Risveglio della Musa
In questo silenzioso giorno d'inverno, sotto il cielo
piangente, che cosa fai, Musa dimenticata? Sono tue le lacrime che bagnano il
mio viso quando cammino in mezzo agli alberi tristi e silenziosi, chini in
ascolto della mia voce? Sono freddi i tuoi pensieri, come il vento che tortura
i capelli, disperata l'anima, stanca di vivere senza senso, una vita condotta
dagli umani da tanti secoli ormai. Tu sei lo spirito dei boschi, deserti e
mari, dei cuori innamorati. Tu ispiri scrittori, musicisti, pittori che dipingono
la tua grazia con i loro pensieri. Oggi vedo appassire le tue speranze e
spegnersi i tuoi occhi; vaghi tra la nebbia come un pellegrino solitario in
cerca di ristoro. Io vedo tutto. Io sento tutto. Tu non credi, ma sei
ancora viva! Guarda dentro la tua anima, dritto al cuore, e vedrai la piccola
fiamma della speranza. Questa fiamma è l'amore! Con lei Illuminerai la profonda
notte dell'ignoranza e oppressione, rinascerai gloriosa fra echi e lumi
grandiosi della natura. Perderai ogni tua paura e la tempesta porterà via con
sé la tua sofferenza. Quando sentirai il lieve venticello del primo mattino, ti
accorgerai che la tempesta è finita, la pioggia ha purificato il tuo cuore da
ogni tuo dubbio. Nessun pensiero potrà affliggerti. Nessun incubo torturerà
la tua mente. Sorge l’alba sorridendo e finalmente si riempie di gioia e
felicità il cuore tuo; l’anima tua echeggia di mille colori e il coro divino
degli uccelli che cantano l’inno al sole che tu, beata, ammiri in segno del tuo
a lungo atteso risveglio!