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Autore: benzodiazepunk    24/01/2014    4 recensioni
"Il mio nome è Rendwick Lickprivick, appartengo al distretto 2, base militare di Panem, e quando Rendis Ganham estrarrà il nome del tributo maschile di quest’anno mi offrirò volontario.
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Il mio nome è Rhymer Aldjoy, appartengo al distretto 7, legname, e sono appena stata estratta come tributo femminile per gli Hunger Games."
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69° Hunger Games, i favoriti si alleano, una ragazzina viene sorteggiata, ma la storia prende una piega inaspettata per tutti. Tradimenti, alleanze spezzate, Rendwick favorito del Distretto 2 e Rhymer dodicenne ritenuta morta da tutti i pronostici, finiscono insieme in una radura e suggellano la loro personale alleanza, un'alleanza mai vista in un'arena prima di allora.
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 - Alleanze

So che tre favoriti sono morti ma non ho idea del perché. Chi può averli uccisi? Un altro gruppo di alleati abbastanza forte da tener loro testa? Si sono ammazzati fra loro? Li ha fatti fuori una delle diavolerie degli strateghi?
Non lo so.
So solo che ora siamo in nove, che io ho dovuto uccidere solo una persona, che presto o tardi mi troveranno. Ma quando succederà io sarò pronta. L’arena cambia la gente, ci trasforma tutti in selvaggi affamati e assetati di sangue, in assassini senza scrupoli pronti a tutto pur di salvarsi la vita; distrugge il nostro vero io per il divertimento della gente. Questo non è giusto, ma ora come ora non ho tempo di pensare a cosa sia giusto e cosa no, devo sopravvivere, punto.
È di nuovo mattina, ieri a parte l’apparizione in cielo dei volti di Distretto 2 e Distretto 4 non è successo niente. Assolutamente niente.
Forse se l’alleanza dei favoriti si è davvero rotta gli strateghi stanno aspettando di vedere come se la caverà ora l’emarginato (uno deve esserci, anche se non riesco a ricordare chi) senza cibo e con poche armi. Magari ora stanno trattando per tornare insieme e tutto il pubblico è attaccato alla TV per vedere come andrà a finire. In ogni caso sono grata di questa tregua. Sono nascosta tra dei cespugli in una comoda conca; apro lo zaino e finisco i biscotti, innaffiandoli con un po’ d’acqua. Alla fine ho trovato un’altra sorgente. Non è florida come il lago ma per me andrà più che bene, è una specie di ruscelletto sottile e gelato che scende da una riva ripida del bosco. Non fa rumore perciò dubito che qualcun altro l’abbia notato, ma io ci sono finita praticamente dentro mentre cercavo un nuovo nascondiglio e ora quello è il mio acquedotto personale.
Mi alzo in piedi dato che il silenzio è assoluto e stiracchio le membra indolenzite e rigide, saltello per riattivare la circolazione e per scaldarmi i piedi, poi mi rimetto in cammino. Faccio scorta d’acqua, raccolgo qualche altro frutto dal sottobosco, faccio pratica lanciando uno dei miei coltelli contro un tronco a una decina di metri da me, il tutto restando attentamente in ascolto di eventuali rumori sospetti. Sono prudente ma forse non abbastanza perché quando il ragazzo esce dal sottobosco con la lancia puntata nella mia direzione e i muscoli del braccio già tesi e pronti per il lancio, io sono impreparata.
Faccio un balzo all’indietro, le mie mani volano ai coltelli alla cintura ma un movimento del ragazzo mi ammonisce e io mi fermo. Sono in trappola, ora lui mi ucciderà e sarà tutto finito, così, in un attimo.
«Fa che sia veloce» lo prego. Quando lui alza il braccio ancora di più mi porto le mani a coprirmi il viso perché non sopporterei di vedere la punta acuminata trapassarmi la carne.
Resto lì, in attesa del colpo che tarda ad arrivare, e alla fine abbasso le mani e apro gli occhi.
Distretto 2, il superstite, mi fissa accigliato e vagamente triste, la lancia abbandonata lungo il fianco. Ora che lo osservo meglio non è messo troppo bene. Ha le labbra screpolate, principio di disidratazione, ha una fasciatura legata alla bell’e meglio sull’avambraccio sinistro e gli sanguina un polpaccio.
«Beh?» chiedo stupita.
«Come posso ucciderti, me lo dici?» sbotta quello.
«Con quella lancia che hai in mano, tanto per iniziare» ribatto. Giocare con le vittime è crudele, e io non ho voglia di giocare.
«Sei lì, indifesa e spaventata. Non posso trapassarti da parte a parte e sperare che la coscienza non mi perseguiti per sempre. Mi chiamo Rendwick» dice alla fine, allungando una mano nella mia direzione.
Sono ancora sospettosa; potrebbe essere benissimo una trappola, anzi, lo è quasi sicuramente anche se non ne vedo il motivo. Ma “Rendwick” è del 2, il Distretto peggiore no? Non mi fido.
«Non mi fido di te»
Il ragazzo ride. «E perché? Se avessi voluto ucciderti l’avrei già fatto mille volte. Ma non l’ho fatto. Sono solo, senza cibo né acqua, non sono nello spirito giusto per ammazzare una bambina»
«Io non sono una bambina!» scatto. «Ho dodici anni, e sono ancora viva. Sono più in gamba di molti di voi “grandi”» sottolineo l’ultima parola con quanto più disprezzo riesco e Rendwick ride di nuovo.
«Vuoi essere la mia alleata?»
Sbarro gli occhi. D’accordo, questo mi ha presa alla sprovvista. «Perché?»
«Perché potremmo aiutarci. Ti avevo già notata durante gli addestramenti. Sai mimetizzarti, nasconderti, trovare cibo nel sottobosco e… credo anche acqua a questo punto. Io so combattere, sono sempre all’erta» fa un sorrisetto scaltro che potrebbe sembrare di scherno. «E potrei guardarti le spalle. Potremmo essere più forti, in due»
Lo guardo di sottecchi. «Vuoi me come alleata? Non stai scherzando?»
«Dico sul serio»
Valuto le mie opportunità che ora come ora non sono molte. Se mi alleo con Rendwick-Distretto 2 potrei sopravvivere ancora per un po’, credo di potermi fidare almeno per ora, perché non ha dato segni di volermi uccidere. E oltretutto se non accettassi mi ucciderebbe sul serio perché beh, non potrebbe fare altro dato che saremmo nemici.
Gli allungo la mano. «Rhymer»
Lui me la stringe con una presa salda ma un po’ tremante e mi chiedo se anche ai favoriti capiti di aver paura.
«Forse… vuoi?» gli allungo la borraccia e lui la agguanta come se ne andasse della sua vita. «Non bere troppo in fretta o la vomiterai tra due minuti»
Rendwick si sforza di bere lentamente, poi mi chiede dove l’ho presa se non al lago.
«C’è un ruscello poco lontano da qui. È piccolo ma perfetto per riempire una borraccia. Piuttosto… cos’è successo tra voi favoriti?»
Rendwick sospira. «Eravamo sei. Noi del 2, quelli dell’1 e del 4. Il ragazzo del 4 è morto per colpa degli strateghi, pensavamo fosse tutto a posto tra noialtri ma la notte stessa Lumi e Trevor del Distretto 1 ci hanno traditi. Hanno ucciso nel sonno la ragazza del 4 e avrebbero fatto altrettanto con noi se io non mi fossi svegliato. Hanno ucciso la mia compagna, io ho tramortito Trevor e sono fuggito»
Resto in silenzio qualche secondo. «Perché l’hanno fatto? La gara è ancora giovane, un’alleanza sarebbe stata ancora utile»
«Forse pensavano che sarebbe stato più facile ucciderci ora che eravamo convinti di questo piuttosto che dopo, che saremmo stati tutti più all’erta… in ogni caso ora loro hanno tutte le provviste e le armi e noi…»
«Noi abbiamo il bosco» lo interrompo. «Il che è forse anche meglio. Loro verranno per stanarti, lo sai vero?»
«Verranno a stanare me come verranno per tutti gli altri… però sì, forse cercheranno prima me»
«Di sicuro. Ma loro non sanno della nostra alleanza, potrebbe essere un punto a nostro vantaggio»
«Cosa potremmo fare? Siamo due e non abbiamo queste grandi armi»
Ci sediamo a mangiare qualcosa e io cerco di insegnargli quali sono le bacche commestibili e quali deve evitare nel caso possa servire. Parliamo ancora di un ipotetico piano d’attacco ma la strategia migliore sembra aspettare che ci trovino e attaccarli dall’alto a sorpresa. Che io li attacchi dall’alto a sorpresa. Con i coltelli, anche se non so come farò.
Rendwck mi fa allenare un po’ a questo proposito, è un insegnante paziente e stimolante, chissà, se vincerà i giochi potrebbe diventare un allenatore un giorno.
«Dove dormiamo?» mi chiede ad un tratto, e mi accorgo che effettivamente il sole sta calando.
«Io di solito dormo sugli alberi. Non lo so se tu riesci ad arrampicarti però»
«Si romperebbero i rami»
«Infatti. Quindi cosa proponi?»
«Non ne ho idea… non ho mai avuto problemi di questo tipo, di solito dormivo all’aperto senza preoccuparmi di dovermi nascondere»
Sbuffo, questo è il risultato di essere troppo sicuri di sé. «E se li andassimo a cercare noi, questi due traditori dell’1?» propongo rabbiosamente mentre cerco un nascondiglio grande abbastanza per entrambi tra i fitti cespugli. «Così almeno li uccidiamo, o loro uccidono noi, e in ogni caso non dovremo stare qui a tremare nel buio tutte le notti»
Rendwick ride di gusto. «Sei il miglior alleato che ho avuto finora» afferma, aiutandomi a sistemare il giaciglio.
  
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