Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: xMileyshug    26/01/2014    3 recensioni
Andrea, una ragazza timida, che non riesce a dichiarare al mondo la vera sè, è una cantante eccezionale e suona il pianoforte da quando aveva sette anni. Ormai è cresciuta seguendo la passione per la musica ed il canto, compiendo l'età che tutti sognano, i diciotto anni. Il suo miglior amico, si chiama Sam, ha un carattere molto semplice, dolce e sensibile, lui però ha diciannove anni. Un giorno successe l'inaspettato, incontrò la persona che le fa battere sempre il cuore all'impazzata Niall e i suoi idoli, i One Direction.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 1. L’inizio del sogno

 
Il suono di quella sveglia che di solito odiavo, ma oggi non vedevo l’ora suonasse. Avevo aspettato tutto gita di fine anno era arrivato. Mi vestii velocemente, indossai una canotta rosa con un pantaloncino bianl’anno, ma per fortuna il giorno della co, stirai i miei lunghi capelli neri, infilai le converse e scesi le scale.
Proprio sotto il mio portone c’era lì Sam che mi aspettava, è il mio migliore amico e con lui ne avevo passate davvero tante. Sam è un ragazzo moro con gli occhi neri, a volte è il ragazzo più dolce del pianeta altre il più rompi palle, ma sapevo che lui c’era sempre per me, ogni volta che avevo bisogno di qualcosa lui c’era, oppure quando non stavo bene, lui c’era, era il miglior amico del mondo, era sensibile e anche se non lo ammetteva era dolcissimo, faceva sempre il duro, ma in realtà era un ragazzo forte fuori e debole dentro. Era venuto a prendermi, durante il tragitto di casa scuola iniziammo a parlare e mi chiese:
-Sei pronta per oggi? Finalmente faremo un’uscita scolastica!-
-Io sono sempre pronta- esclamai io e mentre lo dicevo iniziai a ridere. Mi guardò negli occhi e sorrise anche lui, com’erano belli i suoi occhi, aveva gli occhi neri da dentro, marroni da fuori ed erano a mandorla, erano così profondi, mi ci perdevo nei suoi fantastici occhi.
Vidi l’orario sul cellulare ed erano le 7:50 e la scuola era ancora lontana due chilometri, ero davvero lenta a correre. Sam mi prese la mano e iniziammo a correre.
 –Ma sei matto? Almeno avvisami- esclamai, con una finta arrabbiatura.
-Muoviti che se no facciamo tardi!- iniziò a ridere.
Arrivammo a scuola appena in tempo, eravamo entrambi sudati, lo guardai con aria minacciosa, ma lasciai perdere. Erano tutti felicissimi per la gita, i miei amici più stretti e anche Sam, ma io non avevo tutta questa voglia di partire. Entrammo tutti in classe e ci sedemmo, io e Sam eravamo compagni di banco e per ricordare quel giorno mi scrisse sul banco “ti voglio bene scema, sei fantastica, ti prego non cambiare mai” e vicino a quella frase mise un cuore, stavo per sciogliermi, lo guardavo e sorridevo, fin quando arrivò il nostro professore, iniziammo con l’appello. Come al solito ero l’ultima dell’alfabeto. Il professore iniziò a chiamarci tutti uno a uno.
Professore: Elena Baker.
Elena: presente.
Professore: Sam Brown.
Sam: presente.
Continuò così fino ad arrivare al mio nome:
Professore: Andrea Velini.
Andrea: presente! Risposi super eccitata.
Appena finito l’appello scendemmo tutti  per prendere il bus, durante il viaggio iniziammo a scherzare e a ridere, cominciammo a parlare dei nostri idoli, fecero quella domanda anche a me, ma ero una ragazza davvero timida e avevo paura di dire che i ragazzi erano i miei idoli, non me la cavavo bene con le parole.
-I One Direction- esclamò Sam –siamo entrambi directioners.-
Non potevo credere che un ragazzo aveva il coraggio di dire ciò ed io no, ma feci finta di non aver sentito e continuammo questo viaggio, che sembrava alquanto lungo. Finché non si vide una scritta da lontano “Sony Sala Registrazione (SSR), io e Sam ci fissammo negli occhi, capimmo entrambi che era sala registrazione dei ragazzi, la voglia di entrare si trasformò anche in ansia, avevo un po’ paura, ma presi coraggio ed entrammo dentro.
Visitammo molte sale, era tutto bellissimo, grande e fantastico, c’erano cori gospel che registravano dove ogni tanto una risata scappava. Il mio sogno era quello di incidere un giorno in una di quelle sale, ma ero troppo timida per confidare ciò agli altri, lo sapeva solo il mio migliore amico.
Alle dieci ci diedero venti minuti di pausa, guardai Sam negli occhi e gli dissi nell’orecchio:
-Puoi venire con me un attimo, dovrei fare una cosa, per favore.- domandai a Sam.
-Va bene, andiamo.- mi rispose.
Lo presi per mano, lui diventò un po’ rosso, fin quando non vedemmo una sala registrazione, entrammo e vidi un pianoforte, non lo suonavo da tempo, anche se quando iniziavo, mi sentivo in paradiso.
-Va a suonare!- mi disse Sam con un sorriso dolce, quasi imbarazzato. Io non dissi nulla lo guardai, con un sorriso enorme fin quando non mi misi al piano. E iniziai a suonare e cantare una delle canzoni più belle che potesse esistere “Little things”, mi sentivo libera quando suonavo, ero timida perciò col piano usciva la vera me.
Sam nel frattempo registrava, dietro il vetro, era un asso con quel mixer, ma sapeva che se io mi fossi accorta che stava registrando avrei iniziato a sbagliare e stonare, ma per fortuna non mi accorsi di nulla.
Fin quando non entrarono cinque figure, Sam si alzò di scatto e smisi di suonare. Erano cinque tizi mascherati, avevano un cappello e un paio di occhiali, come se fossero in incognito.
-Scusateci, non volevamo far nulla- disse Sam –Usciamo subito, scusateci-.
Sam mi fece cenno di raggiungerlo, mi alzai e corsi verso di lui, aprimmo la porta e stavamo per andarcene. -Dove andate, siete appena arrivati, eri tu che suonavi?- mi chiese uno di quei cinque ragazzi, non ebbi il coraggio di rispondere, non potevo credere che qualcuno mi avesse sentito suonare, stavo per iniziare a piangere, ma subito Sam disse che stavamo solo ascoltando una canzone, per fortuna che c’era lui.
- Sai mi è un po’ famigliare quella canzone.- ribadì uno di quei tizi.
Si tolsero gli occhiali e i cappelli ed eccoli, erano i miei idoli, ero paralizzata, un brivido mi traversò la schiena, li guardai, dai miei occhi uscì una piccola lacrima, non sapevo descrivere se fosse di felicità, di ansia, terrore o altro, ma sapevo solo che stavo piangendo, mentre abbracciavo forte Sam. I ragazzi si presentarono una alla volta, si presentò anche Sam e presentò anche me, visto che ero paralizzata.
-Vi dispiace se proviamo due note?- domandò Zayn.
Sam disse subito –Certo che no, è il nostro sogno ascoltarvi dal vivo e non attraverso uno schermo.
Iniziarono a cantare, “What makes you beautiful” ero felicissima di essere lì sembrava un sogno, bloccai d’un tratto i miei pensieri si bloccarono e mi sentii male, capii che era tutto finto.
Harry iniziò a gridarmi –È ora, è ora!- non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, fin quando non sentii in sotto fondo la voce di mia mamma che gridava nelle orecchie –È ora di svegliarsi! Muoviti pigrona, sono le undici e mezza.-
Mi ci rivollero dieci o quindici minuti per ritornare nel mio mondo, ma feci un respiro profondo e capii di non essere una favola, visto che il principe azzurro esiste solo in quelle.
_________________________
E' il primo capitolo della mia prima fan fiction, spero vi piaccia, lasciate delle recensioni, anche negative,
mi interessa sapere per voi com'è, lo so che è piccolo il capitolo, ma mi farò perdonare.
Per adesso è tutto, addio :)
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: xMileyshug