Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Firewhisky    23/01/2014    2 recensioni
Una raccolta di fan fiction partecipante alla Swan Queen Week di tumblr, yay, nonché la mia prima Swan Queen. Mi scuso per eventuale OOCness, non sono abituata a utilizzare i personaggi. Inizierò dal lunedì invece che dalla domenica, spero non sia un problema!
Lunedì: Divorced
Martedì: Hostage
Mercoledì: Teacher
Giovedì: Evil!Emma
Venerdì: Out of Storybrooke
Sabato: Movie Plot
Domenica: Blind Date
Genere: Angst, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Swan Queen Week E il giovedì è arrivato! Il che vuol dire che devo scrive la one-shot che non avrei mai voluto scrivere, ovvero Evil!Emma! Devo dire che Evil!Emma non mi piace, voglio la mia Emma patatosa ç_ç   Spero vi piaccia!




-
"Distruggerò la vostra felicità, fosse l'ultima cosa che faccio"
"Come puoi distruggere qualcosa che non esiste?"
"Oh, ma è proprio questo il bello: esiste. Voi però non ricordate nulla, Biancaneve."

-
Regina si svegliò presto, quella mattina: era il primo giorno di scuola per Henry e voleva che tutto fosse perfetto per il suo bambino, soprattutto perché nell'ultimo periodo si sentiva particolarmente distante da lui. Gli preparò una colazione sostanziosa e ripose la divisa stirata e lavata sulla sua sedia. Sorrise e iniziò a canticchiare un motivetto allegro, mentre finiva di compilare le ultime scartoffie riguardanti i fondi del comune. Henry scese le scale poco dopo, un sorriso triste dipinto in volto e il suo strano libro in mano: Regina non l'aveva mai visto in queste condizioni.
"C'è qualcosa che non va, Henry?" chiese la madre, cercando di apparire il più rassicurante possibile. Henry la squadrò e scoppiò a ridere "Sarai felice adesso, vero? La tua maledizione non verrà spezzata"
Regina osservò Henry stupefatta: ovviamente si trattava della maledizione, che stupida. "Henry, ne abbiamo già parlato... Non sono la Regina Cattiva". Il ragazzo scosse la testa "La Regina Cattiva trionferà e solo perché... è tutto sbagliato, tutto sbagliato!" Henry si alzò di scatto e uscì di casa, lasciando la madre sbigottita e confusa "Ovvio che trionferò, Henry, che sciocchezza".

Stava per andare al lavoro, quando suonò il campanello. Non aveva mai avuto visite a quell'ora del mattino, anche perchè tutti i cittadini di Storybrooke erano al lavoro: chi poteva essere? Andò ad aprire la porta e si trovò davanti una donna che non aveva mai visto: bionda, occhi chiari brillanti di una strana luce. "Mi scuso per essere venuta solo adesso, ma Henry mi ha trovato solo ieri. Che ragazzo stupido, mi chiedo da chi abbia preso... sicuramente non dalla madre. Ah, sarei io la madre. Piacere, Emma Swan". Regina cercò di registrare cosa stesse blaterando quella sconosciuta, quando recepì le ultime parole "Mi scusi?" chiese aggrottando la fronte "Sono io la madre di Henry."
"Adottiva, io sono quella biologica. Non mi ha ancora detto il suo nome."
"Regina Mills. Che ci fa qui?"
"Oh, non sono qui per riprendermi il moccioso se è questo che la preoccupa. Sono qui perché mi deve aiutare a identificare delle persone."
Regina si spostò per far entrare Emma, capendo che le parole pronunciate dalla donna erano vere: ma perché aveva bisogno del suo aiuto?
"Deve sapere due cose di me: uno, sono la figlia di Nevelatte o come diavolo si chiama. Due, non spezzerò la sua maledizione ad una condizione."
Regina si irrigidì subito "Di cosa sta parlando?" Emma scoppiò a ridere "Non faccia la finta tonta con me, signora Mills. So tutto della maledizione. Non vuole sentire il resto? Potrebbe essere un accordo interessante. E diamoci del tu, per favore, siamo entrambe sulla stessa barca ormai."
"...Che condizione?"
Emma sorrise "Non è nulla di complicato: devi far tornare la memoria ai miei genitori."
"Non posso. E anche se potessi, per quale motivo dovrei farlo?"
"Voglio ucciderli con le mie stesse mani, strappare loro il cuore."
Regina trasalì alle parole di Emma "...Scusami?"

Molte cose erano cambiate dall'arrivo di quella strana donna in città, l'unica donna con cui Regina si sentiva finalmente in sintonia: tuttavia Henry era sempre più scoraggiato e triste. Emma e Regina passavano molto tempo assieme, cercando un modo per far tornare la memoria ai genitori della bionda. Ogni tanto si confidavano e Regina aveva finalmente trovato una persona con cui condividere il suo dolore, la sua delusione, i suoi sentimenti. Emma ricambiava raccontando della sua infanzia terribile, della famiglia adottiva e del suo lavoro. Alcune settimane più tardi, a Regina venne un'idea.
"Il bacio del vero amore, Emma, concentrati"
"Se non l'avessi notato, carissima, io non provo amore per quei due."
"Ma tu sei il frutto del vero amore. è dentro il tuo sangue, potresti anche non conoscerli che avrebbe effetto."
"Ne sei sicura? Mi sembra una cosa molto azzardata."
"Come posso esserne sicura, non l'ho mai provato. Senti, tentare non costa nulla."

Mary-Margaret e David stavano facendo colazione assieme da Granny's. "Non capita spesso di vedere i due condivedere un tavolo, solitamente preferiscono urlare da una parte all'altra del locale." disse la nonna a Emma, indicando i due. Regina aveva preso un tavolo in disparte, abbastanza vicino da poter assistere alla scena ma abbastanza riparato da non destare sospetti. Emma strinse i pugni e rivolse un ultimo sguardo a Regina, che annuì leggermente.
"Siete voi David e Mary-Margaret?" chiese impaziente. I due alzarono lo sguardo dalla colazione per poi guardarsi confusi: chi era quella donna?
"Sì, siamo noi."
"Ma guardatevi, così innamorati, così schifosamente... teneri. Non posso nemmeno guardarvi, mi viene il voltastomaco"
Emma non perse altro tempo e sfruttando il fattore sorpresa baciò entrambi i suoi genitori, sperando che Regina avesse ragione. Che schifo, essere costretta a baciare delle persone così repellenti. Poco dopo, sentì un'onda di energia attraversarle il corpo e vide lo sguardo dei suoi genitori illuminarsi: chiaro segno che si ricordavano la loro identità. Biancaneve si girò verso Emma con occhi lucidi e speranzosi. "Tu sei..."
Emma chiuse gli occhi, assaporando il momento: finalmente. "Sì, potreste venire con me?"
Il principe prese la mano della moglie e disse "Con piacere, abbiamo tanto di cui parlare".

Si ritrovarono nel parcheggio di Granny's, lontani da occhi indiscreti e Biancaneve corse ad abbracciare Emma che al tocco della donna si irrigidì subito.
"Sì, abbiamo tanto di cui parlare. Madre, padre."
"Emma, siamo così conte-"
"Lasciate parlare me per favore. Voglio raccontarvi un po' la mia vita, vi va? Tutto è iniziato quando dei poveri imbecilli decisero di salvare il regno mettendo una bambina in una teca. La povera bambina, ignara di avere dei genitori così cretini, visse la sua vita con una famiglia adottiva: degli idioti patentati, che la trattarono peggio di quanto fosse umanamente possibile. Quando la bambina, ormai adulta, venne a sapere la verità decise di cercare i suoi genitori. Ma, Oh!, i suoi genitori sono personaggi delle fiabe. Per 28 anni, la bambina considerò se stessa come un peso, uno scarto, nulla di valore. La sua vita risultò essere un inferno, a tal punto che quando il suo misterioso figlio si presentò alla porta di casa sua, decise di seguirlo fino a Storybrooke. Ora..." Emma fece una pausa per estrarre dalla sua borsa un coltello. "...Datemi un solo buon motivo per cui non dovrei uccidervi. Datemi un motivo per cui non dovrei macchiare le mie mani con il vostro sangue, datemi un motivo per cui non dovrei prendere il vostro cuore. E non dite 'Perché noi ti amiamo' perché non la bevo."
Biancaneve e il principe cercarono di far ragionare Emma, continuarono a ripeterle che lo hanno solo per il suo bene. Quando videro che il suo sguardo era ancora offuscato dall'odio, fecero per scappare.
"Oh, ma non mi dire, la famigliola felice riunita. Volete una foto da appendere sopra al caminetto?" disse Regina, afferrando i due con l'aiuto di Sidney Glass.
"Sì, così posso ammirarla mentre brucio i loro cadaveri. Grazie Regina, un'ottima idea" ribatté Emma, avvicinandosi ai suoi genitori.
"Non c'è di che"
Biancaneve, impaurita e indifesa cercò di invocare per l'ultima volta il perdono di Emma, quando una lama argentea la colpì dritta al cuore. Le urla strazianti del principe riempirono Storybrooke ed Emma, senza pensarci due volte, gli tagliò la gola "Così impari a urlare come un pazzo, adorato padre."
"Che precisione, Emma, davvero un bel colpo" si complimentò Regina, lasciando andare il cadavere di Biancaneve "Ora però Sidney, credo che il nostro sceriffo vorrà sapere cos'è successo ai due. Credo dovresti confessare il tuo crimine."
Sidney annuì rassegnato e con Regina iniziarono a creare delle prove fasulle. "Non serve ringraziarmi, Emma. Ricambio il favore, non vedevo l'ora di possedere finalmente il cuore di questi due."
"Cosa ti fa pensare che non ti ucciderò? Cosa ti fa pensare che in realtà non fosse una messinscena per ottenere il TUO cuore?"
"Oh, è molto semplice: il mio cuore è già tuo da un paio di settimane, se non te ne fossi accorta."


A/N: ZANZAN, che brutta fine! Ci vediamo domani con la prossima, come sempre lasciate un commento se vi è piaciuta! Lasciatelo anche se non vi è piaciuta con suggerimenti e critiche. Un bacio!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Firewhisky