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Autore: Channie    22/01/2014    2 recensioni
J-Hyung è l'acronimo di un ragazzo scappato della sua vita monotona e solitaria per poter diventare qualcuno.
Arrivato a Seul, si allena due anni e, successivamente, diventa un cantante.
Ma il suo gruppo è troppo famoso per poter cambiare stile ogni giorno.
Ed è qui che lui conoscerà il giovane Oliver...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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“Attento… C’è un gradino, appena giri l’angolo.”
Arrivammo nel pianerottolo del piccolo condominio, dove lui abitava.
Prese le chiavi e aprì la serratura della porta.
“Prego…” disse, facendomi entrare per primo.
Una volta dentro, mi guardai in giro e rimasi subito colpito.
 
Il soggiorno era molto piccolo, ma molto ordinato ed accogliente.
“Questo è il soggiorno… Questa è la cucina… Il bagno … e la mia camera da letto…” disse, indicandomi tutte le porte che davano su uno stretto corridoio.
Aveva uno sguardo sereno e felice.
Si tolse il suo giubbotto e mi incitò a fare lo stesso.
Poi, preso l’indumento dalle mie mani, lo portò in camera sua.
“Siediti sul divano… Io provvedo per una tazza di the! E poi vado a prendere quella cosa.”
“Ok…”
 
Mi accomodai sul divano e mi sistemai come meglio potevo.
Stavo scorrendo ogni dettaglio della casa, finché il mio occhio non cadde in una foto.
Uno sfondo blu, incorniciava perfettamente il volto di un bambino che non aveva più di 6 anni, con un pantalone bianco attillato.
Una dolce fossetta addobbava la sua guancia sinistra.
“Ah… Sono io…” disse, uscendo dalla cucina con due tazze fumanti.
 
Ritornò indietro per poi tornare nuovamente con una scatola.
Si sedette vicino a me e posò la scatola sulle sue gambe.
L’aprì e prese un  paio di ballerine.
“Oh mamma… Sono piccolissime!”
“Le mie prime scarpe da ballo… Avevo 3 anni quando iniziai. Nella foto appesa al muro avevo 4 anni.” Disse sorridente.
 
“Oliver… Se non te la senti, non lo voglio sapere…”
“No… Ho promesso a me stesso che l’avrei detto a…” si bloccò di colpo.
Abbassò lo sguardo e abbozzò un sorriso.
Sapevo cosa voleva dire. Era in uno dei messaggi che inviò a V.R.
Accarezzai la sua guancia e lui si fece sempre più vicino a me, poggiando la testa sul mio petto.
“Dicevi?” dissi, guardandolo negli occhi.
Lui si leccò le labbra e iniziò a raccontarmi.
 
“Facevo danza in una piccolissima scuola nei pressi di Busan, dove sono nato. Amavo danzare e ogni movimento mi rendeva calmo e felice. Il mio allenatore fece un ottimo lavoro con me e voleva che io danzassi anche ad alti livelli…”
Guardai il suo volto diventare sempre più serio.
Allungò una mano dentro la scatola ed estrasse una lettera.
Prese un profondo respiro e me la porse, riprendendo a parlare.
“Questa è la lettera che posò sulle mie mani a vent’anni.”
Guardai prima lui e poi la busta.
Decisi di aprirla e un logo spiccava fiero sul bianco della pagina.
Spalancai gli occhi e più leggevo, più non capivo.
 
“Ti hanno offerto un provino per far parte della miglior scuola di danza di Seul?” chiesi disorientato.
“Si… Andai a Seul!”
“Allora… Tu hai fatto questo provino!”
“Si…”
Prese un altro oggetto dalla scatola. Una medaglia dorata.
“Questa l’assegnarono solo a tutti coloro che superarono il provino iniziale…”
Guardai la lettera… Guardai la medaglia … Guardai lui.
 
“Oliver… Che è successo in quella scuola?”
Mi fissò per un po’ e poi, nervoso, mi prese per mano.
Iniziò a giocherellare con le mie mani e intanto le prime parole cominciavano ad uscire dalla sua bocca.
 
“I primi giorni di lezione furono un disastro. Nonostante facevo tutti gli esercizi, il coreografo continuava a dire che non ero all’altezza della scuola. Ripeteva che mi avevano fatto passare solo per gli anni di esperienza e non per la mia bravura. Ma notai che molti altri ragazzi erano peggio di me, ma solo io ero la sua preda. Colui che prendeva sempre di mira. Notai che un ragazzo molto bello, ma molto fragile in alcuni movimenti, era favorito rispetto a tutti noi …”
Cominciò a stringere la mia mano sempre di più.
“Ogni tanto chiedevo al signor Song, l’allenatore, di mostrarmi che cosa facevo di sbagliato. Volevo assolutamente migliorare me stesso! Ma lui si limitava a dire che non ne ero in grado. Mi sbatteva in faccia ogni singolo giorno che venivo dal nulla e che questo era troppo per me… Così un giorno feci l’errore più grande della mia vita.”
I suoi occhi erano fissi sulle nostre mani intrecciate.
La sua testa premeva sempre di più sul mio petto.
“Che cosa hai fatto Oliver?”
 
“Una sera, dopo lezione, andai nel suo ufficio e gli domandai cosa avevo fatto. Lui disse, con una strana calma, che nulla in me era storto, anzi… Ero il miglior ballerino del corso…”
“Allora perché tutte quelle battute?” chiesi, iniziando a vederlo tremare sotto di me.
“Solo perché gli andava… Voleva spronarmi in tutti i modi. Mi disse che non avrei mai potuto debuttare se non per merito suo…”
Sentì la mano bagnarsi di una goccia caduta dai suoi occhi.
“Mi disse anche che c’era un modo, oltre all’allenamento, che mi avrebbe permesso di raggiungere il successo. Lo stesso modo che stava adottando quel suo favorito…”
 
“Hey… Basta… Non lo voglio sapere se continuare ti fa così male!”
Scosse la testa, sedendosi sulle mie ginocchia e circondando il mio collo con le sue braccia.
I nostri volti erano vicini e poté vedere con perfezione il suo dolore, nei suoi occhi.
 
“Kwon… Rifammi quella domanda che ci allontanò per una settimana!”
Lo guardai ancora a lungo prima di pronunciare quelle parole.
“Perché dopo 18 anni hai smesso di danzare?”
 
“Song mi chiese di fare una cosa, per arrivare dove volevo…
E io la feci…”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice:
 
Salve a tutti! So a cosa state pensando!!!
“MA questa è scema… prima la storia è a rating Verde e mo’ è a rating Arancione…”
Allora, gente… Penso che da questo capitolo già si capisca il contenuto del successivo, e siccome non riuscivo a svilupparlo per il rating verde, ho deciso di scriverlo in maniera decente.
E rileggendolo e rivedendo le regole per i rating, ho dovuto cambiare (Eh si… Anche per un solo capitolo!).
Ho anche aggiunto la voce “Tematiche delicate” che non avevo aggiunto prima.
Bene… modifiche a parte…
Oliver sta aprendo il suo cuore a Kwon. Il sub rapper dei Seven Jacket vede la sofferenza che costa al ragazzo!
Spero di non cadere nella banalità, nel prossimo capitolo…!!!
Non lo farò!! Sono certa che vi piacerà!!! ^-^
Come sempre aspetto le vostre recensioni e le vostre critiche o quant’altro!
See Ya!
 
 
Channie^^
 
 
 
   
 
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