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Autore: IMmatura    25/01/2014    4 recensioni
Amiamo tutti i nostri cari personaggi, le nostre Nazioni. Come sappiamo sono immortali e hanno una vita un po' particolare, dovendo rappresentare uno Stato...e se non fosse così? Se invece fossero state persone normali, come se ne incontrano tante per le strade del mondo? Chi sarebbero e come vivrebbero, se fossero liberi di essere, semplicemente, se stessi?
[TERZO CAPITOLO DEBUGGATO - scusate per il problema tecnico e...ENJOY IT!]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

 

 

Haut-parleur

 

Un reticolo di vie luminose e animate percorreva Parigi, la vita vi scorreva lieta e passionale. Gli occhi azzurri di Francis Bonnefoy esploravano quel paesaggio, avvolto dai bagliori cangianti della sera, attraverso un’ampia vetrata. Si immergeva con la mente in quel flusso vitale, fin quasi ad illudersi di sentire i sussurri degli innamorati a passeggio lungo gli champs elysee. Nelle sue cuffie, intanto, una voce modulava l’amore in note accorate. Accompagnato da quella melodia l’uomo guardava la sua città con occhi commossi e quasi avidi.

Una voce gracchiante interruppe la magia: “Due minuti!”

Con uno scatto disinvolto Francis ruotò sulla sua sedia, scansando elegantemente il filo delle cuffie per non rimanervi impigliato. Alle spalle ancora le luci di Parigi, lo sguardo fisso ad un punto nella penombra dello studio. La scritta ON AIR si incendiò e lui si chinò sul microfono, iniziando a sussurrarvi dolcemente per sedurre, come ogni sera, quella bella città notturna che splendeva alle sue spalle.

Aveva un tono melodioso e accattivante che gli aveva portato un discreto successo. Il suo programma radiofonico era uno dei più seguiti.

Quando glielo facevano notare Francis si beava delle lodi, scostando con gesti studiati i capelli biondi e regalando ammiccamenti, tacendo la verità che, però, conosceva bene. Tutto questo non veniva da lui. Non era il suo modo di fare, ora libertino, ora romantico, ne i suoi consigli di presunto “esperto sentimentale” a fare la sua fortuna. Era Parigi.

Era quella città, che ogni sera accoglieva i suoi mormorii appassionati e gli regalava squarci di se stessa, singole storie di ascoltatori che, alle orecchie di Francis, suonavano come un’unica melodia ricolma di bellezza: la melodia d’amore di quella città romantica e viva.

Francis cercava di essere degno della fiducia che gli veniva accordata, di volta in volta, da chi chiamava. Regalava le parole giuste agli innamorati respinti, incoraggiava allusivo e complice le dichiarazioni in diretta, parteggiava appassionatamente per le riappacificazioni e (non visto) strizzava benevolmente l’occhio ai torbidi tradimenti. Si trasformava continuamente, rincorrendo affannato le mille forme dell’amore.

L’amore era trasformista, per questo era così difficile stupirlo. L’amore non aveva regole, per questo a volte si sentiva a disagio nel dargli consigli.

Francis dedicava tutto se stesso a quel lavoro, tanto da sentirsi stanco a fine serata, quando augurava buona notte alla gente, mentre la sua voce, lo sapeva, sfumava tra le note del jingle. Spossato e felice si alzava e abbandonava lo studio con quel senso di soddisfazione di chi mette passione in ciò che fa. Anche quella era una forma d’amore.

Sorrideva amaramente, constatando che gli lasciava ben poco tempo, quella passionale e avida città, per curare i suoi di sentimenti: la sua vita era un susseguirsi di passioni fugaci e pochi amori conservati nel cuore.

La situazione era quasi paradossale, ma andava bene così. Parigi era un’amante esigente, ma che sapeva farsi desiderare ardentemente. Parigi era immensa, e il suo amore gli sembrava piccolo, di fronte a quello che vi scorreva continuamente, per le vie. Si impegnava ogni notte per raccogliere miseri frammenti dell’anima di quella città...

Andava bene così: gli amori difficili gli erano sempre sembrati i più veri.

 

 

 

Angolo di IMma

Finalmente trovo il tempo di tornare a questa raccolta. Ringrazio tutti voi per la pazienza con cui avete aspettato i miei aggiornamenti, e viso che, per una volta, non ho “note Superquark” da fare, approfitto di questo spazio per mostrare come si deve la mia gratitudine...

Grazie a:

Babilovesfood, FranKuro, Horea, Jacel bluemoon_dark, Princess L, Rinalamisteriosa, Shir, Sunlitegirl, ThisSideOfParadise e virgi_chan_12

per aver messo la storia tra le seguite.

A:

Horea, Charlotte_Insane e ThisSideOfParadise

per averla messa tra le ricordate, oltre che a:

Callidea, Minori chan, VexDominil e Vanilla

Che l’hanno inserita tra le preferite.

Come sempre vi invito a farmi sapere cosa pensate di questo nuovo capitolo e ad inviarmi i vostri suggerimenti per i prossimi capitoli.

Saluti

IMmatura

  
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