La malinconia di Dan Smith
Dan prese una foto dal suo comodino. Il soggetto era una ragazza sui venticinque anni. Aveva i capelli lunghi riccioli e castani, e le sue iridi erano di un color nocciola.
Lui la guardava malinconico e la accarezzava con delicatezza. Era evidente che stava soffrendo per lei, e che gli mancava. Quello era il suo momento, che nessuno gli poteva togliere. Mentre era avvolto tra i ricordi, sussurrò triste:
-Se solo potessi darti vita eterna per rendere sicuro il nostro nuovo incontro...-
Improvvisamente la sua espressione malinconica si converti in un sorriso radioso, e la sua tristezza divenne energia.
Si catapultò sulla sua scrivania, prendendo un foglio. Subito dopo pronunciò delle parole incomprensibili, scritte sul foglio che aveva in mano.
Pian piano le lancette della sua vecchia sveglia si fermarono e, insieme ad essa, si bloccarono tutti i rumori che venivano dal di fuori di quella stanza.
Quando tutto fu fermo, l'aria iniziò a vibrare, e dell'acqua sbucò dal nulla. Essa non cadde a terra, ma iniziò a muoversi in cerchio e per aria, avvicinandosi sempre di più ad un punto fisso. Quando collise con se stessa, si formò una donna con la pelle colorata d'azzurro. Lei aveva un viso molto fine. Teneva gli occhi, muniti di lunghe ciglia, socchiusi, e le sue labbra carnose (anch'esse azzurre) contratte in un sorriso seducente. I suoi capelli erano mossi e irregolari, ma la loro particolarità era che sembravano legate ad un punto fisso nell'aria; di fatti, ad ogni movimento della donna, vibravano solamente nella parte vicina alla testa.
Il resto del corpo era completamente scoperto. Non aveva nemmeno un difetto. Dan ebbe difficoltà a non arrossire.
-Ciao Dan. Qual buon vento?- Disse la donna.
-Buonasera MadreTempo. Avrei bisogno di voi...- Disse lui con più educazione possibile.
-Dammi del tu, per favore. Oramai è da tempo che ci conosciamo. D'altronde so anche ogni cosa di te (come di tutti)...- Disse lei, rendendo il suo sorriso solare. Di seguito si avvicinò a Dan, s'inginocchiò di fronte a lui e gli pose la mano con delicatezza.
-Sai come fare.- Disse, infine.
Dan prese la mano e allungò il braccio verso la scrivania per prendere una penna. Iniziò a scrivere una poesia sul dorso della mano di MadreTempo.
-Sembra carina...- Disse lei, mentre Dan era ancora all'opera. Lui, senza smettere, rispose con amarezza:
-Già.-
-E ne sei innamorato?- Chiese lei.
-Beh.. Sì...- Rispose lui, imbarazzato.
-Ma da quanto tempo è che non ci riparli?- Dan, a quella domanda, si sentì un po' scosso, e quindi rispose a fatica:
-Ehm... Parlarci?-
-Vuoi dire che non hai mai parlato con lei?- Chiese lei, allarmata. Dan scosse la testa.
-Ma che cavolo avete nella testa voi poeti?- Intervenne allora MadreTempo -Scrivete e non agite.-
Dan, a queste parole, divenne malinconico e iniziò a spiegare:
-è più complicato di così, purtroppo. Il giorno che l'ho notata per la prima volta, siamo partiti tutti e due per altre mete... Né io so chi sia lei e né lei sa chi sono io, ma sono convintissimo che lei ha la stessa attrazione verso di me che io ho per lei... So che è da maniaci, ma è complicato...-
La donna assunse un altro volto, questa volta più dolce, e gli disse:
-Non è affatto da maniaci... è da poeti. Voi siete in grado di vedere oltre le cose, ma allo stesso tempo vedete meno degli altri; per questo è inutile agire. L'dea di donarmi una tua poesia dedicata a lei per renderla immortale non è male, ma devi anche tener presente che non sarà lei stessa quella che non morirà, ma sarà ciò che hai scritto di lei che resterà per sempre in vita; è un concetto che sfugge a voi poeti.-
Dan finì di scrivere la poesia, e ringraziò la donna. Quest'ultima scomparve, e il tempo riprese a scorrere.
NdA
Ohayō!!!
Finalmente riesco a scrivere una Fanfiction sul cantante della mia band preferita.
Volevo anzitutto spiegare che MadreTempo non è priva di costanza; è semplicemente brava a stare al gioco con mortali (se non agisse così, non potrebbe avere un dialogo con gli umani).
In questa OS ho voluto soprattutto lavorare sulla descrizione degli “effetti” (l'apparizione di MadreTempo, per farvi capire), quindi la storia in se è un po' povera. Ha, comunque sia, un tema che a me sta molto a cuore, ovvero il come si rapporta al mondo un artista.
Detto questo, finisco con il ringraziarvi di aver letto questa storia e vi chiedo di dirmi quel che pensate con una recensione; non abbiate paura a dirmi che errori ho fatto, perché non mi può far altro che bene (soprattutto commenti sullo stile e sulla scorrevolezza).
Grazie ancora e a presto
xtomx95.