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Autore: _wallflower13    24/01/2014    3 recensioni
Dal primo capitolo: "Non voleva dirle addio, a lui non piacevano i finali. Questo lei lo sapeva, l’ultima cosa che gli disse fu “A presto, sapientone”. E lui ci credeva, sapeva che l’avrebbe ritrovata prima o poi.
Avrebbe ritrovato Clara Oswin Oswald, la sua ragazza impossibile, e più presto di quanto immaginasse."
Spero di avervi incuriosito, è la mia prima storia in questa sezione, chiedo pietà.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 11
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clara

 

 

 

 

 

 

La sveglia suonò, nel tentativo di spegnerla, la buttò giù dal comodino come ogni mattina, era un miracolo che non si fosse ancora rotta. Faticò ad abituare gli occhi alla luce del mattino e si obbligò a tirarsi su, sbadigliò pigramente per poi dirigersi verso il bagno. Guardò il suo riflesso nello specchio, aveva i capelli spettinati e il trucco della sera prima sbavato.

-Clara Oswald.- disse il suo nome come se lo specchio parlasse per lei. –Non devi mai fare le ore piccole.- Si rimproverò. Decise di fare una doccia, aveva la lacca ancora impastata tra i capelli e sentiva di puzzare di alcol e sigarette, nonostante non avesse ne bevuto ne fumato. Non amava le feste, ma quella sera l’avevano quasi costretta. Dopo la doccia si sentì quasi rivitalizzata.

Si mise un vestitino scuro e della scarpe non molto alte, prese la borsa e corse via a lavoro. Si occupava di alcuni bambini "particolari" in una scuola, vicino casa sua. Quel giorno si sentiva stranamente riposata, non aveva fatto strani sogni come spesso le capitava. Era un paradosso, considerando la serata che aveva avuto. I bambini erano già lì che l’aspettavano.

La mattinata trascorse tranquilla, finchè uno strano rumore proveniente dal tetto non la fece sobbalzare, distruggendo il castello di carte che Clara aveva costruito per un bambino. Decise di andare a controllare. Salì le scale e aprì il pesante portone di ferro, venendo investita da un'aria gelida.

C’era un uomo sul cornicione. Era girato di spalle, indossava un cappotto scuro che il vento si divertiva a far svolazzare. Clara si chiese come avesse fatto a fare tutto quel baccano, solo dopo si accorse della presenza di una strana cabina blu, ma non ci fece molto caso, pensò che forse era sempre stata lì e lei non l’aveva mai notata. Era troppo occupata a pensare che quell’uomo fosse ad un passo dal fare una pazzia.

-Ehi! Tu!- gridò –Non muoverti..- cercò qualcosa di sensato da dire. Certe cose le aveva viste soltanto in tv.

Lui non si mosse, rimase a fissare il vuoto. Non contenta Clara si avvicinò con la speranza di tirarlo via.

-Non ti avvicinare.- disse lui e Clara si bloccò, sorrise soddisfatto. –Non vuoi che mi butti vero?- domandò. Lei assunse un’espressione arrabbiata.

-Senti, non mi interessa se hai avuto una brutta giornata o se hai perso il lavoro. Non è un buon motivo per buttarti giù, chiaro?- sbottò. Lui sospirò cupo.

-Neanche aver perso una persona importante lo è?- chiese. Clara rimase interdetta, lasciò passare qualche secondo prima di trovare la risposta giusta.

-No, non lo è. Perché magari lì fuori c’è qualcuno che ha bisogno di te. O forse dietro l’angolo sei destinato ad incontrare l’amore della tua vita.- Lui si limitò a scuotere la testa.

-Ho paura che non ci sia più niente per me.- mormorò.

Fu un attimo. Lui perse l’equilibrio nel tentativo di voltarsi, ma Clara fu abbastanza svelta da corrergli incontro e tirarlo su prima che potesse cadere. Lo attirò a se così forte che se lo ritrovò ad un centimetro dalla faccia. Entrambi rimasero a fissarsi per dei secondi che parvero lunghi giorni. Sembrava che tutti e due avessero visto un fantasma.

-Clara.- sussurrò lui, la ragazza si allontanò subito.

-Tu..- mormorò. –Come..come fai a sapere il mio nome? Chi sei?-

-Sono il Dottore.- rispose lui. Clara sembrò agitarsi.

-Perché volevi buttarti?- chiese. Lo aveva colto di sorpresa, perché non si aspettava questa domanda, non adesso almeno.

-In realtà non volevo, poi ho visto che la cosa si è fatta divertente.- rispose ridacchiando. Clara sgranò gli occhi e gli tirò uno schiaffo.

-Idiota!- gli urlò. Il Dottore si massaggiò la guancia arrossata, sorridendo.

-È stato divertente però.- insistette lui.

Clara lo guardò cercando di mantenere uno sguardo serio, ma all’improvviso scoppiò a ridere, e lui fece lo stesso. Nella sua mente il Dottore si chiedeva se quella fosse una delle tante copie di Clara sparse nella sua vita. Fisicamente era identica a lei e aveva il suo stesso caratterino pestifero, almeno per quel po' che aveva visto. 

 Non voleva starle addosso, per cui la lasciò tornare al suo lavoro, passando semplicemente per un uomo strano incontrato per caso. Per Clara però non era così, quell’incontro sembrava averla turbata, non le era nuova quella faccia, l’aveva già vista da qualche parte, ne era sicura. Quando tornò a casa decise di dormirci su. Non poteva fare scelta peggiore, perché sognò quell’uomo strano che si era presentato come “Il Dottore”, e non era la prima volta che succedeva.

Una vocina nella sua testa le suggerì che a volte i sogni diventavano realtà. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Writer's corner.

Rieccomi! Spero che l'incontro tra i due possa essere di vostro gradimento. E' un po' particolare

così come la Clara che il Dottore incontra, che come avete letto alla fine ha un piccolo segreto che

presto gli confesserà.

Grazie alle persone che hanno seguito/messo tra i preferiti/recensito, mi rendete felice! 

Hope u like it! Baci!

.g 

   
 
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