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Autore: thehurtlocker    25/01/2014    1 recensioni
'Alto, atletico, con la pelle dorata, i capelli color bronzo e due occhi incredibili'.
Questa era l'impressione che Finnick Odair dava ai suoi folli amanti di Capitol City.
'Affascinante, sensuale, con delle dure braccia, un petto muscoloso e una forza indescrivibile'.
Questa era l'impressione che Finnick Odair dava ai suoi compagni di Distretto, e a tutti gli abitanti di Panem.
Ma quanto dell'acclamato Finnick Odair pensate di conoscere davvero?
La risposta? Entrate nella sua testa, nei suoi giochi, nella sua vita.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Mags, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Capitolo 4

- Ciao Finn. - una voce bassa ma sensuale si fa avanti dall'altra parte della cornetta.
I brividi percorrono Finnick come formicolii fastidiosi a partire dall'orecchio destro cui poggia il telefono, poi scendono giù lungo il collo tirato per il terrore, poi ancora più giù tratteggiando le linee dei pettorali, trasformandosi da semplici formicolii a fitte dolorose una volta passato il tormentato cuore, e sempre più giù verso l'inguine e le cosce, fino a raggiungere i piedi, diramando le fitte su tutte le dita come se esse venissero punzecchiate da piccoli animaletti.
Un ricordo spiacevole balza nella mente di Finnick, di quando nell'arena si era ritrovato il corpo ricoperto di orribili sanguisughe nere come la pece e grandi quanto una mano.
Rischiava di morire soffocato dalla sofferenza che quegli orrendi mostri gli stavano infliggendo, se non fosse stato per Mags che, in quanto sua mentore, tentò in tutti i modi possibili di fargli guadagnare ancora più sponsor, i quali gli donarono un, sempre splendido, tridente capace di produrre scariche elettriche.
Trecento sanguisughe morte in un colpo.
- Nadeyne. - dice trovando il tono più serio e attraente che riesce a scavare dal suo pozzo di desolazione, ma producendo un sospiro quasi di sollievo.
- Riuscirai a prendere il primo treno per raggiungermi? Ho davvero bisogno di te. - la richiesta è talmente urgente che la voce della donna sembra quasi un urlo soffocato.
- Certamente, sarò lì in un'ora. - detto questo, chiude la telefonata e guarda Mags dritta negli occhi comunicandole un sincero 'mi dispiace' con le sue iridi verde mare; ella si porta una mano sul volto, abbassandolo, in preda al dolore di una madre che sa cosa succede, ma non sa come fermarlo.
Finnick va in camera sua e prende dall'armadio un completo blu notte di frescolana e una camicia beige, accompagnata dalle classiche scarpe del medesimo colore; il tutto risalta ogni singola parte dei suoi perfetti lineamenti.
Tenta di abbracciare Mags prima di uscire, ma quest'ultima gli volta le spalle con l'intenzione di non guardarlo, di non guardarlo andare via un'altra volta per poi tornare sempre più distrutto corpo e anima.
Una volta fuori casa, Finnick decide di prendere la via più corta per raggiungere la stazione, e quindi trovarsi al più presto a Capitol City.
Ci sono solo due ragioni per le quali Finnick ha accettato quella proposta: la prima è che, se rifiuta anche solo un lussurioso amante, per Annie e Mags è la fine; la seconda.. perché Nadeyne è la sola per cui rinviene un barlume di gioia nel vendersi a notti di piacere.
Arrivato nella grande metropoli, s'infiltra nei vicoli più stretti e isolati per sfuggire ai fotoreporter ficcanaso e alla troppa gente in giro; poi, giunto davanti casa Roultony, bussa alla porta e, una spettacolare, quanto fragile e carismatica, seppur sempre letale, donna lo accoglie.
Nadeyne Liz Roultony è una delle donne d'affari più potenti e ricche di Capitol City; divorziata da un'uomo ricco quanto lei, ma vecchio d'una trentina d'anni all'incirca, l'ancor giovane ventisettenne gradisce la compagnia di soli pochi, dei quali Finnick giustamente fa parte.
Finnick, d'altro canto però, odia ogni sua cliente, non riesce a sviluppare un minimo d'affetto verso di loro, specialmente dopo che gli rivelano i loro oscuri e inviolabili segreti, ch'egli tiene cautamente rinchiusi in una cassaforte celebrale.. ma con Nadeyne è tutta un'altra storia.
Non fa sesso con lei perché è bellissima o perché somiglia a Annie, ma perché è l'unica, dopo Mags, capace di saperlo affrontare, ascoltare, e a volte consigliare.
Non è un'amica; Finnick ha espressamente vietato alla sua mente di catalogare qualsiasi persona appena decente proveniente da Capitol City con quel sostantivo; "alleati" è ciò che ha sempre usato, è quel termine che gli Hunger Games hanno lui insegnato.
Nadeyne è un'alleata.
Entrambi si aiutano e ripagano vicendevolmente.
- Hey, dolcezza! - Nadeyne lo accoglie stampandogli un bacio di benvenuto sulle labbra; Finnick non si ritrae, anzi, l'asseconda: è un'abitudine ormai.
- Come sta Annie? - gli rivolge un grande sorriso,e Finnick ricambia scuotendo mollemente le spalle.
- Va e viene.. ma è stabile.
- Sono contenta. - chiude la porta a chiave girandola lentamente nella serratura; poi si avvicina al giovane palpandogli i muscoli delle braccia.
- Quando la sposerai? - Odair ride con sincero gusto e risponde - Presto, spero. - fa un respiro - Allora? Cominciamo?
- Calma, dolcezza! Non ci vediamo da un po' e vuoi già darci dentro? - la donna ride a sua volta incrociando lo sguardo del bellissimo ragazzo e sussurrando sommessamente - Mi è mancato averti in giro per casa. - getta un'occhiata verso il basso, verso i pantaloni di Finnick.
- Avanti, togliteli, basta con le chiacchere.
Finnick abbassa la cerniera e se li sfila, e Nadeyne pensa alla giacca e alla camicia, mentre lui è intento a slacciarsi le scarpe.
Si lascia poi toccare e tracciare i lineamenti; il tocco di una mano, che non sia quella di Annie, sul suo corpo è ormai quasi impercettibile dopo tutte le volte che gliel'hanno fatto.
Quando le dita della donna arrivano al pube, Nadeyne sghignazza con malizia e bacia Finnick quasi con violenza, trascinandolo di peso a letto.
A cavallo del ragazzo, ella si toglie gli sgargianti vestiti d'alta moda mettendo in mostra il corpo snello e il seno un po' piccolo, non curante degli occhi di Finnick che le stanno addosso; rimossa infine anche l'ultima barriera che la separava dal nudo corpo di Finnick, si lascia prendere dal piacere mentre posa e chiude con foga le sue labbra sul collo di lui.
Finnick è impassibile e privo di alcun sentimento; la guarda agitarsi e gemere sopra di lui, eppure non prova nient'altro che vuoto, salvo per quel po' di piacere fisico che però è impossibile controllare volontariamente.
Raggiungono il precipizio due, tre volte, finchè esausti si separano e attaccano a parlare del più e del meno, come niente fosse.
Nadeyne non è solita pagare con dei segreti, come Finnick usa chiedere ai suoi clienti, ma aiuta quest'ultimo a superare le sue paure, e cerca di tirarlo su di morale come meglio può; questo è abbastanza per Finnick Odair, lui che ripudia cose volgari come gioielli e denaro da molti anni oramai.
- Hey, tesoro, a che pensi? - ella gli posa una mano sul petto.
- Niente, - sospira egli - pensavo a Mags.. credo abbia afferrato ciò che vengo a fare qui a Capitol City, ma a volte sembra non capirmi affatto! - l'espressione di Finnick è un misto di rabbia e desolazione - Mi tiene il broncio!
- Finnick, ci sono solo due cose che puoi fare: o le parli chiaramente e la metti in pericolo, o continui in questo modo e subisci la sua indifferenza. - lo rimprovera guardandolo truce, come fosse una sorella alle prese col fratello più piccolo.
- Non lo so Nadeyne, per ora credo di non poterlo fare questo, di dirle la verità.
La donna agguanta il telecomando dal comodino con la mano destra e accende il televisore, sintonizzandolo sullo show di Caesar Flickerman, il quale sta intervistando una rinomata cuoca della corte di Snow.
- Bene, Mr Odair, ha fatto la sua scelta! - borbotta imitando con goffaggine la pesante voce del Presidente.
Finnick ride sguaiatamente, rendendosi conto di apprezzare Nadeyne al di sopra di un'allenza..
'No, no e no', si ripete nella testa. 'Se fosse tua amica rinuncerebbe ad avere rapporti sessuali, dal momento che è conscia che tu ci soffra, mio caro stupido Finnick Odair', tenta di convincersi con una rapida autoanalisi.
Proprio mentre pensa a quanto egoista e ninfomane possa Nadeyne essere, ella prende la sua mano e la stringe con amore, mormorando leggermente - Prometto che un giorno tutto sarà meglio per te. - detto questo, una lacrima scende dal suo viso troppo truccato, troppo nascosto, troppo.. infelice.
Per la prima volta, Finnick si accorge di Nadeyne per davvero.
La guarda non come cliente, non come alleata, non come amica, ma come donna.
Ha i capelli scuri e lisci, sembrano neri, ma sono in realtà di un testa di moro; la fronte è corta e tracciata da piccole rughe, che potrebbero essere invisibili se tutto quel pesante trucco che ha in viso non gliele rimarcasse; il naso è piccino, alla francese, e le gote sono vuote e scavate, riempite però dal fondotinta bianco, e tratteggiate da linee intricate di ogni colore.
Le linee rosse compiono mille girandole sulle guance, intrecciandosi con le linee gialle che invece si muovono sinuose come una danza, collegandosi poi con le linee blu zigzagate, e con quelle verdi discontinue, per proseguire con le linee viola eleganti e leggiadre, e finire con una sola e sottile linea nera che si sposta verso le labbra piatte e ne traccia i contorni, colorandole, sfumando infine in grigio, bianco, e rosa opaco verso il cuore della bocca.
La creatività di Capitol City non smette mai di stupire Finnick, che forse è l'unica cosa di questo maledetto inferno da cui si sente seriamente affascinato.
Decide di soffermarsi al volto, e di non guardare più giù del tenero collo; ha già fatto abbastanza col suo corpo per quel giorno.
La lacrima, quindi, salta giù dall'occhio sinistro zeppo di rimmel nero e brillantini; con grande sorpresa, Finnick nota le particolari striscioline multicolori delle guance ripetersi nelle iridi di Nadeyne; la cosa lo fa quasi sorridere, e dalla meraviglia si porta una mano sulla bocca, come un bambino in intrepide e nuove scoperte.
La lacrima intanto continua imperterrita il suo percorso, sterminando al suo passaggio ogni sorta di trucco o crema sia stata usata in quei punti; raggiunge il gomitolo di fili arlecchini e li trasforma in un arcobaleno di pioggia, che cade e sgocciola giù per il triste volto della donna d'affari, rigandole il collo di rosso, di giallo, di blu, di viola, di verde.
Finnick vorrebbe posare il suo pollice su quella goccia salata e bloccarle il percorso, poi dire a Nadeyne che la perdona per tutte le volte che ha usato il suo corpo per soddisfare il suo bisogno d'amore che ormai da anni le manca, che la perdona da tutto e che la considera un'amica, l'unica sua vera amica.
Ma in quel momento, Caesar Flickerman alza il tono della sua già squillante voce, attirando l'attenzione di tutti, rompendo il momento di assoluta fragilità che si era creata tra i due giovani.
- Popolo di Capitol City! - accoglie il pubblico allargando le braccia e mostrando i denti in un sorriso alquanto inquietante, ma divertente al contempo.
- Questa sera ho con me due ospiti molto speciali, o meglio, due amanti molto.. letali. Quanto mi piace quest'espressione! - esulta frizzante il presentatore.
A questo punto tutti hanno già capito, e fremono perché Caesar pronunci i loro nomi e li faccia salire sul palco.
- Ecco a voi, Peeta Mellark e Katniss Everdeen! - la folla applaude e fischia rumorosamente, e quando i due raggiungono Caesar, fiori e bigliettini amorosi vengono lanciati loro addosso; entrambi, poi, si siedono sulle bianche poltroncine, che Finnick conosce bene e sa essere molto comode, e discutono allegramente con lo strambo uomo dai capelli violetti.
- Aaallora, come state? Siete appena tornati da un lungo Tour Della Vittoria: parlatecene. - chiede egli porgendo loro il microfono.
Peeta prende fiato e tira giù un fiotto di parole; in questo campo si vede subito che è il più abile dei due.
Katniss se ne sta zitta, seduta sulla sua poltroncina; indossa un raggiante abito giallo che illumina il suo magro volto, causato dai recenti Hunger Games, e dall'estrema povertà e carestia del Distretto 12.
Finnick pensa sia davvero una bella ragazza, forte, per quello che le ha visto fare nell'arena, e misteriosa; certamente nasconde qualcosa che lui non vede l'ora di scoprire.
Osserva i suoi movimenti: lo sbatter continuo delle lunghe e finte ciglia nere per nascondere l'imbarazzo; gli occhi che frenetici si muovono di qua e di là per celare l'impazienza; le labbra che sorridono a destra e a manca per mascherare l'odio e l'indifferenza.
Finnick si ritrova a concordare con sè stesso di avere molto in comune con Katniss; non le ha mai parlato davvero, ma in quanto mentore, nell'edizione dei giochi appena trascorsa, rammenta di averla notata, e di aver subito capito che avrebbe vinto, senza ombra di dubbio.
All'improvviso, Peeta smette di parlare, si alza, per poi i ginocchiarsi davanti a Katniss e, come si presume tutti abbiano compreso, le chiede di sposarlo, mostrandole un semplice anello dotato di un diamante piccolo ma estramamente brillante.
Lo sgomento e l'euforia sono immediati, specialmente per il fatto che nella storia degli show di Caesar una cosa del genere non è mai avvenuta; il volto di quest'ultimo, infatti, è a metà tra lo shock totale e la gioia estrema, spalanca la mascella e urla al microfono tutta la sua emozione.
Dal pubblico si eleva un coro di 'oh' sorpresi, e frasettine come 'Che carini', 'Era ora!', 'Viva gli sfortunati amanti'.
Katniss si mette l'anello al dito e abbraccia il suo ragazzo dolcemente, si scambiano un piccolo bacio per coronare il momento e aggiungere sale al pepe che ribolle in quell'enorme sala.
Anche il Presidente Snow sembre essere catturato dall'imminente evento; il grand uomo difatti si presenta sul palco per congratularsi di persona con la coppia, avvolgendoli ambedue tra le sue grassocce braccia.
- Osservali attentamente, - prorompe Nadeyne con lo sguardo fisso sullo schermo, come ipnotizzata - Katniss e Snow.
Finnick esegue e, scrutando nel televisore le due figure, nota sì qualcosa.
Katniss sta guardando il vecchio con occhi dubbiosi sollevando le sopracciglia, cercando comunque invano di mantenere un sorriso stabile per il pubblico e le telecamere; Snow scuote quasi impercettibilmente la testa, e poi se ne va, scomparendo dalla vista dei riflettori.
La diciassettenne abbassa lo sguardo, sembra che il mondo le sia appena caduto addosso.
- Lei non lo ama. - conclude la donna accanto a Finnick, chianando il capo e tormentandosi le dita come fossero nodi da intrecciare.
- Cosa te lo fa pensare? - domanda lui, anche se in cuor suo sa di aver inteso, sa che Nadeyne ha ragione.
- Se fosse così innamorata del ragazzo, come vuole far credere di essere, non avrebbe avuto paura, nè avrebbe esitato.
'Paura.. ?', si chiede Finnick, ma qualcosa gli guizza al cervello mentre ripassa mentalmente la scena. 'Ma certo! Come ho fatto a non accorgermene!'.
Quando Peeta aveva pronunciato la fatidica questione, Katniss non aveva subito sorriso, neanche pianto di felicità, ma si era presa alcuni secondi per guardare altrove senza incrociare gli occhi dell'altro Vincitore, impaurita, cercando una via di fuga.
Nadeyne ci ha visto giusto; Katniss Everdeen non ama Peeta Mellark, e questo sembra averlo intuito anche il vecchio Coriolanus Snow.
'Cosa mai nasconde quest'enigmatica ragazza del Distretto 12 che con una manciata di bacche è riuscita a mandare nel pallone l'intera fragile maschera di Capitol City e farla cadere ai suoi piedi?'
- Ma se non lo ama, - domanda Finnick - perché tutto questo?
- Non lo so, dolcezza, - replica Nadeyne - ma di sicuro c'è lo zampino di Snow.. dovresti averlo capito, ha fatto lo stesso con te.
'Già', pensa Finnick tristemente. 'Ha fatto lo stesso con me'.
Il giorno in cui Finnick, allora sedicenne, è stato convocato ai piani alti si ripresenta furtivamente come un doloroso flashback.
Non vuole soffermarcisi sopra più di tanto, ma la minaccia di Snow e l'odore pungente di sangue che emanava quando pronunciava la frase 'Tu ora sei di mia proprietà, Finnick Odair', oh Finnick se lo ricorda bene.
Respinge i frammenti di quel colloquio infernale, e stringe la mano della donna al suo fianco, della sua alleata, amica.
Passano venti minuti prima che Finnick si rivesta cautamente e lasci un bacio sulla fronte di Nadeyne Liz Roultony.
- Bye bye, amico mio. - lo saluta malinconicamente prima che fugga, ed egli contraccambia mostrandole le sue particolari fossette in un sorriso di consolazione; 'alleata', si sforza di ripetere al suo cerebro.
Passando per il centro della città, s'imbatte in alcuni giornalisti che, pur importunandolo, riescono ad ottenere foto e parole, confuse, ma sufficienti per la preparazione di nuovi articoli diffamatori sul suo conto; Finnick non bada loro nemmeno e prosegue per la sua strada.
Alla stazione compra un biglietto di ritorno per il Distretto 4, ed entrando nel vagone si scontra sbadatamente con una ragazza.
Katniss Everdeen gli chiede immediatamente scusa, poi alza il volto e, per una frazione di secondi, le sue argentee iridi si scontrano con quelle marine di Finnick.
'Chi sei, ragazza di fuoco?', sembrano domandarle; 'Non lo so nemmeno io', paiono rispondergli.
La ribelle Vincitrice scappa in camera sua quando il ragazzo del pane la chiama; Finnick rimane imbambolato davanti le porte del treno, poi, quando finalmente si riprende, trova la sua stanza e siede di fronte la finestra, osservando il paesaggio scorrere velocemente e fermarsi una volta raggiunta la fermata numero quattro, una volta raggiunta la sua fermata.

  
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