Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: HermioneEverlark    25/01/2014    3 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima ff, spero vi piaccia! H-
Gli Hunger Games raccontati dal punto di vista di Clove, Distretto 2.
Nulla è come sembra.
Dal primo capitolo:"“Signorina Salter Clove, giusto?” mi domanda con voce profonda. “Si” rispondo. “Quest’anno il Presidente di Panem le chiede di partecipare alla settantaquattresima edizione degli Hunger Games. È certo che non potrà rifiutare la sua allettante proposta”. No, certo che non posso rifiutare. Io non devo rifiutare."
Dal Capitolo 13:" (...) Lei cade a terra sotto di me, e il suo sangue scorre giù verso il fiume per unirsi a quello delle altre persone a cui ho fatto del male. Il fiume straripa e prende il suo corpo, lasciandomi sola sulla riva. Mi lascio cadere anche io, le lacrime che ancora si legano al rosso che ho sul viso per poi mescolarsi insieme alla terra.
Fisso gli occhi sul cielo che brilla per il sole che sta sorgendo.
L'ultima cosa che sento prima di sprofondare nel buio è il suono di un cannone e mi trovo a sperare che sia per me."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Inaspettatamente torno alla vita con un conato di vomito che mi brucia la gola, e mi ritrovo piegata in due a tirare fuori tutto quello che ho nello stomaco, finchè non sputo solo insipida bile. Mi ridistendo per terra e cerco di fare mente locale di quello che è successo; chiudo gli occhi e mi concentro solo sul mio respiro per farlo tornare regolare, lasciando fuori i fruscii del bosco che mi circonda.

Allora, stavamo dormendo e ad un certo punto... provo a sforzarmi per ricordare il più possibile ma non mi torna alla mente nulla. Poi, dal buio, sboccia come un fuoco d'artificio una chiazza rossa, seguita da altre mille, mentre aumenta un senso di vertigine e le orecchie mi si riempiono di singhiozzi sordi. Riapro velocemente gli occhi e la luce del mattino mi ferisce le pupille; mi gira la testa, ma trovo comunque l'equilibrio per alzarmi e percorrere i pochi metri che mi separano dal fiume. Con gli occhi socchiusi mi bagno il viso e mentre mi passo le mani sulla pelle sento qualcosa sotto le dita che si muovono insicure: una specie di bozzo, una protuberanza che al tocco fa dolore e da cui sembra uscire un liquido vischioso. Non riesco a capire cosa possa essere, ma mentre scendo giù per bagnarmi anche il collo e le braccia sento che ce ne sono altri simili; ne conto uno sul viso e sul collo, uno sulla spalla sinistra e tre sul braccio opposto per un totale di sei bolle. Quando passo leggera la mano sull'ultima sento qualcosa pungermi il dito, guardo meglio e noto un piccolo ago per metà ancora dentro la pelle. Lo tiro piano per farlo uscire e, in un attimo, mi ritorna tutto: aghi inseguitori.

Ci hanno lanciato addosso degli animali geneticamente modificati dalla capitale durante i Giorni Bui per cercare di ucciderci tutti. Ecco spiegati i bozzi provocati dai pungiglioni degli insetti e... quello che ho visto ieri. Immaginato, è la parola giusta. Una visione che mi stava facendo impazzire.

Ma chi mai...? Katniss, certo. È stata lei, in qualche modo, a gettarci ancora più a fondo nell'inferno.

Mi siedo sulla riva per cercare di riordinare le idee.

Io sono viva, quindi il cannone che ho sentito ieri per chi era? Sempre che non mi sia immaginata anche quello... Per Marvel? Peeta? Beh, non mi dispiacerebbe. Forse per Cato? Mi guardo in torno per capire dove si trova il mio compagno e lo vedo a una cinquantina di metri da me che sta cercando di rialzarsi. Molto lentamente mi tiro su e, ancora traballante, faccio qualche passo verso di lui. Mi ci chino davanti e posso notare che anche se ha gli occhi aperti fa fatica a riconoscermi. Che sia ancora sotto l'effetto del veleno? Ci guardiamo per qualche momento senza dire nulla, le nostre menti che stanno ancora cercando di focalizzare cosa è successo davvero e cosa è un'illusione.

“Cato, sono io” dico calma.

“Clove...?” sussurra dubbioso. Mi guarda meglio negli occhi e mi posa leggero una mano sulla guancia. “Non sei morta?”. Fa strano sentire una mano diversa da quella di mia madre sulla stessa guancia dove mi accarezzava sempre.

Ti ho ucciso mamma?

“No, sono ancora qui. Siamo qui entrambi. Come stai?”

“Strano... Ho visto che eri morta e che degli uccelli ti stavano mangiando e io non potevo fare nulla e...” I suoi occhi chiari si riempiono di paura mentre mi racconta quello che il veleno gli ha provocato e mi stringe forte la mano.

Provo a rassicurarlo:” non è successo nulla di quello che hai visto, sono stati gli aghi inseguitori. Ricordi quando ci hanno fatto seguire quella lezione sui ribelli? Si tratta di quello, ma ora passa tutto”. Non sapevo di poter usare un tono così materno e tranquillo, quando non lo sono per niente.

“ È stata Katniss.” Annuisco alla sua scoperta.

“Ho ferito Peeta...”. Cos'ha fatto? Deve aver capito il mio dubbio perchè prosegue: “ricordo che dopo essere entrati nel fiume lui è subito uscito per tornare nel bosco. Allora ho capito che voleva scappare e l'ho ferito con la spada. Poi ti ho vista morire.” Vorrei dirgli che probabilmente si è immaginato tutto e che Peeta è svenuto da qualche parte qui intorno, ma non ho né le forze né il coraggio per farlo adesso. Quindi, dopo aver aspettato che si rimettesse in sesto, lo aiuto a raggiungere il fiume per farlo bagnare come ho fatto io. Lui ha meno punture di me, ma a molte è rimasto ancora il pungiglione conficcato dentro quindi il pus non è potuto uscire da solo mentre era svenuto. Si pulisce i vestiti mentre io raccolgo attorno a noi le armi che abbiamo lanciato sulla riva ieri; quando alzo lo sguardo verso Cato vedo che sta con il naso in su a fissare estasiato qualcosa: è un paracadute che al ritmo del vento gli cade davanti ai piedi. Mi avvicino di corsa sperando che sia qualcosa da mangiare; invece ci troviamo tra le mani un tubetto di crema giallognola e puzzolente.

“Sarà per le punture?” azzardo scettica. Lui non è deluso quanto me, dato che si sbriga per spalmarsela su una bolla grondante di liquido che ha sull'avambraccio, da cui quasi immediatamente esce fuori tutto il pus e più piano si sgonfia. Mi sorride beffardo e mi passa il contenitore. Quando il liquido viene espulso provo un'immensa gratitudine per i medici della capitale. Cato non aspetta che finisca di medicarmi per mettersi lo zaino in spalla e annunciare il suo piano:” dobbiamo cercare Marvel e Lux adesso. Peeta non sarà potuto arrivare molto lontano con quello che gli ho fatto ma possiamo occuparcene dopo, prima bisogna trovare i nostri compagni”. Le forze gli sono tornate subito insomma. Non posso continuare a tacere su quello che penso di Peeta, quindi azzardo.”Cato tu sei sicuro di averlo ferito? Secondo me...ecco...ti sei immaginato tutto...” Mai frase fu più sbagliata. “Non mi credi?! Tu non puoi non credermi!” esplode, e mi si avvicina minacciosamente continuando ad urlare. Quando si arriva a tal punto che i nostri nasi quasi si toccano mi prende per le spalle e mi scuote forte. Devo usare tutta la poca forza che ho riacquistato per farlo staccare e arretro velocemente. Solo ora decido di posare la mano sul coltello che ho appeso alla cintura; sono terrorizzata da questo comportamento. Com'è che io faccio ancora fatica a tenermi in piedi e lui è tornato già quello di prima? Sembra capire che mi ha spaventata, si passa una mano tra i capelli desolato e torna ad avvicinarmisi lentamente.

“Clove... scusami, ti prego perdonami, io non so... non so cosa mi è preso, per favore non mi abbandonare, non scappare, resta qui...”. Tra le parole che sputa fuori senza prendere respiro vedo il suo sguardo cambiare: da arrabbiato a sconfortato, poi perso in qualcosa che so di non riuscire a raggiungere perchè è solo nella sua testa, per arrivare ad implorante e opaco.

Non so cosa fare mentre rimane fermo davanti a me con la testa bassa e le braccia che ciondolano.

Vorrei scappare via da questa persona che non riconosco più, vorrei voltarmi e nascondermi tra gli alberi e continuare da sola, ma allo stesso tempo so che non posso lasciarlo qui con se stesso.

“Andiamo a cercare gli altri” dico dopo un po', senza effettivamente rispondere alle sue preghiere.

Lui si incammina dietro di me in silenzio e io posso solo sperare che si trovi in questo stato perchè il veleno degli aghi inseguitori è ancora in circolo nel suo sangue e che presto tornerà quello di prima.

 

 

***

 

Quando troviamo Marvel è già in piedi e sembra essersi ripreso completamente dato che non si è preso molte punture. Quando nominiamo Lux ci guarda imbambolato per qualche secondo per poi sparare:” non lo avete visto? Lux è morta.”

Morta? Quindi il cannone era per lei? Mi giro verso Cato per vedere la sua reazione alla notizia della scomparsa della sua 'amata', ma si limita solo a buttarsi seduto sulla riva e a rimanere muto. Evidentemente starà pensando a come far uscire indenne la sua immagine da questa notizia o a come sarebbe giusto comportarsi, dato che i capitolini lo pensano innamorato di Lux: impegnarsi in una scena strappalacrime per colei che non potrà più rivedere o limitarsi a un lutto composto e silenzioso?

Quello che invece sembra veramente in lutto è Marvel: ha gli occhi e il viso spenti e gonfi, e lo capisco: anche se era odiosa veniva comunque dal suo Distretto.

E io? Non posso essere veramente dispiaciuta, sarei un'ipocrita se lo dicessi, ma un po' scossa sì. Insomma, non me l'aspettavo un'uscita di scena del genere. In effetti non ricordo di averla vista mentre scappavamo dagli ibridi, ma posso ricordare le sue urla che diventavano sempre più sottili e lontane. Di lei mi rimane questo e il suono lugubre del suo cannone.

Decido di accendere il fuoco per il pranzo mentre Marvel cerca di pescare qualcosa, dato che abbiamo perso quasi tutte le nostre provviste nel bosco. Cato è ancora sulla riva, apatico. Non so se stia recitando per Lux o sia ancora scosso per l'attacco degli aghi inseguitori, ma spero la smetta al più presto e non diventi un inutile peso. Se non dovesse tirarsi su da questo stato so già che uscirò fuori dall'alleanza. Non so quanti tributi sono rimasti oltre a noi, non più di una decina credo, la maggior parte dei quali posso vincere da sola, perciò direi che posso anche chiuderla qui. Sarebbe stupido da parte mia aspettare ancora per poi magari ridurci solo a noi tre.

Riprendiamo la marcia nel tardo pomeriggio, camminando verso quella che crediamo essere la direzione per la Cornucopia. Ci accampiamo al limitare del bosco solo a tarda notte, quando non ce la facciamo più ad andare avanti. Cato, che è rimasto nelle retrovie per tutto il tempo, si accuccia vicino al fuoco e si addormenta subito, Marvel si sistema anche lui e io mi preparo a passare le successive due ore sveglia a fare la guardia.

La notte è calda e silenziosa, interrotta solo dallo scalpiccio di qualche animale notturno e dai mormorii di Cato. Dopo un'ora e mezza mi sento tutta indolenzita, così mi alzo e cammino fino alla riva per sgranchirmi un po' le gambe. Dopo pochi minuti sento qualcuno dietro di me e porto subito la mano al coltello prima di accorgermi che è solo Marvel.

“Torna a dormire, manca ancora un po' al tuo turno”, lo rassicuro, ma lui fa segno di no con la testa e si siede alla mia destra.

“Cosa c'è?”, dico piano, capendo che deve esserci per forza qualcosa. Di nuovo dice di no, ma non gli credo, così indago.

“È per Lux?” Questa volta non fa nulla e capisco di aver fatto centro, anche se avrei preferito di no: non so mai come devo comportarmi in queste situazioni.

Lo sento sospirare profondamente prima di iniziare a parlare. “Sai, ci conoscevamo da parecchio tempo io e lei, e siamo stati anche vicini di casa per diversi anni. Io l'ho sempre ammirata, era la più brava del corso e vinceva quasi sempre lei le gare annuali. Era diventata praticamente il mio idolo.” dice amaramente. Preferisco non interromperlo, perciò mi limito a posargli una mano sulla schiena per fargli sentire la mia presenza.

“Quando l'ho vista offrirsi volontaria alla mietitura non è stata una grande sorpresa. Parlavamo spesso di quando ci saremmo offerti e, casualità, abbiamo scelto proprio lo stesso anno. Lei però avrebbe preferito partecipare ad un' Edizione della Memoria, ma l'anno prossimo sarebbe stata troppo grande.” Quindi per loro è diverso, non sono costretti a partecipare, penso.

“E, beh, pensavo che lei ce l'avrebbe potuta fare, ecco. Non avrei mai immaginato che una stupida ragazzina del 12 avrebbe potuto ucciderla.” A quest'ultima frase prende un sasso vicino a lui e lo lancia con rabbia nel fiume. Ha finito di sfogarsi e probabilmente aspetta che gli dica qualcosa. Cosa fare per curare un cuore ferito? Provo a ricordare quello che faceva mia madre per calmarmi quando tornavo a casa dopo non essere riuscita a centrare un bersaglio. Mi parlava con un tono dolce e io mi rassicuravo subito. Potrebbe funzionare con Marvel?

“Si, lei ce l'avrebbe potuta fare. È vero, non ci siamo parlate molto, ma si vedeva che era una vera guerriera. Devi essere orgoglioso di lei e ricordarla per la fierezza che ha messo nell'offrirsi per far vincere il vostro Distretto. Anche tu puoi farcela.”

Spero di aver detto le parole giuste, penso tra me mentre mi guarda in silenzio con gli occhi lucidi.

“Tu sei molto simile a lei. Grazie Clove” mi dice infine con un sorriso triste.

Direi che posso andare a riposare ora. Gli sorrido di rimando e mi alzo lasciandolo solo sulla riva.

Stesa sotto le fronde degli alberi torno a pensare a Lux. Era così sicura di se stessa che avrebbe voluto addirittura partecipare all'Edizione della Memoria. Marvel ti sbagli, io non sono per niente simile a lei, io non so nemmeno dove ho trovato il coraggio per offrirmi a questa di edizione. So solo che sono determinata a tornare a casa più che mai, come tutti del resto. Non posso non provare un po' di sollievo per la sua morte, prima di addormentarmi.

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

ciao a tutti lettori!

Scusate di nuovo per l'enorme ritardo che ho avuto nell'aggiornare, spero non mi abbandonerete!

Cosa pensate di questo capitolo? Non è un gran che e non ci sono particolari avvenimenti, ma penso comunque sia importante: insomma non potevo sorvolare sulla morte di Lux!

E wao è il quattordicesimo capitolo!!! grazie a tutti quelli che mi seguono sempre con la stessa costanza dei primi capitoli! So che dopo un po' una storia troppo lunga diventa noiosa, ma spero non sia il nostro caso! >.< non so ancora quanto durerà (si, dovrete sorbirvi i miei aggiornamenti ancora per un tempo indeterminato) ma non penso più di 20 capitoli (che sono tantissimi! :o) ora che lo sapete, non ve ne andate eh! ;) spero di poter aggiornare il più presto possibile, ma penso che la data non arriverà prima di metà febbraio... cercherò di rispettare questa scadenza! :D grazie ancora di cuore a tutti quelli che sono qui a leggere!

A presto,

HermioneEverlark

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: HermioneEverlark