“Disclaimer: I personaggi, i luoghi ecc. appartengono ai rispettivi ideatori e detentori di Copyright. Non ho niente a che vedere con chi detiene il copyright sui personaggi, con il creatore di una determinata serie, con il produttore o con chi si occupa del merchandise.
Non si vuole violare il Copyright in alcun modo.”


Note iniziali dell’autrice
Dopo Biscotti, Gelato, incentrato sempre su Lily e Severus. Perchè? Perchè sono pucciosi insieme, e diamo la colpa per questo al settimo libro XD
Ringrazio Defender che nonostante gli impegni è riuscito a betarmi ugualmente questa flashfic; Maki, Simo e Maurizio, che mi hanno rassicurato sul fatto che questa storiella non fosse un delirio da mezzanotte e basta. Ringrazio inoltre tutti quelli che hanno lasciato una recensione alle altre fanfiction del set. Per chi mi ha chiesto per Realtà Illusoria, ho un momento di crisi con il capitolo 4, quando riuscirò a sbloccarmi posterò il terzo ^^;;; o forse sarà meglio che posti prima il terzo e poi veda di sbloccarmi XD
Per il resto, questa flashfic è stata scritta per la Writing Community diecisudieci e fa parte del Set 1 – Snacks.
Spero possa essere una piacevole lettura!
Shad aka Pé

*

Gelato

«È l’ora del gelato».
Lily puntò i piedi per terra, alzando un po' di polvere, e smise di dondolarsi; spostandosi i capelli che le si erano scompigliati in volo, si voltò sorridente a guardare il ragazzo che stava sull'altalena accanto a lei. Quello non parve accorgersi di nulla e continuò semplicemente ad andare su e giù, come se nulla fosse.
«Un bel gelato alla fragola!»
Continuò a parlare senza far troppo caso all’amico, riflettendo ad alta voce sui propri desideri.
« Ma forse sarebbe meglio al cioccolato… »
Meditante, Lily cominciò a darsi piccole spinte e lentamente riprese a dondolare. Per un po’ rimase in silenzio, mentre le cicale cantavano rumorose e l’altalena di Severus cigolava per lo sforzo. Poi, come illuminata, si fermò nuovamente.
«E se fosse meglio vaniglia?»
La domanda rimase sospesa nell’aria, inascoltata, e Lily batté con forza il piede per terra, sperando di attirare l’attenzione del ragazzino accanto a sé. Severus parve scuotersi e borbottò una risposta affermativa, mentre l’amica lo fissava corrucciata.
«Avrei più aiuto dalla tua altalena».
Lily, ancora irritata, riprese a spingersi con forza, facendo dondolare l’altalena in modo precario e poco rettilineo. Sbuffò sonoramente in modo da far presente all’amico che non aveva apprezzato e tornò a riflettere sul gusto che voleva prendere quel giorno.
«Nocciola! Ho deciso, voglio nocciola!»
Senza aspettare che l’altalena si fermasse, la ragazzina saltò giù da essa, atterrando non troppo malamente per terra. Si tolse via la polvere che le era finita sui pantaloncini, spinse via dalla faccia i capelli che le erano volati davanti agli occhi e fece una corsa fino all’ingresso del parco. Poi si fermò.
«Severus, vieni?»
Lily osservò il ragazzino far rallentare l’altalena per poi scendere da essa con grazia. Lo vide scostarsi due o tre ciocche di capelli dagli occhi, senza ottenere realmente l’effetto voluto dal gesto, e incamminarsi verso di lei. Quando furono vicini, Lily prese la mano dell’amico e lo trascinò di peso per tutta la strada dal parco fino alla gelateria.
«Oh no, tutti questi gusti! Non so più che scegliere! Tu Severus che prendi?»
Per l’ennesima volta sembrava che il ragazzino non la stesse a sentire e Lily decise di ignorarlo a sua volta, determinata a prendere una decisione prima dell’arrivo della gelataia. Tuttavia, una donna piuttosto corpulenta arrivò davanti a loro sorridente.
«Allora bambini, che prendete?»
«Ecco…»
«Una coppetta. Fragola, cioccolata, vaniglia e nocciola».
La voce di Severus fu chiara e cristallina.
Lily si voltò a guardare l’amico, che osservava poco partecipe i movimenti della donna davanti a lui, chiedendosi da quando avesse quella grande passione per il gelato.
«Ecco caro» disse la gelataia porgendogli il gelato.
«No, è per la mia amica. Io non prendo niente».
La donna sorrise e porse la coppetta a Lily, che la fissò interdetta, prima di prenderla in mano. Vide Severus pagare e avviarsi verso l’uscita. Velocemente, prese un altro cucchiaino e lo seguì fuori.
«Perché?»
«Così non devi decidere».
Lily sorrise, consapevole di essere stata ascoltata per tutto il tempo. «Prendi» disse porgendogli un cucchiaino.
«No, non ho voglia di gelato».
«Se sapesse Potter che non vuoi dividere il gelato con me» lo punzecchiò la ragazzina.
«Dammelo».
Lily allegra affondò il suo cucchiaino nella crema, mentre pure l’amico faceva altrettanto. Mai gelato fu più buono come quel giorno e in fondo, con lui, qualsiasi gusto sarebbe andato bene.

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Fine
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