Le labbra di lei si avvicinarono al flauto.
E
il flauto suonò
I lineamenti distesi, lo sguardo perso in un’ombra nella luna, la sensazione di non poter tornare indietro
Il
flauto suonava, lente note, le dita di lei si muovevano sui fori, come
se
conoscessero da sempre il flauto, come se fossero nate per dar voce
allo
strumento.
Note
leggere si mescolavano al vento diventavano una cosa sola.
Tayuya
chiuse gli occhi castani, lasciando che qualche ciuffo ribelle le
ricadesse
sulla fronte.
Il
suo canto di morte aleggiava nell’aria notturna, accompagnato
da un coro di
cicale.
Nel
bel mezzo della notte la rossa sorrise. La vita andva aventi, tutto
andava
avanti.
La
sua fine era vicina, la giovane la percepiva perfettamente. Il mondo
sarebbe
stato un posto migliore senza di lei.
Il
sole aveva un altro volto, un volto che solo la luna, nella sua
monotona
rotazione,riusciva a scorgere.
Così
lei. Allontanò le labbra dal flauto, godendosi le ultime
note che l’eco
riaccompagnava nelle sue orecchie.
La
voce di Jiroubo disturbò gli ultimi respiri del suo flauto.
-
Cosa
c***o vuoi, grassone?- Fece lei, voltandosi di scatto.
Il
suo
vocabolario zittiva sempre tutti.
Ormai
l’incanto era finito.
L’eco
era morto.
FINE
Che cavolata, lo so!!! Bè, fin’ora ho scritto tutti i tributi ai maschi, una volta tanto viva le donne!
Fatemi
sapere che ne pensate.