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Autore: lalluby    25/01/2014    18 recensioni
- Santo cielo Luke,lo capisci che stai facendo tutte queste cose per disperazione,stai passando per i sei gradi di separazione - Gli disse Addison con le lacrime agli occhi.
- Addison tu non puoi capire.Vattene ti prego- Gli rispose Luke arrabbiato.
- Luke ti prego. Non andartene, ti prego io...io ho bisogno di te- Lo supplicò Addison ancora piangente.
- Addison per favore vattene, devi andare via! Sparisci,vattene via!- Urlò arrabbiato ancora di più Luke.
- Lo so. So cosa provi per me Luke- Gli disse sicura di se la biondina asciugando le lacrime che le solcavano il viso.
Lui la guardò con gli occhi spalancati,terrorizzati.L'unico rumore che si sentiva era lo scrosciare continuo dell'acqua che scorreva su di loro.
- Tu mi ami - Mormorò Addison.
Gli occhi di Luke si spalancarono ancora di più.
Aprì la sua bocca.
Fece un respiro profondo,come per scaricarsi.
In quel momento Luke aveva l'aria torturata...vulnerabile.
- Si - Sussurò Luke ormai stanco di tenere nascosto il suo sentimento per lei - Ti amo.
Trailer :
https://www.youtube.com/watch?v=FL8bIOMKzlg&feature=youtu.be
( IN FASE DI REVISIONE)
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Chapter Seventeen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
Le Foto.
Ad Addison piaceva moltissimo scattare foto.
Perchè se ci pensiamo bene le foto, sono le uniche cose che non cambieranno mai, che resteranno sempre li, nella stessa posizione, con la stessa espressione e con le stesse persone.
E cosa più importante racchiudono i ricordi. Ma delle volte fa malissimo rivedere quei vecchi ricordi.
Perchè tu le guardi ed entri all'interno di un viale di ricordi fatto da una strada a doppio senso e poi il vuoto, perchè da un momento all'altro finiscono.
Ed Addison nelle pareti della sua stanza aveva troppi ricordi. Talmente troppi che le facevano male. E suo fratello era uno dei ricordi più importanti che era appeso in quella parete.
Mentre la bionda era distesa nel suo letto con lo sguardo verso il soffitto guardava le poche foto che vi erano appese lì, e una in particolare catturò la sua attenzione.
Addison incuriosita si mise al in piedi sopra il letto, la staccò dal muro e si risedette nel letto a gambe incrociate.
Quando la biondina incominciò ad osservare bene l'immagine sulle sue labbra spuntò un sorriso malinconico.
Quel pezzo di carta rappresentava lei e suo fratello quando erano più piccoli sdraiati nel letto dei loro genitori che sorridevano. E quel sorriso sui loro volti era un sorriso vero, senza preoccupazione, senza bugie e senza tristezza.
Con quell'immagine ad Addison venne in mente quando Tristan cantava sempre . La ragazza non aveva mai detto questo ricordo a nessuno prima d'ora. Era un po' il loro piccolo segreto, ma, ogni sera lui entrava a rimboccarle le coperte e le cantava qualcosa tipo delle ninna nanne o roba da qualche album rock.
E poi, dopo che se n'era andato, si ricordò che ora quando si sdraiava nel letto sentiva solo il silenzio. Ed è così che ha capito che, per il resto della sua vita, era finita. Tutte le sue canzoni erano scomparse e la sua voce e il modo in cui la calmava. Tutto quanto.
Quindi Addison immaginava di aver cercato di trovare delle nuove canzoni per riempire quella quiete, ma nessuna di esse l'aveva mai fatto veramente.
E ora, lui se n'era andato... e suo papà se n'era andato. E sua mamma se n'era andata.
C'è soltanto silenzio.
C'è solo silenzio.
E in questo silenzio la biondina aveva imparato tante cose.
Perchè Addison si era resa conto dei momenti significativi della sua vita nel momento in cui gli viveva, era cresciuta tranquilla e soddisfatta dando tutto per scontato, sia le cose che le persone ed è solo quando stava per perdere tutto questo che aveva capito quanto aveva sbagliato e si era resa conto dell'importanza di questi momenti e di quanto li amava.
Ma adesso era arrivato il momento di lasciarsi il dolore alle spalle e di concentrarsi sulle cose belle.
'' Addison...'' Disse sua madre affacciandosi dalla porta della stanza della ragazza.
La ragazza distolse lo sguardo dall'immagine e osservò sua madre tristemente.
'' Io vado in ospedale, questa sera mi tocca il turno di notte. Quindi presuppongo che ci rivedremo forse domani.''
Addison non rispose si limitò a osservare ancora una volta sua madre.
Le mancava, ad Addison mancava sua mamma. Perchè dopo la morte di suo fratello lei non le aveva rivolto nemmeno più un sorriso, un abbraccio o semplicemente non le aveva più chiesto come stava.
E questa cosa ad Addison faceva male.
'' Addison...'' La richiamò di nuovo sua madre '' Non so' cosa tu abbia in mente dopo che avrò oltrepassato la porta di casa.''
La ragazza aggrottò le sopracciglia confusa '' Fidati non ho in mente di dare un mega party mentre sarai via. Queste cose accadono solo nei telefilm.'' Disse la ragazza sbuffando e ritornando a osservare la foto che aveva tra le mani.
 
'' Se lo dici tu. Comunque io vado.'' Disse sua madre per poi uscire dalla porta.
Addison si rimise di nuovo in piedi nel letto, riattaccò la foto e poi si girò intorno a osservare le pareti della sua stanza.
Dopo essersi persa nell'osservare le sue foto, scese dal letto e si diresse verso la scrivania. E in quel casino cercò il cellulare, dopo averlo trovato, lo prese, lo sbloccò e digitò quel numero che la ragazza conosceva fin troppo bene. Il telefono suonava a vuoto.
'' Perchè non risponde mai quando ho bisogno di lui.'' Mormorò Addison chiudendo la chiamata.
Così la ragazza prese la sua giacca, la indossò, percorse le scale e uscì di casa.
Ad Addison piaceva la notte, perchè secondo lei è veramente di notte che una persona riesci a vedere le meraviglie che la propria città può nascondere alla luce del giorno. E poi la notte è fatta di silenzio, quei silenzi che ti aiutano a riflettere e ti portano a seguire la decisione giusta per te.
Continuando a camminare per le varie vie Addison si ritrovò nel quartiere più sconsigliato di tutta Sydney, Kings Cross.
Quel quartieri era frequentato da soli uomini adulti che avevano il vizio del gioco d'azzardo, droga, alcool e sesso. E per finire vi erano numerose prostitute.
''Merda.'' Imprecò a bassa voce Addison quando si accorse dove era capitata.
La paura incominciò a farsi spazio, era mezzanotte e mezza di un sabato e lei era sola in uno dei quartieri più malfamati di Sydney.
Addison si strinse nel suo giubbotto e si incominciò a camminare velocemente.
Ad un tratto la ragazza sentiva la sensazione come se qualcuno la stesse seguendo, ad un tratto si fermò di colpo e si voltò... Niente non c'era nessuno. Non sicura riprese la sua camminata.
Quella sensazione era ancora viva più passava il tempo più era sicura che qualcuno la stesse seguendo veramente.
Allora Addison tirò fuori il cellulare e incominciò a digitare la sequenza numerica, il telefono continua a squillare di nuovo a vuoto.
'' Merda ! Luke, rispondi, rispondi.'' Continuava a ripetere la ragazza mentre camminava.
Ad un certo un paio dei passi si fecero spazio nel silenzio della notte.
Addison si spaventò e accelerò il passo.
Quando andò a sbattere contro qualcuno.
'' Chi non muore si rivede. Non è così, Addison ?''
Addison appena sentì quella voce spalancò terrorizzata i suoi occhi, quella voce lei sapeva benissimo da chi provenisse.
'' Tesoro, non mi pare di averti tagliato la lingua l'ultima volta che ci siamo visti.''
La ragazza era bloccata dalla paura, non riusciva a parlare era come se quella paura che aveva le tenesse a fermo le parole.
La ragazza provò indietreggiare, ma andò a sbattere contro qualcuno.
'' Mi dispiace Addison, questa volta sei sola.'' Disse la voce divertita.
La ragazza prese un respiro.
'' Come sta' Luke è da quella notte che non lo rivedo più ?''
''Non sono cose che ti riguardano.'' Rispose la ragazza freddamente.
'' Come vuoi cara. Strano però che Hemmings ti faccia girare sola a quest'ora della notte , per di più nel quartiere di Kings Cross.''
'' A te cosa importa ?'' Chiese la ragazza con tono fermo.
'' Ti importerà eccome. Non hai saputo ?'' Chiese la voce divertita.
La ragazza aggrottò le sopracciglia senza capire.
'' Ancora non te l'anno detto ?'' Continuò di nuovo la voce.
'' Dirmi che cosa Jhonny ?''
'' Non mi piace dare brutte notizie.'' Disse Jhonny con tono annoiato.
'' Parla...'' Disse Addison con tono fermo, perchè li da un momento all'altro sarebbe scoppiata in una crisi di nervi.
''Sai tesoro,'' Disse Jhonny avvicinandosi alla ragazza ''Ci piace soffrire, perchè… non so… senza sofferenza non ci sentiremmo reali. Sai perchè ti stò facendo del male? Perchè sarà meraviglioso quando smetterò di farlo. '' Concluse con un ghigno divertito.
'' Cosa vorresti dirmi ?'' Disse la ragazza incuriosita e inclinando la testa di lato.
'' Oh se fossi in te, non lo vorrei mai sapere.''
'' Dimmi che cazzo sta' succedendo ?!'' Disse Addison arrabbiata.
'' Il tuo Luke Hemmings questa notte ha avuto un grave incidente. Qualcuno ha pensato di fargliela pagare.''
Quando Addison sentì la frase il mondo le cadde addosso.
No, non doveva succedere. Non una seconda volta.
Aveva perso fin troppe persone nella sua vita, prima suo fratello e adesso Luke, il suo Luke.
Incominciò a girarle la testa , nel giro di un secondo il suo mondo che aveva creato con Luke era andato a pezzi, svanito.
Come se qualcuno si divertisse a farle perdere le persone che erano entrate in silenzio nella sua vita.
La ragazza scuotè la testa e incominciò a piangere.
''Non è vero ! Stai mentendo...'' Disse la ragazza tra le lacrime.
'' Ah davvero. Allora dimmi della telefonata da parte di qualche amico di Luke che ti avvisa sull'accaduto ?'' Chiese il ragazzo.
Addison non rispose, era la verità lei quella sera aveva provato a telefonare al ragazzo ma il suo cellulare squillava a vuoto.
'' Vedi era come dicevo io , Addison. Devi fartene una ragione, di Luke Hemmings non si sentirà più parlare.''
'' Non è vero ! Stai mentendo, Michael o Bobby mi avrebbero telefonato se a Luke fosse successo qualcosa.''
''Ma non l'hanno fatto, cara.''
Addison continuava a piangere '' Ti prego lasciami, voglio tornare a casa.'' Disse flebile.
Jhonny si spostò e Addison incominciò a correre.
Mentre correva piangente si continuava a chiedere perchè da piccoli era tutto molto più facile ?
Forse perchè non si ha pensieri, perchè quando si è bambini non ti importa della moda, di chi esce con chi o dell'amore. Bastava solo scambiare una scatola di pastelli per far tornare tutto come prima.
Il quel momento era crollato tutto.
Quando il terreno cede e il proprio mondo crolla, forse Addison aveva solo bisogno di avere fede e credere nel sopravvivere insieme a tutto questo. Forse si , aveva solo bisogno di reggersi forte.
Ma non era di nuovo pronta a incassare di nuovo il colpo di una nuova perdita. Non c'è l'avrebbe fatta, non di nuovo.
In quel momento non importava i progetti che aveva fatto Addison. Non importava come lo immaginava. Senza che lei lo sapesse, a volte la vita ha il modo di darti esattamente il colpo di grazia, di cui tu non avevi assolutamente bisogno.
Aveva di nuovo il cuore spezzato, ma questa volta era un cuore spezzato per una perdita troppo importante per lei , ma lei doveva almeno a provare a lottare come all'inferno per assicurarsi di essere ancora vivo.
E se non ci avesse provato, Addison sapeva che sarebbe caduta e non si sarebbe mai più alzata.
Adesso capiva quando dicevano che l'amore ti porta via un pezzo di te e lo plasma a modo suo. E quando ti fa soffrire lei non ti dà più quel pezzo, che ti è utile per sopravvivere.
E in questo momento forse lei lo aveva perso per sempre.
Ed era proprio così che la persona che ti porta un immensa felicità e forza, sarebbe stata la causa primaria del tuo dolore.
Dopo la corsa Addison si ritrovò davanti la casa di Luke e dei ragazzi.
Percorse il vialetto che conduceva alla porta e quando arrivò lì incominciò a suonare con insistenza il campanello e a bussare con quella poca forza che le era rimasta.
Poco dopo la serratura fece uno scatto, la porta si aprì e davanti ad Addison apparve la figura di Michael con un viso inssonnato.
'' Addison..'' Disse Michael sorpreso.
La ragazza fisso l'amico con il volto rigato dalle lacrime.
'' Hey tesoro, che succede ?'' Chiese preoccupato Michael.
'' Dov'è Luke !?'' Disse Addison con il cuore che le batteva a mille e la voce distrutta dal dolore.
'' Calmati Addison..''
'' Dove cazzo è Luke ?!'' Continuò la ragazza urlando.
'' Addison calmati, sveglierai tutti facendo così.''
'' Perchè non mi vuoi dire dov'è Luke. Cazzo Michael !'' Urlò arrabbiata la ragazza, spingendo Michael per passare e salendo di corsa le scale arrivando davanti alla camera di Luke.
La porta era chiusa e un brivido di paura le percorse la spina dorsale.
Arrivata davanti alla porta portò la sua mano ,che aveva incominciato a tremare, sulla maniglia. Il suo fiato era sempre più accelerato e il suo cuore le batteva talmente forte che chi era vicino poteva sentire i suoi battiti.
Quando entrò nella stanza del ragazzo, trovò solo il buio e la paura ancora una volta si fece spazio.
La ragazza incominciò a chiamare con voce rotta dal pianto e dal dolore il nome di Luke.
Dopo un paio di chiamate la luce del comodino si accese e appoggiato sui gomiti c'era Luke che la guardava inssonnato, poi quando mise bene a fuoco la vista capì che era Addison e sorrise sorpreso.
Ed Addison aveva dimenticato quanto era bello il sorriso di Luke; quello che la ferì fu quando scomparse vedendo il suo volto coperto dalle lacrime.
'' Addison cos'è successo ?'' Chiese Luke con la voce di chi si era appena svegliato.
La ragazza non rispose, ma si fiondò subito tra le braccia di Luke e ricominciò a piangere più forte.
Luke la strinse ancora di più a se' e incominciò a calmarla accarezzandoli i capelli.
Poi la ragazza finì di piangere e alzò il suo viso e guardò fisso in quelle iridi azzurre che lei tanto amava.
Addison portò una mano sulla guancia di Luke e l'accarezzò per vedere se lui era veramente li con lei oppure se era tutto frutto della sua immaginazione, poi passò la mano su quei capelli biondi scompigliati.
Luke quando sentì il contatto della mano di Addison chiuse gli occhi. Poi portò la sua mano dietro al collo della bionda per far avvicinare le loro fronti.
Addison chiuse gli occhi per godersi quegli attimi con il suo ragazzo.
''Luke, stanotte pensavo di averti perso per sempre.'' Disse Addison ancora con gli occhi chiusi e continuando. '' E ho avuto paura, sai ? Ho avuto paura che il mondo che tu ed io abbiamo creato sarebbe finito per sempre. Luke tu sei come l'arcobaleno dopo la pioggia, sei inaspettato. Ecco perchè mi sono innamorata di te. Quindi per favore , non te ne andare come hanno fatto tutti. Perchè questa volta non sarei capace di incassare il colpo.''
'' Addison, non uscirò mai dalla tua vita.'' Disse il biondo sussurrando.
Per poi avvicinare le sue labbra con quelle di Addison.
Ogni volta che Luke la baciava era come se lui si prendesse via tutte le sue preoccupazioni e gli lasciasse tutto l'amore di cui lei aveva bisogno. Le labbra di lui sarebbero state la sua cura per qualsiasi male.
Quando si staccarono Addison rimase ancora con gli occhi chiusi e poi li aprì lentamente per paura che tutto fosse un sogno, un bellissimo sogno. Ma sul suo viso apparve un sorriso quando vide che Luke era ancora lì.
Luke si girò presa qualcosa tra le mani e poi la porse ad Addison.
'' Vatti a cambiare e mettiti questa.'' Disse Luke sorridente porgendole una maglietta.
Addison annuì e si alzò dal letto e si diresse verso la porta del bagno che era di fronte alla camera di Luke.
Quando entrò nel bagno si cambiò e nel momento che vide la maglietta un sorriso ancora più ampio le si fece spazio nel suo volto. Luke le aveva dato la sua maglietta preferita dei Nirvana. Lei sapeva benissimo quanto lui ci tenesse a quella maglietta.
La indossò, si lavò la faccia e si guardò allo specchio.
Quando rientrò nella camera vide che Luke era sdraito nel letto con le braccia dietro la testa che fissava il soffitto, Addison si avvicinò al letto, si sedette e poi si coricò insieme a Luke.
Quando lei entrò nel letto il ragazzo la girò dalla sua parte, facendole appoggiare la testa sul proprio petto, circondando il corpo della ragazza con le sue braccia e gli baciò la guancia.
'' Notte piccola.'' Le sussurrò Luke
Addison sorrise contro il petto del ragazzo e si strinse di più a lui.
E forse quella notte Addison aveva trovato la sua canzone che l'avrebbe fatta dormire cullata nella notte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPACE AUTHOR
Hi , my beautiful people !!!
Allora come state ? Spero tutto bene.
Comuque ecco qui il nuovo capitolo. Cosa ne pensate, bellezze ?
Mi scuso con le persone che recensiscono e che io ancora non ho risposto. Ma tranquille le leggo.
Vi ringrazio ancora di cuore.
See ya soon
Baci Lalluby
PS: Se avete bisogno di me su twittah sono @_Lalluby_
 
  
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