circa il fatto che, almeno, qualche volta potrebbe anche preparare la cena -per quanto bruci tutto, ma dettagli.

Harry, sentendo i suoi passi nella stanza, si stiracchia allungando tutti gli arti -compresa la coda nerissima e bianca sulla punta- e sbadiglia senza fare rumore.

Sei tornato” sorride, dopo aver esalato un miagolio dolce a mo' di saluto.

Così pare” scherza Louis, resistendo all'istinto di lamentarsi. Addirittura, ricambia il bacio che Harry gli schiocca sulla bocca e poi si leva la felpa, posandola su un mobile.

Cosa vuoi per cena?” chiede, senza riuscire a trattenere un sospiro. Harry sorride ancora mentre si mette seduto, gli prende i fianchi e lo avvicina a sé fino a schiacciare il naso contro il suo stomaco, prima di posare un bacio allegro sul suo ombelico.

Ho cucinato io” replica, spostandosi e guardandolo negli occhi, trasformandosi in un secondo da ragazzo sfaticato a mogliettina adorabile.

Davvero?” ribatte Louis, incredulo. “Senza mandare a fuoco la cucina?”

L'ibrido rotea gli occhi, poi annuisce. “Spero ti piaccia...” continua, incerto, mordendosi il labbro inferiore.

Sicuramente” lo rassicura Louis, contento che si sia impegnato per lui. Affonda una mano tra i suoi capelli ricci, accarezzandolo in mezzo alle orecchie da gatto e poi dietro ad esse, cominciando a sentire un lieve rumore di fusa provenire dal corpo del suo ragazzo.

Ride leggermente, intenerito come tutte le volte da quel suono spontaneo, mentre Harry si lascia sfuggire un miagolio di apprezzamento e lo avvicina di nuovo a sé, lasciando qualche leccata innocente sul suo stomaco con la lingua quasi asciutta e viscosa, e con le unghie gratta con attenzione e cautela la pelle morbida alla base della sua schiena.

E Louis ama il suo ragazzo-gatto, davvero, e non c'è “ma” che possa fargli cambiare idea.






Angolo Autrice: non c'è molto da dire, questa storia parla da sé :3 io amo le kitten!Harry ed evidentemente anche voi, altrimenti non stareste qui a leggere e, ancora di più, amo scriverle. Quindi, tadaa! Ecco a voi la mia seconda (in realtà terza, ma quella devo ancora pubblicarla) one shot in cui Harry ha, fondamentalmente, un paio di orecchie e una coda da gatto e si comporta spesso e volentieri come tale.

Se vi ha fatto schifo non prendetevela con me, ma con Sara; è colpa sua, lo giuro! Ed è anche la ragazza a cui è dedicata questa storia, quindi arrabbiatevi con lei. ♥♥

E adesso me ne vado a studiare inglese, altrimenti non finirò mai. Però, se dovesse interessarvi, ecco qui il link della mia long Larry e dei miei contatti; il mio twitter e il mio ask.

Miao a tutti :3



Seele


  
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