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Autore: Firewhisky    22/01/2014    2 recensioni
Una raccolta di fan fiction partecipante alla Swan Queen Week di tumblr, yay, nonché la mia prima Swan Queen. Mi scuso per eventuale OOCness, non sono abituata a utilizzare i personaggi. Inizierò dal lunedì invece che dalla domenica, spero non sia un problema!
Lunedì: Divorced
Martedì: Hostage
Mercoledì: Teacher
Giovedì: Evil!Emma
Venerdì: Out of Storybrooke
Sabato: Movie Plot
Domenica: Blind Date
Genere: Angst, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Swan Queen Week E siamo a tre, mercoledì! Yay! In questa fan fiction, a differenza dell'immagine, sarà Emma l'insegnante. Perché Mamma!Regina è la cosa più dolce dell'universo, quindi mi servirà. Eccome se mi servirà. Enjoy!


La campanella era suonata da un bel pezzo, ma Emma non riusciva a mettere un piede in classe: aveva accettato di sostituire Mary-Margaret per i colloqui genitore/insegnante, considerata la malattia della donna, ma la vista di una certa madre in attesa l'aveva improvvisamente scoraggiata. Perché aveva accettato una cosa simile, cosa l'era venuto in mente? Perché aveva accettato il ruolo di insegnante per un giorno?
"Giuro che se ne esco viva, mi sentirò come un eroe di guerra." si disse Emma, cercando di calmare i suoi nervi. Si era preparata bene, conosceva tutti i nomi degli alunni e i commenti di Mary-Margaret a memoria, ma ancora non si sentiva pronta a parlare di Henry con Regina. E come avrebbe potuto? "Henry ha inziato a saltare scuola per causa mia, non oso immaginare cosa mi dirà sua madre. Che Dio me la mandi buona, per favore." pensò, mentre si sistemava per l'ennesima volta i capelli: voleva apparire decentemente almeno in un contesto professionale.
Con un sospiro, Emma attraversò la porta che conduceva alla classe e iniziò i colloqui. I primi genitori passarono velocemente: tutti erano preoccupati per la salute di Mary-Margaret, ma vedere che la donna aveva trovato un'abile sostituta li aveva rincuorati. Infondo, i genitori erano principalmente preoccupati per la condotta dei figli: l'importante è che Emma non desse troppe brutte notizie, per il resto andava tutto bene. Lo sceriffo/insegnante controllò l'orologio: segnava le 15 e 43, ancora nessun segno della madre cattiva. Hey, qualcuno dovrà pur fare il cattivo e non sarà di certo Emma.
La bionda cercava di interpretare i suoi pensieri: era indecisa. Non riusciva a capire se volesse vedere Regina e la sua reazione, o se avrebbe preferito ficcarsi due cactus negli occhi pur di non vederla. Dovette decidere in fretta, perché la porta si aprì poco dopo lasciando entrare il sindaco in tutta la sua bellezza e regalità. Sotto certi aspetti, Regina assomigliava veramente a una regina: era fiera, orgogliosa e sì, molto bella. La più bella del reame, o meglio, della cittadina stregata.
Emma fece finta di guardare altrove, mentre Regina rimase sulla soglia sorpresa: che diavolo ci faceva lo sceriffo a scuola? "Com'è possibile che quella donna non sia mai al suo posto di lavoro? è peggio di una stalker, la trovo ovunque!"
Il sindaco si schiarì la voce e disse "Dov'è la signorina Blanchard?". Emma rivolse il suo sguardo alla donna e rispose, preparandosi al peggio "è ammalata e ha incaricato me di sostituirla. Spero non le dispiaccia."
Regina riuscì a sorridere, il solito sorriso tirato e disse "Ovviamente sì, signorina Swan, ma è inutile lamentarsi visto che lei è già qui. Procediamo con il colloquio?" Regina prese posto nella sedia davanti alla cattedra e appese la borsa al bracciolo.
"Sì, subito." Emma sfogliò mentalmente l'elenco delle cose che Mary-Margaret le aveva detto di Henry: non si ricordava atteggiamenti particolarmente positivi, così decise di iniziare dai rimproveri. Come si dice, tolto il dente tolto il dolore. E una notizia buona detta al momento giusto può sempre addolcire una notizia cattiva... Forse.
"Henry è continuamente distratto, con la testa altrove."
"Ma non mi dica."
"...E ha iniziato a saltare lezioni da quando-"
"-da quando lei è giunta in città. Se sta cercando di convincersi che lei è un cattivo esempio per Henry, continui pure. La ascolterò con piacere."
Emma sbuffò, ma decise di ignorare le parole della donna: non c'era bisogno di ricorrere alla violenza. "In compenso, ha ottenuto ottimi risultati in scrittura creativa e matematica. La sua media scolastica non si è abbassata."
"Beh, è mio figlio, non mi aspettavo altro."
"Ah, quindi se fa qualcosa di sbagliato è colpa mia mentre se si comporta bene è merito suo?"
"Ma è evidente, signorina. Li vede anche lei i risultati della sua presenza qui."
"Possiamo parlare di Henry, per favore?"
Regina sospirò e con un sorriso chiese "Quindi cosa mi consiglia per impedirgli di saltare le lezioni?". Emma si stiracchiò, cercando di guadagnare tempo: oltre ad impedire al ragazzo di vederla, cos'altro poteva fare? 
"Per prima cosa, secondo me dovrebbe... impedirgli di venirmi a cercare al mattino."
"Anche al pomeriggio, se vuole, non c'è nessun problema."
"Regina. Sto cercando di aiutare Henry, per favore, sa benissimo che lui ha bisogno di vedermi."
"E allora che ne dice se il mercoledì facessimo una bella riunione familiare, tutti assieme? Così lui la vedrà senza dover saltare le lezioni!"
"...Seriamente?"
"Signorina Swan, lei e il sarcasmo non andate molto d'accordo, vero?"
Emma si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo e disse "Senta, l'idea è buona. Vogliamo entrambe che Henry si comporti bene, no? Quindi che ne dice se ci proviamo?"
"E magari dopo sigilliamo il patto con un bacio e ci sposiamo, che ne dice?"
"Regina." disse Emma, lanciandole un'occhiataccia "Non scherziamo."
"è stata lei a iniziare, pensando che quella fosse una buona idea." ribatté Regina. Emma riuscì a intravedere nel suo sguardo un briciolo di delusione. Solo per una frazione di secondo, ma era pronta a giurare di averlo visto. 
"Perché lo è!"
"La smetta di dire idiozie e veda di tornare in sé, signorina."
Emma chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi: come convincere la donna?
"Facciamo un patto, signor sindaco. Proviamoci: se non funziona, prometto che sarò io stessa a impedire a Henry di vedermi. Ci sta?"
Regina ci pensò su, guardò Emma negli occhi sperando di trovare qualcosa che indicasse la natura scherzosa della proposta: non vide nulla.
"Lei è decisamente pazza... Ma... la sua proposta è allettante."
Dopo alcuni attimi di silenzio e tic nervosi da parte di entrambe, Regina decise di tagliare l'atmosfera pesante con un semplice "Va bene, accetto."
Il sorriso di Emma rispecchiava esattamente la felicità del momento: non solo poteva vedere Henry, ma aveva l'occasione di passare un po' di tempo con Reg... Aspetta, cosa?
Regina osservò Emma, la quale sembrava avere uno strano conflitto interiore. Sottolineando ulteriormente la pazzia della donna, fece per uscire quando Emma la afferrò per un braccio e la trascinò a sé. "Stavo quasi per dimenticare..." sussurrò Emma, sfiorando con un dito le labbra della donna "...Dovevamo sigillare il tutto con un bacio, no?". Emma sorrise e baciò Regina: un bacio dolce, nulla di più. Un bacio che rappresentava il loro accordo. Così casto e puro, che Regina pensò di averlo sognato: infondo, chi mai bacerebbe con dolcezza la Regina Cattiva?



A/N: Perfetto e il mercoledì è fatto! Spero di riuscire a pubblicare qualcosa nei prossimi giorni, anche se la scuola mi affligge (povera me, aiutatemi, uccidete i miei professori!). Ci vediamo al prossimo capitolo, come sempre lasciate un commento e ditemi se vi è piaciuto!
   
 
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