25/01/2014
2 recensioniSeverus era seduto alla cattedra dell'aula di Pozioni, ancora una volta le era scappata l'occasione di avere la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure. Desiderava da tanto quella cattedra e sapeva che quello era il suo posto prediletto. Restava lì, seduto, a pensare che da lì a poco avrebbe dovuto passare un altro anno con nuovi maghetti incapaci nell'arte del creare pozioni, a dover cercare di mantenere la calma ad ogni singola lezione.
I giorni passarono in fretta e arrivò il fatidico giorno di inizio scuola.
1 Settembre.
L'Espresso traboccava di nuovi studenti che i gemelli Weasley cercavano di accalappiare con i loro divertenti giochetti e le loro nuovissime invenzioni come il Torrone Sanguinolento, i Telescopi Tirapugni e il No-Pupù-No-Pipì.
«Perché hai paura di Tu-Sai-Chi? Meglio aver paura di No-Pupù-No-Pipì, il senso di occlusione che stringe la nazione!» urlavano i due rossi diffondendo le risate tra un gruppo di ragazzi e un altro. In poco tempo entrarono tutti ad Hogwarts, ritrovandosi in Sala Grande per l'ormai aspettatissima Cerimonia di Smistamento. Ai giovani maghi tremavano le gambe, un po' per paura un po' per timidezza. Severus era affianco al lungo tavolo dei Serpeverde, pronto ad accogliere le nuove matricole.
La professoressa McGonagall spiegò agli studenti il compito del Cappello Parlante e chiamò il primo della lista:
«Percy Vannel!»
Un timido ragazzo dai capelli corvini, alquanto paffuto, si sedette sopra il traballante sgabello. Si poteva scorgere dal viso la sua evidente agitazione.
La professoressa appoggiò il cappello sulla testa del piccolo Percy.
«Hmm...TASSOROSSO!»
Il tavolo di quest'ultimo, compreso Fat Friar, il fantasma della Casa, si levarono applaudendo al nuovo arrivato ed accogliendolo con strette di mano e quant'altro.
Snape era ben poco interessato a quell'evento, pur essendo il Capocasa dei Serpeverde e quindi avendo il dovere di accogliere i nuovi arrivati, si limitava a fare un cenno col capo, giusto per farsi riconoscere. Nomi su nomi venivano pronunciati dalla McGonagall che, spazientita, appoggiava quasi malamente il cappello sul crapino dei giovani maghi.
«Elizabeth Michigan!»
Tra la folla spuntò fuori una piccola ragazzina dai capelli rossi, talmente lunghi che le ricadevano sull'intera schiena, si spostò una fastidiosa ciocca dal viso rivelando due splendidi occhi cristallini e si sedette sullo sgabello.
Severus non credette ai propri occhi, il cuore perse qualche battito mentre guardava quella bambina seduta sullo stesso sgabello dove si sedette lei.
Le assomigliava e non poco.
Le posarono il cappello sul capo ed un attimo dopo venne smistata
«Ohohoh! Tu sei di certo una GRIFONDORO!»
La bambina sorrise e corse verso il suo tavolo, sedendosi proprio in mezzo ai due gemelli Weasley che la accolsero come "La nuova Rossa".
Severus invece, dovette lasciare la Sala Grande tornando nella propria stanza.
I pensieri gli affollavano la mente, quella bambina.
Sapeva che le cose quell'anno sarebbero state diverse, come tutti gli anni che stavano per arrivare, ovviamente.
Si sedette sul proprio letto, passandosi nervosamente le mani tra i capelli e serrando le labbra, proibendosi di piangere.
Riusciva a pensare solamente ad una cosa: Lei.
Lily, la sua amata Lily Evans.
