Mi chiamo Enrica sono una ragazza con i capelli castani e gli occhi marroni, fisicamente non sono un gran chè, anzi mi vedo come una ragazza paffutella e dall’aspetto infantile.
Non mi piaccio, non mi sono mai piaciuta, e questa maledetta società rafforza giorno dopo giorno l’opinione che ho di me stessa.
Caratterialmente che posso dire … sono abbastanza timida e chiusa, amo però stare in compagnia, anche con poche persone, l’importante è che mi capiscano … e che mi vogliano bene … desidero veramente trovare degli amici così, visto che attualmente non ne ho. 
Finalmente arrivò il giorno tanto atteso, mi alzai frettolosamente dal letto e mi preparai scesi al piano terra della mia casa dove saltellante e felice mi accolse la mia cagnolina Caramella, che mi rimase a fissare mentre rapidamente divoravo una mela. 
Nel frattempo i miei genitori si svegliarono e scesero pesantemente i gradini dell’imponente scalinata in legno che collegava il piano terra con il primo. 
Li salutai così velocemente che se ne accorsero a malapena, presi il motorino e scappai a scuola, pronta per affrontare l’ultimo meraviglioso e attesissimo giorno. 
Si, è il 9 Giugno, e finita di scontare la pena di 9 mesi a scuola, finalmente potrò realizzare il mio sogno più grande, andare in Irlanda, cambiare finalmente la monotonia e la solitudine che caratterizzavano la mia vita.
Comunque era inutile pensare già alla partenza visto che mi trovavo ancora nella mia stupida classe, di quel color giallino sbiadito, afosa e male odorante, la puzza di muffa ormai mi era diventata indifferente, i rumori delle sedie, dei banchi rimbombavano nella mia testa. Finalmente quando ormai l’atmosfera iniziava a farsi sempre più calda sentii il suono della libertà, la campanella! Un boato si espanse in tutta la scuola, le aule iniziarono a svuotarsi, e quei banchi già iniziavano a sentirsi soli, i corridoi erano affollati, i ragazzi corsero tutti fuori urlando, accalcandosi e salutandosi allegramente. 
Giunsi al mio motorino, mi sedetti su di esso e chiusi gli occhi, la mia testa era gia in Irlanda, quel meraviglioso paese verde, verde speranza, si la speranza di trovare persone nuove con cui condividere le mie passioni, la speranza di trovare l’amore e di imparare la lingua da me tanto amata.
Ma bisognava aspettare ancora alcune ore… visto che l’aereo sarebbe partito lla mattina seguente. Misi in moto il motorino e partii, iniziai a respirare l’aria della libertà, che mi scorreva tra i capelli , tra i vestiti.
Tornai a casa che con voce fiera annunciai <<” E’ finitaaaaaaaaaaaa ora sono libera liberaaa!!!>>
Mi allungai sul letto ad immaginare tutte le avventure che avrei vissuto, a tutte le cose che avrei fatto, alle persone che ari conosciuto.
Dopo 15 minuti abbondanti iniziai a preparare le valigie, ma, nel frattempo udii lo squillo stressante del mio telefono, così rapidamente frugai tra le lenzuola cercando di seguire il suono, giusto in tempo riuscii a rispondere, una voce pesante e severa arrivò dall’altra parte, che mi disse…