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Autore: freewolf    24/01/2014    4 recensioni
Ho provato la vera libertà, l'armonia e la spensieratezza di un mondo in pace… un mondo che mi hanno portato via...
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Achille Davenport, Connor Kenway, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Assassin's Creed '
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Era inverno, di notte, nel  1773. Finalmente avevo 17 anni.
Incitavo il mio cavallo ad accelerare, avevo le giubbe rosse alle calcagna . Portavo un mantello nero e pesante col cappuccio che copriva il mio viso pallido. Sotto al mantello indossavo una camicia leggera ma che mi riscaldava, senza bretelle; il bordo mi arrivava poco sopra al seno. Portavo una coda di cavallo,  così i miei capelli lunghi non mi andavano davanti al viso; erano di un castano molto scuro; come i miei occhi e mi ero portata una arco con le frecce per sicurezza … Dovevo trovare un certo Achille Davenport; nella lettera di mia madre c’era scritto che lui mi avrebbe aiutato a capire chi era stato a dar fuoco alla mia casa e a dirmi il significato del simbolo sul mio braccio.
Non doveva mancare poi così tanto alla sua dimora. Ma ero stata avvistata da delle guardie, che si erano insospettite dal segno sul mio braccio. Dopo un po’ che mi inseguivano, avevo sentito il rumore di uno sparo, che aveva preso in pieno il mio cavallo e la mia gamba sinistra. Ero caduta ferendomi anche la mano. Era finita. Quando avevo cominciato ad alzarmi , avevo un fucile puntato dietro la schiena

"Cazzo …" Avevo pensato
“Ferma ragazzina, una sola mossa e sarai con Dio!” Disse uno a cavallo. Stava per sparare, avevo chiuso gli occhi aspettando la mia fine … Ma non era successo niente.
Mi ero girata e c’era un ragazzo, della mia età sicuramente; alto, robusto, con un cappuccio bianco che gli copriva il viso e sulla cintura che portava aveva lo stesso simbolo che avevo io sul braccio.
Aveva appena cominciato a combattere contro le giubbe rosse con la sua tomahawk ; parava i loro attacchi. Al primo conficcò la sua arma in testa. Morto; al secondo prese l’arma e gli aveva sparato in faccia. Morto anche lui … E al terzo che mi puntava  il fucile aveva preso la rincorsa, aveva saltato per arrivare prima al nemico e lo aveva preso in pieno petto …
Mentre guardavo il ragazzo che combatteva, avevo notato che il loro sangue si era unito alla neve bianca che cadeva quella notte

"Rosso e Bianco … Erano sempre stati i miei colori preferiti, ma al primo posto c’era sempre stato il blu. Un colore freddo, come quella notte invernale …"
Nel frattempo, mentre ero immersa nei miei pensieri, uno delle giubbe rosse, l’ultimo rimasto, stava per attaccarlo di spalle; avevo tirato fuori il mio arco e scoccai una freccia appena in tempo, l’avevo preso in piena gola. Morto sul colpo. Sospirai per il pericolo cessato, ma la pace era durata per poco … La gamba mi faceva malissimo e la mano mi bruciava,

“Porca …” Avevo detto appena avevo notato le ferite.
Il ragazzo misterioso nel frattempo si era avvicinato di fretta e mi disse

“Tutto bene?” Con un tono preoccupato, si vedeva, anche senza guardare la sua espressione.
“Benissimo” Risposi sarcasticamente e lui disse con un mezzo sorriso per la mia battuta
“Non ti preoccupare, andrà tutto bene, stai calma” Vedendomi con la faccia si una che stava per esplodere da un momento all’altro.
Dopo un po’ mi chiese

“Riesci a camminare?” Avevo tentato più volte ad alzarmi ma non ci riuscivo; così , il ragazzo mi prese in braccio e io dissi

“Cerco Achille Davenport” e lui, con faccia sorpresa disse
“Certo, vive non molto lontano da qui, abito insieme a lui …” Disse con un mezzo sorriso.
Dopo qualche decina di metri di camminata, ovviamente sua, mi disse levandosi il cappuccio
“Piacere io sono Connor” Aveva i un po’ di capelli legati con una piuma dietro, erano di un nero bellissimo, con una piccola treccina al lato con delle perline attaccate alla fine. Gli occhi come i miei, solo più chiari e aveva la pelle tra lo scuro e il chiaro

"Sicuramente un nativo" Pensavo. Appena aveva finito di parlare, mi ero levata anch’io il cappuccio mostrando il mio viso

“Caterina” dissi sorridendo, e lui mi ricambiò il sorriso. Dopo un po’, ero molto stanca per il lungo viaggio che avevo fatto a cavallo e, senza accorgemene, ero svenuta tra le sue braccia.








Note dell'autrice
Bella a tutti ragazzi io sono favij e- ... Scusate volevo dire bella a tutti ragazzi (e ragazze) io sono freewolf e oggi iniziamo con una nuova avventura per il nostro Connor!! (yay!) Chissà forse nascerà qualcosa tra Connor e Caterina bhoo non lo so nemmeno io!!!Anche se forse sono stata un pochiino dolce vi ricordo che sono una ragazza!
Recensite in molti <3 <3

freewolf
 
  
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