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Autore: simmy 98    22/01/2014    4 recensioni
Io mi avvicino a Oliver, con il viso rigato dalle lacrime…i miei occhi non riescono più a vedere niente. Tutto è sfocato dalle lacrime, l’unica cosa a cui riesco ad appendermi è la sua mano, ancora calda e morbida nonostante i tanti pugni che aveva sferrato. Me la porto alla bocca baciandone il dorso…l’improvvisa onda di singhiozzi arriva inaspettata proprio come la consapevolezza di non poterlo vedere mai più, di non poter vedere più il suo stupendo sorriso, di non poter più cogliere in quei due pozzi d’acqua che si ritrovava al posto degli occhi...Tutto sarebbe finito quella sera. Il mare di lacrime ormai ha lasciato il mio viso, depositandosi sul corpo esanime dell’uomo sotto di me. Con la sua mano ancora stretta tra le mie.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 2

 

La festa è quasi finita e Oliver non si è ancora fatto vedere…non che mi interessi eh, però chissà come mai non c’è. Ho una brutta sensazione…

“Felicity, vuoi ballare?” Barry si avvicina a me e mi porge la mano. Io accettò mio malgrado cercando di scacciare la brutta sensazione che mi affolla la testa.

Ehi se la cava piuttosto bene il ragazzo! La canzone è finita e lui si stacca da me.

“Vuoi che ti vada a prendere da bere? Mi sembri piuttosto pallida.”

“Guarda che questa è la mia carnagione! Non sono pallida!” gli dico io ridendo, assestandogli un pugno sulla spalla, facendolo sorridere. “Comunque si, mi farebbe piacere bere un pò”

“Champagne?”

“Champagne!” Barry mi rivolge un’ultimo sorriso prima di incamminarsi verso il bancone del buffet. Intanto quella mia preoccupazione cresce sempre più…devo sedermi. Prendo la borsetta e vado verso l’altra stanza un po’ più tranquilla e appartata. Mi siedo su un divanetto e appoggio la testa sullo schienale. Cosa diavolo sta succedendo? Io sono qui con Barry, un bel ragazzo, gentile, premuroso, simpatico, intelligente…in pratica l’uomo che qualunque donna sognerebbe! Peccato che io mi ritrovi preoccupata per un altro ragazzo, solamente perché stasera non si è fatto vedere. Basta, io non c’è la faccio più a trattenere i miei sentimenti! Devo dirgli tutto…se non lo faccio ora finirò per impazzire. Sarò in pace con me stessa solo quando gli avrò confessato tutto, così che lui possa respingermi e io continuare per la mia vita. Sono più determinata che mai, ma qualcosa mi frena. Diggle si affaccia nella stanza. Io mi alzo e gli vado in contro.

“Dig! Ma tu non dovresti essere a cena fuori con Lyla?” gli chiedo io un po’ smarrita dalla sua presenza.

“Felicity, sono venuto qui perchè devo dirti una cosa. Solo, promettimi di non agitarti o di fare mosse azzardate, ok?” Comincio a preoccuparmi! Perché è qui? Cosa mi deve dire di così importante?

“V-Va bene” rispondo io poco convinta. Diggle fa un sospiro e si avvicina a me.

“Felicity, stasera non sono andato a nessuna cena, perché Oliver grazie ai tuoi dati è riuscito a scoprire dove sarebbe stata la prossima rapina del super uomo.” La mia faccia si tramutò in una maschera di frustrazione. La mia preoccupazione cresceva esattamente come i battiti del mio cuore.

“Oliver mi ha pregato di non dirti niente di questa faccenda, così ha agito da solo…” l’unica cosa che riesce a uscirmi di bocca è un semplice “Perché?” visto che sono letteralmente in apnea.

“Mi ha detto che sarebbe stato più giusto che tu ti godessi la festa con Barry, perciò non ti ha voluto coinvolgere.” Rispose lui quasi sussurrando. Sono furiosa, tanto furiosa da farmi scappare un piccola lacrima. Me l’asciugo prima ancora che riesca a raggiungere la guancia. Alzo la testa rivolgendo a Diggle uno sguardo omicida.

“E quindi?! Io che dovrei fare?! Sono le 11 passate, deve essere già rientrato dalla missione!” esclamo io cercando di trattenere le lacrime.

“E’ proprio questo il punto. Felicity…Oliver non è ancora rientrato e…” Cosa?! No non può essere! Ti prego no! Ti prego fa che stia bene!

“E cosa Diggle!”

“…e ho perso ogni comunicazione con lui, inoltre il segnale della ricetrasmittente…è sparito.”

 

Buffo! Di solito è lui che veniva a salvare me…questa volta la situazione si è capovolta, e io non so cosa fare. Sono qui, immobile, cercando di metabolizzare quello che Diggle sta cercando di dirmi…i miei occhi sono vuoti, quelli di Dig sono pieni di preoccupazione, probabilmente starà pensando che tra poco gli sverrò fra le braccia. Probabilmente ha ragione…tutto questo perché io non sono abbastanza forte! Ecco perché Oliver non mi ha detto che sarebbe entrato in azione quella sera! Lacrime che ho cercato di trattenere, mi inondano il viso, mentre il mio sguardo si è spostato verso qualcosa di indefinito.

“Felicity?” Diggle cerca di avvicinarsi ma io non glielo permetto, mi sposto e mi dirigo verso la festa…le lacrime si sono fermate, io cancello le ultime lacrime che mi occupano il viso. Mi giro verso di lui più decisa che mai, ora so cosa fare...so cosa provo per il ragazzo che ora è in pericolo: Io lo amo...ho il dovere di salvarlo e il bisogno di rivederlo sano e salvo!

Mi giro verso Dig:”Allora?! Ti sbrighi o no?!” gli dico con la voce ancora un po’ modificata per il mio pianto liberatorio. Dig mi sorride e viene verso di me…”Andiamo!”

Usciamo dalla stanza e arriviamo al salone, dove trovo Barry che mi sorride con due calici di champagne in mano. “Dig dammi solo un’attimo.” Gli sussurro cercando di essere il più naturale possibile.

“Ehi Felicity c’è qualcosa che non va?” mi dice lui preoccupato appoggiando i due calici sul tavolo più vicino. Mi dispiace Barry, ma ora so che è impossibile essere felici senza Oliver…

“No, ehm…Barry scusa ma ora devo proprio andare…è sorto un problema a lavoro! Infatti Diggle è venuto a prendermi proprio per questo…” gli rispondo indicandogli Dig poco distante da me.

“Ah…o-ok., allora…buona notte Felicity! Buona fortuna per il tuo problema!” Già, c’è né vorrà un bel po’ di fortuna! Piuttosto affranto si sporge e mi da un breve bacio sulla guancia…

“Grazie Barry…mi hai fatto passare una serata bellissima…” con un gesto della mano lo saluto e quasi correndo, lascio villa Queen insieme a Diggle.

 

Dieci minuti dopo siamo già al Verdant…certo che Dig guida proprio come un pazzo quando vuole! Subito dopo aver sceso le scale, accendo la luce e attivo tutti i computer.

“Precisamente, dov’è che hai perso le tracce di Oliver?” domandò io mentre mi tolgo il giubbotto e lo lancio sulla sedia.

“Era davanti alla fabbrica scassinata…poi più niente!”

Diamine! Come facciamo a trovarlo? Forza Felicity pensa…chiudo gli occhi in cerca di un qualcosa. Dopo diversi minuti di silenzio, la luce! Apro gli occhi di scatto. Come diavolo ho fatto a non pensarci prima?! Già quella volta…

 

INIZIO FLASHBACK

 

“Promettimi che tornerai qui sano e salvo!” mi avvicinai a lui pericolosamente, in quel momento non ci pensai due volte! Dovevo sembrare molto determinata!

“Promettimelo!” lo ammonì ancora una volta puntandogli il dito all’altezza del viso. Lui mi sorrise e mi avvolse in un caloroso abbraccio. “Promesso” si limitò a dire, mentre con le mani abbandonate sui fianchi presero dalla borsa una cimice…senza farmi vedere gliela misi in tasca, con il pretesto di abbracciarlo a mia volta.

Preferisco essere prudente questa volta…chissà magari in futuro mi sarebbe tornato utile.

 

FINE FLASHBACK

 

“Ma certo la cimice che gli avevo infilato in tasca! E’ collegato direttamente al mio tablet…” Dig mi guarda un po’ perplesso prima di capire. Prendo il tablet e lo accendo sperando con tutta me stessa che sia ancora attiva. Oh Signore ti prego fa che funzioni!

Metto l’ultima password e una luce rossa si mette a lampeggiare sulla cartina della città…era in una raffineria distante da qui più o meno cinque isolati! Sorrido soddisfatta e sollevata, rivolgendomi a Dig. “L’abbiamo trovato!” esclama Diggle avvicinandosi al tablet.

“E’ in una raffineria distante cinque isolati da qui!” esclamo io alzandomi dalla mia comoda sedia da informatica.

“Andiamo! Oliver ha bisogno di noi” Diggle mi prende il giubbotto e me lo porge, io lo indosso e ci avviamo verso l’uscita.

 

Eccola quella maledetta raffineria! Io e Dig scendiamo dalla macchina di corsa, arrivando all’entrata della raffineria.

“Sta dietro di me.” Mi avverte Dig impugnando la pistola. Io eseguo l’ordine da bravo soldatino e con massima prudenza avanziamo lungo un corridoio. A destra e a sinistra ci sono solo enormi scaffali. Un rumore cattura la mia attenzione…era Oliver! Non poteva essere altrimenti, era lui, perché lui è ancora vivo. Non faccio altro che ripetermelo, così senza pensarci due volte mi metto a correre verso il suono che è riuscito a risvegliare in me qualche speranza. Ma l’immagine che mi si presenta davanti è tutt’altro che rassicurante…si, l’ho trovato ma quella che vedo ora disteso per terra, sanguinante, con uno scaffale ribaltato sotto di lui, è una immagine che si sarebbe ripetuta all’infinito nella mia mente giorno e notte. Spaventata più che mai di averlo perso per sempre, mi porto involontariamente la mano sulla bocca. Diggle compare dietro di me e senza pensarci due volte va verso Oliver…io mi sveglio dal mio stato di trance apparente e corro verso di lui.

“Ollie!! Oliver mi senti?! Ti prego apri gli occhi!” Sull’orlo delle lacrime gli tocco la guancia…è calda! Così mi sporgo con l’orecchio verso il suo visto, sta respirando! Molto lentamente ma respira! Grazie al cielo è vivo! Istintivamente gli apro gli occhi…

“Dig è ancora vivo! Ma ha le pupille dilatate…”

“Diavolo! Ha perso molto sangue!” Uno squarcio sul suo torace mi fa ricredere sulle sue condizioni.

“Veloce…se sta qui per altri venti minuti sarà troppo tardi! Aiutami!” esclama Diggle cercando di caricarlo in braccio. Io gli prendo un braccio e me lo avvolgo intorno al collo e Dig fa lo stesso.

A fatica riusciamo ad arrivare in macchina…lo carichiamo sui sedili posteriori e partiamo a tutta velocità verso il Verdant.

 

Oliver è disteso su quella famosa barella, ormai la SUA famosa barella. Dopo averlo spogliato…non completamente, solo la giacca verde…gli attacchiamo gli elettrodi. Il battito è lento e regolare...per fortuna.

“Felicity! Prendi le garze e l’acqua ossigenata presto!” Io distolgo gli occhi lucidi da lui e corro verso i cassetti del pronto intervento. Apro il terzo cassetto, prendo quante più garze possibile, l’acqua ossigenata e mi avvio verso Dig. Ma un lungo biiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…mi sorprende a tal punto da lasciar cadere tutto quello che ho in mano. Corro verso Diggle che prende le piastre del defibrillatore, le accende e le piazza sul torace di Oliver. Lui inarca la schiena, ogni volta che Dig gli appoggia le piastre sul torace, restando però sempre inerme, senza vita…

Arrivati alla terza defibrillazione, io scoppio in lacrime, questa volta senza freni…Dig finalmente si ferma ma il cuore di Oliver rimane immutato…immobile e muto, come il lungo biiiiiiiiiiiii…che riempe la stanza.

Diggle lancia a terra le piastre e si lascia cadere sulla sedia dietro di lui…non l’avevo mai visto così sconvolto! Io mi avvicino a Oliver, con il viso rigato dalle lacrime…i miei occhi non riescono più a vedere niente. Tutto è sfocato dalle lacrime, l’unica cosa a cui riesco ad appendermi è la sua mano, ancora calda e morbida nonostante i tanti pugni che aveva sferrato. Me la porto alla bocca baciandone il dorso…l’improvvisa onda di singhiozzi arriva inaspettata proprio come la consapevolezza di non poterlo vedere mai più, di non poter vedere più il suo stupendo sorriso, di non poter più cogliere in quei due pozzi d’acqua che si ritrovava al posto degli occhi, quella piccola scintilla che scoccava ogni qualvolta lei diceva qualcosa di imbarazzante…niente. Tutto sarebbe finito quella sera. Il mare di lacrime ormai ha lasciato il mio viso, depositandosi sul corpo esanime dell’uomo sotto di me. Con la sua mano ancora stretta tra le mie, mi sporgo verso di lui.

“Oliver? Andiamo svegliati! Non puoi abbandonarci così! Tu sei importante per me! Non puoi arrenderti proprio adesso! Tu sei il Vigilante! Sei riuscito a salvare la vita a molte persone compresa la mia e ora tu non riesci a salvare te stesso?!” Non ho ottenuto niente…No! Io non mi arrenderò! Resterò qui anche tutta la notte a gridare! Aumento il volume della voce ed esclamo ancora più forte:”Svegliati brutto Robin Hood dei miei stivali! Svegliati subito!! Non puoi lasciarmi di nuovo! Non te lo permetterò!!” urlo con tutta me stessa assestandogli un pugno tra il torace e l’addome con tutta la forza che ho in corpo. Dopo il mio ultimo gesto disperato, mi sovrasta come una valanga, lasciandomi senza forze. Io mi accascio a terra, ormai rassegnata sulla sorte di Oliver, ma…il suono che proviene dall’elettrocardiogramma, lieve e regolare mi distolgono da quel pensiero. Il cuore di Oliver ha ricominciato a battere! Diggle si gira verso di me, sorpreso e sorridente più che mai, si alza dalla sedia e corre verso Oliver… “Come diavolo hai fatto?!” mi domanda Dig ancora con gli occhi sgranati. In quel momento, vidi girare la stanza da sola, il suono ovattato della voce di Diggle che mi chiamava e poi il buio.

 

Che male alla testa! Ma che cavolo è successo? I suoni giungono alle mie orecchie deboli e flebili, la testa mi gira, la vista un poco annebbiata…Oh cielo! Sono svenuta?!

Ora ricordo…Oliver sembrava così immobile e senza vita che io dalla rabbia gli ho sferrato un pugno sullo stomaco nella speranza che si svegliasse! E’ lì che dovrei essere svenuta, visto che poco dopo il cuore di Oliver ha ricominciato a battere! Molto probabilmente ho solo sognato…quanto vorrei che fosse vero! Con la consapevolezza di non rivedere mai più Oliver, cerco di aprire gli occhi…però ho paura di rivederlo di nuovo lì, fermo ed esanime su quella barella! E so che se lo rivedo in quelle condizioni non c’è la farei mai a trattenermi dall’urlare e piangere per poi svenire nuovamente! Cerco ugualmente di aprire gli occhi…la testa continua a girare, ma mi sento meglio rispetto a prima. Gli occhi iniziano a bruciarmi così li richiudo.

“Felicity? Fel stai bene?” Quella voce…oddio sogno anche adesso?! No, non può essere vero Felicity…questa non è la realtà è solo un incubo!

“Felicity…svegliati…” Cavolo, diventava sempre più vera, ma soprattutto si faceva sempre più vicina!

“Felicity Megan Smoak! Ti ordino di svegliarti!” Oliver!! Questo è Oliver!! Mi affretto ad aprire gli occhi e mi ritrovo un paio di occhi azzurri puntati sui miei, tanto vicino da poterlo toccare!! Allora non è un sogno!

“O-Oliver? O-Oliver sei proprio tu?” gli chiedo ancora in preda al post-svenimento.

“In carne ed ossa!” mi dice spalancando le braccia. Non ci credo…per assicurami che fosse vero e non un sogno, mi avvicino a lui e gli sfioro il torace bendato a formare una sottospecie di Z. Gli volto le spalle, portandomi quella stessa mano sulla guancia per pizzicarmi le guance assicurandomi così che facesse davvero male e che quindi quella fosse la realtà e non un sogno. Ahi! Cavolo, faceva davvero male!

“Non è un sogno vero? Non sto sognando. T-Tu sei ancora vivo…” gli dico ancora voltata, mentre lacrime di felicità e di sollievo mi escono dagli occhi ancora chiusi.

“Oh Fel…” mi dice mettendo le mani sulle mie spalle. “…Certo che sono vivo! Io sono il Giustiziere giusto? Ho ancora un compito da svolgere! E non me ne andrò fino a quando non sarà stato portato a termine.” Conclude la frase facendomi voltare, costringendomi a guardarlo negli occhi. Certo è ancora vivo, ma non ha ancora incontrato la mia rabbia, anche se in quel momento la felicità di rivederlo vivo e vegeto ha il sopravvento…ma non per molto. Se non è morto per colpa di quel maledetto criminale, morirà per causa mia! I miei occhi si riempirono di risentimento e rabbia, lui mi fissa cercando, di capire il perché di quel mio repentino cambio di umore.

“Oliver…toglimi le mani di dosso.” Dico secca, facendo un movimento fluido del braccio, togliendo le sue mani dalle mie spalle. Lui rimane confuso e smarrito, mentre io mi allontano.

“Oliver, a me non interessa un fico secco che tu sia il Giustiziere! Tu non sei immortale! Per colpa del tuo comportamento avventato stavamo quasi per perderti su quella maledetta barella! Ma a te non importa perché hai un compito da svolgere, giusto?! Non pensi a noi?! A quanto abbiamo sofferto a vederti in quelle condizioni?! No! Perché il milionario e playboy Oliver Queen è onnipotente e onnisciente! Peccato che se tu fossi davvero onnipotente a quest’ora io e Diggle non saremmo qui, a fare da baby sitter a te!” Solo adesso che mi fermo mi accorgo che sono senza fiato. Come al solito, quando faccio i miei monologhi, mi dimentico sempre di respirare! Lui mi guarda con quella faccia da pesce lesso…probabilmente molto sorpreso di vedermi così! Già lo sono anch’io…ma mi sono tenuta dentro troppe cose, e che adesso stanno uscendo tutte insieme come un vulcano in piena eruzione!

“E non guardarmi con quella faccia come per dire: Chissà quando la smetterà con le sue stupide parlantine, tanto non riesco mai a capirci mezza parola! Bhè non è colpa mia se tu hai un Quoziente Intellettivo di un bambino di 6 anni! Con la sola differenza che un bambino capisce dove sbaglia mentre tu sei l’esatto opposto! Continui a sbattere quella tua testa dura contro sempre lo stesso muro! Bhè sai che ti dico…continua così! Tanto prima o poi la testa si rompe! Ma io non ci sarò più quel giorno…quando la smetterai di essere tanto egoista…a-allora io…” cerco di terminare la frase ma altre lacrime amare mi inondano il viso, costringendomi a girarmi con la scusa di andare a raccogliere il giubbotto. Non sono riuscita a vedere la sua espressione, ma credo proprio che abbia la solita faccia che assume quando si sente in colpa…quella da cane bastonato!

“Ti prego Felicity!” mi dice mentre io mi infilo il giubbotto dandogli le spalle. “Io non volevo sembrare egoista! Volevo solo che per una sera tu…ti sentissi come tutte le altre ragazze. Una normale ragazza al primo appuntamento con un ragazzo. Quell’Allen potrebbe davvero darti quello di cui tu hai bisogno! Tutto qui…” Si spiega Oliver mentre io sono a metà scala. Un frenetico tic all’occhio mi coglie nel momento in cui Oliver dice “Primo Appuntamento”. Come al solito, la rabbia arriva troppo in fretta…troppo velocemente perché la mia lingua possa fermarsi.

<> mi prega la mia vocina…ma era ormai troppo tardi. La lingua è stata più veloce del cervello, come se fosse una novità! Io mi giro e senza pensarci dico:

“Mi prendi in giro?! Io amo te!!” La faccia di Oliver è praticamente impagabile! E stranamente io non mi sento affatto in imbarazzo, anzi sento di potergli dire tutto ora e subito!

“Già, Oliver! Io non amo Barry, amo te! Barry non potrà mai darmi quello di cui ho bisogno, per il solo fatto che io ho bisogno di TE! E di nessun altro…” inizio lentamente a scendere le scale e a raggiungerlo al centro della stanza. Proprio dove Oliver e Dig si allenavano nel tempo libero.

“E come tu ben sai…ho davvero creduto di perderti. Poco fa su quel lettino, ho rischiato di perderti perché tu, maledetto imbecille, volevi la mia felicità ma la mia felicità è proprio qui davanti a me!” Finendo la frase mi rendo conto di quello che gli sto dicendo ma mi rendo soprattutto di quello che tra poco lui mi risponderà…Per lui ci sarà solo e sempre Laurel. Tutto il mio coraggio va a farsi benedire con questo mio ultimo pensiero, costringendomi a distogliere lo sguardo dai suoi occhi e ancorarlo al terreno. “Felicity…mentre io ero incosciente, ho sentito qualcuno che mi chiamava, che mi pregava di non lasciarlo dicendomi che io ero il Giustiziere e che non dovevo arrendermi in quel modo. Io mi sentivo come oppresso da qualcosa…come una morsa allo stomaco. Ho cercato in tutti i modi di svegliarmi…di riemergere da quell’acqua gelida.”dice, mentre io, sorpresa dalle sue parole, alzo la testa fissandolo con insistenza e perplessità.

“Poi ho sentito di nuovo quella voce che mi urlava di svegliarmi e di non abbandonarla ancora, poco dopo ho sentito una forte fitta proprio nel punto in cui mi sono sentito pesante, quello stesso peso che mi stava facendo affogare in quelle acque, ma che poi improvvisamente è scomparsa, regalandomi di nuovo il respiro.” Oliver mi prende le mani e aggancia il suo sguardo al mio. Io sbatto un paio di volte le ciglia per la sorpresa. Mi stava veramente ascoltando! E quel mio pugno sullo stomaco, che era più un gesto disperato che altro, si è rivelato la sua salvezza?!

“Quella voce che inizialmente pensavo fosse un angelo, eri tu! Sei tu che mi hai tirato fuori da quelle gelide acque, tu, la biondina del reparto informatico della Queen Consolited che a prima vista dà un’impressione di delicatezza e ingenuità e che è riuscita a colpirmi dal primo momento in cui i miei occhi si sono posati su di lei, si è rivelata la più forte tra le donne unendosi a questa squadra. La tenacia che sfoderi ogni qualvolta ti proponi di fare da esca, mi sorprende ogni volta, il tuo sorriso dolce e innocente riesce a disarmarmi come nessuno è mai riuscito a fare. Tu sei riuscita a strappare il mio primo vero sorriso da quando sono tornato dall’isola, neanche quando ho visto per la prima volta la mia famiglia, subito dopo essere arrivato a casa, sono riuscito a sorridere veramente. Io non voglio che questo cambi, non voglio che per colpa mia tu soffra. Per questo ti ho lasciata andare, Allen può darti quello che io non potrò mai regalarti…una vita normale e felice.” Il mio respiro è affannato, il battito del mio cuore avrà raggiunto i 250 battiti al minuto! Tutto il sangue affluisce al viso, facendomi diventare un vero e proprio pomodoro. Anche lui sta esternando i suoi sentimenti, ma mi sta praticamente dicendo di farmi una vita e di lasciarlo qua sotto a marcire!

“Ma solo adesso, che ho realmente rischiato di morire, mi rendo conto di quanto tu sia importante…” Le sue mani lasciano le mie, andandosi a depositare sul mio viso, ora sconcertato da questa frase. Cerco di parlare, ma non esce alcun suono dalla mia bocca, lasciandomi a bocca aperta. Oliver cerca di stare serio, ma dopo un po’ scoppia a ridere vedendomi in quello stato catatonico. “Dio Felicity…sei a dir poco fantastica!” con questo ennesimo complimento riesco finalmente a spiccicare parola.

“Senti Queen! Non so quante volte tu abbia detto alle altre ragazze tutto questo, ma per me è la prima volta che riesco a esprimere i miei sentimenti e tu…” la mia frenetica parlantina è terminata a causa di due labbra che hanno preso possesso delle mie con quanta più dolcezza possibile, cercando di celare un inspiegabile bisogno. Non sono riuscita neanche a respirare che le sue braccia mi avvolsero, cingendomi i fianchi. Cavolo ho sognato per così tante notti questo momento che ora non so neanche come comportarmi! Così mi abbandono ai miei sensi, le labbra rispondono vogliosamente al bacio mentre le mie mani prendono vita, andandosi ad appoggiare sul suo torace coperto di bende. Prima di quanto mi aspettassi si stacca da me, rimanendo però sempre alla stessa distanza. “Oh Miss Smoak, dimentichi che io, ho un quoziente intellettivo di un bambino di 6 anni e che non capisco mezza parola di quello che dici!” dice con un lampo di malizia negli occhi, sorridendo proprio come un bambino. Io rispondo al sorriso, sfoderando un sorriso a 32 denti! Sono così felice che in questo momento la vocina dentro di me, invece di rompermi le scatole, sta ballando in modo frenetico!

“D’ora in poi, mi dovrai dire sempre se hai intenzione di entrare in azione. Se non lo farai, spera che ti uccida il nemico, perché senno in un modo o nell’altro mi ammazzo io con le mie mani! Capito?!”lo avverto puntandogli il dito contro.

“Ok, lo prometto! Inoltre prometto anche di non lasciarti mai più a nessuno. D’ora in poi sarò io il tuo cavaliere!” Mi dice mettendosi la mano sul cuore.

“A patto però che anche tu mi faccia da dama! E io non intendo solo alle feste!” mi ammonì facendomi l’occhiolino. Io scoppio a ridere

“Va bene cowboy! Accettò!” gli rispondo io più felice che mai, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo nuovamente con rinnovata sicurezza, consolidando la nostra promessa di appoggiarci a vicenda con, probabilmente, il più bel bacio della mia vita…per adesso!

 

 

*Angolo dell’Autore*

Salve ragazzi!! E’ da tanto che meditavo di scrivere qualcosa su questi due…

Io li amo da impazzire e spero con tutto il cuore che capiti qualcosa del genere

nei nuovi episodi. Questo racconto è tratto degli episodi 2x08 e 2x09…

Fatemi sapere cosa ne pensate!!

Ciao ciao J

 

Simmy98

  
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