This
Is A
Rebel Love Song
-8.This
love will set you free from toughts of yesterday -
-Oh,ma dai,sei sempre il
solito!-sbuffò Andy,dopo aver letto
il messaggio ricevuto.
-Che?- fece Ashy,che dopo che il moro
aveva sciolto
l’abbraccio per leggere
il messaggio,si
era seduta a gambe incrociate sul suo letto scuro.
-Ash,ha avuto un
“contrattempo”- enfatizzò,mimando le
virgolette per poi riprendere –e non posso tornare a casa..-
-Il contrattempo era biondo?-
Il cantante scoppiò a
ridere – è davvero così palese?-
-Bè-la ragazza lo
guardò,alzando il sopraciglio-è Ashey
Purdy!-
-Giusto-
La conversazione fu interrotta dalla
porta d’ingresso,che si
aprì con un cigolio sordo.
-Ashy?- la voce di Kirsten
risuonò per l’appartamento.
-Sono di sopra!- urlò
l’interessata in risposta,per poi
riprendere a parlare con Andy
-puoi rimanere qui,sai che non
è un problema- concluse,alzandandosi
e uscendo dalla stanza,per raggiungere l’amica al piano
inferiore..
Il moro la seguì,ma poco
prima di uscire, gli balzo
all’occhio un angolo della stanza,dove stavano addossati un
basso e una
chitarra,entrambi neri con decorazioni bianche,sempre intricate,simili
a dei
rovi.
Al loro fianco vi era un
amplificatore e due scatole
argentee alte quanto la scrivania,dal contenuto ignoto,ma
dall’aria
professionale.
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-Perché te la ridi in quel
modo,Ash?-
Il bassista smise di ridere per un
momento,per fissare
CC che gli aveva posto quella domanda
e poi riprendere a ridere.
-Andy è da Ashy.-
-E quindi?-
-Ho detto a Andy che ero a casa di
una bionda-
-Ma se sei qui con me?!? E ti
assicuro,prima che ti vengano
strane idee,che non sono una bionda,nel caso non te ne fossi accorto.-
-Lo so- alzò un
sopraciglio,con aria di sufficienza-ma
pensaci,non può tornare a casa mia.-
Il batterista fissò il
pavimento pensieroso,per poi girare
di scatto il viso e guardare l’amico,sgranando gli occhi.
-…Ash sei un genio!-
-So anche questo!-
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-Allora,quando è che vai
in studio di nuovo?- chiese
Kirsten,dal nulla,mentre accarezzava uno dei gatti di Andy,che pareva
esserne
grato,visto che faceva le fusa da ormai cinque minuti buoni.
Ashy,che stava placidamente bevendo
il suo caffè,sputò nel
lavandino.
-Io ti torturo,uno di questi giorni-
fece,girando di scatto il
volto e guardando di traverso la coinquilina.
-Ma perché?-
Andy,che si stava interessando alla
piega che stava
prendendo quel discorso,si trovò a incrociare lo sguardo di
Ashy,che chiedeva
pietà.
-Tu suoni in un gruppo,ecco
perché della chitarra e tutta
quella roba tecnica in camera tua!-
-Non glielo hai detto?- si intromise
l’amica,sinceramente
dispiaciuta.
-Non ne ho avuta
l’occasione,poi lui è Andy-
-E tu sei Ashy…potevi
dirmelo! Quindi ora mi descrivi per
filo e per segno tutto ciò che fai,che avete registrato,e
ogni cosa riguardi te
come musicista!...tanto pare che a casa non possa tornare –
concluse il moro
alzando le sopraciglia,come per constatare la situazione.
-Perché?- chiese
ingenuamente la
coinquilina.
Prima che Andy aprisse bocca,Ashy
parlò –Ashley Purdy più
una bionda a random,devo spiegare?-
-No,ho capito il concetto,grazie-
proferì l’altra.
-Comunque andiamo in studio sabato.-
-Fammi capire,venerdì
concerto e sabato registrate?-
-Registriamo gli inediti,al concerto
suoniamo come cover
band-
A Andy brillarono gli occhi,mentre
quelli di Ashy lanciavano
scintille all’amica.
-Dov’è?-
-Non te lo dico-
-Non lo farà,Andy-
intervenne Kirsten.
Il telefono di di Ashy
squillò e lei uscì sul balcone
borbottando un “mia madre chiama sempre nei momenti meno
opportuni”.
Il moro stava per accendersi una
sigaretta quando Kirsten
gli sussurrò “Al the rock alle 9.00” per
poi andare in camera sua,al piano
superiore,lasciando giusto il tempo a lui di ringraziarla.
Quando Ashy
tornò,guardò Andy per un secondo,bloccandosi
sulla porta,per poi a
posare
il cellulare
sulla mensola e prendersi una sigaretta.
-Allora che suoni?-
-Uhm- rispose lei mentre armeggiava
con l’accendino per poi
aspirare e rispondere –il basso-.
-Stai scherzando,vero?-
-No,perché?-
-Ti chiami Ashley e suoni il
basso….per caso ti piacciono le
bionde?- terminò ridendo.
-No..-rise- mi piacciono i
mori,possibilmente che siano
dannati e misteriosi,lo giuro- finì continuando a ridere.
-Comunque che suonate?-
-In studio lavoriamo su materiale
nostro e,nei concerti
suoniamo cover,per
la maggior parte
delle volte-
-Chi?-
Ashy non rispose,tanto che Andy
dubitò che avesse sentito.
-Chi?-
-Ho deciso di non risponderti-
-Perché?-
-Perché….coveriamo
voi,tra le altre cose- aveva abbassato lo
sguardo e fissava il pavimento.
-Io…sarei curioso di
sentirti- le disse,sincero.
-Un giorno,lo prometto- gli sorrise
per poi guardare
l’orologio -Si sta facendo tardi,a nanna!- proferì
in fine, per troncare il
discorso.
Mentre lei si stava avvicinando al
divano –letto,il moro la
bloccò.
-Io….vuoi rimanere con
me…stanotte?-
Lei lo guardò,sgranando
gli occhi.
-No,cioè se dormivi con
me…senza che…accada nulla-
Ashy gli sorrise per poi rispondergli
–Si,dammi dieci minuti-
Quando la ragazza scese,si
portò dietro Angel,che pareva
ignorare spudoratamente Femme e Crow.
Rimase a fissare Andy che era di
schiena mentre si sistemava
il letto.
In canottiera.
A novembre.
-Dormi così???-
-Si,perché?-
Ashy guardò in basso
fissando il suo pigiama enorme di
quelli tanto caldi quanto brutti,che per di più
rappresentava orsetti,per poi
rispondergli –Ma non hai freddo?-
-No-
-Bè..ok- concluse la
mora,e aspetto che lui si fosse
sdraiato, per fare lo stesso.
Non tardo molto che la gatta nera
balzò sul letto con fare
indifferente,finendo per accucciarsi tra loro due.
-Ecco,siamo alle solite- rise
Ashy,leggermente imbarazzata.
Si era resa conto solo in quel
momento della situazione in
cui era:fino a una settimana prima tirava avanti come poteva cercando
di fare
quel poco che poteva per non essere bocciata agli esami,con qualche
picco di
gioia infinita alternato a depressione nera ogni tanto,arrancando nella
sua
vita. In quel momento invece si trovava a pochi centimetri da una delle
persone
più importanti della sua vita,senza che lui lo sapesse e
soprattutto senza che
lui sapesse della sue esistenza fino a quella famosa settimana prima.
-Ora ti sposto,mi dispiace ma tu non
stai qui- proferì Andy
con la sua voce bassa, distraendola dai suoi pensieri e facendola
arrossire.
Ci mise un minuto buono per capire
che si riferiva alla
gatta,e ne ebbe la conferma quando lo vide spostare la gatta,che
protestava
cercando di graffiarlo, fortunatamente senza riuscirci.
Il moro si avvicino a lei,che si
ritrovava a fissarlo con un
espressione che fosse stata punteggiatura poteva essere simile a un
punto
interrogativo.
Non voleva pensare a come sarebbe
andata a finire tutta
quella storia.
Aveva detto a Kirsten che non gli
sarebbe importato se fosse
finita male,che lei era abituata,ma quando Andy era presente si rendeva
conto
che non era come credeva.
Kirsten l’aveva avvertita
come sempre.
Lui
l’abbracciò,stringendola a se,affondando il viso
nei
capelli scuri e lisci di lei e scattò
quando senti le braccia di Ashy sui suoi fianchi.
La prima volta che l’aveva
abbracciata,poco tempo prima,non
aveva risposto all’abbraccio,si era limitata solamente ad
appoggiarsi a lui.
Era infinitamente fragile,lui poteva
sentirlo,e non solo per
il fatto che fosse decisamente più minuta di lui.
Dal canto suo invece Ashy si sentiva
protetta,come lo era
stato poche volte in vita sua e di certo mai con qualcuno che conosceva
da così
poco.
Andy spostò il viso ,per
baciarle la fronte mentre sentiva
rilassare i suoi nervi sotto
le sue
dita,saldamente posate sui fianchi,mentre chiudeva gli occhi.
-Non te ne andare,ti prego-
A quest’affermazione Ashy
spalanco gli occhi e si tirò
indietro di scatto,per guardarlo negli occhi,dello stesso colore del
ghiaccio,tremendamente
limpidi.
-Sono io che dico cose del genere,di
solito-
Andy le sorrise,appoggiando di nuovo
la sua fronte a quella
di lei,ma fu fermato da Angel,che cercava di mettersi in mezzo.
-Andrà avanti
così all’infinito,la conosco- disse cercando
di spostare la gatta e ridendo.
Era già successo che
quella palla di pelo si rivelasse
gelosa.
-Uhm..nemmeno io demordo.- concluse
lui,stringendosi lei e lasciandola
a cercare di capire che volesse dire quella frase.
Giurò anche di averla
sentita sussurrare “non potrei
lasciarti mai” ma forse,era stato solo uno scherzo della sua
mente.