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Autore: Fiamma Erin Gaunt    23/01/2014    4 recensioni
Cosa si prova quando l’unica persona che senti che potresti davvero amare è tua sorella? Cosa si prova quando scopri che tutto quello in cui hai sempre creduto non è altro che una menzogna? Questa è la storia di due giovani, eredi di due troni in perenne lotta, cresciuti a latte e bugie. Precedente al primo film di Thor.
***
Dal testo:
- Non puoi amarla, è tua sorella! – esclamò scandalizzata.
- Sorellastra. – puntualizzò.
- Non cambia nulla, è… –
Si fermò come se non trovasse le parole giuste.
- Strano? – le venne in aiuto Loki.
- No, stavo per dire disgustoso. –
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Sif, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Cap 10

 

 

Tyra. Loki. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Come aveva potuto essere così cieco, come? Richiuse lentamente la porta, stando attento a non farsi sentire, e percorse in fretta il lungo corridoio che portava alla zona notte. Solo quando fu solo, al sicuro nella sua stanza, lasciò che la sua rabbia prendesse il sopravvento. Assestò un pugno al muro più vicino, incurante delle ossa che scricchiolavano e della crepatura che aveva preso a correre lungo tutta la parte. Persino il sangue che scorreva lungo le nocche non gli dava alcun fastidio, non avvertiva il minimo dolore.

Era un idiota, un perfetto imbecille. Sapeva benissimo di non essere la mente più sveglia di Asgard, o il pensatore più fino, ma avrebbe dovuto rendersi conto di quello che stava accadendo, proprio sotto i suoi occhi, tra suo fratello e Tyra. E pensare che gli aveva persino chiesto di aiutarlo, che razza d’idiota! Gli sembrava quasi di riuscire a sentire le risate che Loki doveva aver trattenuto quando gli aveva fatto quella richiesta.

- Ehy, che succede? –

La voce di Sif, che lo fissava con uno strano miscuglio di incredulità e preoccupazione, si fece largo tra la bruciante furia che l’aveva assalito.

- Hai deciso di fare a pezzi la stanza? – insistè, avvicinandoglisi e posando una mano sull’avambraccio muscoloso.

- Se anche fosse, sei forse venuta a impedirmelo? –

- Non ci sono molte cose che ti si possono impedire, ma almeno vorrei sapere il perché. Sono tua amica, Thor, puoi confidarti con me. È successo qualcosa? –

La fissò furente, con una durezza negli occhi azzurri che non gli aveva mai visto. Sembrava pronto a compiere qualsiasi gesto e, per una volta, Sif si sorprese a scoprire cosa dovevano provare i nemici quando durante la battaglia rivolgeva loro quell’occhiata. Paura, perché quello non era lo sguardo di un uomo sano, ma di qualcuno che aveva completamente spento l’interruttore della lucidità. Si stava comportando come un animale feroce gravemente ferito, e quello che era peggio era che non aveva la minima idea di come farlo rinsavire, renderlo almeno un po’ meno furibondo.

- Se è successo qualcosa, è questo che vuoi sapere? Non è successo nulla. Ho appena visto Loki e Tyra in biblioteca, che scherzavano e si baciavano, e non sembrava nemmeno che fosse la prima volta. Mio fratello e l’unica ragazza che sia mai riuscita a farmi provare qualcosa di così forte stanno insieme, facendomi passare per un perfetto idiota. Ma non è successo nulla, tranquilla. – sbottò.

Sif sussultò, avvertendo una sgradevolissima stretta al cuore sentendo quelle parole. “L’unica ragazza che sia mai riuscita a farmi provare qualcosa di così forte.”

Che Tyra non fosse solo lo sfizio di una notte lo aveva capito da tempo, ma sentirselo dire così, dalla sua voce ferita e infuriata, era tutta un’altra storia. Faceva male, dannazione se faceva male.

- Thor, io … Non so che dire. – ammise, sconfitta.

Avrebbe voluto trovare le parole giuste, spiegargli che non era poi così grave se Tyra non lo ricambiava. Lei era lì, al suo fianco, e ci sarebbe sempre stata. Era pronta a prendersi cura di lui, l’avrebbe aiutato a dimenticare, se solo le avesse permesso di farlo.

- Se posso fare qualcosa per farti stare meglio, dimmelo. – aggiunse, accarezzandogli delicatamente una guancia e venendo solleticata dalla peluria dorata.

- Se vuoi aiutarmi, potresti darmi una mano a prendere a calci Loki. Anzi no, sarà più soddisfacente occuparmene da solo. – si corresse, avanzando deciso verso la porta.

Sif si frappose fra lui e il battente.

- Aspetta, credi che picchiare Loki ti aiuterà a superare tutto questo? Anche pestandolo, non riuscirai a cambiare le cose. – provò a farlo ragionare.

- Hai ragione, ma mi aiuterà sicuramente a sentirmi meglio. E ora, fammi passare, Sif. – replicò, spostandola dalla sua strada di peso e tornando verso la biblioteca a passo di carica.

- Thor, andiamo, non puoi farlo. Non servirebbe a nulla. –

La ignorò, non gli importava quello che aveva da dire, non sarebbe riuscita a fargli cambiare idea.

- Thor, dannazione, fermati un attimo. – esclamò, indispettita.

L’accontentò, voltandosi indietro.

- Se hai qualcos’altro da dire, Sif, fallo adesso. –

Farlo adesso. Già, sembrava così semplice detto da lui, ma il suo dilemma morale non le dava tregua. Era giusto dirglielo? Nascondere la verità ancora avrebbe solo complicato le cose ancora di più. Ma quale sarebbe stata la sua reazione, le avrebbe creduto? Decise di provarci, non le restava più molto da perdere, comunque.

- Sì, una cosa da dirti ce l’ho, e dopo che l’avrò fatto potrai fare ciò che vuoi. – assicurò.

Un lieve cenno del capo le fece capire che era in ascolto.

- Anche se non fosse per Loki, non potresti mai avere Tyra. E non perché non ti ricambia, ma per qualcosa che nessuno può cambiare, nemmeno Odino. Thor … Tyra è tua sorella. –

Sussurrò le ultime quattro parole, rendendosi conto di come suonasse assurdo detto ad alta voce. Tuttavia era la verità.

- Cosa? –

La domanda era giusta, ma la voce era sicuramente quella sbagliata. Troppo delicata, femminile e maledettamente familiare.

Si voltò in fretta verso l’ingresso della biblioteca dove, l’uno accanto all’altra, si erano fermati Loki e Tyra. Passò in rassegna le espressioni sui volti dei tre ragazzi.

Thor sembrava sconcertato, passava lo sguardo da se stesso a Tyra, come se dovesse ancora metabolizzare la notizia.

Loki era rimasto in silenzio, il volto più pallido del solito e la consueta maschera impenetrabile sostituita da un’espressione incredula.

E Tyra. Bè, lei la fissava con gli occhi sgranati, quella domanda ancora sulle labbra e negli occhi la speranza che quello di Sif fosse solo uno scherzo di pessimo gusto.

- È così, me l’ha detto Sybil. Mi dispiace. – mormorò.

Ed era la verità, le dispiaceva sul serio. Aveva visto come si guardavano lei e Loki, c’era amore nei loro occhi e quella scoperta non avrebbe infranto solo le speranze di Thor, ma anche le loro. Si sentiva in colpa per essere l’artefice della fine della loro relazione, ma quel segreto non avrebbe potuto essere nascosto un giorno in più.

- Sono … Sono tua … tua … –

Tyra non riuscì a finire la frase, spostando lo sguardo sul ragazzo al suo fianco. Lo fissò, ripensando a tutti i momenti che avevano condiviso in quei giorni, e un attacco di nausea l’assalì. Scappò via, infilandosi nella sua stanza e sbarrando la porta dietro di sé.

Suo fratello, Loki era suo fratello. E lei era … era …

Era stata insieme a suo fratello, anzi, a entrambi i suoi fratelli.

Un nuovo conato l’assalì, spingendola a trovare rifugio in bagno. Solo quando fu certa di non sentirsi più male, ed ebbe rimosso il rancido sapore dalla sua bocca grazie a una generosa dose d’acqua, si lasciò cadere sul letto a baldacchino e si rintanò sotto le coperte.

Aveva baciato suo fratello. Era stata a letto con entrambi i suoi fratelli. Amava Loki, suo fratello.

Adesso tutto aveva più senso, anche la loro incredibile somiglianza. Ci scherzavano sempre tutti su, come se fosse qualcosa d’impossibile, e invece era vero. Erano fratello e sorella.

Avvertì le lacrime che cominciavano a scorrere dai suoi occhi, ma non fece nulla per cercare di arginarle. Si era guadagnata il diritto di andare in pezzi, almeno per quella volta.

Si addormentò tra le lacrime, venendo svegliata da un bussare insistente e sempre più vigoroso. Non sapeva dire con esattezza quanto avesse dormito, forse minuti, ore o magari giorni. L’unica cosa che sapeva con assoluta certezza, era che avrebbe voluto rimanere in quello stato di torpore sonnolento per il resto della sua esistenza, in questo modo non sarebbe stata costretta a pensare, a ricordare.  

- Tyra, apri, giuro che non me ne vado finchè non mi fai entrare. –

La voce di Loki le giunse attraverso le spesse porte di quercia. Lo conosceva bene, sapeva che non lo stava dicendo tanto per dire. Con uno sbuffo, e la sensazione di star facendo violenza a sé stessa, si alzò dal letto e andò ad aprirgli. Ritrovarselo davanti, i capelli scompigliati come se si fosse passato centinaia e centinaia di volte le dita tra le ciocche, in preda allo stress, e gli occhi chiari spaesati come quelli di un bambino, le fece venire voglia di trarlo a sé e stringerlo. Incrociò le braccia al petto con risolutezza, mettendo fine a quell’istinto tanto intenso. Non poteva farlo, non era giusto.

- Entra. – sussurrò, facendosi da parte per farlo passare.

Quando il braccio del ragazzo sfiorò il suo, sussultò come se il tocco l’avesse ustionata.

- Ci credi a quello che ha detto Sif? – le chiese a bruciapelo, fissandola con intensità.

Abbassò lo sguardo, le riusciva incredibilmente difficile annullare il desiderio di correre tra le sue braccia e lasciarsi stringere, sentirlo rassicurarla dicendo che non era possibile, che era tutto un gigantesco malinteso.

- Sì, Sybil non sbaglia mai. – ammise a malincuore.

- Già. Però, hai poi tutta questa importanza? –

Lo fissò, perplessa. Non capiva dove volesse arrivare.

- Insomma, è vero siamo fratelli, ma ci amiamo. Il fatto che tu sia mia sorella non cambia ciò che provo per te. – chiarì, avvicinandolesi.

Tese una mano verso di lei, accarezzandole una guancia.

Fremette al suo tocco, mordendosi le labbra per costringersi a non lasciarsi scappare nemmeno il più lieve sospiro. Non doveva incoraggiarlo, non doveva.

- Siamo fratelli, Loki, non è possibile. – replicò, allontanandosi da lui e sottraendosi al suo tocco.

- È possibile, basta solo volerlo. Io lo voglio, e tu? Tu, Tyra, lo vuoi? –

Lo voleva? Sì, certo che sì.

Era giusto? No, era terribilmente sbagliato, e lo sapeva bene.

Vedendo che non rispondeva, tornò ad avvicinarlesi, chinandosi e portando le labbra a un paio di miseri centimetri dalle sue. Si avvicinò lentamente, dandole tutto il tempo di allontanarsi e respingerlo se l’avesse voluto, confidando nella sua reazione positiva. Dopotutto, appena la notte prima, aveva detto di amarlo, no?

- Loki, per favore, non rendere tutto più difficile. – replicò, frapponendo una mano tra di loro e respingendolo con gentilezza.

Le stava costando tutta la sua forza di volontà rifiutarlo, ma non poteva fare altrimenti.

Le rivolse un’occhiata ferita, arretrando di un passo.

- Solo poche ore fa hai detto di amarmi e ora, per qualche goccia di sangue in comune, mi respingi? – domandò incredulo.

Non ricevendo risposta, tornò alla carica, stringendola in un angolo tra il muro e il suo petto.

- Dimmi che non mi ami, che non provi nulla per me. Dimmi che rinunciare a noi non ti fa soffrire, che puoi farlo tranquillamente. Dimmelo e me ne andrò, la smetterò di insistere. – la sfidò, fissandola negli occhi.

Tyra distolse lo sguardo, incapace di pronunciare quelle parole. Non l’avrebbe detto, non guardandolo negli occhi per lo meno.

- Loki, ti prego, non puoi chiedermelo sul serio. –

- Dimmelo! – esclamò, colpendo con forza il muro al lato della sua testa.

Tyra sgranò gli occhi, spaventata da quell’improvviso scoppio di violenza, e negli occhi del ragazzo passò un lampo colpevole. Non voleva spaventarla, non voleva che avesse paura di lui, voleva solo sentirle dire la verità.

- Dimmi che quando ti sono vicino i tuoi battiti non accelerano, che se ti bacio non senti nulla. –

Catturò le sue labbra in un bacio carico di rabbia, desiderio e frustrazione. Ne spiò la reazione con la coda dell’occhio. La vide serrare i pugni e costringersi a respingerlo e a non ricambiare il bacio.

- Non sento nulla. – mormorò, fissando il pavimento. Le lacrime brillavano nei suoi occhi di ghiaccio. Si sentiva malissimo nel dire quella che, probabilmente, era la bugia più grande della sua intera vita.

- Dillo guardandomi negli occhi. –

Sospirò, facendo appello a ogni oncia della sua forza di volontà, e lo guardò negli occhi. L’avrebbe fatto, glielo avrebbe detto.

- Non sento nulla. – ribadì, fissandolo negli occhi.

Vide le iridi di ghiaccio del ragazzo farsi lucide per le lacrime, arrossando la pupilla, e una sensazione di disagio mai provata prima l’avvolse. Lo stava facendo soffrire, mentiva per stare dalla parte del giusto e faceva soffrire l’unica persona che avesse mai amato in tutta la vita.

- Stai mentendo, lo so. Non puoi dire sul serio, non puoi. – mormorò scuotendo la chioma corvina.

- Siamo fratello e sorella, Loki, non può esserci nient’altro tra di noi. – disse, la voce rotta per lo sforzo di non scoppiare a piangere, - Ora lasciami, per favore. –

Sembrava non averla sentita, o forse l’aveva fatto ma era deciso a ignorarla. Stava di fatto che la sua presa sui polsi non diminuì, ma anzi s’intensificò fino a diventare dolorosa.

- Stai stringendo troppo. – lo informò, cercando di sottrarsi alla presa. Nulla da fare, le sembrava di essere prigioniera di una morsa di ghiaccio.

- Loki, mi stai facendo male. – insistè.

Quelle parole sembrarono essere magiche, perché come le ebbe pronunciate la presa sui suoi polsi scomparve.

- Non volevo. – mormorò, fissandola negli occhi.

Tyra notò che un paio di lacrime erano sfuggite al suo controllo e gli avevano bagnato gli zigomi affilati.

- Lo so, non mi faresti mai del male, non volontariamente. –

- Già, non lo farei mai, sorella. – confermò, pronunciando l’ultima parola come se fosse il peggiore insulto che potesse venirgli in mente. Poi si allontanò da lei, uscendo dalla stanza e richiudendo con forza i battenti dietro di sé.

Sorella. Era incredibile come una parola tanto innocua suonasse così sbagliata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con il nuovo capitolo, spero che vi piaccia e che sia valso l’attesa. Finalmente il tanto atteso momento della rivelazione. Che ne pensate, torneranno insieme o no? Io questo già lo so, ma non ve lo dico, perché sono cattiva u.u

Ne approfitto per ringraziare tutte coloro che recensiscono e mi scuso se non rispondo singolarmente, ma al pc ho i minuti contati e riesco ad accedere solo quando ho pronta la trama per scrivere il nuovo capitolo (con tutti questi impegni che ho, certe volte mi sembra di essere diventata una trottola e di girare da una parte all’altra). Poi vorrei anche ringraziare le 9 persone che preferiscono la storia, le 4 che la ricordano e le 28 che la seguono nonché le centinaia di lettori silenziosi. Grazie molte, sono davvero contenta che la storia abbia riscosso così tanto successo. Infine, dato che sono in periodo sondaggi, ho una domanda per voi lettori: Vi piacerebbe un sequel ambientato durante The Avengers?

Alla prossima.

Baci baci,

            Fiamma Erin Gaunt

 

 

  
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