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Autore: AngelOfLove    08/06/2008    3 recensioni
Un ragazzo di Los Angeles all'ultimo anno di scuola superiore.
Cosa potrebbe mai capitare durante questi lunghi 365 giorni?
Tra esami, professori e ragazze misteriose, ecco a voi la storia di Michael Byron.
"Signor Byron ho avuto come l’impressione che oggi iniziasse la scuola. Quindi perché non si mette seduto al suo solito posto lontano da me?” dice la serpe.
Appunto.
Nemmeno l’ho pensato che mi si è materializzato alle spalle.
Evito di rispondergli stavolta, anche perché, come ogni anno, ho sempre i miei buoni propositi.
Mi metto quindi seduto e, lanciando un rapido sguardo a Tom, gli faccio capire che l’anno non poteva iniziare in maniera migliore.
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi di nuovo qui

Ed eccomi di nuovo qui.

Un altro anno tra queste quattro dannatissime mura.

L’unica consolazione che ho è che molto probabilmente questo sarà il mio ultimo primo giorno di scuola.

 

 

Un’altra estate è passata troppo in fretta: feste, mare, nottate passate con gli amici a fare cavolate e a divertirsi.

Oramai soltanto ricordi di quelli che sono stati gli ultimi giorni di assoluta libertà.

 

 

Sapete che vuol dire per un ragazzo di 18 anni di Los Angeles rinunciare a tutto questo?

Semplice.

Vuol dire che per i prossimi 9 mesi dovrà districarsi fra assurdi compiti da svolgere, interrogazioni impossibili da preparare e terribili nottate passate a studiare argomenti che probabilmente non serviranno per il resto della vita.

 

A che serve saper risolvere un integrale?

A che serve sapere a memoria i nomi dei più importanti fiumi d’Europa??

Certo, sono cose che faranno sempre parte della tua cultura e un giorno, magari tra 10 anni quando ti ritroverai a Londra, sarà importante che tu non scambi il Tamigi con il Rio delle Amazzoni.

 

Ma questo provate a dirlo ad un ragazzo delle superiori, se avete il coraggio!

 

 

Vi state chiedendo chi sono io?

Beh, io sono…

“Mike vedi un po’ di darti una mossa! Vuoi forse farci le radici lì in cortile??”

 

Si, io sono Mike.

Piacere.

Michael Byron detto appunto Mike.

 

E colui che mi ha appena chiamato in un modo così gentile è il mio vecchissimo amico Tom, Thomas Sheppard se proprio volete essere fiscali. Per tutti comunque Tom.

 

“Si arrivo! Tu intanto cerca di prendere due posti nella fila più indietro” gli rispondo e suggerisco io.

 

 

Salgo svogliatamente i gradini che mi separano dalla mia amata aula, ma, non appena entro, noto con piacere che Tom è riuscito nella sua impresa.

Perfetto.

 

Sia chiaro però.

Non sono Mister Perfezione in classe, per quello basta Martha, ma di sicuro non sono neanche un demonio.

 

Ascolto normalmente le spiegazioni.

Non interrompo le lezioni con banali battute, come fa, senza fare nomi, per esempio Mark.

E vado bene in tutte le materie.

ALT

E vado bene in QUASI tutte le materie.

 

Tra tutti questi pensieri mi stavo dimenticando di un particolare non trascurabile della mia vita scolastica, o per meglio dire, di una persona non trascurabile.

Edward McPherson.

Il mio professore di storia.

 

 

Su di lui potrei stendere senza alcun problema una tesi di laurea e penso che otterrei anche un bel voto.

Lui. Il mio incubo da ben 4 anni ormai. Da quando cioè il mio vecchio professore Drayton è andato in pensione ed è arrivato da Chicago questo essere.

 

Non so veramente come descriverlo.

Cioè, ne avrei tante di parole da usare, ma potrei essere censurato per la maggior parte di esse.

 

Dalla prima volta che mi ha visto in 2° non ha mai perso occasione per lanciarmi stupide sfrecciatine, alle quali io prontamente rispondo.

E questo appunto lo fa arrabbiare ancora di più.

Io cerco in tutti i modi di non provocarlo ulteriormente, però sembra che mi stuzzichi apposta.

Ogni santo anno mi prefiggo di essere rispettoso nei suoi confronti e di non rispondergli, così che magari un giorno la smetta.

 

Ma ogni santo anno questi buoni propositi vanno a farsi friggere.

 

 

“Signor Byron ho avuto come l’impressione che oggi iniziasse la scuola. Quindi perché non si mette seduto al suo solito posto lontano da me?” dice la serpe.

Appunto.

 

Nemmeno l’ho pensato che mi si è materializzato alle spalle.

 

Evito di rispondergli stavolta, anche perché, come ogni anno, ho sempre i miei buoni propositi.

Mi metto quindi seduto e, lanciando un rapido sguardo a Tom, gli faccio capire che l’anno non poteva iniziare in maniera migliore.

 

 

La lezione sembra proseguire normalmente, anche se alterno le varie occhiatacce che mi manda McPherson, alle quali cerco in tutti i modi di non rispondere, al conto alla rovescia per la fine di questa ora.

 

 

“La vedo assorto tra i suoi pensieri signor Byron. La lezione non le interessa forse?” mi domanda il maledetto, facendomi persino dimenticare a che minuto fossi arrivato!

“Si, mi interessa professore” rispondo io, cercando di avere un tono normale, anche se, ripensandoci bene, la mia voce aveva un non so che di sarcastico.

“Mi fa piacere signor Byron. Sa, l’anno scorso ero molto indeciso se farla rimanere in 4° o promuoverla: niente di personale, ma sono sicuro che non le sarebbe dispiaciuto ascoltare ancora le vecchie spiegazioni. O mi sbaglio?” mi ribatte subito la belva.

 

Ecco, proprio in questo momento i miei buoni propositi sono stati gettati nel water.

So che non dovrei, ma non resisto più.

 

“Ma se fossi restato in 4°, lei probabilmente non sarebbe stato di nuovo il mio professore. Quindi come sarebbe riuscito a fare normalmente lezione senza di me?” replico io.

Lo so, lo so.

Forse la mia risposta è stata un tantino ironica, ma tanto quello che è fatto è fatto.

 

“Noto che l’allegria le è rimasta. Chissà se durante gli esami quest’anno sarà altrettanto sprezzante nelle risposte” dice il dannato, guardandomi come se potesse incenerirmi da un momento all’altro.

“Lo spero tanto professore” gli rispondo io, fissandolo con lo stesso sguardo e sorridendogli.

 

A questo punto è pronto a controbattere ancora quando, forse perché le mie preghiere sono state finalmente ascoltate, la campanella segna la fine di questa ora e, prendendo così la sua borsa, esce dalla classe, lasciandomi tra gli sguardi preoccupati e allo stesso tempo divertiti dei miei compagni.

 

 

 

 

 

Finito il primo capitolo!

Spero che vi sia piaciuto e che lasciate anche dei piccoli commentini!

Per quanto riguarda Always spero di aggiornarla presto, ma ormai sono nel periodo esami e credo proprio che sarò libera solo da luglio in poi!

Per questa storia ci sentiamo comunque al prossimo capitolo!

 

 

AngelOfLove

  
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