CAP.10
La
ragazza guardò ancora una volta l’indirizzo
che c’era scritto sul foglietto zuppo di pioggia che teneva
in una mano con
timore quasi reverenziale.
‘Ci
sono.’
pensò.
Suonò
il
campanello.
“Ma
che
hanno tutti negli ultimi tempi? E’ mezzanotte passata e la
gente dorme a
quest’ora… Ah, sei tu."
“Morgan,
aiutami!”
“Perché
chiedono tutti a me? Vi sembro la persona giusta per queste cose? No,
dico io,
chiedete a vostra madre, o...”
“I
miei
genitori stanno tardando ad arrivare. Forse arriveranno
domani… Non posso chiedere a loro...
Morgan si
zittì.
“Entra,
che
altrimenti ti ammali…”
“Ecco
la
parte paterna di Morgan che viene fuori!”
“…e
danno la
colpa a me.”
“Ah,
volevo
ben dire.”
Morgan la
fece sedere in soggiorno.
“Morgan,
sei
solo vero?”
Lui fece
finta di offendersi.
“Ovvio!”
“Già,
altrimenti non mi avresti fatta entrare.”
“Dovresti
metterti dei vestiti asciutti.”
“Fa lo
stesso.”
“No,
ora ti
do dei miei vestiti e tu li metti anche se ti stanno grandi e sono da
uomo.”
“Non
ho problemi
se sono da uomo.” rise lei.
“Bene,
allora ti accompagno in bagno, così ti asciughi e ti vesti.
Poi mi dici quello
che devi.”
“Ma
tanto
poi mi inzupperei di nuovo.”
“No,
dopo ti
riaccompagno io a casa.”
“Morgan,
non
serve, dovresti vestirti, visto che sei in pigiama,
e…”
“Niente
storie!”
“Okay”
Dopo qualche
minuto Eleonora uscì dal bagno con i vestiti caldi e
asciutti di Morgan:
un paio di
jeans strappati, una camicia bianca di qualche taglia di troppo e dei
calzini
neri con dei teschietti.
“Tu
metti
spesso cose del genere?” chiese, indicando i calzini.
“Sempre.”
rispose lui ridendo “Vieni qui.”
La ragazza
si sedette di fianco al cantante e mise la testa sulla sua spalla,
chiudendo
gli occhi. Lo abbracciò.
“Marco?”
“Sì?”
“Mi
vuoi
bene?”
“Certo.”
“Allora
mi
puoi aiutare?”
“Dimmi.”
La ragazza gli
raccontò tutto.
Alla fine
del racconto Morgan sospirò poi avvicinò la testa
della ragazza al suo petto e
la cullò, fino a quando lei non si addormentò.
Dopo avere
pensato per un po’ a una soluzione al problema che tormentava
la ragazza, si
addormentò abbracciato a lei.
“Ah,
bene,
molto bene.” Disse Morgan.
Eleonora
rise. Stavano facendo colazione e la ragazza aveva ammesso di preferire
la
colazione inglese a quella italiana.
“Oh
piccola.”
Morgan si
avvicinò a lei sorridendo, contagiato dalla sua risata.
“Sei
bellissima quando sorridi. Non voglio che per colpa di un ragazzo tu
debba
essere triste. Il tuo meraviglioso sorriso è contagioso,
illumina il mondo. Ecco, ecco perché Mika
è così ossessionato da te. Sorridi di nuovo, ti
prego.”
“Stai esagerando..."
"Ti voglio vedere felice."
"Allora
aiutami a farmi capire, Marco. Da Mika e Jim.”
NOTA
DELL’AUTRICE:
Buonsalve
gente!
Come va?
Bene spero.
Okay,
è una
FF su Mika ed io scrivo un intero capitolo su Morgan. *.*
Okay… Ed è pure corto...
Anyway, vi
piace? Visto che Mika ha chiesto consigli a Morgan, Eleonora decide di
andare
anche lei dal buon Marco, poverino (?).
Bene, ora
vado, ciaociao a tutti, forse ci si vedrà domani se non mi
metterò a scrivere
il capitolo 2 dell’altra FF che sto scrivendo.
Bye bye a
tutti!