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Autore: Stargirl1998    25/01/2014    3 recensioni
- Andiamo a cena? Mi dovrei trovare con gli altri al pub. Dovresti conoscerli visto che probabilmente sarai tu ad accompagnarci.-
- Perché sei così sicuro? -
- Le altre ragazze avevano la faccia perversa di una che si può infilare nella tua roulotte nuda nel pieno della notte. Non è una qualità che si apprezza, in genere, è inquietante. Tu sembri una seria e che lavora. Poi non mi dispiacerebbe neanche tanto se, durante l’anno, ti infilassi nuda nella mia roulotte, non so se mi spiego. -
Fanfic tanto stupida quanto gratificante, una scemenza che scrivo tanto per divertirmi... Recensite anche solo per dirmi che sono deficiente!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aidan Turner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Diciasette
 
San Francisco è davvero splendida, vista da dietro i finestroni di un dannato aereo porto. Infatti la sosta è di sole due ore, quindi è impossibile qualsiasi visita.
La voglia di risalire sull’aereo dopo dieci ore di volo è palpabile, soprattutto per chi ha la fobia, del volo.
In poche parole, due ore stressanti e caldissime.
Abituati come eravamo alla fredda e dannata Londra, San Francisco ha la temperatura del fuoco.
Appoggio la testa al tavolo, cercando di convincermi che le due ore stanno scivolando. Per la prima volta nella mia vita vorrei essere su un aereo invece che per terra. Lo dico a Chiara e lei lo segna come “avvenimento importante” su Facebook. L’amore, lei.
Aidan è in coma accanto a me, l’unico movimento che fa è giochicchiare con il passante della cintura, nell’attesa che Dean rientri dall’area fumatori.
L’occhio mi cade su Lesley e Orlando, che stanno pisolando testa contro testa, nell’attesa che chiamino il nostro volo. Un particolare interessante attira il mio sguardo sul collo della ragazza, e tiro una gomitata a Chiara.
-Chia…?-
-Eh?-
-Ti ricordi gli Oscar del 2004?-
-Come potrei mai dimenticarli… Avevamo diciannove anni, avevamo convinto i ragazzi a vedere la cerimonia invece che andare al cinema a vedere quella gran merda di “Cinquanta volte il primo bacio”…-
-Già. Ti ricordi? Orlando che…-
-Oh. Alla fine si sono sposati?-
-No, ma guarda il collo di Lesley-
Vedo Chiara voltare di scatto la testa verso la ragazza, probabilmente sfasciandosi otto vertebre e distaccandosi delle placche del cranio, ma fa nulla. Vede quello che vedo io.
-Mado…cina-
Un anello, paurosamente simile all’Unico, brilla appeso a una catenina ed esce dal colletto aperto della camicetta. Lo sguardo di entrambe corre al dito di Orlando, che ha la replica dell’anello di Lesley all’anulare, cosa che ci convince definitivamente che quello non è l’Unico, per chiari motivi.
-Oh. Ma che cosa carina!-
-Sono sposati da… sette anni e non lo sa un cane?!-
-Sarà stata una cosa privata…-
-Scoop… scoop… scoop… scoop-
-Non lo faresti mai…-
-Se mi danno il permesso eccome-
Chiara fa un salto di tre metri, e mi accorgo che Dean è tornato dall’aerea fumatori e si è seduto accanto a noi. Aidan si è addormentato con il dito in uno dei passanti della cintura.
-Nulla da fare, eh? Questo ha i ritmi del sonno di un poppante…- ridacchia
-A me basta che non lo svegli come hai fatto l’ultima volta…- il ricordo mi fa ancora tremare.
Ride e Chiara ci guarda perplessa.
-Non credo di voler capire…-
-Nulla di scabroso, bei ricordi di innocenza…-
Dean le fa passare un braccio sulle spalle con tutta la nonchalance che si può mettere passando un braccio attorno alle spalle di una ragazza che tiene in mano un Iphone*.
 Lei gli rifila un’occhiataccia, ma lo lascia fare.
-Abbiamo fatto una scoperta sensazionale- dico in tono confidenziale al migliore amico di quello che dorme.
-Sarò una tomba- chiude la sua bocca con una chiave immaginaria e la getta alle sue spalle, cosa che fanno tutti da queste parti.
-Orlie e Les, a quanto pare, sono sposati!-
Dean sbuffa.
-Qualcosa che non sapessimo tutti? Noi lo conosciamo Orlando, ce l’ha detto-
-Ma lo sanno tutti? Non mi pare sia ufficiale…-
-No, non lo è-
Chiara ha internet alla mano e tiene sotto il naso la pagina di Wikipedia di Orlando, che lo da libero come l’aria. Con gli occhiali sulla punta del naso, il telefono ad un pelo di topo dagli occhi e la maglietta dei Queen ( N.d.A sì, mia dolce e cara creatura. Hai la maglietta del tuo gruppo preferito. Sia perché piacciono a te, e me lo ricordi citando a memoria la discografia ogni cinque minuti, sia perché piacciono a me, cosa che tendi a dimenticare, tanto amore) sembra così tanto l’adolescente che sfrangiava la Benedetta ogni dieci minuti con un nuovo spoiler su qualche film.
-Il volo n. 62442 per Wellington è in partenza dal gate 7-
La voce meccanica che chiama il volo mi ricorda che dovrei piagnucolare.
Piagnucolo.
Chiara lo scrive su facebook.
-Aidan… La tua ragazza sta per mettersi ad urlare-
Credo che, quando Dean avrà dei figli dovrà farli svegliare alla moglie, se ci tiene alla sanità mentale di questi. Dato che è così bravo a non farsi pisciare addosso, a non sfondare i timpani, a mettere ansia ai dormienti, cavolo.
-Che?!-
Io sono troppo impegnata ad avere un attacco di panico, per tranquillizzarlo.
-Ell? Dobbiamo andare…-
Raccolgo le gambe al petto e scuoto la testa.
Aidan non cerca di convincermi, non mi accarezza la schiena ne mi offre un caffè, tanto per fare qualcosa.
-Dean, ce la fai con due trolley in più?-
Faccio appena in tempo a formulare il pensiero coerente che prende la forma di “ma che cazzo…?!” che Aidan mi fa la presa del pompiere** e mi porta di peso al gate, con Dean e Chiara che ci trotterellano dietro ridendo come due cretini mano nella mano e con me stessa che urla come una capra di montagna col ciclo.
Tutto troppo per me, valuto l’idea di svenire, ma sarebbe poco d’effetto, visto che sono sulle spalle del mio coglione irlandese e di prenderlo a calci non se ne parla, visto che ci tengo al suo bel nasino.
Decido di continuare a berciare accanto al suo orecchio per tutta la tratta Sala di aspetto/gate sette, dove mi mette giù, davanti ad una hostess vagamente spaesata.
-Pezzo di merda-
-Eh?-
-Ti amo- parlare in italiano da dei vantaggi.
 
***
 
-Sto per decedere-
Sono seduta tra Lesley e Chiara, nella stessa situazione di dodici ore prima.
Io piango, loro cercano di calmarmi, io tento di scappare, loro mi legano con la cintura di sicurezza.
Il problema serio arriva quando cerco le pastiglie… e non le trovo.
Come nei cartoni la nuvoletta che veleggia sulla mia testa m’informa che il blister è in valigia, nella stiva.
A quel punto svengo.
 
***
Quando riapro gli occhi sono sdraiata per terra sul pavimento dell’aereo, con la  mascherina dell’ossigeno posata sul viso. A pochi metri da me c’è Aidan che sta litigando furiosamente con una hostess, che sta berciando qualcosa su status di salute random.
Mi tolgo la mascherina e cerco di alzarmi, senza grandi risultati se non una gran fitta alla testa.
-Cristo Ell! Sta giù!- quando Chiara mi parla in italiano so che ci sono casini.
-Sto bene. Sì. Per favore, richiama Aidan e fai partire sto coso, o Peter m’incula-
-Non dire cazzate! E stai giù!- Chiara mi spinge di nuovo con la schiena a terra e cerca il supporto di qualcuno, probabilmente Dean, con lo sguardo.
-Faccio io. Aidan?- mi puntello sui gomiti e mi giro verso di lui. In pochi secondi mi è accanto.
-Scusa Ell… Non dovevo portarti se non te la sentivi… scusa- mi accarezza i capelli, io non capisco tutta sta gentilezza, sono un’idiota, non c’è nulla di nuovo.
-Sentite, datemi i miei sonniferi e poi partiamo, non c’è nulla di nuovo. Ho solo avuto un momento di panico-
-Amore… Non sei tu il problema. Tu sei stata svenuta qualche minuto…-  si passa nervosamente una mano fra i capelli e inizia a tornarmi il panico.
-A-Aidan?-
-Tesoro… Respira piano…-
-Cazzo succede!?-
La finezza non è certo alimentata dall’ottimo stato d’ansia.
-Les si è sentita male tre secondi dopo di te, quando sei crollata per terra si è spaventata e ti ha seguito. E’ con i paramedici, qui sotto. Orlando è con lei-
Non sarò un medico, ma se io sono svenuta e sono qui, perché lei è svenuta e sta di sotto? Non credo che sia perché ha un paio di Oscar alle spalle, ma se uno viene trascinato giù da un aereo non è che stia cavalcando unicorni assieme agli Umpa Lumpa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*toccate una ragazza che ha in mano il suo cellulare, soprattutto Chiara, senza il suo permesso ed è l’ultima cosa che fate.
**presa adoperata dal corpo dei vigili del fuoco che consiste nel far passare il corpo della malcapitata/o dietro il collo, e nel tenere la persona per le gambe e le braccia davanti al collo.
  
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