Capther 2

Quel giorno mi presentai all'appuntamento,ed ero davvero molto eccitata.
Mi misi un vestito semplice,dalla fascia color celeste abbinata ad una gonna bianca dal motivo floreale.
Ai miei piedi misi invece delle vans:amavo questo aspetto spezzato nel mio stile.
Non volevo fingere,intendevo essere me stessa.
E non volevo neppure sembrare una ragazza perfetta,perciò non esagerai nel truccarmi:mi misi solo un sottile strato di matita.
Lasciai cadere sulle spalle i capelli castani,dal color blu chiaro da circa metà lunghezza.
Alle tre e mezza del pomeriggio ero già pronta,oltre che agitata.
Essendo appena arrivata a Londra non avevo molti amici,ed il fatto che tre bei ragazzi mi si erano avvicinati,almeno per me,non era consuetudine.
Circa venti minuti dopo uscì di casa e mi recai sulla spiaggia,dove incontrai per la prima volta quei ragazzi.
Di loro nessuna traccia.
D'improvviso mi sentì osservata e mi girai di scatto per veder comparir poi,davanti ai miei occhi increduli,il viso sorridente di uno dei tre ragazzi appoggiato ad un asta di legno.
“Ciao,Wesley”sorrisi imbarazzata.
“Ciao Janet.
I miei amici non sono venuti;Drew aveva un appuntamento con una certa ragazza mentre Keaton deve studiare per gli esami di riparazione di matematica,poichè è stato rimandato.
Ah,no,scusa:quello rimandato sono io:Keaton sta facendo gli esercizi per me.”
Lo guardai con uno sguardo alquanto torvo,ma di certo non volevo immischiarmi nei loro affari privati.
“Allora Janet,pronta per visitare Hunginton beach?”
“Certo”dissi sorridendo e cominciammo a camminare affiancati:lui era come una guida turistica che mi mostrava i luoghi più famosi,i ristoranti più raccomandati,i migliori negozi di vestiti a basso prezzo.
Poi ci fermammo di fronte ad un vicolo cieco.
“Sai,qui portiamo le nostre amiche più intime”disse trascinandomi per un braccio,per poi bloccare ogni via di fuga con le braccia,paralizzandomi al muro.
“Saresti proprio una graziosa bambola,d'altronde mi interessi davvero molto.
Rimasi immobile,incapace di muovere un solo muscolo dalla paura.
Wesley si avvicinò al mio collo,posando le sue labbra sulla pelle che poi succhiò con forza.
Cercai in tutti i modi di liberarmi,invano;ormai le lacrime stavano per scivolare sulle mie guance,ma cercai di trattenerle.
Le sue labbra lasciarono il mio collo poco dopo,lasciando un segno,di color violaceo,sulla pelle.
“Ecco fatto,ora mi appartieni”
“Io non appartengo a nessuno”mi sfuggì,e ciò apparentemente fece arrabbiare il ragazzo a tal punto che le sue braccia divennero rossastre,con le vene pulsanti;ma il suo sguardo mi sembrò assente,quasi come se non avesse sentito nulla ed anzi mi sussurrò un”Vedremo”nell'orecchio,per poi andarsene lasciandomi da sola.
Rimasi a fissare il vuoto per non so quanto tempo.
Non potevo crederci:dov'era finita la mia spavalderia?
Dopo essermi ripresa dallo shock,posai la mia mano tremante sul succhiotto.
Come potevo nasconderlo?
Mi incamminai nella strada del ritorno a casa,un po' scossa e traballante,
E adesso,cosa sarebbe successo?
Di certo Wesley Stromberg la prossima volta non mi vedrà molto tranquilla.