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Autore: _lawliet_    07/06/2008    4 recensioni
Seconda fanfiction per me (ho cambiato il titolo perchè questo mi sembra più appropriato). Buona lettura! “Quale gioiello? Di che parlate?”, disse Sakura, appena giunta dall’ufficio del Quinto. “Bene”, sbuffò Shikamaru, “ora mi toccherà rispiegare tutto dall’inizio. Vedi Sakura, come sai il vecchio Masashi è uno dei più forti ninja della foglia. E’ famoso soprattutto per l’uso dei suoi kunai, e ha fatto moltissimo per il nostro villaggio, ma la sua età non gli permette più di combattere e così ha deciso di deporre le armi. Per questo ha indetto una gara tra noi giovani shinobi. In palio c’è il suo più prezioso kunai, il kunai d’argento.” “Una gara? Che tipo di gara? Chi vi partecipa?”, rispose Sakura affrettatamente. “Una gara di precisione al lancio del kunai. Chi riuscirà a centrare un bersaglio disegnato sul Grande Albero della Saggezza, vincerà il suo prezioso cimelio."
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ho detto no!”
“Ma rifletti Neji! E’ un’ottima occasione per allenarsi! Non vedo l’ora!”, disse Rock Lee saltellando colmo di gioia al pensiero di misurarsi in competizione con tutti i suoi amici.
“Ho di meglio a cui pensare. Devo allenarmi veramente se voglio migliorare, e non partecipare a questa buffonata”, sentenziò il giovane Hyuga, volgendo le spalle a tutti i compagni, dirigendosi aldilà della strada.
“Lascia perdere Rock Lee! Evidentemente Neji ha paura di fare brutta figura! E poi sa che gareggio anche io per quel gioiello, e sa bene che non riuscirà mai a battere il grande Naruto Uzumaki!”
“Come ti permetti Naruto?! E va bene, parteciperò a questa dannata gara, ma solo perché così imparerai a chiudere la bocca una volta per tutte”.
“Quale gioiello? Di che parlate?”, disse Sakura, appena giunta dall’ufficio del Quinto.
“Bene”, sbuffò Shikamaru, “ora mi toccherà rispiegare tutto dall’inizio. Vedi Sakura, come sai il vecchio Masashi  è uno dei più forti ninja della foglia. E’ famoso  soprattutto per l’uso dei suoi kunai, e ha fatto moltissimo per il nostro villaggio, ma la sua età non gli permette più di combattere e così ha deciso di deporre le armi. Per questo ha indetto una gara tra noi giovani shinobi. In palio c’è il suo più prezioso kunai, il kunai d’argento.”
“Una gara? Che tipo di gara? Chi vi partecipa?”, rispose Sakura affrettatamente.
“Una gara di precisione al lancio del kunai. Chi riuscirà a centrare un bersaglio disegnato sul Grande Albero della Saggezza, vincerà il suo prezioso cimelio. Presumo vorrai gareggiare. Bene, i partecipanti siete tu, Naruto, Rock Lee, Choji, Kiba e anche Neji. Io sono il giudice di questa gara, anche se non avrei voglia di farlo, ma sono ordini del Quinto. Si parte da qui, la data fissata è tra una settimana esatta.”
“Il Grande Albero della Saggezza? Ma è lontanissimo! Sarà difficile addirittura vederlo da qua nonostante le sue dimensioni! Beh non importa. Perfetto, sarò l’unica donna allora. Vi farò vedere io, vincerò quel kunai!”, disse con sicurezza la giovane ninja, alzando il pugno in segno di vittoria sicura.
“Scordatelo! Vincerò io la gara”, ridacchiò Naruto, scatenando una delle loro solite dispute, mentre tutti gli altri partecipanti si dileguarono raggiungendo i rispettivi maestri.
Passata una settimana, i giovani shinobi si ritrovarono nel luogo stabilito, Ognuno di loro tradiva la sicurezza di una vittoria schiacciante. Neji era impassibile, ma mostrava chiaramente di avere un asso nella manica, Rock Lee sprizzava di gioia gridando che non gli importava molto del premio, ma che avrebbe voluto vincere a ogni costo. E così anche Naruto, che stordiva di parole i poveri Kiba e Choji, partecipanti quasi per ingannare la noia. Dietro di loro Asuma, Kurenai, Kakashi e un commosso Gai.
“Vedrai Kakashi, il mio pupillo vincerà! Rock Lee non si arrende tanto facilmente!”
“Lo spero proprio Gai. Del resto, ti ricordo che ognuno di loro può utilizzare le abilità innate che ha, e ammetterai che Rock Lee non parte avvantaggiato”, precisò Kakashi.
Shikamaru rispiegò il regolamento nel suo solito tono scocciato e dopo essersi appostato vicino all’Albero diede inizio alla gara.
Choji si presentò sulla pedana. “Tecnica dell’espansione parziale!”. Il suo braccio si allungò notevolmente in direzione del bersaglio, e la sicurezza di poter scagliare il proprio kunai a distanza più ravvicinata degli altri lo rendeva tremendamente sicuro di sé. “Ottimo risultato! Ci è mancato poco”, disse Asuma, che osservava divertito la scena con Ino, Ten Ten, Kurenai e Shikamaru.
Venne il turno di Kiba, che scagliò decisamente il kunai, senza nemmeno aprire gli occhi, ma continuando ad annusare l’aria alla ricerca di qualcosa. L’odore di Akamaru, che aveva leccato qualche minuto prima il centro del grande tronco, lo guidava dritto verso la vittoria.  Ma anche lui si avvicinò solamente.
Sakura invece basò tutto sulla potenza. “Lancerò questo Kunai con tutta la forza che ho! Sono sicura che la traiettoria è quella giusta”. Vibrò potentemente l’arma nell’aria, ed essa si conficcò sul tronco fino alla metà della lama. “Niente da fare, Sakura.” sentenziò l’arbitro Shikamaru.
Neji non perse tempo. Misurò i passi verso la postazione, e preso in mano il kunai gridò “Byakugan!”. Quello che vide era quello che si aspettava: e cioè il flebile chakra di un insetto che aveva intrappolato esattamente dall’altra parte del tronco, in linea con il centro del bersaglio. Un’idea di Shino, ovviamente. Anche lui lanciò il kunai con estrema sicurezza, senza nemmeno guardare il risultato della sua prova, ma aspettandosi comunque un risultato migliore di Naruto.
“Tocca a me!” disse Naruto, fremendo di far conoscere a tutti la propria strategia. Il suo sorriso era beffardo, infantile. Il suo kunai fu scagliato quasi con sufficienza, mentre gridava, “Kage bushin no jutsu!”. Una moltitudine di copie si formò lungo la traiettoria che l’arma disegnava nello spazio che si inoltrava nella foresta. Ogni copia modellava  l’aria attorno alla lama con il chakra, imprimendole un vorticoso movimento che rendeva il colpo sempre più preciso. “Sbalorditivo!”, osservò Kakashi. “Non ho mai visto usare quella tecnica in una maniera tanto originale! Naruto è veramente sorprendente”.
“Evvai! Ho fatto centro!”, disse Uzumaki saltando per tutta la pedana. “Mi spiace Naruto, ma ci sei andato vicino tanto quanto Neji”. Le parole di Shikamaru gettarono nello sconforto i due ninja, e mentre Naruto andava dicendo che doveva esserci un errore, che forse il vento aveva fatto spostare l’abero, Neji si limitò a digrignare un“parità!”, con disappunto. Che quello stupido insetto si sia mosso, seppur di poco?
Nessuno si accorse che era il turno di Rock Lee. Quasi si dimenticarono di lui e del suo lancio. Si concentrò a lungo, tanto da far avvicinare le sue sopracciglia in modo che sembrassero uno solo. Preso il kunai, lo lanciò con determinazione, fissandolo per parecchio tempo anche dopo che si conficcò nel tronco del grande albero. Vi fu un lungo silenzio.
“Evviva! Ho vinto! Evvai!” esclamò Rock Lee, in contemporanea alle feste che gli fece il Maestro Gai.
Aveva centrato in pieno il bersaglio. Tutti si rallegrarono della sua vittoria, sebbene ne fossero sorpresi. Shikamaru gli consegnò il kunai d’argento ma egli, ritornando serio per un attimo, lo prese tra le mani e si allontanò.
“Tieni! Te lo regalo”, disse chiudendo gli occhi in un sorriso.
Sakura non seppe che dire. Lei era forse l’unica che tenesse veramente a vincere quell’oggetto, mentre per gli altri era solo l’occasione di un allenamento. “Io non posso accettare! Lo hai vinto tu!”
“Si, ma per te!” e Rock Lee fu sollevato da tutti gli altri, che lo trascinarono al chiosco di ramen per festeggiare insieme il suo lancio strepitoso.
Sakura rimase ferma qualche minuto fissando la sua immagine sulla lama lucida e appuntita.
“E’ una vera forza della natura, non è vero?”
Sakura si voltò, e vide Ten Ten con le braccia incrociate sul petto, appoggiata ad un albero. “Vieni con me, Sakura”, disse, “ti faccio vedere una cosa”. Dopo una breve camminata, le due ragazze si trovarono di fronte a un grande albero, completamente privo della corteccia e anzi piuttosto malridotto al centro del suo tronco.
“Vedi? Mentre tutti gli altri pensavano alla loro strategia, e a come le loro abilità avrebbero potuto farli vincere, Rock Lee passava il tempo qui, ad allenarsi duramente. Lo sorpresi la notte stessa di una settimana fa. Si allenò fino all’alba, e così per tutte e cinque le notti successive.”
Sakura rimase a bocca aperta.
“Questa  è l’abilità di Rock Lee. Lui non si arrende MAI” 
  
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